Questo compromesso non è comunque male.
Rimanendo sull'altro sistema, comunque, ci sarebbe anche il vantaggio che frammentare o accorpare regioni non crea o diminuisce rotte e quindi guadagni, perchè viene solo diviso o sommato l'ammontare di risorse nella regione. Questo sarebbe un vantaggio non da poco, se ad esempio Roma conquista la Sicilia, può semplificare rendendola una regione sola (che di partenza sarebbe divisa in piu regioni) senza avere guadagni monetari, ma solo pratici. Se prima nella regione ad est c'era 3 FERRO e in quella ovest 4 GRANO, dopo avrebbe 3 FERRO e 4 GRANO e lo stesso numero di rotte. Lo stesso vale per tutte le mini regioni con cui parte la mappa.
Inoltre, permette che sia possibile far giungere alla regione che vogliano una data risorse, e permette di incrementare e diminuire i bonus. Questo sarebbe semplificato da una tabella, in cui ci sono le regioni e inserendo il numero di risorse automaticamente le formuline producono il bonus. Ad esempio, per ogni unità di cavalli -> possibile recturare una squadra di cavalli, per ogni unità di grano -> + 5% bonus di popolazione. Quindi ci sarebbe più lavoro iniziale, ma durante il gioco non cambierebbe molto in quanto a lavoro.
I mercati come sono ora secondo me invece non premiano questi fattori: 1. la ricchezza di un popolo. 2. l'abilità nel commerciare di un giocatore e popolo 3. la potenza navale dei popoli 4. la diplomazia, che sono invece i giudici reali di ogni commercio.
Inoltre un popolo ricco non sarebbe in grado di acquistare le risorse che vuole.
In defintiva, secondo me si possono almeno trovare compromessi aggiuntivi, in particolare l'abolizione del numero limitato di rotte che limita il gioco di tutti i paesi piccoli, numerosi e soprattutto a vocazione mercantile.