Evento Stranieri in terra straniera

[dixie]

E invece...

"zenti 'recchieapunta jojobroniggastyle..."

Il Goblin apostrofa cosi il Drow che si è mostrato loro

"te penzi di venire qui a fare quello che c'ha duro tutto, fare tipo Jhon Goblin? nah...zenti me, facciamo coze zerie...io zo che tu za, zappiamo tutti...ze noi zpie te penzi che noi fa trovare? nah...come dice Pikkoletto, noi qui per cazo...manco zappiamo chi cazzo è Kalazzia, che è tua zorella grazza? nah nah..."

sfarfalla una mano, mentre si mette a disquisire tranquillamente

"allora noi za adezzo coza tu vuole fare, fa un pò brim bum...poi dice che porta da Kapi, ke Kapi decide ze decapitare noi o meno....zconziglio, ziam già tappi non fa ztile...più ztile zarebbe farci combattè contro giganti...zi zi bel giochetto quello...ma non ziamo qui per giochetti...dunque dicevamo, tu dice cozi, poi noi va la tempo perzo tuoi Kapi incazzati con te e quindi poi tu obbligato a rimandare noi dove venire e quindi accompagna fino a dove deve andare...quindi tu furbo! zi zi...tu decide ora di mandare noi verzo..."

si volta verso Folco

"dov'è che ztiamo andando noi? ecco! bene li..."

 

[Silen]

"Abbiamo un proverbio che nella vostra lingua suona più o meno: l'abito non fa il sacerdote. Quanto a portarvi dai nostri capi...non ce n'è alcun bisogno. La Matriarca non intende avere nessun rapporto con le razze di superficie. L'unico motivo per cui siete ancora vivi è che desideriamo sapere per quale motivo un mezzuomo e un goblin, che da quanto ci risulta abitano molto a sud rispetto a questi territori, si siano spinti così a nord. Deve essere qualcosa di importante se avete accettato il rischio suicida di entrare nel nostro dominio."

 

[Ostrègone]

Folco continuò a tamponare la fronte madida mentre rielaborava le idee su cosa dire all'elfo scuro, poiché la sorte dei due dipendeva da ciò che avrebbe capito della loro missione.
"Gentile signore, portate i saluti della Contea alla vostra Matriarca" disse non riuscendo a trattenere un risolino nervoso e di nuovo Folco si attirò un'occhiataccia da parte del compare goblin. Riprese il discorso "No, in verità...come avete ben capito gravi questioni ci hanno spinto così a settentrione dalle nostre dimore. Sono ormai anni che siamo partiti: abbiamo visto creature che avevamo solo sentito nelle fiabe della buonanotte, abbiamo esplorato lande selvagge in cui il vivere risulta aspro come in pochi altri luoghi, siamo stati sferzati dal vento e dalla pioggia, abbiamo provato la fame e la sete..." e si alzò la sporca e logora camicia per mostrare i nuovi buchi della cintura, piuttosto mal fatti, che aveva dovuto fare per tenersi i calzoncini corti dello stile halfling. "Siamo venuti sin qua perché i nostri popoli sono stati colpiti da un oscuro male che ha avvelenato le acque; e non stiamo parlando di un nostro piccolo corso, ma del Rivogrande" e indicò a sinistra, nella direzione in cui si trovava il fiume, "che ci sostenta nella vita di tutti i giorni. Non potevamo certo stare lì fermi: dunque stiamo andando per vedere di persona cos'è accaduto nelle sorgenti del fiume e in caso porre rimedio a ciò. Non volevamo certo violare i vostri domini" asserì con tono sincero. Chiuse la bocca e diede del tempo all'elfo scuro per ragionarci sopra. Poi gli venne in mente una cosa. "Voi in questi anni l'avevate notato l'avvelenamento del fiume?"

 

[Silen]

"Non siamo particolarmente interessati al resoconto delle vostre avversità, vere o presunte che siano" è la fredda risposta dell'elfo scuro, che rimane però meditabondo quando l'hobbit accenna all'avvelenamento del fiume.
"Se è per questo che siete venuti avete perso il vostro tempo. Le sorgenti del fiume sono occupate da un Caduto e dal suo esercito. E' certamente lui la causa prima dell'avvelenamento delle acque ma non vedo come possano un mezzuomo ed un goblin porre riparo alla cosa...i non morti brulicano in quella zona come vermi su una carogna."

 

[Ostrègone]

La notizia raggelò Folco, che per un po' rimase impietrito a guardare l'elfo scuro. Poi si girò verso Druk e affermò sconsolato "allora le voci che erano giunte al Sud erano vere, signor Druk...". Sospirò mentre tornava a guardare l'elfo "Le vostre notizie confermano che la situazione è veramente critica; speravamo in qualche sciamano pazzoide che aveva combinato un guaio, o qualche cosa di più facilmente recuperabile...ma un Caduto" disse, calcando sulla parola. "Sapreste dirci all'incirca di quante forze dispone? Vi siete per caso scontrati con esso nel corso di questi anni?".
A un tratto, ricordatosi di una cosa, si rivolse di nuovo a Druk "Signor Druk, si ricorda quell'odore che abbiamo sentito tante lune fa? Quella era puzza di non morto, ci potrei giurare sopra... ma la posizione non corrisponde minimamente a quella delle sorgenti" e questa volta tornò sull'elfo scuro "Che stia giungendo un nuovo Caduto diretto ai vostri territori?" si chiese dubbioso e preoccupato al tempo stesso.

 

[Silen]

L'elfo scuro si strinse nelle spalle "Di solito non mi fermo a contare i cadaveri, almeno non quelli che camminano" fu la caustica risposta "svariate migliaia di sicuro. Non avreste nessuna speranza...anche se non foste nostri prigionieri."

 

[Ostrègone]

Folco rimase stupefatto alle parole conclusive dell'elfo e protestò vivacemente: "Prigionieri? Ma ve l'ho detto prima: è stato un caso fortuito che ci ha condotto nei vostri territori! Non siamo spie!" esclamò gesticolando. "Che valore avremmo come vostri prigionieri?" e si guardò con Druk perplesso.

 

[Silen]

"Avete violato i nostri confini. Intenzionalmente o meno, non ci interessa. Forse i vostri paesi saranno disposti a trattare il vostro rilascio, altrimenti...peggio per voi."

[La situazione è questa: per questo turno i nostri eroi rimangono nelle prigioni sotterranee degli elfi scuri. Alla Contea e alla Waagh viene recapitata per via traversa una richiesta di riscatto: 15 monete a cranio non negoziabili. Se pagate, verranno liberati all'inizio del prossimo turno, se non pagate verranno giutiziati. A voi la scelta...]

@Ostrègone @dixie