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Impero di Ambir
Nei primi mesi dell'anno il sovrano di Ambir è vittima di un incidente di caccia e rientra nella capitale gravemente ferito al capo, il che lo lascia incapace di muoversi e parlare. In uno stato di recente formazione come Ambir la menomazione del capo dello stato è particolarmente pesante ed è per di più aggravata dal fatto che l'imperatore non aveva ancora designato un erede. La situazione degenera rapidamente e si registrano crescenti disordini fra bande armate che appoggiano questo o quel pretendente. Il caos minaccia di portare al collasso la nazione finchè un gruppo di nobili con la complicità del consiglio di reggenza inscena un colpo di stato: truppe fedeli ai reggenti con l'aiuto delle milizie raccolte dai nobili sopraffanno uno a uno i vari pretendenti che vengono uccisi o mandati in esilio mentre l'infermo sovrano viene ufficiamente deposto ma trattato con rispetto e mandato a spendere il resto della vita in una tenuta.
Viene quindi proclamata la Repubblica di Ambir: uno stato fortemente oligarchico con un senato e dei magistrati eletti su base defintia dal censo.
Lo stato torna lentamente alla normalità ma non senza conseguenze: il commercio estero è a zero e ogni trattato del precedente regime considerato decaduto. Anche i nomadi delle regioni confinanti approfittano della situazione per scrollarsi di dosso i tentativi di formare dei "foedus" e riaffermano in toto la loro piena indipendenza.
Nei primi mesi dell'anno il sovrano di Ambir è vittima di un incidente di caccia e rientra nella capitale gravemente ferito al capo, il che lo lascia incapace di muoversi e parlare. In uno stato di recente formazione come Ambir la menomazione del capo dello stato è particolarmente pesante ed è per di più aggravata dal fatto che l'imperatore non aveva ancora designato un erede. La situazione degenera rapidamente e si registrano crescenti disordini fra bande armate che appoggiano questo o quel pretendente. Il caos minaccia di portare al collasso la nazione finchè un gruppo di nobili con la complicità del consiglio di reggenza inscena un colpo di stato: truppe fedeli ai reggenti con l'aiuto delle milizie raccolte dai nobili sopraffanno uno a uno i vari pretendenti che vengono uccisi o mandati in esilio mentre l'infermo sovrano viene ufficiamente deposto ma trattato con rispetto e mandato a spendere il resto della vita in una tenuta.
Viene quindi proclamata la Repubblica di Ambir: uno stato fortemente oligarchico con un senato e dei magistrati eletti su base defintia dal censo.
Lo stato torna lentamente alla normalità ma non senza conseguenze: il commercio estero è a zero e ogni trattato del precedente regime considerato decaduto. Anche i nomadi delle regioni confinanti approfittano della situazione per scrollarsi di dosso i tentativi di formare dei "foedus" e riaffermano in toto la loro piena indipendenza.