diciamo che per certi tipi di lavoro l'analogico ha ancora i suoi vantaggi, vedi reportage estremi, vedi fotografia fine art.
alla fine il grande boom del digitale con l'analogico già superato che si paventava nel 2001 è alle spalle. La fujifilm ha fatto uscire una macchina a obbiettivo basculante 6x6 professionale quest'anno. La Voigtlander produce le sue telemetro nuove di zecca.La polaroid ha venduto i diritti per le pellicole istantanee per poi mangiarsi le mani e rimettersi a fare macchine a sviluppo istantaneo così come la fuji. La stessa fuji, dopo aver messo la pellicola Velvia 50 fuori produzione nel 2002 ha dovuto riprodurla nel 2005 per numero di richieste (mettendosi a fare anche i fogli da banco ottico 12x10)
La Kodak ha dismesso la Kodachrome (la pellicola positiva a colori tutt'ora ineguagliata) ma per stare al passo sul mercato ha dovuto mettere sul commercio la Ektar 100 e Ektar 160, studiate appositamente per la scansione digitale.
Parlavo l'altro giorno col fotografo da cui mi servo che c'è una quantità davvero notevole di gente che scatta ancora a pellicola, e si è meravigliato di come questo numero sia cresciuto negli ultimi anni rispetto all'avvento del digitale.
A mio avviso il punto è che il digitale non è stato un miglioramento, ma un "disassamento". Diciamo che ha creato un nuovo tipo di fotografia, quella digitale, che ha poco in comune rispetto all'analogico sia nel'esperienza che nei mezzi. Ci sono un sacco di fotoamatori che scattano sia in digitale sia in analogico, e altri che sono tornati all'analogico per nostalgia o per scelta qualitativa.
Oramai l'idea che l'analogico sia vecchio e superato fa comodo solo a chi vende le macchine fotografiche