Silen
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La Guerra dei Giganti (o Seconda Guerra del Nord)
Dopo la consueta tregua dovuta al maltempo dei mesi invernali, riprende più aspro che mail il conflitto per la supremazia fra Arpie ed Eldar. Dopo aver raso al suolo il grande santuario del Dor Lomin, con l'aiuto entusiastico di Shooting Star, gli eserciti uniti delle arpie e dei dragonidi si mettono in movimento verso Elennen, con l'evidente intento di inseguire gli eldar in ritirata e possibilmente costringerli ad una seconda battaglia; tuttavia i Priminati hanno in serbo un brutto scherzo per i loro avversari. Mentre ancora le forze nemiche attraversano il Dor Lomin, le forze della natura sembrano levarsi per ostacolare la marcia del nemico: la foresta diviene sempre più intricata ed impenetrabile, torrenti e corsi d'acqua si gonfiano rendendo difficile o impossibile il guado, tempestre di pioggia costringono le truppe ad arrancare a passo di lumaca mentre si accumulano le avvisaglie di un terribile cataclisma che stà per abbattersi sulla regione. Comprendendo di essere sotto attacco da parte della magia di un potente nemico i maghi aggregati all'esercito cercano di lanciare un campo di anti-magia che permetta all'esercito di sopravvivere.
Infine eruzioni, terremoti e piogge di fuoco si scatenano sulla regione scatenando incendi e devastazioni senza precedenti nella storia di Ea: quando finalmente la furia della terribile magia scatenata sulla regione si placa, del Dor Lomin non è rimasta che una devastata ed arsa Wasteland.
Quanto all'esercito, le arpie e Shooting Star, potendo volare, sono riusciti per la maggior parte a mettersi in salvo in Elennen mentre le truppe di terra sono state in parte protette dal campo anti-magico lanciato dai maghi, ma le perdite degli alleati sono comunque terribili: fra morti e dispersi arpie e dragonidi hanno perduto quasi 8000 guerrieri, circa un terzo delle loro forze. Sballotttato come un fuscello da una tempesta di dimensioni inimmaginabili lo stesso Shooting Star è stato ferito e il morale delle'sercito nel suo complesso è molto basso: nonostante questo le forze alleate continuano ad avanzare seguendo gli Eldar in ritirata attraverso Elennen (che viene occupata) ma senza molte speranze di riuscire a raggiungerli prima che questi arrivino ad Aiquanore.
Le sorprese però non sono ancora finite: giunti con largo anticipo rispetto ai loro inseguitori nella regione di Aiquanore, gli eldar trovano un esercito di circa 18,000 driadi schierate ordinatamente fra gli eldar e la città di Ostgil: le creature della foresta a quanto sembra hanno infine deciso di parteggiare per lo schieramento opposto e hanno mosso le loro forze per tagliare la strada all'esercito del generale Erundil Elentauron, il quale non ha altra scelta che accettare battaglia nel tentativo di sfondare la linea delle truppe armate alla leggera delle driadi prima che sopraggiungano i rinforzi nemici ma si trovano invischiati nelle tattiche temporeggiatrici delle avversarie.
Lo scontro viene solo reso più accesso dall'arrivo nella regione dell'esausto esercito alleato e da rinforzi eldar provenienti da Astora nella ragione di 7000 guerrieri ma a rendere titanica questa battaglia è il sopraggiungere di 22,000 soldati Formian.
Davanti alla città di Ostgil lo scontro vede 24,000 guerrieri elfici ed alleati scontrarsi contro un eterogeneo gruppo di arpie, schiavarazza, dragonidi, driadi e formian, in tutto poco meno di SESSANTAMILA soldati.
Tutte le speranze degli Eldar di riuscire a vincere questa battaglia si appuntano sull'arrivo delle forze alleate di Ishitara prima che la semplcie massa delle truppe nemiche vinca l'orgogliosa resistenza dei Priminati.
Al giungere della primavera le truppe del Regno di Ishitara si mettono in marcia per unirsi ai propri alleati eldar, sebbene questa volta non accompagnati dal contingente di Sylvania che impegnati a colmare le perdite subite negli scontri degli anni precedenti, rimangono a Sarmatia.
La marcia di Ishitara però va subito storta: per qualche motivo non meglio chiarito le forze di Ishitara sbagliano pista più volte, girando in tondo, perdendosi fra pantani e acquitrini sbagliando una strada per un'altra, il tutto fra lo stupore di generalie soldati i quali ogni volta sono incrollabilmente convinti non solo di aver rpeso la giusta strada ma persino di vedere un paesaggio differente, almeno fino a quando l'impantanamento di una salmeria o il passare per la quarta voolta davanti allo stesso crocevia costringono gli increduli guerrieri a sbattere contro la dura realtà.
Avendo sprecato interi mesi per lasciare Sarmatia, le truppe di Re Shiran tentano disperatamente di forzare la marcia, che avviene senza incidenti fino ad Almarillan, la capitale degli Eldar; qui essi apprendono dai superstiti eldar lo svolgimento dello battaglia di Aiquanore.
Inizialmente lo scontro non si era messo particolarmente male per Minnonar nonostante la grave disparità numerica: l'abilità dei guerrieri eldar, il valore degli Eletti, molto superiore alla maggior parte delle truppe nemiche come anche l'oggettivo esaurimento dell'esercito delle arpie prostrato dai durissimi scontri dell'anno precedente e dal cataclisma del Dor Lomin. Nemmeno Shooting Star partecipa alla battaglia, ricordando aspramente a sottoposti ed alleati, di non essere sopravvissuto per diecimila anni combattendo battaglie inutili nè rischiando la vita entrando in battaglia ferito più o meno seriamente.
Lo scontro fra le due masse di soldati prosegue aspramente senza vedere nessun chiaro vincitore finchè all'improvviso un grido di costernazione giunge dalle schiere Eldar: un sicario si è infiltrato nelle file delle forze di Minnonar approfittando della confusione conficcando poi mezzo metro di acciaio nella schiena del generale Elentaurion. Privi di coordinazione gli eldar resisnoo ancora per qualche tempo ma privi di coordinazione e ormai scossi nel morale finiscono per essere sopraffatti subendo una seconda grave sconfitta, mitigata soltanto dal valore del generale Leviathan del corpo di spedizione di Ishitara che si prodiga per garantire una ritirata il più possibile ordinata verso Almarillan.
Le perdite di eldar e ishitara assommano a circa 6700 soldati mentre gli alleati perdono in totale 5000 guerrieri.
Dopo la consueta tregua dovuta al maltempo dei mesi invernali, riprende più aspro che mail il conflitto per la supremazia fra Arpie ed Eldar. Dopo aver raso al suolo il grande santuario del Dor Lomin, con l'aiuto entusiastico di Shooting Star, gli eserciti uniti delle arpie e dei dragonidi si mettono in movimento verso Elennen, con l'evidente intento di inseguire gli eldar in ritirata e possibilmente costringerli ad una seconda battaglia; tuttavia i Priminati hanno in serbo un brutto scherzo per i loro avversari. Mentre ancora le forze nemiche attraversano il Dor Lomin, le forze della natura sembrano levarsi per ostacolare la marcia del nemico: la foresta diviene sempre più intricata ed impenetrabile, torrenti e corsi d'acqua si gonfiano rendendo difficile o impossibile il guado, tempestre di pioggia costringono le truppe ad arrancare a passo di lumaca mentre si accumulano le avvisaglie di un terribile cataclisma che stà per abbattersi sulla regione. Comprendendo di essere sotto attacco da parte della magia di un potente nemico i maghi aggregati all'esercito cercano di lanciare un campo di anti-magia che permetta all'esercito di sopravvivere.
Infine eruzioni, terremoti e piogge di fuoco si scatenano sulla regione scatenando incendi e devastazioni senza precedenti nella storia di Ea: quando finalmente la furia della terribile magia scatenata sulla regione si placa, del Dor Lomin non è rimasta che una devastata ed arsa Wasteland.
Quanto all'esercito, le arpie e Shooting Star, potendo volare, sono riusciti per la maggior parte a mettersi in salvo in Elennen mentre le truppe di terra sono state in parte protette dal campo anti-magico lanciato dai maghi, ma le perdite degli alleati sono comunque terribili: fra morti e dispersi arpie e dragonidi hanno perduto quasi 8000 guerrieri, circa un terzo delle loro forze. Sballotttato come un fuscello da una tempesta di dimensioni inimmaginabili lo stesso Shooting Star è stato ferito e il morale delle'sercito nel suo complesso è molto basso: nonostante questo le forze alleate continuano ad avanzare seguendo gli Eldar in ritirata attraverso Elennen (che viene occupata) ma senza molte speranze di riuscire a raggiungerli prima che questi arrivino ad Aiquanore.
Le sorprese però non sono ancora finite: giunti con largo anticipo rispetto ai loro inseguitori nella regione di Aiquanore, gli eldar trovano un esercito di circa 18,000 driadi schierate ordinatamente fra gli eldar e la città di Ostgil: le creature della foresta a quanto sembra hanno infine deciso di parteggiare per lo schieramento opposto e hanno mosso le loro forze per tagliare la strada all'esercito del generale Erundil Elentauron, il quale non ha altra scelta che accettare battaglia nel tentativo di sfondare la linea delle truppe armate alla leggera delle driadi prima che sopraggiungano i rinforzi nemici ma si trovano invischiati nelle tattiche temporeggiatrici delle avversarie.
Lo scontro viene solo reso più accesso dall'arrivo nella regione dell'esausto esercito alleato e da rinforzi eldar provenienti da Astora nella ragione di 7000 guerrieri ma a rendere titanica questa battaglia è il sopraggiungere di 22,000 soldati Formian.
Davanti alla città di Ostgil lo scontro vede 24,000 guerrieri elfici ed alleati scontrarsi contro un eterogeneo gruppo di arpie, schiavarazza, dragonidi, driadi e formian, in tutto poco meno di SESSANTAMILA soldati.
Tutte le speranze degli Eldar di riuscire a vincere questa battaglia si appuntano sull'arrivo delle forze alleate di Ishitara prima che la semplcie massa delle truppe nemiche vinca l'orgogliosa resistenza dei Priminati.
Al giungere della primavera le truppe del Regno di Ishitara si mettono in marcia per unirsi ai propri alleati eldar, sebbene questa volta non accompagnati dal contingente di Sylvania che impegnati a colmare le perdite subite negli scontri degli anni precedenti, rimangono a Sarmatia.
La marcia di Ishitara però va subito storta: per qualche motivo non meglio chiarito le forze di Ishitara sbagliano pista più volte, girando in tondo, perdendosi fra pantani e acquitrini sbagliando una strada per un'altra, il tutto fra lo stupore di generalie soldati i quali ogni volta sono incrollabilmente convinti non solo di aver rpeso la giusta strada ma persino di vedere un paesaggio differente, almeno fino a quando l'impantanamento di una salmeria o il passare per la quarta voolta davanti allo stesso crocevia costringono gli increduli guerrieri a sbattere contro la dura realtà.
Avendo sprecato interi mesi per lasciare Sarmatia, le truppe di Re Shiran tentano disperatamente di forzare la marcia, che avviene senza incidenti fino ad Almarillan, la capitale degli Eldar; qui essi apprendono dai superstiti eldar lo svolgimento dello battaglia di Aiquanore.
Inizialmente lo scontro non si era messo particolarmente male per Minnonar nonostante la grave disparità numerica: l'abilità dei guerrieri eldar, il valore degli Eletti, molto superiore alla maggior parte delle truppe nemiche come anche l'oggettivo esaurimento dell'esercito delle arpie prostrato dai durissimi scontri dell'anno precedente e dal cataclisma del Dor Lomin. Nemmeno Shooting Star partecipa alla battaglia, ricordando aspramente a sottoposti ed alleati, di non essere sopravvissuto per diecimila anni combattendo battaglie inutili nè rischiando la vita entrando in battaglia ferito più o meno seriamente.
Lo scontro fra le due masse di soldati prosegue aspramente senza vedere nessun chiaro vincitore finchè all'improvviso un grido di costernazione giunge dalle schiere Eldar: un sicario si è infiltrato nelle file delle forze di Minnonar approfittando della confusione conficcando poi mezzo metro di acciaio nella schiena del generale Elentaurion. Privi di coordinazione gli eldar resisnoo ancora per qualche tempo ma privi di coordinazione e ormai scossi nel morale finiscono per essere sopraffatti subendo una seconda grave sconfitta, mitigata soltanto dal valore del generale Leviathan del corpo di spedizione di Ishitara che si prodiga per garantire una ritirata il più possibile ordinata verso Almarillan.
Le perdite di eldar e ishitara assommano a circa 6700 soldati mentre gli alleati perdono in totale 5000 guerrieri.
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