Cultura del bere = cosa bevi, come, quando, quanto, e quanto sei consapevole di quello che consumi e dei prodotti dell'alcool.
È chiaro che in ogni paese c'è una minoranza che se ne intende, si informa attivamente, mentre la gran parte (il 90% di cui parla Sacrifar) è figlia della cultura del proprio paese e della situazione commerciale del momento (del tipo le birre che ti propongono sono bud e corona.. Cominci a bere Bud).
Quindi direi che la parte che ci interessa è il 90%, e quanto ho scritto sopra sul modo inglese di affrontare l'alcool è importante, fa parte della loro identità culturale e spesso ne sono anche fieri.
@dsc è vero i paesi dell'est si spaccano con birre da 19 cent, i russi bevono vodka come fosse acqua e i tedeschi e i cechi birra come fosse acqua. Gli spagnoli bevono un po tutto, basta spendere poco infatti meglio bere prima a casa così risparmiamo.
Ovviamente così ogni cosa è estremizzata in modo quasi razzista, ma è per dare il senso.
Il senso è che nella cultura della maggior parte dei popoli c'è un eccesso di alcool, spesso monotematico dovuto ad esigenze sociali, climatiche che poi spesso sono entrate semplicemente nella cultura nazionale.
In Italia non c'è mai stata la cultura del bere per eccedere (che non significa bere poco o non ubriacarsi) ma a parte questo l'Italia un po meno che in cucina è ricca di amari, liquori, solamente il nostro tempo in cui inventavamo Negroni e Bellini, facevamo conoscere Martini e Campari, nascevano Montenegro e Molinari è finito.
Nonostante queste "piccole" cose, perché whisky e rum ci mancano e sono un po' gli imperatori dei superalcolici, siamo anche pieni di prodotti locali come grappe, limoncelli, liquori ad ogni tipo di vegetale: tutta roba che a me fa cagare ma da menzionare. Anche qui qualcosa che hanno tutti i paesi ma senza questa complessità.
Tutto questo senza entrare nel mondo del vino che è probabilmente il prodotto alcolico più complesso e oltre ad essere grandi produttori siamo ovviamente grandi consumatori.
@dsc2: capisco quello che dici, ed è collegato al provincialismo del nostro paese. In Italia la maggior parte dei bar sono monotoni, se hanno birre alla spina ne hanno poche e commerciali se non l'italiana Peroni o simili e così via.
Campano sulla gente di paese, la posizione, il giro di persone che li frequentano per qualche motivo.
Ma se già vai verso Milano o Brescia le cose cambiano. Trovi whiskerie aperte da un secolo, locali che inventano cocktail e (ora ti parlo del bresciano) locali che ti propongono almeno 5 diversi Franciacorta, magari anche 5 rossi e 5 bianchi (per 5 6 euro) più uno o due champagne (al calice: uno da 10 uno da 12 ad esempio).