Innumerevoli scuse si affollano nella mia mente, ma c'è poco da fare: esitare troppo a lungo insospettirebbe la donna e comunque c'è poco da fare. La donna è un druido quindi anche se non mi ha riconosciuto può scoprire chi sono e farmi catturare. L'unica speranza è che sia una di quelli che detestano Khorto e i suoi soprusi.
C'è un solo modo per scoprirlo: dire una mezza verità e verificare subito da che parte sta. Se sta dalla mia e riesco a farmi aiutare bene, altrimenti posso sempre metterla ko. Il poco che ricordo delle prediche dei druidi sul mare che si scioglie potrebbe anche tornarmi utile per una fuga almeno temporanea dall'isola...
Mi avvicino lentamente sempre tenendo le mani un po' alzate e col palmo in avanti per mostrare intenzioni amichevoli, fisso lo sguardo più significativo che ho nei suoi occhi e cerco di dare fondo alle riserve di fascino e abilità nell'inventare balle...
Sono un uomo, come vedi. Un uomo in fuga dai soprusi del tiranno che pretende che tutti si genuflettano quando passa per la strada. Un uomo braccato dai tirapiedi di questo avido individuo, solo per essersi rifiutato di cedere alle sue continue angherie. Xeno è il mio nome, e cerco la libertà.
Sulla nostra isola non posso trovarne: Khorto mi farà braccare fino a quando non riuscirà a mettermi le mani addosso. Ma adesso il ghiaccio si è sciolto, e secondo quello che voi druidi dite, c'è un continente oltre il mare. Se l'esilio è l'unica via di fuga, è verso un'impresa che valga la mia redenzione che vorrei dirigermi.