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La Guerra dei Giganti (o Seconda Guerra del Nord)

Dopo la consueta tregua dovuta al maltempo dei mesi invernali, riprende più aspro che mail il conflitto per la supremazia fra Arpie ed Eldar. Dopo aver raso al suolo il grande santuario del Dor Lomin, con l'aiuto entusiastico di Shooting Star, gli eserciti uniti delle arpie e dei dragonidi si mettono in movimento verso Elennen, con l'evidente intento di inseguire gli eldar in ritirata e possibilmente costringerli ad una seconda battaglia; tuttavia i Priminati hanno in serbo un brutto scherzo per i loro avversari. Mentre ancora le forze nemiche attraversano il Dor Lomin, le forze della natura sembrano levarsi per ostacolare la marcia del nemico: la foresta diviene sempre più intricata ed impenetrabile, torrenti e corsi d'acqua si gonfiano rendendo difficile o impossibile il guado, tempestre di pioggia costringono le truppe ad arrancare a passo di lumaca mentre si accumulano le avvisaglie di un terribile cataclisma che stà per abbattersi sulla regione. Comprendendo di essere sotto attacco da parte della magia di un potente nemico i maghi aggregati all'esercito cercano di lanciare un campo di anti-magia che permetta all'esercito di sopravvivere.
Infine eruzioni, terremoti e piogge di fuoco si scatenano sulla regione scatenando incendi e devastazioni senza precedenti nella storia di Ea: quando finalmente la furia della terribile magia scatenata sulla regione si placa, del Dor Lomin non è rimasta che una devastata ed arsa Wasteland.
Quanto all'esercito, le arpie e Shooting Star, potendo volare, sono riusciti per la maggior parte a mettersi in salvo in Elennen mentre le truppe di terra sono state in parte protette dal campo anti-magico lanciato dai maghi, ma le perdite degli alleati sono comunque terribili: fra morti e dispersi arpie e dragonidi hanno perduto quasi 8000 guerrieri, circa un terzo delle loro forze. Sballotttato come un fuscello da una tempesta di dimensioni inimmaginabili lo stesso Shooting Star è stato ferito e il morale delle'sercito nel suo complesso è molto basso: nonostante questo le forze alleate continuano ad avanzare seguendo gli Eldar in ritirata attraverso Elennen (che viene occupata) ma senza molte speranze di riuscire a raggiungerli prima che questi arrivino ad Aiquanore.

Le sorprese però non sono ancora finite: giunti con largo anticipo rispetto ai loro inseguitori nella regione di Aiquanore, gli eldar trovano un esercito di circa 18,000 driadi schierate ordinatamente fra gli eldar e la città di Ostgil: le creature della foresta a quanto sembra hanno infine deciso di parteggiare per lo schieramento opposto e hanno mosso le loro forze per tagliare la strada all'esercito del generale Erundil Elentauron, il quale non ha altra scelta che accettare battaglia nel tentativo di sfondare la linea delle truppe armate alla leggera delle driadi prima che sopraggiungano i rinforzi nemici ma si trovano invischiati nelle tattiche temporeggiatrici delle avversarie.
Lo scontro viene solo reso più accesso dall'arrivo nella regione dell'esausto esercito alleato e da rinforzi eldar provenienti da Astora nella ragione di 7000 guerrieri ma a rendere titanica questa battaglia è il sopraggiungere di 22,000 soldati Formian.
Davanti alla città di Ostgil lo scontro vede 24,000 guerrieri elfici ed alleati scontrarsi contro un eterogeneo gruppo di arpie, schiavarazza, dragonidi, driadi e formian, in tutto poco meno di SESSANTAMILA soldati.
Tutte le speranze degli Eldar di riuscire a vincere questa battaglia si appuntano sull'arrivo delle forze alleate di Ishitara prima che la semplcie massa delle truppe nemiche vinca l'orgogliosa resistenza dei Priminati.

Al giungere della primavera le truppe del Regno di Ishitara si mettono in marcia per unirsi ai propri alleati eldar, sebbene questa volta non accompagnati dal contingente di Sylvania che impegnati a colmare le perdite subite negli scontri degli anni precedenti, rimangono a Sarmatia.
La marcia di Ishitara però va subito storta: per qualche motivo non meglio chiarito le forze di Ishitara sbagliano pista più volte, girando in tondo, perdendosi fra pantani e acquitrini sbagliando una strada per un'altra, il tutto fra lo stupore di generalie soldati i quali ogni volta sono incrollabilmente convinti non solo di aver rpeso la giusta strada ma persino di vedere un paesaggio differente, almeno fino a quando l'impantanamento di una salmeria o il passare per la quarta voolta davanti allo stesso crocevia costringono gli increduli guerrieri a sbattere contro la dura realtà.
Avendo sprecato interi mesi per lasciare Sarmatia, le truppe di Re Shiran tentano disperatamente di forzare la marcia, che avviene senza incidenti fino ad Almarillan, la capitale degli Eldar; qui essi apprendono dai superstiti eldar lo svolgimento dello battaglia di Aiquanore.
Inizialmente lo scontro non si era messo particolarmente male per Minnonar nonostante la grave disparità numerica: l'abilità dei guerrieri eldar, il valore degli Eletti, molto superiore alla maggior parte delle truppe nemiche come anche l'oggettivo esaurimento dell'esercito delle arpie prostrato dai durissimi scontri dell'anno precedente e dal cataclisma del Dor Lomin. Nemmeno Shooting Star partecipa alla battaglia, ricordando aspramente a sottoposti ed alleati, di non essere sopravvissuto per diecimila anni combattendo battaglie inutili nè rischiando la vita entrando in battaglia ferito più o meno seriamente.
Lo scontro fra le due masse di soldati prosegue aspramente senza vedere nessun chiaro vincitore finchè all'improvviso un grido di costernazione giunge dalle schiere Eldar: un sicario si è infiltrato nelle file delle forze di Minnonar approfittando della confusione conficcando poi mezzo metro di acciaio nella schiena del generale Elentaurion. Privi di coordinazione gli eldar resisnoo ancora per qualche tempo ma privi di coordinazione e ormai scossi nel morale finiscono per essere sopraffatti subendo una seconda grave sconfitta, mitigata soltanto dal valore del generale Leviathan del corpo di spedizione di Ishitara che si prodiga per garantire una ritirata il più possibile ordinata verso Almarillan.
Le perdite di eldar e ishitara assommano a circa 6700 soldati mentre gli alleati perdono in totale 5000 guerrieri.
 
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La battaglia delle foreste di Dasos

Mentre più a sud gli eldar combattono una difficile battaglia contro forze soverchianti, le armate dell'Unione di Carandor, in reazione all'attacco operato dalle driadi, invadono la regione di Dasos, appoggiati da un potente esercito di Sylvania comandato personalmente dalla duchessa Rayla la Nera.
I due eserciti si apprestano ad occupare la regione e a prepararsi ad una ulteriore invasione del territorio delle driadi quando improvvisamente dalle schiere di Sylvania si ode il suono di un corno: è il segnale per un drammatico voltafaccia ai danni delle forze di Carandor, atto ultimo di un piano evidentemente studiato a tavolino; e tuttavia l'attacco proditorio non coglie di sorpresa le forze dell'Unione. Galadriel Andith, messa sull'avviso dal Direttorio di un possibile tradimento di Sylvania e del suo duca pazzo ordina immediatamente un contrattacco; non solo ma le sue guardie del corpo, anch'esse in stato di piena allerta, reiscono a sventare un tentativo di assassinio. Il sicario riesce a dileguarsi sfuggendo alle guardie ma ci sono pochi dubbi fra le forze di Carandor su chi abbia ordinato l'attacco, alla luce di quanto appena accaduto.
Purtroppo per Carandor le cose non si mettono bene: Sylvania ha mandato un esercito di oltre 30,000 soldati molti dei quali pesantemente armati e comandati da una comandante di prim'ordine quanto la volitiva Rayla mentre l'Unione dispone di soli 17,000 soldati da contrapporre loro.
Come se non bastasse, il corno nefasto suona una seconda volta e nuovamente un possente colpo si abbatte sulle forze di Carandor: tutt'attorno al campo di battaglia emergono infatti i guerrieri sauroidi dell'Impero Rahonavide, appostatisi in precedenza e in attesa dell'arrivo del nemico, caricano alle spalle le forze di Carandor. I Rahonavidi non dispongono di un esercito enorme schierando all'incirca 10,500 soldati ma sono i quasi 60 Tiranni renderli una grave minaccia.
Stretti fra due eserciti nemici, sopraffatti numericamente nella proporzione di 3 contro 1 e terrorizzzati dai Tiranni i valorosi soldati di Carandor vengono travolti e messi in rotta.
Non bastasse la pesante sconfitta, la cavalleria nemica tormenta incessantemente le forze dell'Unione in ritirata, sbeffeggiati nientemeno da Konrad in persona che si unisce spesso ai drappelli di inseguitori in groppa al suo nuovo animaletto, il drago minore regalatogli tempo fa dai lucertoloidi in occasione del Torneo della Foglia d'Oro che è ormai cresciuto.
Quando finalmente i superstiti di Carandor riescono a sganciarsi metà (9000 soldati!) del loro esercito è rimasto sull'insanguinato campo di battaglia mentre i loro nemici hanno perso in tutto meno di 4000 effettivi: è un trionfo spettacolare per Sylvania e i suoi alleati Rahonavidi.
 
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La Guerra dei Caduti

Mentre le forze di Ceyandev scendono lentamente verso sud, Shohn Maht abbandona al suo destino Ishan'Gul e marcia in direzione nord per congiungersi all'autoproclamatasi "erede della tenebra". Una volta riuniti, gli eserciti dei due membri preminenti del Consiglio del Giudizio sovrastano pesantemente le residue truppe di Vashti e dei suoi alleati che decidono non cercare una battaglia decisiva e di ripiegare per guadagnare tempo ed ingrandire le proprie schiere di cadaveri.
Dal canto loro le forze del Consiglio cercano di manovrare in modo da evitare che le forze di Vashti e del Covenant abbiano occasione di riparare nella grande fortezza di Evernight; con tutto il suo potere Ceyandev ancora esita ad attaccare frontalmente la roccaforte della sua nemica.
Il risultato è una campagna interlocutoria che vede le forze del Covenant schierate nelle regioni più meridionali mentre Ceyandev impedisce loro di ritornare ad Evernight, pur senza assediarla, affiancata dall'esercito di Shohn Maht. Lo strano balletto degli eserciti di non morti prende l'intera estate e lo scontro decisivo è, ancora una volta, rimandato.
 

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Dominio dei Frostlings

E' una annata relativamente tranquilla per gli abitanti delle nevi che approfittano della pace che regna ai propri confini per concentrare le proprie risorse nell'ambito navale: vengono varate alcune unità di pescherecci i quali si spingono sempre più lontano per trovare nuovi banchi di pesce da sfruttare per sfamare le città della costa e anche la flotta militare viene potenziata per assicurare la sicurezza della lunga linea costiera del Dominio. Nonostante il loro rifiuto a farsi coinvolgere nella Guerra dei Giganti, i rapporti con i vicini rimangono cordiali: il commercio con gli eldar, in particolare di materiali ferrosi, prosegue fiorente e la primavera vede la restituzione del contingente navale di Ishitara su richiesta di Re Shiran, con tanto di lettera personale di ringraziamento del sovrano del Dominio, Re Draksmarg.
 

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Regno di Minnonar

E' una annata piuttosto sfortunata per il regno elfico che vede le sue forze battute nella grande battaglia di aiquanore e costrette a ripiegare sulla capitale con la consolazione però di essersi finalmente riuniti alle truppe di soccorso provenienti da Ishitara: se la coalizione nemica intende tentare una marcia su almarillan, troverà pane per i suoi denti; inoltre la città di Ostsgil anche dopo la battaglia continua a tenere testa alle truppe assedianti forte della sua guarnigione arruolata di fresco e decisa a resistere ad ogni costo.
Un altro serio problema è l'attacco di cui è stato oggetto il Tesoro Reale: quando finalmente i logoteti reali e i loro assistenti rpesentano l'inventario delle risorse reali, l'ammanco è di 72 monete e 26 cristalli di mana, abbastanza da mandare in fumo il progetto di evocare un secondo Celestiale, almeno per quest'anno.
Per ragioni di opportunità viene trasferito ad Ishitara il comando di tutta la flotta da guerra degli eldar allo scopo di fornire un fronte unito alla grande flotta delle arpie che tanti danni ha inflitto lo scorso anno ai contingenti esplorativi dei due stati alleati; quando però le flotte riunite giungono nel Mare delle Tempeste non vi trovano anima viva. Forse subdorando un attacco nemico l'ammiraglio Kair'ed dinha spostato altrove i suoi navigli, con grande scorno del suo rivale Jes-tereth di Ishitara.
Non sono soltanto i soldati ad essere vittima delle'stendersi del conflitto: l'entrata in guerra di Sylvania, Driadi e del Formicaio non solo porta alla terminazione di tutti i rapporti commerciali con queste nazioni ma taglia di fatto ogni possibilità di commerciare con la Fratellanza di Wotan che pure è ben disposta verso la nazione eldar.
L'annus horribilis per la nazione eldar si conclude con la perdita delle regioni di Elennen, occupata dalle arpie, e quelle di Lassil e Motevuki invase da un distaccamento dell'esercito del Formicaio.
Sul finire dell'estate una serie di piogge intense provoca los traripamento del fiume nella regione di Artalasse: l'alluvione provoca la perdita pressochè totale delr accolto ed alcune vittime fra la popolazione civile.
 
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Unione di Carandor

Attaccato a tradimento dalle forze di Sylvania e dei Rahonavidi il glorioso esercito dell'Unione ha subito una terribile sconfitta nelle foreste della regione di Dasos e i suoi resti sono costretti a ripiegare in disordine verso Silvermoon; una conclusione ingloriosa per un anno che per tutti gli altri aspetti si può ben definire uno dei più proficui della storia dell'Unione. Di contro un tentativo del contingente di Sylvania rimasto nella regione di Sarmatia di prendere con un colpo di mano la città di Sidr'Ost si conclude con un fallimento di misura, soprattutto per merito di un paio di sodlati semplici della guarnigione che per caso sorprendono i sylvaniani nell'atto di aprire le porte della città e riescono miracolosamente ad impedirglielo bloccando il meccanismo di apertura. Deluse, le forze nemiche si ritirano a Konradstafen per evitare la possibilità di rappresaglie.
Il disgelo aveva visto grandi polemiche fra i sostenitori della vecchia capitale Gwaith'Ost e coloro che caldeggiavano l'opportunità di trasferire il capo della nazione a Silvermoon: una questione spinosa, soprattutto per la colorazione razziale data alla questione da molti uomi ed elfi col rischio di riaccendere incomrpendioni e rivalità sopite. La questione però viene gestita con grande diplomazia dal Direttorio che pur confermando la preminenza dell'antica capitale investono una discreta quantità di denaro per una statua commemorativa e grande festeggiamenti aventi come tema la fratellanza delle Due Razze e aventi per centro Silvermoon. Le misure rpese finiscono per soddisfare un pò tutti, a parte pochie stremisti, e il nodo gordiano può dirsi sciolto con grande soddisfazione del governo.
Grandi risorse vengono spese nell'ampliamento delle città di Lazach'Ost e Caran'Ost e nella costruzioni di molti edifici di interesse pubblico, come granai, fattorie e Torri di Magia. L'Unione di Carandor, da sempre la nazione più urbanizzata di Ea, si avvia così a divenire un centro di produzione di massa di cibo e cristallis eguendo in questo alcune delle nazioni più intraprendenti del continente. Degna di nota è inoltre la costruzione di una grande biblioteca con oggetto la ricerca magica e specificatamente le ricerche aventi come oggetto le creature dell'Altrove, i loro poteri e come difendersi da loro.
Sul finire dell'estate una serie di piogge intense provoca los traripamento del fiume nella regione di Gwaith'Ost: l'alluvione provoca la perdita pressochè totale delr accolto ed alcune vittime fra la popolazione civile.
Si segnalano infine alcuni investimenti nel campo della ricerca.
 
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Regno di Ishitara

Re Shiran impegna tutte le forze del suo stato per venire in aiuto agli alleati eldar ma con scarsa fortuna. Ostacolate da una serie di impedimenti probabilmente di natura magica le sue truppe non riescono ad arrivare nella regione di Aiquanore in tempo per partecipare alla battaglia e la sua flotta, rafforzata con un contingente di Minnonar, non riesce a intercettare le navi dell'impero meridionale. D'altro canto l'aver messo in piedi una flotta ing rado di giocarsela con quella delle arpie non è comunque un'impresa da poco: la battaglia per il dominio del mare è appena agli inizi.
Anche la politica interna dello stato è palesemente focalizzata all'incremento dello sforzo guerresco: ben quattro torri di magia vengono ampliate, protando ad un consistente aumento della produzione di cristalli di aman; grandi quantità did enaro vengono investite nella ricerca di incantesimi e nel varo di alcune nuove squadre navali. Si segnala infine la creazione di alcune nuove rotte commerciali con gli stati alleati.
 

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Reame Spriggan

L'anno 3935 vede la sorprendente decisione della Regina Eterna di schierarsi al fianco della coalizione avversa al regno di Minnonar, contribuendo con le proprie azioni alla vittoria degli eserciti alleati ad Aiquanore contro l'armata eldar. La decisione della regina però non viene presa molto bene in patria; sebbene la maggior parte delle driadi sia tutto sommato disposta ad accettare un avvicinamento con le arpie e con Sylvania, con i quali i rapporti sono buoni, il Regno di Minnonar continua ad essere visto dalla maggior parte delle Spriggan come il più valido baluardo a difesa dell'Albero della Vita nonchè campione della lotta contro i non morti e anche se la regina eldar ha posto fine all'alleanza fra i due popoli questo non viene accettato come motivo valido per una dichiarazione di guerra priva di alcun valido motivo, mancanza questa della Regina Eterna che sorprende gli osservatori, specie visto l'elaborato intrico di propaganda che ha preceduto la dichiarazione di guerra a Carandor.
Lo scontento delle driadi non viene certo aiutato dall'essersi ritrovate a combattere accanto ai dragonidi asserviti da Shooting Star: per molte valorose guerriere l'aver visto lo stendardo dell'Albero, sventolare accanto alla Spirale di Tiamat è una vera e propria bestemmia e molti sopravvissuti della battaglia di Aiquanore riportano l'impressione che le driadi abbiano combattuto molto di malavoglia e che a dispetto della vittoria il morale dell'esercito sia piuttosto basso.
La capitale Eirenepolis, come anche le grandi città di Fisipolis e Miletos sono teatro di proteste e disordini: a gran voce viene richiesto alla Regina Eterna di stipulare immediatamente la pace con Minnonar e Carandor e più in generale di uscire dalla guerra innaturale in cui le ambizioni della regina hanno cacciato lo stato.
 

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Il Formicaio

Dopo aver agevolato in ogni modo l'entrata in guerra di Shooting Star e dei suoi dragonidi, ora il Formicaio entra personalmente in guerra contro Minnonar e i suoi alleati; abituati ad obbedire alla Regina dell'alveare e non ostacolati da buoni rapporti (praticamente NESSUNO è in buoni rapporti coi Formian!) i droni e i soldati non hanno alcuna difficoltà a obbedire specie se si considera la speranza di invadere nuove terre ricche di messi e selvaggina che possano alleviare la carestia che per tutto l'anno ha imperversato nei territori del Formicaio. In effetti dopo la vittoria di Aiquanore un paio di distaccamenti Formian occupano le regioni di Lassil e Motevuki nelle quali vengono subito messe in opera requisizioni forzate di carne e grano: un saccheggio inusuale ma almeno altrettanto rovinoso per la popolazione civile.
La scarsità di generi alimentari è la preoccupazione costante anche dei formian non addetti all'esercito: il nuovo anno vede la costruzione di ben due granai e di una fattoria oltre all'impiego di incantesimi per cercare di aumentare la produzione agricola della regione di Askera.
Si segnalano massicci investimenti nella ricerca di nuovi incantesimi e il reclutamento di alcuni nuovi reggimenti per l'esercito.
 

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Domini del Drago

Il 3935 vede l'esercito dragonide continuare la campagna contro gli odiati eldar al fianco delle armate delle arpie. Coinvolte nel cataclisma del Dor Lomin e nella battaglia di Aiquanore le forze del drago subiscono pesanti perdite, a malapena coperte dall'arrivo ad Aiquanore delle reclute addestate l'anno precedente. Altri reggimenti sono in preparazione ma i saggi osservano che vista l'esiguità dei territori sotto il suo controllo,, la pressione demografica che i dragonidi possono sopportare con i continui reclutamenti è inr ealtà ben inferiore alle potenzialità del grande tesoro dell'antico Drago. La grande belva per di più si rifiuta di scendere in campo ad Aiquanore vendo subito delle ferite abbastanza serie nell'olocausto del Dor Lomin il che non solleva il morale dei dragonidi che comunque, a differenza delle driadi, mantengono la più assoluta lealtà verso Shooting Star e il suo Konahrik di paglia data la profonda sfiducia e odio che il popolo del defunto Dominio prova verso umani ed eldar.
Si stringono invece i rapporti con l'Impero dell'Arpia: vengono infatti stabilite un paio di rotte commerciali e l'intera flotta dragonide, per quanto ridotta, viene aggregata al naviglio comandato dall'ammiraglio Kahir'ed-din.
 

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Fratellanza di Wotan

E' con estremo disappunto che i nani vedono le rotte commerciali stabilite con gli stati elfici troncati dall'entrata in guerra di Sylvania, Driadi e del Formicaio, ma viste le condizioni disastrose dello stato il re nanico non osa fare più di una timidissima protesta. I pochi fondi disponibili vengono utilizzati per cercare di ricostruire il malridotto esercito nanico compensando perdite ed addestrando qualche nuovo reggimento. Si segnala anche la costruzione di un paio di granai.
 

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Ducato di Sylvania

Come per altre nazioni impegnate nella Guerra dei Giganti, anche per Sylvania questo è un anno dedicato interamente agli sforzi militari, coronati dalla grande vittoria contro l'esercito dell'Unione di Carandor. Fallisce invece il colpo di mano verso la città di Sidr'Ost nella regione di Sarmatia, ma la cosa non sembra preoccupare più di tanto il Duca Konrad.
Si segnalano forti investimenti nel campo della ricerca.
 

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Impero Rahonavide

In quest'anno colmo di conflitti e tradimenti, anche i sauriani decidono di entrare in campo dichiarando guerra all'Unione di Carandor e partecipando all'imboscata organizzata da Sylvania. Per giustificare l'azione agli occhi del popolo sauriano la regina Athoxa e il suo governo presentano al popolo una versione piuttosto curiosa della battaglia presentando l'esercito di Carandor come aggressore e l'intervento delle truppe Rahonavidi fortuito anzichè attentamente pianificato. Per quanto la versione imperiale di quanto avvenuto a Dasos sembri a molti una grossolana mistificazione, lo sforzo propagandistico messo in atto è notevole tanto da persuadere un buon numero di cittadini e smorzare la reazione negativa del popolo per l'entrata in un conflitto non percepito come necessario dalla maggior parte della popolazione
Sul fronte interno si segnalano anche la costruzione di un nuovo granaio e il ritorno alla tassazione ordinaria per tutte le etnie del composito impero.
 

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Trollheim

Annata insolitamente tranquilla per i troll che vedono tornare la tranquillità nelle regioni di confine con gli elfi scuri e ne approfittano per mettere ordine nel proprio esercito. L'evento principale è comunque la costruzione di una nuova città nella regione di Colletorto, chiamata nel rozzo linguaggio troll "Grande Caverna".
 

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Branco di Kor'voth

Crescita e consolidamento: queste sembrano essere le parole d'ordine del Condottiero e dei clan per quest'anno. In particolare le cure dello stato sono concentrate sui nuovi domini conquistati ai nani: la città di Kepall vede sorgere una nuova caserma mentre a Bothar viene eretto un nuovo granaio. Si segnala anche la costruzione di una nuova Torre di Magia, in una posizione geografica però alquanto curiosa, ovvero nella regione di Dentella, sull'orlo delle Wasteland.
A metà delle'state il Condottiero emana un importante editto che sancisce la liberazione di tutti i nani presi schiavi durante la campagna di conquista e il ripristino per essi di tutti i diritti di cittadinanza: un importante gesto conciliatorio verso i nuovi sudditi e un primo passo verso l'integrazione delle due razze anche se permane un certo rancore della popolazione nanica per i loro conquistatori.
Mentre un nuovo Sicario viene addestrato alla corte del Condottiero vengono reclutati alcuni nuovi reggimenti per rafforzare l'esercito e vengono stanziati alcuni fondi per la ricerca specifica nel campo militare.
Una missione diplomatica nel khanato di Zungaria porta allo stabilimento di relazioni cordiali fra le due nazioni, sancite dalla creazione di un paio di rotte commerciali.
 

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Sacro Impero di Britannia

Mentre la Guerra dei Giganti si estende fino a coinvolgere in un lato o nell'altro tutte le più grandi nazioni del nord, Britannia sembra chiudersi sempre più in sè stessa. Pattuglie di sorveglianza controllano con frequenza sempre maggiore i confini del regno mentre flotta ed esercito vedono un ulteriore rafforzamento questa volta non sul piano meramente numerico ma su quello qualitativo con forti investimenti nella ricerca tecnologica miltiare e navale.
Si segnala anche l'ampliamento e la militarizzazione dei porti delle città gemelle di Umaryya e Nuova Flow.
 

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La Contea

Anno di "farming" intenso per gli hafling, il che considerata la propria cultura campagnola-agreste e tutto sommato appropriato. Ingenti fondi vengono investiti nella ricerca rendendo lo stato dei mezzuomini uno dei più avanzati di Ea, sotto molti aspetti. Da notare inoltre che i mezzuomini decidono di superare una delle loro più radicate inibizioni mettendosi ad effettuare ricerche ed esperimenti in campo navale sfruttando l'occasione data dalla presenza del Grande Fiume. Per quanto queste imbarcazioni siano a tutti gli effetti "barche di acqua dolce" il fatto in sè è comunque assai notevole.
L'evento mondano dell'anno è costituito da un ricco banchetto organizzato nella città di Solesplendente per festeggiare il ritorno del corpo di spedizione inviato dieci anni prima per combattere contro i non morti ma che all'atto pratico è stato utilizzato per ben poco al di là di un noiosissimo servizio di guarnigione. I reduci appaiono in massima parte sopraffatti dalla gioia di essere tornati a casa e brindisi e portate si sprecano al punto che il Sindaco finisce per riportare nei giorni successivi i postumi della sbornia e di una noiosa indigestione.
Sul piano delle relazioni con l'estero si consolidano i buoni rapporti con il Khanato di Zungaria che anche quest'anno riceve una missione di tecnici della Contea mentre viene stabilita una rotta commerciale mentre viene rinnovato il trattato di alleanza difensiva con la Waagh Goblin per quanto il suo stato interno renda la Waaagh al momento un alleato assai dubbio.
Non viene trascurato lo sviluppo del fronte interno: la città di Pietranuova è oggetto di grandi lavori di ampliamento mentre a Verdifronde viene eretta una stalla. Altre rotte commerciali vengono create con il Ducato di Sylvania mentre si segnala anche il reclutamento di un nuovo reggimento.
 

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Khanato di Zungaria

Il nuovo anno vede l'arrivo di una missione diplomatica degli gnoll intenzionati a intrattenere rapporti di buon vicinato col khanato dei minotauri. La missione riporta un buon successo e gli ambasciatori gnoll ritornano in patria con gli accordi firmati pe la creazione di alcune nuove rotte commerciali. I primi mercanti minotauri fanno la loro comparsa anche nelle città della Contea dopo che esperti mezzuomini hanno passato gli ultimi anni ad istruire i mercanti del khanato sulle tecniche comemrciali e carovaniere in vigore nel mondo conosciuto. Si nota inoltre il reclutamento di diversi nuovi reggimenti di truppe e alcuni modesti investimenti in tech militare.
Non è un mistero per nessuno che Rangor Khan non sia esattamente entusiasta della presenza del caduto Syrad Amon così vicino ai suoi confini orientali e che il khanato vedrebbe con favore una campagna contro i non morti; sfortunatamente l'attuale situazione rende la cosa molto improbabile nel prossimo futuro e i minotauri non si sentono abbastanza forti da agire da soli.
 

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Matriarcato di Kalassia

Il 3935 vede un insolito attivismo da parte degli elfi scuri che dopo molti anni in cui si sono limitati a sfruttare le risorse delt erritorio da loro invaso senza preoccuparsi di costruire niente di permanente, sembrano ora intenzionati a far sentire maggiormente la propria presenza. Kalassia, capitale dello stato e punto di ingresso dei drow su Ea vede la costruzione di una profonda rete di miniere, tale da destare l'invidia dei nani e la costruzione di un ufficio delle tasse preposto a coordinare e regolamentare l'afflusso dei tributi. Dopo anni di tarscuratezza e di ascetico diprezzo per le bevande auforizzanti della superficie viene eretta persino una distilleria!
Il nuovo attivismo drow non risparmia, ovviamente, il campo militare. Nel pieno dell'estate, con una delle loro tipiche marce notturne, un esercito fuoriesce da Kalassia e penetra nella regione di Varjag: una mossa invero piuttosto temeraria considerata la vicinanza con le orde dei caduti Astartes e Lazarus. Fortunatamente per i drow i due servitori di Tiamat non sembrano aversi particolarmente in simpatia l'uno con l'altro per cui gli eserciti di non morti rimangono nei rispettivi territori permettendo alle forze di Kalassia di rpendere la regione senza troppe difficoltà. I pochi sopravvissuti alla distruzione della vecchia Contea di Sovremeneji non oppongono infatti alcuna resistenza.
Tutte queste nuove attività hanno come conseguenza anche un secco aumento delle tasse richieste dalla matriarca; aumento che sebbene venga presentato come necessario per la gloria di Llorathh eccetera, viene sopportao malvolentieri dalle diverse caste drow; già si diffondono pettegolezzi e insinuazioni su possibili ribellioni e tentativi di sostituzione della sovrana...una cosa che dovrebbe preoccupare il trono dato che nella storia degli elfi scuri la successione delle matriarche è sempre avvenuta in modo alquanto violento.
 

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Nuova Orda

Con l'ascesa di una nuova ptoenza ai suoi confini orientali la Nuova Orda tende a dimenticarsi di quanto stà accadendo a nord e ad ovest dove si trovano stati con cui è in buoni rapporti o che nonv engono ritenuti, a torto o una ragione, una minaccia dal Kapoguerra e dal consiglio degli sciamani. Mentre l'esercito viene gradualmente spostato dai confini settentrionali a quelli meridionali prende a circolare sempre più insistentemente a corte la notizia relativa alla volontà di aprire delle trattative con la Repubblica di Ambir per giungere ad untrattato di amicizia ed alleanza.
 
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