[Evento] Un padre premuroso

Rebaf

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Fantacalciaro
Il Vescovo Eugenio a re Sigurd II, sovrano dei norvegesi e figlio in cristo. Che una benedizione possa scendere su di voi!

Troppo spesso ho lasciato i miei figli nella fede senza alcun consiglio, troppo spesso ho permesso che essi non potessero giovare del consiglio del loro Padre. Ho pregato per giorni, per chiedere al nostro Salvatore per quale motivo ero stato così cieco, e per altrettanti giorni ho tentato di scrivere questa lettera.
Vescovi di Norvegia hanno fatto sapere che, nel vostro regno, permangono ancora numerose zone in cui il culto degli idoli non solo è concesso ma, a quanto pare, anche incentivato. Ho letto di vostri discorsi in cui asserivate quasi della simpatia in confronto a quei culti arretrati da cui ormai da secoli le genti d'europa hanno deciso di affrancarsi. Non potevo credere a quelle parole, che pessimo Padre sarei stato nel lasciare che il mio figlio nella fede potesse sbagliare in questo modo?

Come Nostro Signore ci insegna nei vangeli, il figliuol prodigo torna a casa del padre, tuttavia, per questa volta, ho deciso di anticipare le cose e sarà il Padre a venire a giovare della visita ad un figlio tanto amato. Gherardo della Suburra, cardinale romano, è già in viaggio verso Aquisgrana con la sua personale scorta. Lì incontrerà il Principe Federico, nipote del nostro amato Imperatore ora in mano a quei vili infedeli, che lo accompagnerà fino in Norvegia dove, spero, voi saprete accoglierli come se doveste accogliere me in persona. Avrete modo di parlare, potrete dare delle vostre spiegazioni e, infine, io spero capire che allontanarsi dalla luce di Dio non è mai una buona cosa.

Eugenio III, Vescovo di Roma, Papa della Cristianità.

[gdr off: si tratta di un evento particolare, dedicato a ilario, Falciatore e me nelle veci del Papa. Il papa vuole avere un piccolo conciliabolo a tre per discutere delle recenti annessioni di Sigurd e delle sue opinioni in materia di libertà di culto, se qualcun'altro vuole intervenire per vicinanze geografiche o qualsiasi altro motivo ovviamente sarà ben accetto. Chairamente mi riferisco sia se si vuole far intervenire anche altri membri del Patto del Nord, sia che qualcuno voglia rinfoltire le fila della delegazione papale-tedesca. Fatemi sapere nel caso via pm o con post gdr off nel forum generale]
 
A

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Coloro i quali vi hanno fatto pervenire tali maldicenze sul mio conto non vi hanno forse anche informato del fatto che in questo preciso momento io, Sigurd II Signore di Norvegia e Condottiero dell'Armata Norvegese, sono in guerra. Mi trovo al confine più estremo delle terre del Svartsen e ho già dato l'ordine di oltrepassare il confine col Narvik manu militari.

Ora, a meno che il cardinale e il principe non vogliano raggiungermi sul campo di battaglia, temo che passerà del tempo prima ch'io possa effettivamente incontrare la vostra delegazione. Capisco la vostra urgenza, ovvero dar corso a delle voci che mi vorrebbero adesso un re pagano che istiga la propria gente ad abbandonare la strada di Cristo, dopo essersi sposato secondo il rito della vostra chiesa e dopo aver battezzato secondo i vostri dettami il futuro sovrano di Norvegia, il mio adoratissimo figlio Gunnar, dopo aver mandato il proprio adorato fratello in terre distanti una vita dalla propria patria a combattere contro infedeli e aver lasciato per la propria fede sul campo di battaglia centinaia di cristiani norvegesi e non aver ancora richiamato a casa i pochi superstiti della disfatta contro gli infedeli. Certo, dar corso alle voci secondo cui adesso chiedo alla mia gente di abbandonare la fede in Cristo per chissà quali idoli del passato, mi sembra davvero un motivo urgente!

Ma non posso certamente abbandonare i miei uomini in battaglia dopo averla ordinata. Non sono quel genere di Sovrano. Mi spiace ma se il cardinale e il principe vorranno parlare direttamente con me dovranno attendermi non so per quanto tempo presso la corte di norvegia, accolti dalla splendida Regina Lene, proveniente da una delle più nobili e più cattoliche famiglie di norvegia, pregando che i piani di Dio non prevedano per me la morte in questa battaglia.

A questo punto mi permetto di chiedervi: non sarebbe forse bene rimandare l'incontro di qualche anno, vista la mia attuale condizione? E magari concordare un incontro in seguito? Forse il Cardinale Gherardo della Suburra potrebbe intrattenersi fino ad allora ad Aquisgrana evitando al sacro Principe di sottrarre troppo tempo ai suoi affari per la gestione del Sacro Romano Impero, in questi tempi tanto difficili.

Rassicurandovi del fatto che non ho alcuna intenzione di allontanarmi dalla luce di Dio e che i vescovi norvegesi, invece di infamare la mia reputazione, potrebbero illuminare i norvegesi che sono ancora avvolti dalle tenebre e portarli a Cristo con l'unica arma che è loro concessa nelle mie terre: la parola, poichè essi hanno ovviamente libero accesso alle terre annesse. Nel rassicurarvi sulla mia fede in Dio e sul massimo rispetto che nutro verso la vostra santa persona, io vi saluto e attendo nuove -spero buone- notizie da parte vostra o del Cardinale Gherardo.

Intanto vorrei che pregaste personalmente per me!
Che io non sia trafitto dalle numerose lame che ho di fronte in questo momento!
Che un Re Cristiano non cada in battaglia proprio in questo momento in cui la terra santa è ancora nelle mani degli infedeli!


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Falciatore

Ninja Skilled!
io, Federico, reggente in vece di mio fratello accolgo la richiesta papale e invio mio Figlio Federico con una scorta di 2000 cavalieri pesanti e 3000 tra fanteria leggera e pesante al seguito della delegazione papale. Il viaggio per tutto il SRI sarà protetto da altre numerose lance e son sicuro che allo sbarco in norvegia troveremo una generosa scorta norvegese ad attenderci
 

Toga!

Chosen one
*recante il sigillo del Leone di San Marco*

Illustre Sacro Romano Imperatore e Cardinale,
Il delegato diplomatico Sebastiano Ziani, accompagnato dal giovane Giovanni Polani, chiedono di partecipare alla delegazione usufruendo della scorta.

il Minor Consilio della Repubblica di S.Marco su iniziativa del Doge.
 

Toga!

Chosen one
[sorry mates...beh dai vengo a discutere altra roba...ma facciamo un viaggio unico perchè con la crociata c'è la crisi e si risparmia sulle carrozze...sennò passavamo li per caso... :zizi: decisamente sì eravamo li in gita :zizi:]
 

Rebaf

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Fantacalciaro
[se Venezia vuole partecipare può farlo, insomma facciamo finta che il Papa abbia avvertito il doge.. alla fine è credibile dato che Venezia è tra gli stati piu' amici del papato]
 

Rebaf

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Fantacalciaro
ilario ha scritto:
Nel rassicurarvi sulla mia fede in Dio e sul massimo rispetto che nutro verso la vostra santa persona, io vi saluto e attendo nuove -spero buone- notizie da parte vostra o del Cardinale Gherardo.

Intanto vorrei che pregaste personalmente per me!
Che io non sia trafitto dalle numerose lame che ho di fronte in questo momento!
Che un Re Cristiano non cada in battaglia proprio in questo momento in cui la terra santa è ancora nelle mani degli infedeli!

Il Cardinale Gherardo aspetterà godendo dell'ospitalità della vostra splendida regina e, sì, sarete al centro delle mie preghiere.

Eugenio III

[Ilario, se riesci a mettere tutte le azioni delle conquiste il primo anno possiamo rimandare al 1148 l'incontro.. nella pratica ce lo giochiamo subito immaginadno che tu sia già tornato, tanto è ininfluente l'esito ai fini di questa riunioncina amichevole. Se invece preferisci posticipare il tutto fammelo sapere che, se anche per gli altri non è un problema, congeliamo l'evento al prossimo turno..]
 
A

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Guest
Benissimo! Le vostre preghiere sono certezza di vittoria per me.

La regina di Norvegia, la mia adorata sposa Lene, si occuperà della permanenza della vostra delegazione cui non mancherà nulla.

Invierò il mio miglior generale, attualmente capo della mia scorta personale, a comandare la scorta di cavalieri che sarà fornita alla delegazione stessa. I miei uomini guidati dal Generale Gunnar, condurranno una nave più altre quattro di scorta ad Aquisgrana dovre potrà essere imbarcata la vostra delegazione.

Sigurd II
 

Rebaf

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Fantacalciaro
[Evento congelato fino al prossimo turno come da richiesta di ilario]
 
A

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Guest
Anno 1147. Mentre il cardinale Gherardo era in viaggio per Aquisgrana, atteso dal principe Federico, Sigurd II invadeva col suo esercito la regione del Narvik cercando di affrettarne l'annessione il più possibile.

Anno 1148. Mentre l'imponente armata norvegese portava il proprio attacco al di là del confine con il Thule, il comandante Gunnar, che aveva affiancato fino a quel momento il proprio sovrano, si imbarcava su una nave della flotta norvegese recentemente armata, al comando di 1000 cavalieri. La nave, scortata da altre quattro, salpava verso la foce del fiume Reno per poi risalirlo fino all'altezza di Aquisgrana ed attendere l'imbarco della delegazione papale.

[Edit] Corretto le date, siamo nel biennio 47-48 dato che prima eravamo nel biennio 45-46 :D [/Edit]
 

Toga!

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Biennio 1147-1148:

Mentre Ziani non fa che interloquire tutti i giorni con marinai, soldati e mercanti nordici, visitando porti e cittadelle sempre diverse quasi ogni giorno, prendendo appunti di ogni tipo e registrando i suoi scritti in un dossier per il Minor Consilio, il tutto ben intabarrato in una pelliccia dai nobili paramenti, ma considerata ridicola dai locali; Giovanni Polani sembra essere poco attratto dalle bellezze femminili del luogo, bensì scopre la sua vocazione ecclesiastica, chiedendo al cardinale Gherardo della Suburra, di essere ordinato sacerdote.
 
A

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Guest
Anno 1148. La delegazione papale è stata accolta con tutti gli onori dalla Regina Lene di Norvegia e ospitata nella umile capitale della Norvegia I dove ha sede la corte del Re. Il luogo è un piccolo villaggio di pochi abitanti, gente semplice ma ospitale, senza grosse fortificazioni, senza fasti e lussuosità a cui probabilmente gli ospiti sono abituati. Tuttavia la regina dispose che fosse fatto tutto il possibile perchè gli ospiti fossero messi a loro agio e la loro permanenza allietata. A corte e nel villaggio si respira un'aria di serenità e allegria, la gente vive dignitosamente grazie anche al bassissimo livello di tassazione, tutte le funzioni religiose tenute dal vescono di norvegia vengono regolarmente frequentate dalla gran parte della popolazione.
L'accoglienza della gente nei confronti della delegazione è stata molto calorosa, ma evidentemente più per l'unicità dell'evento che per la sacralità dello stesso.

Anno 1149. Dopo la conquista di Narvik e Thule, mentre gran parte dell'esercito norvegese veniva congedata e ad ogni uomo concessa in proprietà una zona delle terre occupate, Re Sigurd II faceva ritorno a corte, affiancato dal comandante Gunnar con l'imponente esercito al seguito.
Se la felicità dei congedati era ovviamente indescrivibile, (gente che prima non aveva nulla e ora, dopo aver servito il re in battaglia, si era ritrovata a possedere estesi appezzamenti di terra ) anche i soldati rimasti al seguito del re erano decisamente soddisfatti per il ricco bottino che si portavano dietro. Soddisfatti e con fierezza marciavano in parata al seguito del Re.

Segue l'incontro tra Re Sigurd II e la delegazione papale. All'incontro partecipano anche delegazioni di Svezia e Danimarca.
 

Toga!

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Anno 1149
Ziani viene richiamato a Venezia dal Doge che non può più permettersi la sua mancanza. Mentre Giovanni pur se stufo della situazione e se pur volenteroso di tornare a Venezia a celebrare il matrimonio del fratello resta ancora ad assistere il cardinale Gherardo.
Giovanni nel frattempo visita chiese e monasteri del reame parlando con quante più persone possibile.
 

Falciatore

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[gdr off]potremmo iniziare a farlo questo evento,no? tanto anche senza schede è un evento puramente gdr!
 
A

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Guest
L'incontro diplomatico avviene nella sala del Re: un luogo molto umile, privo di qualsiasi decorazione in oro o pietre preziose, con un lungo tavolo in legno su cui è intagliato nel mezzo lo stemma norvegese, di recente definizione (un leone che impugna un'ascia). Attorno allo stemma enormi boccali di birra.
Anche gli abiti del re e della regina sono coerenti con l'essenzialità di tutta la corte norvegese. Attorno al tavolo, di forma rettangolare, le poltrone sono semplici ma comode, rivestite di pelle di animali e ben rifinite. A capo tavola due poltrone leggermente più grandi, una delle due con lo stemma regale inciso sulla spalliera: il trono del re.


Sul trono siede ovviamente Re Sigurd II, al suo fianco la Regina Lene, dall'altro lato la Regina di Svezia. Nelle immediate vicinanze sedeva il Re Danese. Di fronte a lui Roberto di Walcott, ambasciatore inglese. Poi di seguito il consigliere del re Sigurd, Olaf e al suo fianco il comandante Gunnar. All'altro capo del trono era stato fatto accomodare il cardinale, a fianco del quale sedevano gli ambasciatori del sacro romano impero e di venezia.


S.< Signori, benvenuti nel mio regno.

Spero abbiate apprezzato la calda accoglienza norvegese in mia assenza. Sapete bene in cosa sono stato impegnato quindi sono sicuro che comprendiate e non ne siate rimasti offesi. Quando la guerra infuria un condottiero non può abbandonarla prima che sia finita.

Direi che il diritto di parlare per primo in questa assemblea spetta senza dubbio al Cardinale Gherardo che ci onora della sua presenza per conto del Santo Padre.

Ma lasciate che vi presenti coloro che siedono al mio fanco:
la mia adorabile moglie l'avete già conosciuta, Lene di Norvegia;
la splendida Regina Ulvhild Håkonsdotter di Svezia;
il valoroso Re di Danimarca, Sven III figlio di Erik;
Roberto di Walcott, ambasciatore Inglese;
poi il mio saggio consigliere e amico Olaf e il mio fidato comandante Gunnar.

Permettetemi ancora, prima di lasciare la parola al Cardinale, di ricordare mio fratello Inge, approfittando per dire personalmente a Sven tutto il mio dolore per la morte del suo fedele generale Canuto, caduto insieme a mio fratello in terra santa:

Eroicamente giace
sul campo di battaglia
il figlio di Norvegia più valoroso,
adorato fratello del Re, che
con inestimabile valore,
immenso coraggio e spirito cristiano,
per mille volte incontrò
la Morte nella pugna
e la sconfisse.
Ma, non pago,
la sfidò ancora una volta
ergendosi strenuamente
a difesa dei Re di Francia
e di Castiglia.
Egli, avendoli strappati dalle braccia
della stessa Morte,
insieme al danese Canuto,
entrambi d'orgogliosa stirpe vichinga,
l'affrontò per l'ultima volta
fatale.

Nobilissimo
Inge di Norvegia,
nome al pronunciar del quale
risuonano in eco:
gloria e onore;
finito è oggi
il tuo respiro mortale,
infinito sarà
il ricordo della spada
di fuoco, che dal tuo cuore
ardente estraevi,
condanna per il nemico. >
 

Vanadis

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Fantacalciaro
Re Sven ascolta in silenzio l'elogio di Re Sigurd ai due illustri scomparsi. Fiero nella propria posa, la barba scura che gli copre la bocca, osserva con insistenza il cardinale e gli altri partecipanti.

"La morte di Canuto e del nobile Inge," commenta in seguito "ha rappresentato una dolorosa perdita per tutto il popolo del Nord. Essi hanno offerto la propria vita, ed ora a noi resta il sacro dovere di non dimenticare questo sacrificio.
Oggi apriamo un consiglio celebrando figli prematuramente dipartiti. Sta bene.
Possa questo nostro incontro trarne giovamento."

Detto questo tace, gettando lo sguardo verso Re Sigurd.
 
A

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Guest
S. <Dunque, Cardinale Gherardo, cosa vi porta alla corte di Norvegia?
Parlate pure. Noi tutti ascolteremo con molta attenzione ciò che avete da dire.>
 

Toga!

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Osservando quei nobili nordici più simili ad armadi di noce che si solevano produrre in quel tempo nel padovano, riuniti intorno a quel tavolaccio di legno massello, in quella sorta di spelonca ghiacciata e vuota di ogni facilità e arredo che osavano chiamare sala del trono, Giovanni cominciò seriamente a rimpiangere casa, pensava:
"2 ani! 2 ani! maledizion...2 ani! in mezzo alle foche e a quell'altri mostri con li dentoni a ber del brodo grasso dal sapor di merda di vaca quando lo xe cusinano ben!!! In attesa che quell'altro montanaro biondo peloso la finisse di sferragliar con le spade...Quèl diavolo maial di Dandolo onde mai mi ha menato ostreghèta!!! para mi xe ghera tuta sta fatica da far per finire un giorno cardinal, tanto valea restarmene a Venesia, a far la corte a quella capra della sorella del Badoer...mi meraviglia ghe tanto xe deve studiar per finir a magnar sti pesce lessi e ste rape xchifose...diavolacio!...ci credo ci... ghe lo Xiani se n'è andato via a gambe levate, che glie rideva anch'al culo a quèlo... lui e la xua casaca di ermelino, ch'ha momenti se magna pure quèla... ostreghetina ladra! ancora un po' e mi moio di fame anche io...ma tapina e povera mama mia...ghe quando torno a casa 40 secchi de cugoli coi funghi e i bisi e anche il capriolo te toca preparar!!"
Giovanni pensava a queste cose mentre ascoltava per la seicentesima volta il proclama dedicato alla morte dei due condottieri nordici in Terrasanta...o era 1? quanti erano 1 o 2 o forse tre??? Ma che li pigliassero i diavoli quei nordici ipocriti... tutti cristo e santi e poi per due speroni incoltivabili di terra tutta sassi e ghiaccio diventano pagani fino al midollo...Davvero non se ne poteva più...quel proclama era citato in ogni monastero, ad ogni nona, settima e media...nei vespri e nel mattutino... si poteva udire qualche campana a lutto o qualche strano sommesso e lontano borbottare vichingo..."Eh Inge oh povero Inge!" "Oh Inge eroe d'altri tempi!" "Oh nobile Inge caduto e stracaduto e ricaduto anche!"
Una lagna.
Comunque sia aldilà dei pensieri personali Giovanni avrebbe comunque cercato di ricucire i rapporti con gli scandinavi, che si erano notevolmente raffreddati, c'era da dire, più della porzione di cena riservata alle loro signorie al banchetto di suo fratello a Venezia, al quale re Sigurd si era perentoriamente rifiutato di mandare ambasciatori.
"Neh ci credo ben benin!" pensava sospirando il più piccolo dei figli Polani "se al matrimonio me ghe mandano le sciure tute vextite come le batone ostreghetina vigliaca!...mi diventan lo zimbèlo di tuta Venesia!...e dir ghe xon anche bone...bèle fregne propio... se xol si ricomponesero decientemente! e xe trucasero anche! e xe lavasero forse!..."
Ad ogni modo Giovanni mascherò i suoi pensieri dietro una sfinge invalicabile, e rispettosamente attese che il cardinale prendesse parola.
 

Valchiria

SoHead Perfumier - Queen of the year
La regina si Svezia osserva senza dire una parola. Aspetta con ansia di sentire le parole del cardinale.
 

Falciatore

Ninja Skilled!
un uomo bussò alla porta e sussurrò qualcosa sottovoce al servo di federico, che subito corse a lui e gli comunicò il messaggio.
Parve compiaciuto di sapere quella nuova notizia e continuò nel suo silenzio aspettando che gherardo parlasse
 
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