[Evento GDR] Concilio di Londra 1151 - 1153

Toga!

Chosen one

Aldobrando ribattè subito: <Un momento signori miei un momento...l'irlandese sarà cieco di cuore e di cervello ma noi non siamo certo scismatici...che hanno a che fare questi greci con la chiesa Romana? Noi dovremmo reclamare il soglio di Roma e poi scioglierlo almeno questo noi crediamo...>
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Perché accontentarsi? Perché limitare i nostri progetti, i nostri obiettivi! Abbiamo...ORA...QUI...la possibilità di tentare la riappacificazione con la Chiesa Greca. Ormai troppo tempo è passato dal Grande Scisma, ma perché non tentare di tornare REALMENTE fratelli?

Noi crediamo questo, ma seguiremo qualsiasi scelta che verrà fatta in questa sede come un figlio segue il padre.
 
A

Anonymous

Guest
Aldobrando ha ragione e credo che la sua sia la stessa posizione dei greci. Voglio dire: una riappacificazione tra noi e loro infatti lascerebbe fuori i cattolici di Roma e quindi rimarrebbe una grande frattura nella cristianità. La cosa migliore è senza dubbio considerare Enrico come il vero papa di Roma, così avrebbe il potere di eliminare il dictatus papae e riconciliare l'occidente con l'oriente. Il problema, Aldobrando, è: come fare?

Eugenio III è protetto da suoi servi e dai suoi corruttori, quindi sarebbe pressochè impossibile convincere tutta la cristianità occidentale della legittimità del gesto di Enrico di Blois. Ottenere questo senza una guerra, che sarebbe di proporzioni mai viste prima, è impossibile. Pertanto, a meno che i greci non siano intenzionati a sostenere una guerra, e sono certo del contrario, dubito che si possa in qualche modo portare Enrico a Roma.

Perciò l'unico modo di garantire la pace è lasciare fuori chi vorrà essere lasciato fuori e tentare poi in futuro di riportare gli altri popoli cristiani sulla retta via.


Permettetemi però di dire ad Aldebrando che ciò che egli ha detto poco fa contrasta con quanto affermato da Gioacchino. Egli infatti afferma che sarebbe sufficiente innalzare ricchi edifici di culto per dimostrare e mostrare al mondo la nostra fede cristiana. Se non ricchi, di certo non fatti di fango come dite voi...Per quanto ci riguarda noi crediamo proprio che la chiesa debba essere povera e non sottrarre soldi alle casse del regno che servono per questioni più importanti di sovrapporre pietre, giacchè l'amore può esser dato senza essere sostenuto da pagamenti in denaro, si può avere fede senza ricevere ricchi doni, si può predicare la parola di dio senza predicare il lusso e mostrarsi ricchi edificando grandi abbazie per impressionare gli infedeli.  Ora, in questo momento in cui si minacciano guerre all'orizzonte come si può chiedere ad un regno di spendere il proprio denaro in lussuose costruzioni per il clero invece che per difendere i propri confini e la propria gente? Come si può chiedere ad un Re di spremere ulteriormente i sudditi più umili perchè un uomo a Roma ha ordinato che la fede è sovrapporre delle pietre?  Non è sacra una pietra o un edificio, ma la parola di Dio. Non è lo sfarzo e il lusso del clero ad illuminare i cuori altrui di amore, ma le loro parole e i loro gesti. Che i missionari vivano come vive la gente che vogliono convertire! Solo così conosceranno essi la compassione e saranno puri di cuore. Solo così mostreranno la via del Signore, la via dell'amore.
 

Ilario

Ninja Skilled!
[semi-libera interpretazione della situazione]

*Il concilio si protrasse incredibilmente per oltre due anni, in cui si andò avanti a discutere di teologia ma anche inevitabilmente di politica tra i presenti, che talvolta abbandonavano il concilio per qualche mese per poi farvi ritorno. Stranamente il papa non si pronunciò mai pubblicamente per tutto il tempo rispetto alle richieste bizantine, ma era risaputo che erano avvenuti ripetuti incontri privati tra gli inviati romani e quelli inglesi.

Nel frattempo un messo comunicò quanto era avvenuto nel Munster e in irlanda, e cioè che Diarmait, forte di un presunto contingente militare promesso dallo SRI ma mai arrivato, aveva invaso il Munster prendendo di mira un convento di monaci che si erano dimostrati moderati nei confronti dello scisma inglese. Subito al concilio si prese a mormorare dicendo che quei monaci andavano considerati i primi veri martiri della chiesa inglese, l'apostolo norvegese in particolare chiese esplicitamente al Papa di "proclamare la propria condanna contro quel terribile atto nei confronti di uomini di chiesa che si erano ormai quasi resi conto della bontà e della santità della chiesa inglese".

Ora tutti attendevano con ansia la risoluzione del concilio su tutte le questioni discusse.
 

[S]ir[B]ardiel

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"Le richieste portate dal patriarca di Costantinopoli attraverso la vostra presenza saranno pienamente accolte, quanto prima sia dichiarato un concilio ecumenico che possa riportare la Cristianità sulla via della rettitudine."

Rivolto a Gioacchino:
"La vostra probezza e la vostra innocenza vi rendono forse cieco alle necessità della Chiesa, le vostre parole sono piene di luce ma forse mettono troppa fiducia nel Vescovo di Roma che nei nostri confronti non ha manifestato che odio, vendetta, rancore, anatema. Se per lui siamo davvero pecorelle smarrite non vedo come un buon pastore potrebbe macellare prima del tempo gli animali che si sono allontanati dall'ovile per punizione. Troverete in un monastero a vostra scelta nei territori Inglesi il posto dove ritirarvi in preghiera."

"Garban, grazie di essere intervenuto in modo così sentito. Se le nostre parole non vi hanno convinto - e mi riferisco a voi tutti presenti in questa sala - della bontà e sincerità delle nostre azioni non mi resta che aspettare siano i fatti a farvelo capire. Nelle terre che vorranno ascoltare le mie parole però non ci saranno figli di Dio mandati a morire in terre inospitali in campagne di conquista, non ci saranno villaggi straziati in nome di una veloce conversione, non più."

"Qui viene riaffermata la nostra volontà di ricostituire la Pentarchia, le altre questioni possono attendere di essere discusse privatamente o, se di maggior rilevanza, possono essere portate in concilio. Così è deciso."


Con quelle parole Enrico I dichiarava concluso il Concilio di Londra.
 

Il bizantino

Ninja Skilled!
* I delegati bizantini annuirono alle parole di Enrico e promettevano che avrebbero riferito all'Imperatore e al Patriarca le buone notizie. Rimarranno in attesa di una comunicazione da parte sua per la convocazione del Concilio affinchè possa essere celebrata nuovamente l'Unione.*
 

Toga!

Chosen one

...dopo mesi di stallo in molti avevano abbandonato il concilio. La quasi totalità degli scozzesi, tutti gli irlandesi (Garban incluso...che forse aveva ottenuto quello che voleva)... e anche molti patarini delusi dal possibile riavvicinamento con gli sfarzosi ortodossi. Molti di questi patarini erano tornati alle loro province portando la notizia che la chiesa di Londra non era ancora certa sul da farsi. L'arrivo del danese Absalon fu salutato con notevole piacere, nella speranza che il giovane danese di cui si parlava un gran bene, rivitalizzasse il concilio.
Il presbitero invece si proruppe in una fredda elencazione dei motivi per cui il clero danese non avrebbe accettato una risoluzione unilaterlae da parte di Londra dello scisma con gli Ortodossi. Absalon, tra l'altro, rimaneva fedele al papa di Roma così come molti presbiteri di quella nazione, ragion per cui la posizione della chiesa danese era quanto di più caracollante vi fosse.
Era, sentendo gli animi di molti, ormai necessario che Enrico chiudesse il concilio con una posizione chiara e definitiva o sarebbe durato all'infinito...
 

Toga!

Chosen one
*il Concilio fu in seguito concluso. Si arrivò ad una tiepidissima soluzione di avvicinamento con le posizioni ortodosse. In realtà l'antipapa si era rivelata una mossa più politica che altro. Questo paradossalmente tranquillizzò di molto il clero di ambedue le fazioni, che quindi ora guardavano a come avrebbe definitivamente reagito il nuovo papa a Roma per prendere una posizione definitiva. I Patarini furono estremamente delusi, e lasciarono in blocco Londra molto arrabbiati, erano stati giocati ancora una volta...*
 
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