Report Turno 3

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Trollheim

Quel che rimane dei possessi dei Troll, ora divenuti vassalli dei Rahonavidi per trattato, appare in preda ad un totale sfacelo. Perse tutte le regioni più ricche lo stato è sotto la minaccia di una grave carestia ed è quasi certo che il prossimo anno dovrà chiedere aiuto per poter sopravvivere: di certo c'è che al momento la crescita della popolazione è azzerata. Anche l'esercito dopo le dure sconfitte subite durante la guerra è ridotto ai minimi termini e diversi reggimenti debbono essere sciolti non essendo lo stato in grado di pagare i costi di mantenimento.
L'unica nota "lieta" per così dire, è che il Trollheim così povero e malridotto certamente non costituisce attrattiva per nessuno dei suoi vicini, anche se i Rahonavidi non si fossero fatti garanti del mantenimento della sua misera esistenza.

 

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Il Consiglio del Giudizio

Contradditorio il comportamento dei cinque Caduti che formano la sacrilega alleanza: all'estremo Ovest infatti Lady Vashti passa all'offensiva contro i Frostlings invadendone con successo i territori mentre ad est non si riporta nessun movimento.
I pochi coraggiosi che hanno osato inoltrarsi nelle wasteland riuscendo a fare ritorno parlano di grossi eserciti radunati nei territori di Ceyandev. Shohn Maht sembra a sua volta intento a radunare truppe, continuano le segnalazioni di carichi di cristalli diretti nei suoi territori e provenienti da Ishan'Gul. Nessun altro movimento di eserciti viene individuato.

Gli altri Caduti
Fra i movimenti dei caduti non appartenenti al Consiglio, si segnala il movimento verso sud di Diksha e Syrad Amon, mentre Melchior rimane sinistramente a ridosso del confine con la Banda Reale.

 

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Impero dell'Arpia

E' un anno di transizione per l'Impero meridionale che con la lenta ma costante immigrazione di Arpie dalle terre desolate comincia ad avere qualche problema legato all'intrinseca inefficienza di un sistema sociale che prevede che una crescente fetta della popolazione dello stato non solo non contribuisca alle sue risorse ma anzi dreni una fetta non indifferente delle sue ricchezze. Per ovviare a questo inconveniente, Silene si lascia infine convincere ad aprire il Territorio di Caccia al commercio con l'estero, commercio che per forza di cose però deve essere interamente affidato agli schiavarazza umani ed elfi dato che le Arpie non hanno nè l'inclinazione per commerciare nè la minima intenzione di creare un apparato di controllo. In effetti Silene si limita a concedere, a mò di incentivo, una corposa partecipazione ai profitti delle rotte commerciali ai mercanti che si incaricheranno di percorrerle. Il risultato è una vera e propria "corso all'oro" in cui i mercanti piu ambiziosi e piu senza scrupoli, seguendo le rotte stabilite con Justa, Ishitara, Minnonar e altri, si arricchiscono in maniera oscena arrivando a intascare, tra partecipazione legittima e appropriazioni indebite, fino a un terzo del reddito di ciascuna rotta commerciale. La cosa comunque non pare disturbare le Arpie, alle quali in fin dei conti interessava avere una rendita affidabile e del comportamento dei mercanti non importa minimamente, finchè il denaro entra nelle casse in maniera costante, senza eccessive ruberie.
Per quanto riguarda la politica estera, le Arpie accettano di restituire la provincia di Ninios alla Britannia in cambio di un trattato di libero passaggio per i propri eserciti, cosa che estende il loro raggio d'azione e rende particolarmente nervosi i suoi vicini; ma almeno per quest'anno l'Impero meriddionale sembra assorbito nel compito di integrare le recenti conquiste, utilizzando anch mezzi poco ortodossi per tenerne sotto controllo il morale, compresa l'elargizione di grosse quantità di alcolici, acquistate a prezzo modico da Minnonar.