Sottovalutati e sopravvalutati, ovvero quando il mondo non capisce niente.

Mabelrode

Get a life
Bisio ha partecipato a qualche film notevole (di Salvatores fondamentalmente) non sfigurando per nulla.. ed anche "La cura del gorilla" in cui è protagonista assoluto non mi è affatto dispiaciuto.. Asini invece fa abbastanza cagare
 

Alaisch

Chosen one
Ostrègone ha scritto:
Già già, concordo. Ottime prestazioni in "Il vento che accarezza l'erba" e in "Sunshine", altro film sottovalutato. :(

L'ho visto ieri Sunshine,è giusto definirlo un Thriller spaziale?Comunque a me è piaciuto.
 

Mabelrode

Get a life
Asfaltatore ha scritto:
Secondo me anche Akira Kurosawa è un altro regista sottovalutato, o almeno poco conosciuto in italia

Bhe no... è universalmente considerato uno dei migliori registi della storia del cinema.. nei primi 10 almeno.
Però hai ragione riguardo il fatto che purtroppo sia poco conosciuto :(
A Kyoto ho conosciuto un tizio che studiava cinema (fan sfegatato di Fellini) e si è stupito che lo conoscessi :look:
Vabbè che il tizio non conosceva nemmeno Takashi Miike :badlook:
 

Tharker

Spam Master
Asfaltatore ha scritto:
Secondo me anche Akira Kurosawa è un altro regista sottovalutato, o almeno poco conosciuto in italia

poco conosciuto in occidente si , sottovalutato no ( non mi sbilancio a dire che sia il miglior regista orientale )
 
Mabelrode ha scritto:
Bhe no... è universalmente considerato uno dei migliori registi della storia del cinema.. nei primi 10 almeno.
Però hai ragione riguardo il fatto che purtroppo sia poco conosciuto :(
A Kyoto ho conosciuto un tizio che studiava cinema (fan sfegatato di Fellini) e si è stupito che lo conoscessi :look:
Vabbè che il tizio non conosceva nemmeno Takashi Miike :badlook:

Miike = dio
 

Alaisch

Chosen one
Comunque tornando a quanto detto poco fa,Sunshine merita una recensione,solo che non saprei da dove cominciare.

So che conta poco,ma cercate di vedervelo in Blue-ray.
 

marco.roc

Spam Master
Mabelrode ha scritto:
Wow, è resuscitato un mio thread :mabel:
Come film sottovalutato e snobbato metto "Martyrs"

Lol capita a proposito

Ho appena provato a farlo vedere a dei miei amici.

Non è piaciuto a nessuno :awesome:


:facepalm:
 

Mabelrode

Get a life
Qualcuno mi spiega perchè "Fargo" è considerato un capolavoro? :look:
Premetto che i Coen, tolto il punto di vista puramente "tecnico" (alle volte Joel fa delle inquadrature geniali), non mi hanno mai entusiasmato... non mi ha entusiasmato nemmeno il Grande Lebowski :look:
 

Kernal

Typing Monkey
Il grande Lebowski nasce come parodia-citazione-omaggio al genere hard boiled.
Questa tipologia di romanzo è stata trasposta probabilmente nella sua forma più celebre con il super classico Il grande sonno di Hawks con Bogart e se guardi ci sono molti elementi presi in prestito per essere rimodellati per renderli più odierni e più, passatemi il termine, lulli. Prendi il titolo, prendi i personaggi, prendi i risvolti della trama, tutto è un rimando a quanto ho scritto sopra.
Ora, uno potrebbe dire che non gli piace il cinema citazionista ma allora dovrebbe dire che gli fanno cagare Tarantino ed il suo amico Rodriguez, che non sopporta un grandissimo numero di artisti ed opere contemporanei perché il cinema odierno è citazionista almeno cento volte più di quello passato infatti c'è più di qualcuno che lamenta un ristagno di idee degne solo di un'arte sulla via della morte.

Comunque sia, i Coen fanno parte di questo sistema e a quanto mi risulta ogni loro film è un omaggio a qualcosa o qualcuno. Come ho già dettl Il grande Lebowski omaggia l'hard boiled, Mr. Hula Hoop la classica commedia americana, L'uomo che non c'era il noir e quindi presumo che Fargo omaggi qualcos'altro.
Il fatto è che quando ho visto gli ultimi tre film che ho citato ne sapevo di cinema la metà di quanto ne so ora e quindi non saprei spiegare granché bene i perché del cinema dei Coen tanto più che all'epoca Mr. Hula Hoop nemmeno mi piacque.
Vedi Mabel Mabel cuccioloso, qui si torna sempre al punto che con me hai avuto tanto da scornarti in passato: affrontare il cinema come passione oppure come oggetto di studio. Se tu non hai mai visto i film di Capra o Hawks non rimarrai mai veramente impressionato dal film dei Coen che omaggia la commedia classica, è come pretendere di apprezzare per intero la musica senza conoscerne le note, semplicemente non puoi comprendere appieno la complessità di un qualcosa se non conosci i singoli pezzi che la compongono.
In definitiva Fargo è probabilmente un omaggio a qualcosa che sul momento mi sfugge; vidi questo film diverso tempo fa quando capivo di cinema la metà di quello che capisco ora quindi non mi sento in grado di spiegare i perché di questo film. Dovrei rivederlo ora, forse riuscirei a cavarci qualcosa :look:
 

Mabelrode

Get a life
Kernal, non ho ancora ben capito perchè mi associ al cinema commerciale.. io ho visto tutto ciò che hai citato così come ho visto parecchi film dell'espressionismo tedesco dal quale il noir prende spunto. Probabilmente è perchè guardo ed apprezzo anche il cinema contemporaneo cosa che non è affatto "figa" tra gli amanti del cinema.
Io amo il citazionismo per lo stesso motivo per cui amo il metacinema.. ovvero per il semplice fatto che adoro il cinema e quindi non posso che amare quando direttamente o indirettamente si parla di lui in una pellicola.
Io non apprezzo il ritmo dei film dei Coen e, bada bene, non intendo dire che siano pesanti ma semplicemente che alimentano un crescendo che poi risulta smorzato alla fine del film... la maggior parte dei loro film mi lascia un alone di insoddisfazione come se qualcosa fosse stata lasciata in sospeso... come se non fossero stati adeguatamente "spolpati" spunti interessanti ed importanti della trama.
E' un pò come una buona scopata conclusa con una eiaculazione incerta e goffa fatta dentro un calzino... ok, è una buona scopata ma di certo non la considero memorabile..
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
Mabelrode ha scritto:
Qualcuno mi spiega perchè "Fargo" è considerato un capolavoro? :look:
Premetto che i Coen, tolto il punto di vista puramente "tecnico" (alle volte Joel fa delle inquadrature geniali), non mi hanno mai entusiasmato... non mi ha entusiasmato nemmeno il Grande Lebowski :look:


asd mabel, io sono uno di quelli che considerano fargo e il grande lebowski dei capolavori, con cui sono praticamente cresciuto.

A me Fargo piace tantissimo per l'umorismo nero, spiazzante e disarmante, ambientato nel bianco siderale del profondo inverno della dimenticata e agghiacciante provincia americana.
Mi piacciono gli spazi vuoti (mi ricordano il giovane Malick de "La rabbia giovane" ricoperti di neve: simile violenza assurda e inaudita) e mi piace l'azione, che si incammina verso l'abisso in un crescendo di inarrestabile mattanza.
Mi piace perchè la vicenda, nella sua ineluttabilità omaggia l'entropia dell'universo, che potrebbe essere considerata quasi una cifra stilistica dei Coen (mutuata forse dalla psicologia kubrickiana: una volta che l'ordine iniziale viene sparigliato dando vita al disordine, la vicenda precipita e i personaggi perseguono senza arrestari verso il precipizio) e che viene fuori in molti dei loro film, compresi Il grande Lebowski, L'uomo che non c'era e No country for old men.

Infine, di Fargo mi piace da morire il cast e le battute che dice: Steve Buscemi e Peter Stormare come sicari sono bellissimi, così come William H. Macy ci regala un Jerry Lundegaard da antologia, per non dimenticare Frances McDormand, premiata con l'oscar per questo film, poliziotta piuttosto incinta.
Insomma, per me è un piccolo gioiello, ambientato nel Minnesota degli immigrati scandinavi.

Non so che film omaggia, Kernal, però per conto mio non è così interessante, e non è più di tanto utile per la comprensione-gusto di una pellicola.
 

Joke

Chosen one
Mabelrode ha scritto:
Kernal, non ho ancora ben capito perchè mi associ al cinema commerciale.. io ho visto tutto ciò che hai citato così come ho visto parecchi film dell'espressionismo tedesco dal quale il noir prende spunto. Probabilmente è perchè guardo ed apprezzo anche il cinema contemporaneo cosa che non è affatto "figa" tra gli amanti del cinema.
Io amo il citazionismo per lo stesso motivo per cui amo il metacinema.. ovvero per il semplice fatto che adoro il cinema e quindi non posso che amare quando direttamente o indirettamente si parla di lui in una pellicola.
Io non apprezzo il ritmo dei film dei Coen e, bada bene, non intendo dire che siano pesanti ma semplicemente che alimentano un crescendo che poi risulta smorzato alla fine del film... la maggior parte dei loro film mi lascia un alone di insoddisfazione come se qualcosa fosse stata lasciata in sospeso... come se non fossero stati adeguatamente "spolpati" spunti interessanti ed importanti della trama.
E' un pò come una buona scopata conclusa con una eiaculazione incerta e goffa fatta dentro un calzino... ok, è una buona scopata ma di certo non la considero memorabile..

A volte ti amo ::3:
 

Kernal

Typing Monkey
Mabelrode ha scritto:
Kernal, non ho ancora ben capito perchè mi associ al cinema commerciale.. io ho visto tutto ciò che hai citato così come ho visto parecchi film dell'espressionismo tedesco dal quale il noir prende spunto. Probabilmente è perchè guardo ed apprezzo anche il cinema contemporaneo cosa che non è affatto "figa" tra gli amanti del cinema.
Io amo il citazionismo per lo stesso motivo per cui amo il metacinema.. ovvero per il semplice fatto che adoro il cinema e quindi non posso che amare quando direttamente o indirettamente si parla di lui in una pellicola.
Io non apprezzo il ritmo dei film dei Coen e, bada bene, non intendo dire che siano pesanti ma semplicemente che alimentano un crescendo che poi risulta smorzato alla fine del film... la maggior parte dei loro film mi lascia un alone di insoddisfazione come se qualcosa fosse stata lasciata in sospeso... come se non fossero stati adeguatamente "spolpati" spunti interessanti ed importanti della trama.
E' un pò come una buona scopata conclusa con una eiaculazione incerta e goffa fatta dentro un calzino... ok, è una buona scopata ma di certo non la considero memorabile..
Non ti associo al cinema commerciale, solo non so che film hai visto quindi io parto spiegando le mie motivazioni come se stessi parlando con uno che non sa nulla proprio perché non so quanto ne sai tu. Non ti sto dando dell'idiota, ti sto dando dell'uno di cui so poco o nulla e quindi cerco di spiegarmi al meglio che posso anche al rischio di apparire pedante. Insomma, non volevo offenderti :kiss:
Secondo me il citazionismo basa tutto sulla conoscenza di ciò che l'autore intende omaggiare e quindi sotto un certo punto di vista il cinema dei Coen è fortemente dipendente (fermo restando che davvero indipendente non lo è nessuno) dalle glorie passate; questo comporta un risultato che non è fine a sè stesso, che non può essere né guardato né giudicato da solo. Sarebbe come cercare di capire la psicologia di un individuo senza indagare su ciò in cui i suoi genitori l'hanno condizionato. Il cinema dei Coen va quindi osservato in un contesto più grande, prendere un loro lavoro e cercare di valutarlo così com'è non renderebbe loro giustizia.

Concludendo, non sono per nulla d'accordo con Mersault riguardo l'ultima riga del suo post.

PS: mi ero completamente scordato di Non è un paese per vecchi, altro omaggio al cinema classico, questa volta western :awesome:
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
Quel che voglio dire, Kernal, è che spiegare il film Fargo (o un altro film, o una filmografia) solo in base alle citazioni e alle dipendenze da altri film è una prospettiva molto analitica ma poco interessante, perchè se, per esempio, di Leonardo da Vinci dicessimo per prima cosa e soprattutto che è visibilmente un discepolo di Andrea del Verrocchio, ci precluderemmo un vasto campo di analisi.

Il cinema dei Coen è un cinema colto, che si nutre della sua musa-arte (il cinema stesso, appunto) ma allo stesso tempo, le dà da mangiare, se mi passi il gioco lessicale.
 

Kernal

Typing Monkey
Il citazionismo che ho cercato di spiegare e difendere non vuole essere un arrivo bensì una partenza, così come per spiegare una storia si tende a partire dall'inizio e non dal finale. L'oggetto-omaggio è una fonte da cui si origina un fiume che poi prende la sua strada pur continuando ad essere composto dalla stessa acqua che sgorga dal monte.
Non ho mai pensato di sminuire i Coen ed i loro lavori, anzi, però ritengo sia necessario partire da questo discorso per poi comprendere la loro poetica.

Che i due registi alimentino il cinema non c'è nessun dubbio, ad esempio c'è questa scena di Barton Fink (che non ho visto ma conosco di fama) che secondo me è magnifica. È un vero orgasmo simulato che percepiamo per mezzo dell'occhio-telecamera.

Scene from "Barton Fink"
 
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