GDR Worship the ashes - Terrò vivo il fuoco, voi adorerete le ceneri

Monitor_Dundee

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Get round the fire with a glass of strong ale
And tell us a story from beyond the pale
Bury some seeds and expect some strong branches
I'll tend to the flame, you can worship the ashes


Come spesso in passato, l'esercito Rahonavide si era mosso dalla capitale al primo sole di primavera. Ma questa non era una primavera come le altre.

Fuori dalle alte mura regnava un silenzio innaturale. Solo pochi mesi prima la più grande armata di Non Morti mai uscita dalla Wasteland aveva attraversato l'Impero come un dardo diretto al cuore, e di fronte a quelle mura si era fermata.
Disfatta da una forza che ancora nessuno su Ea comprendeva appieno, sciolta come le neve in quei giorni di disgelo.

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Le campagne erano spoglie, i villaggi vuoti come orbite di teschio. La paura li aveva spopolati, e l'orda senza anima aveva finito il lavoro. Attorno ai soldati, mucchi di cenere sottile erano tutto ciò che restava del Nemico.
Le truppe, una forza mai vista prima per numero e varietà, marciarono verso il fronte seguendo a ritroso il sentiero di morte che i Caduti avevano aperto nell'Impero.
Titani, Spiriti, Nani, Minotauri, tutti inquadrati assieme a manipoli su manipoli di armigeri Sauriani, i veterani spalla a spalla con le reclute fresche.

Marciarono verso il fronte più inospitale, inseguendo l'inverno nella sua ritirata verso il Nord e il Buio.
Marciarono con le spalle scaldate dal sole, e il muso sferzato dal gelo.
Marciarono verso una battaglia dalla quale non ci sarebbe stata ritirata strategica.

Le forze di mezza Ea marciarono verso le tetre mura di una città dimenticata dai vivi per millenni, per assediare il cuore del dominio del Consiglio del Giudizio, mettendo così in atto un'immensa vendetta. Marciarono, e la sorte gli arrise.

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La battglia era stata indescrivibile, forze al di là della comprensione dei mortali si erano scontrate all'ombra di mura ciclopiche e millenarie, il sacrificio e la sofferenza sorpassati solo dall'ardore e dal coraggio. E la battaglia era stata vinta.

Nella polvere grigia, fatta di rovine erose e ossa macinate, resa fango dal sangue delle vittime, i soldati deposero le armi. Alle grida e allo scoppio degli incantesimi si sostituì il silenzio di una tomba vuota, reso ancora più opprimente dal vento teso della steppa.

Disteso al fondo di un cratere, Kairos aprì gli occhi. Il cielo era ingombro di nubi color del piombo. Immagini gli balenarono davanti agli occhi, di una creatura deformata dal male assoluto, capace di irradiare odio distillato e fulmini di oscurità. I soldati più prossimi a lui, semplici fanti, si avvicinarono con circospezione al Principe, attorno a lui il terreno era crepato e sanguinava magia pura. Ogni sensazione di tatto o temperatura era lontana, attenuata. Il dolore ne prendeva il posto.

Fu solo quando cercò di fare un cenno ai soldati che si accorse del braccio destro, troncato di netto sopra il gomito. Svenne di nuovo.

What will we do when the world it is ending
And time it is halted for friend and for foe?
Try to hold on to the time as it passes
I'll tend to the flame, you can worship the ashes
 

Monitor_Dundee

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Watch that old fire as it flickers and dies
That once blessed the household and lit up our lives
It shone for the friends and the clinking of glasses
I'll tend to the flame, you can worship the ashes


Le mura di Antarion erano un manufatto di prodigiosa grandezza, un'antica civiltà le aveva erette perché sfidassero i millenni, e così era stato, anche dopo la caduta, conquista e corruzione della città. Sul camminamento di guardia, grande abbastanza da far passare due Urutops fianco a fianco, si radunava lo stato maggiore dei conquistatori.
Poggiato al bastone da mago, camminando a fatica, Kairos osservava i palazzi e le strade della necropoli, così paradossalmente simile alle città dei vivi. Erano passate settimane dalla grande battaglia, e fuor dai bastioni i campi tendati si stendevano a perdita d'occhio, attorno alle jurte crescevano le prime timide piante, ora che la terra era stata risanata. Eppure, tra i viali e i vicoli di Antarion ancora si aggiravano branchi di zombie sbandati, e le operazioni di bonifica procedevano a rilento.

In quella distesa di tetti e torri si celavano segreti antichi di millenni, conoscenze rimaste celate agli occhi dei Mortali, progetti ed esperimenti dei Caduti stessi.

Kairos si rivolgeva ai generali di Sylvania, del Trollheim e del suo stesso Impero, cercando di convincerli dell'impossibile.
"Ho compreso perfettamente che per voi sarebbe più utile e più comodo radere al suolo questa città maledetta, pietra per pietra o con qualche nuovo modello di catapulta..."
Con una teatralità limitata appena dal dolore e dalla menomazione, Kairos distese il braccio ad indicare alte magioni dalla struttura inquietante. Dal moncherino, avvolto in bende di seta, il braccio proseguiva etereo e trasparente, immagine magica di ciò che aveva perduto.
"...ma posso assicurarvi che quello che troveremo là dentro ci assicurerà un vantaggio tangibile contro i Caduti. Ditemi chi di voi rinuncerebbe alla possibilità di esaminare il quartier generale di un avversario?
Maghi e agenti delle nostre nazioni si introdurranno negli edifici più importanti, quello che vi chiedo è che gli sia data adeguata scorta militare. Mi assicurerò personalmente che il materiale recuperato sia esaminato in tutta sicurezza."
 

Monitor_Dundee

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Capture the wild things and bring them in line
And own what was never your right to confine
The lives and the loves and the songs are what matters
I'll tend to the flame, you can worship the ashes


"Parlando di sicurezza... scusatemi ma devo congedarmi. La riunione per il Progetto Giardino Segreto mi attende, e teletrasportarmi in queste condizioni è fuori discussione"

Kairos prese posizione di fronte al grande specchio magico. Dall'altro lato, Jace il Centauro presiedeva una riunione di esperti Sauriani, Umani e Troll.
L'ampio tavolo era occupato da progetti di edifici senza finestre e tavole anatomiche che illustravano le Dalie di Trallesia. Un Nano, tra le mani un cubetto di Mithril e una lente di ingrandimento, discuteva animatamente con un Sauriano armato di squadra e compasso. Un troll con paramenti sacri e un falcetto in mano cercava di fare da paciere senza troppo successo.

"Principe, la fase di progettazione procede spedita. Sembra saremo in grado di ospitare il nostro Illustre Prigioniero prima dell'autunno. Alle prime piogge le Dalie diventano più affamate, sarà più facile iniziare prima i lavori. Ora rimane solo da capire come dividere i compiti e le spese..."

"Conto su di te Jace, è forse la terza o quarta cosa più strana che abbiamo fatto"

COMING SOON: l'Alcatraz di Leader Fantasy
 

Monitor_Dundee

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"E ora..."
"E ora dovete riposare, Vostra Altezza"

Seduto sul letto di ospedale, Kairos era circondato da specchi. Due erano linee dirette con le corti di Rahonyve e Athoxarta, dove l'Imperatrice e la Principessa Ereditaria attendevano notizie dalla Città dei Morti. Un altro mostrava al Principe Stregone la situazione di Rukhshana, la generalessa in capo delle forze di invasione, impegnata ora nell'organizzazione di pattuglie nella città maledetta.

"Riposerò quando sarà possibile, Magistra. Ho passato tutta la vita a trovare scuse per non servire la Ragione di Stato. Ora le ho terminate. Lasciatemi solo, non piacerà a molti quello che si vedrà a breve su questi specchi"

Specchi. Carpire il segreto degli specchi magici da quella pazza della Regina di Ishitara era forse la cosa più utile e meno impressionante che avesse mai fatto. E ora, quell'incantesimo avrebbe permesso loro di dialogare con il male assoluto.
"Perché ogni cosa che faccio arriva a questo punto? Al punto di minacciare la realtà stessa?"

https://forum.sohead.org/index.php?threads/lerede-della-tenebra.37776/

Do you feel heavy? Your eyes drop with grief
Your spirit is wild and your suffering is brief
So never you buckle and bend to the masses
I'll tend to the flame, you can worship the ashes
 
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