De Mattei, un omo un perchè

Nutellaccia

Ninja Skilled!
Il termine agnosticismo deriva dal greco a-gnothein, non sapere, mentre il termine ateismo dal greco a-theos, letteralmente senza dio. L'ateo non crede nell'esistenza di Dio, l'agnostico sostiene che, non essendo dimostrabile, l'esistenza di Dio o meno non si può affermare con certezza.

marco.roc ha scritto:
L'errore di chi dice diversamente secondo me sta nel voler ridurre la religione cattolica (per fare un esempio pratico) ad un'insieme di regole rigorose, secondo cui: "se le rispetti sei cattolico, se non le rispetti non lo sei".

Invece non funziona così, nella religione di rigoroso non c'è niente :rotfl: .

Mi dispiace, ma non posso essere d'accordo...
Se poi certe persone sono superficiali, fanno i propri comodi e si mettono la coscienza a posto autodefinendosi "peccatori" o "cattivi cattolici", questo è un altro paio di maniche.


Ragazzi, per favore, non comportatevi da bambini speciali B(
Non c'è bisogno di offendersi e offendere per esprimere le proprie opinioni
 

Sirion

Spam Master
E voi pretendete che legga tutta sta roba? riassunto pls :look:

A dirla grezzamente...

Io mi ritengo agnostico semplicemente ritenendo il discorso dell'esistenza di dio troppo arbitrario per poter essere soppesato. Inoltre, sia che uno creda che esista o che non esista il mondo va avanti lo stesso, quindi lo ritengo anche non fondamentale.

Piuttosto ritengo molto piu valide idee di divinità che non siano in pratica antropomorfizzazioni di concetti fondamentalmente naturalistici o panteistici.
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
atleta dei giochi paralitici ha scritto:
no dai vai ritardato allora dimostrami matematicametne e logicamente come mai dio no nesiste voglio vedere se ne sei capace.

interessante dover dimostrare logicamente e matematicamente un atto di fede o di non fede :hehehe:
Ancora non mi dici quale è il termine per chi è certo della non esistenza di Dio, ateo integralista
 

Mabelrode

Get a life
Atleta, guarda che sei tu ad avermi detto che la mia definizione di ateo era sbagliata invitandomi ad informarmi prima di parlare. Io ti ho semplicemente fatto notare che la mia definizione è giusta e che la tua non lo è.
Guarda che non è una discussione soggettiva, stiamo parlando della lingua italiana soffermandoci su un termine che ha significato unanime per tutti i dizionari, tutte le enciclopedie e tutti gli utenti che hanno partecipato a questa conversazione.. non ti sorge il dubbio che sia tu a sbagliarti?

P.S: Spettacolare la domanda a Shaka... deve dimostrarti che Dio non esista per poter essere ateo? E' un pò come dire ad un credente di dimostrarti scientificamente che Dio esista per poter crederci.
L'approccio a Dio è personale e si basa sulla mancanza di certezze. Nessuno potrà mai provare l'esistenza o la non esistenza di Dio ma questo non vuol dire che una persona non possa avere un'opinione a riguardo.
E' per questo motivo che credo che la dimensione religiosa più adatta alla mente scientifica sia l'agnosticismo.. perchè non avendo dimostrazioni scientifiche sospende il giudizio.
Poi possono benissimo esistere bravissimi scienziati atei e bravissimi scienziati credenti.. questo non l'ho mai negato.
 

[S]ir[B]ardiel

Amministratore
Membro dello Staff
Sirion ha scritto:
E voi pretendete che legga tutta sta roba? riassunto pls :look:

A dirla grezzamente...

Io mi ritengo agnostico semplicemente ritenendo il discorso dell'esistenza di dio troppo arbitrario per poter essere soppesato. Inoltre, sia che uno creda che esista o che non esista il mondo va avanti lo stesso, quindi lo ritengo anche non fondamentale.

Piuttosto ritengo molto piu valide idee di divinità che non siano in pratica antropomorfizzazioni di concetti fondamentalmente naturalistici o panteistici.
this looks agnostic.
i can tell by the pixels and from seeing quite a few atheists in my time.
 
Shaka ha scritto:
Ancora non mi dici quale è il termine per chi è certo della non esistenza di Dio, ateo integralista

ahahahahah ma vedi di farti chiaramare un po come cazzo ti pare demente
Shaka ha scritto:
interessante dover dimostrare logicamente e matematicamente un atto di fede o di non fede :hehehe:
sì pirla, perchè se tu credi in qualcosa al cento per cento devi portare qualche prova assoluta, matematica e definitiva a sostegno delle tue tesi (neanche scientifica, perchè la scienza si basa sull'induzione che può sempre essere sbagliata) altrimenti sei un mentecatto che delira e le tue opinioni valgono meno di 0.
 

[S]ir[B]ardiel

Amministratore
Membro dello Staff
in effetti è una visione interessante.
l'ateo può esserlo solo se considera l'onere della prova a carico del credente, e resta quindi convinto della non-esistenza fino a prova contraria.
l'agnostico se ne batte il cazzo e non-crede nell'esistenza ma in linea di massima è qui solo perchè gli piace il cazzo.
 
Staff ha scritto:
in effetti è una visione interessante.
l'ateo può esserlo solo se considera l'onere della prova a carico del credente, e resta quindi convinto della non-esistenza fino a prova contraria.
l'agnostico se ne batte il cazzo e non-crede nell'esistenza ma in linea di massima è qui solo perchè gli piace il cazzo.




ma nonna santa, è precisamente quello che sto cercando di spiegare fino ad adesso.
 

Artemisia_Loony

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atleta dei giochi paralitici ha scritto:
sì pirla, perchè se tu credi in qualcosa al cento per cento devi portare qualche prova assoluta, matematica e definitiva a sostegno delle tue tesi (neanche scientifica, perchè la scienza si basa sull'induzione che può sempre essere sbagliata) altrimenti sei un mentecatto che delira e le tue opinioni valgono meno di 0.
è questo il nocciolo della discussione.
Il fedele, in quanto tale, a prescindere dal fatto che creda o no nella verginità di maria o cose del genere, crede nell'esistenza di dio e nella natura divina e umana insieme di Gesù. Fa un "atto di fede": ci crede anche senza prove ed è questo il fondamento della religione, quanto meno di quella cattolica (su quella induista non lo so e non mi pronuncio).

Un ateo allo stesso modo fa un atto di fede nel negare l'esistenza di una divinità o di tutte le divinità: questo può essere magari per questioni morali, ad esempio ho letto di Primo Levi che non riusciva più a contemplare l'esistenza di un Dio dopo aver patito l'esperienza del Lager.

L'agnostico non arriva a dichiarazioni assolute. Per lui il Dio cristiano o il Dio musulmano o il Nirvana buddista o la Trimurti hanno tutti una certa possibilità di esistere, ma non si pone domande su quale religione sia quella vera: non fa atto di fede per nessuna ma non le rifiuta a priori.

Nella pagina tratta da sapere.it, mi pare di capire che il cosiddetto ateismo positivo è il vero e proprio ateismo, mentre l'ateismo negativo è quello che normalmente si intende quando si dice agnostico. Se arrivassimo a questo compromesso, cioè che per noi l'ateo è l'ateo positivo, mentre l'agnostico è l'ateo negativo, mentre per te sono entrambi atei, saresti soddisfatto?
Se no ti prego di dare una tua definizione di agnostico e di spiegare in cosa si differenzia l'agnostico dall'ateo.
 

Shaka

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Fantacalciaro
atleta dei giochi paralitici ha scritto:
ahahahahah ma vedi di farti chiaramare un po come cazzo ti pare demente



sì pirla, perchè se tu credi in qualcosa al cento per cento devi portare qualche prova assoluta, matematica e definitiva a sostegno delle tue tesi (neanche scientifica, perchè la scienza si basa sull'induzione che può sempre essere sbagliata) altrimenti sei un mentecatto che delira e le tue opinioni valgono meno di 0.

ma che cazzo stai a dì? stiamo parlando di fede :facepalm:

Rinnovo comunque il mio invito a contattare l'accademia della crusca e correggere questo ignobile errore nell'italiano che tu oggi ci hai mostrato aprendoci gli occhi

Rosa Canina ha scritto:
Se no ti prego di dare una tua definizione di agnostico e di spiegare in cosa si differenzia l'agnostico dall'ateo.

nella percentuale di dubbio :hehehe:
 

marco.roc

Spam Master
Fermo restando che tutti stanno sbagliando nella forma... :hehehe:

Se atleta si fosse espresso in maniera diversa, e se non avesse iniziato dicendo "bla bla bla non ha senso che mi metta a spiegare", probabilmente lo appoggerei in toto.

Sostanzialmente, un po' come io rivendicavo la necessità di non appiattire le posizioni dei cattolici con quelle del magistero, lui rivendica la necessità di non appiattire la posizione degli "atei" nella definizione del dizionario.

Principalmente perchè il paragonare ateismo e teismo come due "religioni" è uno degli strumenti più forti dei teisti nello scontro dialettico. :hehehe:


Sostanzialmente atleta dice (correggimi se sbaglio) che dal momento che chiunque si definisca ateo non avrebbe nessun problema ad ammettere l'inconoscibilità di dio (con relativa posizione agnostica che ne deriva), l'ateismo deve essere qualcosa di diverso dalla sua definizione più stringente dal dizionario.

Per quanto mi riguarda io non la penso così diversamente. Secondo me l'ateismo è principalmente una risposta al teismo. Sostanzialmente il primo NON AVREBBE SENSO senza il secondo.

In un mondo "perfetto" in cui non esistessero i teisti, gli "ateisti" cesserebbero di esistere di conseguenza.

In questo senso, l'ateo è un po' come un "agnostico incazzato gettato in un mondo di teisti"...

Da una parte sente la necessità di contrapporsi al teismo e quindi di spingersi più in là dell'agnosticismo, ma dall'altra in un mondo in cui tutti ammettessero l'effettiva inconoscibilità di dio, non avrebbe problemi ad essere agnostico, allienandosi così ad una posizione più "filosoficamente corretta".

Del resto gli atei e gli agnostici vanno a braccetto no?

Probabilmente fra duecento anni, parleremo al passato di una società bizzarra, in cui alcuni tipi strani difendevano l'esistenza di dio, ed altri si infervoravano per opporsi a tale oziosa affermazione.

Nutellaccia ha scritto:
Mi dispiace, ma non posso essere d'accordo...
Se poi certe persone sono superficiali, fanno i propri comodi e si mettono la coscienza a posto autodefinendosi "peccatori" o "cattivi cattolici", questo è un altro paio di maniche.
Tu non sei d'accordo che nella religione cattolica di rigoroso non c'è niente?

Vi è un magistero, sono d'accordo... un magistero che si definisce rigoroso... tuttavia egli stesso subisce evidentemente le influenze della società civile, e "muta" nel corso degli anni. Perciò non solo la chiesa è composta da uomini imperfetti, ma lo stesso magistero è variabile ed assolutamente non rigoroso.
Se poi tu la pensi diversamente ben venga possiamo parlarne.
 

marco.roc

Spam Master
Aggiungo che la "percentuale di teismo" non è un'idea nuova... perciò vedo assurdo ironizzare così.


Questa è la scala usata da dawkins per esprimere un concetto che io approvo in pieno, e cioè che mentre la maggior parte dei teisti è al primo livello. La maggior parte degli "atei" è "solo" a livello 6.
1) Teista forte. 100% di probabilità di Dio. Nelle parole di C. G. Jung, "io non credo, io so".

2) Probabilità molto alta ma non 100%. Un teista di fatto. "Non posso saperlo per certo, ma credo fermamente in Dio e vivo la mia vita nell'assunzione che lui esista".

3) Più del 50% ma non molto alta. Tecnicamente agnostico ma propende verso il teismo."sono molto incerto, ma tendo a credere in Dio".

4) Esattamente 50%. Completamente agnostico ed imparziale. "L'esistenza e l'inesistenza di Dio sono esattamente equiprobabili".

5) Meno del 50% ma non molto bassa. Tecnicamente agnostico ma incline all'ateismo. "Non so se Dio esista ma tendono ad essere scettico."

6) Probabilità molto bassa, vicina allo zero. un ateo di fatto."non posso saperlo per certo ma credo che Dio sia molto improbabile, e vivo la mia vita nell'assunzione che lui non esista."

7) Ateo forte. "So che non esiste nessun Dio, con la stessa convinzione con cui Jung sa che ce n'è uno".
 

Artemisia_Loony

Spam Master
quale, l'ateismo?


Domanda aperta a tutti: se io rifiuto l'esistenza del Dio cristiano, musulmano o ebreo, e mi rifiuto proprio di crederci, non è che dico "ok sospendo il giudizio", e ammesso e non concesso che se un giorno venisse fuori una prova inconfutabile dell'esistenza di un tale Dio monoteistico che è quello dell'antico testamento eccetera ci resterei male ma male davvero e mi incazzerei anche parecchio col Dio suddetto per il semplice fatto di esistere,
Ma al contempo sospendo il giudizio nei confronti di un essenza creatrice che ha "scritto" le leggi fisiche che regolano il nostro universo, o nella metempsicosi, giudicando entrambe le idee accettabili, ma senza crederci pienamente,
allora mi definisco atea, agnostica o entrambe le cose?
 

marco.roc

Spam Master
Rosa Canina ha scritto:
quale, l'ateismo?


Domanda aperta a tutti: se io rifiuto l'esistenza del Dio cristiano, musulmano o ebreo, e mi rifiuto proprio di crederci, non è che dico "ok sospendo il giudizio", e ammesso e non concesso che se un giorno venisse fuori una prova inconfutabile dell'esistenza di un tale Dio monoteistico che è quello dell'antico testamento eccetera ci resterei male ma male davvero e mi incazzerei anche parecchio col Dio suddetto per il semplice fatto di esistere,
Ma al contempo sospendo il giudizio nei confronti di un essenza creatrice che ha "scritto" le leggi fisiche che regolano il nostro universo, o nella metempsicosi, giudicando entrambe le idee accettabili, ma senza crederci pienamente,
allora mi definisco atea, agnostica o entrambe le cose?


Secondo me ogni ateo/agnostico e forse credente alla fine giunge alla solita conclusione, e cioè che il punto non è se Dio esiste o meno, il punto è che stiamo parlando di aria fritta.
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
atleta dei giochi paralitici ha scritto:
quella che mi state descrivendo non è una fede ma una specie di bipensiero schizzoide.

Atto di fede è accettare come vera un'affermazione per noi non evidente, non controllabile,
non dimostrabile, fidandoci unicamente dell'attendibilità delle persone che la sostengono

oppure

La parola fede è propriamente intesa come il credere in concetti, dogmi o assunti in
base alla sola convinzione personale o alla sola autorità di chi ha enunciato tali concetti o assunti,
al di là dell'esistenza o meno di prove pro o contro tali idee e affermazioni

L'italiano è sempre abbastanza preciso. Ora, se vuoi possiamo anche continuare usando i tuoi termini, così ti trovi più agevolato nella discussione, ma da qui a screditare termini che hanno significati ben precisi, ce ne passa. Il tuo ragionamento l'abbiamo capito tutti, semplicemente stai usando termini a caso prendendoli dal vocabolario come se fosse il cesto con i numeri della tombola. Il fatto che solo marco.roc ti abbia dato ragione, poi, dovrebbe essere indice di quello che stai dicendo...
 

Alaisch

Chosen one
Ora mi getto una laif,ma al ritorno voglio i toni da persone che sanno dialogare,siamo pur sempre in una sezione dove si usa il cervello.
 
Shaka ha scritto:
Atto di fede è accettare come vera un'affermazione per noi non evidente, non controllabile,
non dimostrabile, fidandoci unicamente dell'attendibilità delle persone che la sostengono

oppure

La parola fede è propriamente intesa come il credere in concetti, dogmi o assunti in
base alla sola convinzione personale o alla sola autorità di chi ha enunciato tali concetti o assunti,
al di là dell'esistenza o meno di prove pro o contro tali idee e affermazioni

L'italiano è sempre abbastanza preciso. Ora, se vuoi possiamo anche continuare usando i tuoi termini, così ti trovi più agevolato nella discussione, ma da qui a screditare termini che hanno significati ben precisi, ce ne passa. Il tuo ragionamento l'abbiamo capito tutti, semplicemente stai usando termini a caso prendendoli dal vocabolario come se fosse il cesto con i numeri della tombola. Il fatto che solo marco.roc ti abbia dato ragione, poi, dovrebbe essere indice di quello che stai dicendo...


mi limito a constatare che è anche la stessa definizione di bipensiero schizzoide.
 
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