questo thread mi strapiace e non so che farmene dei laik per dirvelo
Forse bardiel ha detto bene. Una vera innocenza non l'abbiamo mai avuta e non ci poteva neanche essere inculcata una del tutto nuova, perchè volendo o no abbiamo assorbito la morale e la mentalità dei nostri padri storici ed in qualche modo questo seme è sbocciato in noi, dando però frutti già marci e non per
nostre responsabilità dirette. Siamo cresciuti in un contesto in cui il messaggio è stato, secondo me, "credete al futuro di cui vi abbiamo parlato", quando i sistemi di riferimento, in cui questo messaggio è stato elaborato, venivano sorpassati da destra da eventi e dinamiche le cui conseguenze hanno rimescolato le carte per tutti. Oggi osservo i miei genitori e li vedo in parte smarriti di fronte ad una realtà così piena di criticità.
Quando avevo 15-16 anni ebbi la percezione che le cose piccole o grandi intorno a me, avrebbero preso un brutta piega.
C'è da dire che io non sono mai stato un campione di ottimismo, ma osservando, leggendo ed ascoltando, cominciai a pensare che per evitare di farsi trascinare completamente nel gorgo, le prospettive me le dovevo dare da solo piuttosto che finire precotto e pronto all'uso dopo 5 minuti nella padella imburrata di un falso futuro. Non è detto che la spunterò e forse soccomberò come tanti.
Questo che vi ho detto può suonare come un
i don't care, ma dal mio punto di vista mettere in discussione il messaggio che ci è stato trasmesso era ed è essenziale, non con lo scopo di azzerare tutto e trarre forza creatrice dalla distruzione del
passato, ma per saper affrontare il presente di tutti i giorni e quindi un possibile futuro adattando i nostri punti di riferimento alle nuove sfide che abbiamo davanti
Putroppo l'atomizzazione dell'occidente la vediamo tutti (@
Il Partito ) e per l'innocenza non c'è proprio posto.
Siamo divisi in tribù, dove si segue una sola regola:
massimizzare i vantaggi materiali e immediati della famiglia nucleare; supporre che tutti gli altri si comportino allo stesso modo.
un popolo imho ha bisogno di un'ideologia che ne guidi le azioni. non necessariamente inculcata come nell'urss, ma anche semplicemente costruita a partire dalla cultura personale di ciascuno.
invece quello che abbiamo oggi è una società fine a sè stessa che produce consuma crepa, avversa alla cultura ed all'intellettualismo e prona a qualsiasi tipo di risposta facile. una società che cerca di estraniarsi da ogni ideologia (che non capisce) in nome di sè stessa (senza sapere esattamente cosa vuole nè come ottenerlo).
@
artista.
si potrebbe dire che la nostra è un società complessa che rifiuta la complessità (perdona il gioco di parole) ed i mezzi di cui dispone sono utilizzati solo in modo ludico ed autoreferenziale.