Letteratura La perdita dell'innocenza

Shaka

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Fantacalciaro
Da quello che vedo io paragonando la scuola elementare che ho frequentato e che ha quasi gli stessi insegnanti dei tempi (quindi sposta il tutto a un livello strutturale della formazione, non sulle persone che la fanno), direi un paio, quasi 3
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
ma che stamo in un film d'alberto sordi?

non sono per niente d'accordo con questa visione della scuola, mi sembra un'esagerazione catastrofista tutta italiana e mi sembra anche un'idea un po' vaga: adesso si che sembrate i vecchini al bar.
 

Shaka

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Fantacalciaro
ma che stamo in un film d'alberto sordi?

non sono per niente d'accordo con questa visione della scuola, mi sembra un'esagerazione catastrofista tutta italiana e mi sembra anche un'idea un po' vaga: adesso si che sembrate i vecchini al bar.
Ti volevo taggare per far spostare la conversazione. Forse è meglio fare un altro 3d con tutto lo spin off di Nohant, le nuove generazioni e l'istruzione...
Sull'esagerazione della situazione scolastica italiana, forse generalizzo troppo, questo si, e sicuro ci saranno isole felici. Io vedo, come detto, la differenza di insegnamento delle maestre elementari del mio paese, e lo raffronto con quello che, le stesse persone, hanno fatto con quelli della mia generazione, e vedo nei metodi e nell'impostazione una situazione molto differente e nessuno stimolo alla crescita autonoma del bambino. Poi ovvio che non è così nel 100% delle scuole, ma è sicuramente un trend e ne è lampante indicatore il forte calo di cultura che di si ha in molti adolescenti.
Le cause sono sicuramente molteplici eh, non è solo il programma scolastico, ma secondo me è uno dei punti più importanti
 

[S]ir[B]ardiel

Amministratore
Membro dello Staff
io ricordo benissimo che sia alle medie che alle superiori la qualità dell'insegnamento era...barbarica.
giusto il primo anno delle superiori ebbimo un prof strafigo di storia che mi fece abbastanza appassionare, peccato facessimo solo storia antica, allora :\
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
ho la tentazione di non splittare le discussioni perché mi pare che il fil rouge sia comunque l'epoca che stiamo vivendo e la perdita dell'innocenza di questi anni è direttamente relazionata con il modo di vivere delle generazioni in atto.

riguardo le ultime cose che scrivi sulla scuola, shaka, mi viene da invertire il discorso: la scuola non è peggiorata ma rimasta uguale a sé stessa, ed è il resto che è cambiato, peggiorato, inselvatichito.

a scuola si continua a fare dante: è in tv che non se ne parla più. l'educazione è stata relegata alle 3 di notte su nettuno.
sono i genitori, l'ambiente e la società in sé ad essersi inaridite, e io vedo anzi la scuola come stolido baluardo contro la barbarie (senza considerare per l'appunto i casi particolari che tutti abbiamo conosciuto).
 

Nohant

Chosen one
Io ho avuto la prof di italino di 5.
Una figlia di troia senza eguali, ma è riuscita ad accendermi il cervello e a farmi studiare.
Alla fine dell'anno ero l'unico in classe a sapere un minimo del programma. Gli altri vedendola stronza, la ignoravano e non facevano un cazzo.
 

Shaka

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Fantacalciaro
ho la tentazione di non splittare le discussioni perché mi pare che il fil rouge
a scuola si continua a fare dante: è in tv che non se ne parla più. l'educazione è stata relegata alle 3 di notte su nettuno.
sono i genitori, l'ambiente e la società in sé ad essersi inaridite, e io vedo anzi la scuola come stolido baluardo contro la barbarie (senza considerare per l'appunto i casi particolari che tutti abbiamo conosciuto).

Benigni nel suo piccolo lo ha riportato Dante in TV :look:

Comunque sono d'accordo con questo, e per questo che parlavo di tante cause, come appunto un cambiamento generale della società dovuto anche alle nuove tecnologie e alla tv. Non è che ai miei tempi si parlava di più di Dante in prima serata eh...è che ai miei tempi la TV non la vedevi quasi mai, mentre ora è un anestetico per bambini. I figli rompono il cazzo? Gli accendi la TV o l'xbox e via...
perchè in questo la scuola è colpevole? Perchè non educa dove i genitori hanno avuto mancanze, cosa che invece prima faceva di piu. Che poi sia anche colpa dei genitori, della società, della TV e di altro, concordo al 100%, ma la scuola dovrebbe essere un ultimo baluardo, un tempio dove l'inasprimento della società è tenuto fuori e osteggiato. Invece è entrato dentro e ha conquistato anche quel luogo...è così perchè è cambiata poco, troppo o male? Non lo so sinceramente, ma sicuro ha ora una formazione differente.
Io mi ricordo che in 2° fino alla 4° facevamo 2 volte a settimana il tempo prolungato con il laboratorio di lettura. Quanto cazzo era bello oh...Ho letto tante di quelle storie di Rodari che neanche immagini, e quello ha sicuramente aiutato la mia crescita e curiosità, e soprattutto il piacere della lettura che è forse la cosa più importante. Mio nipote fa la terza e, oltre vabbe a non esistere più questo laboratorio, gran parte del programma delle varie materie è "colorare e disegnare". Cioè, l'altro ieri ero a casa di mia sorella e lei gli dice "su devi finire i compiti, vai a colorare geometria". Colorare geometria? Ma porca puttana...
 
mmm non so la scuola a me sembra piuttosto peggiorata, almeno paragonando quello che facevano fare a mio padre nello stsso identico istituto che anni dopo ho fatto io
 

Rebaf

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Fantacalciaro
Il problema della scuola italiana è la diversità di qualità in base al corpo docenti. Partendo da una base buona ma vecchia e stantia, vedi ad esempio il poco pazio al '900 letterario o filosofico nei programmi dei licei, purtroppo se si hanno cattivi professori non si va da nessuna parte. La maggior parte di questi è gente che non ha passione ed è finita lì grazie ad un concorso negli anni '70-'80, probabilmente come ultima spiaggia dopo aver fallito la carriera accademica o perchè alla fine in quegli anni avere il posto da statale era quasi una sorta di "status", la piccola borghesia.

Di contro, pero', esistono migliaia di professori appassionati, ho avuto la fortuna di averne molti e, per me, la scuola ha rappresentato davvero tanto a livello di formazione. Ma, ovviamente, lì sono fortune. Ci vorrebbe un ricambio generazionale di professori ma purtroppo è impossibile se fai un concorso statale ogni 15 anni e non ci stanno i soldi per mandare in pensione un po' di vecchie cariatidi.

Nonostante questo ci stiamo profondamente dimenticato il ruolo della famiglia, è ovvio che non tutti nascono in famiglie che "pompano" la cultura ma, e questa cosa l'ho notata nella diversità di educazione tra me e mia sorella, secondo me anche nell'istituto familiare c'è un momento di stanca. I genitori hanno perso la loro funzione anche culturale e non solo pedagogica.

In tutto questo, infine, per quanto riguarda la querelle Nohant, non mi interessa sinceramente il discorso generazionale, è sempre difficile per due generazione vicine confrontarsi e questo sarà un discorso che si potrà fare efficacemente solo tra decenni se non di più, ma il fatto del: "Oh a 15 anni cazzo vuoi leggere e stripparti per la cultura" mi sembra un po' aberrante.

Ora, lo so, mi accuserete di snobismo, di essere il classico intellettualoide di sinistra che se la tira, ma io personalmente a 16 anni riuscivo a fare tutto. Mi divertivo, giocavo ai videogiochi, fumavo canne e mi sbronzavo il sabato sera, ma nel frattempo leggevo Il Giovane Holden, leggevo già Internazionale grazie a mio zio che era abbonato, i giornali, i tg, insomma mi tenevo vivo culturalmente a tutti i livelli. E io non sono mica un genio nè un privilegiato, è una cosa che può fare chiunque e allora, sì, che qui è la colpa del singolo. Perchè se è vero che magari io sono stato facilitato da ambienti fertili (famiglia e buoni professori che dicevo prima), posso fare decine di esempi di gente che conosco e che è riuscita a tirarsi fuori grazie alla sua volontà. Anche a 16 anni. Magari è più difficile ma basta la curiosità e l'interesse verso quello che si ha intorno.

La colpa non può essere solo della società che, per quanto canaglia, rimane comunque un elemento di influenza più passivo che attivo.
 
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