Facebook è fatto per farsi i cazzi di tutti E per comunicare. Ora, o MSN, o Facebook, o il cazzo che ti pare, è la stessa cosa, l'importante è che sia gratis.
Sul farsi i cazzi degli altri, ho già detto perché funziona, perché è il nostro istinto a portarci a questo. Dobbiamo sapere quello che fanno gli altri del nostro circuito, perché l'uomo è uno zoon politikon e tende ad agire come un organismo unico quando è in una folla. L'intelligenza umana diventa inversamente proporzionale al numero di umani che compone un gruppo, è un dato di fatto. Quindi, immaginatevi i megagruppi di Facebook, con decine e decine di persone...Non può che essere questo.
Il problema del sovraccarico di informazioni non è di Facebook, ma dell'intero internet, di Wikipedia e dei collegamenti ipertestuali. Internet, google, È tutto. Pensate adesso, appena leggete di qualcuno o qualcosa che non conoscete, cosa fate?
Dieci anni fa?
Il problema è che questo è un processo che si è avviato con l'invenzione della scrittura. Sembra paradossale, ma il fatto che esistano interi database (cartacei o elettronici) con le nostre conoscenze ci ha un po' sbracato la memoria. Non c'è più bisogno di ricordare tutto. Umberto Eco dice che la vera cultura ormai non è conoscere le cose, ma sapere come e dove cercarle al momento giusto.
Pensate a quando scrivere e conservare informazioni era molto difficile e riservato a pochi: gli scienziati, gli studiosi, sapevano tutto di tutto. I filosofi greci, Leonardo, Newton... Al giorno d'oggi ci si specializza in alcune branche di una scienza, a volte solo alcuni rami di essa, ignorando completamente il resto.
Certo, questo ci ha permesso di far passi da gigante in innumerevoli categorie del sapere, ma ci ha indebolito nel complesso.