Ma guarda ivan che sei tu l'unico a generalizzare qui, oltre che a divagare mettendo in mezzo elezioni berlusconi ladri truffatori razzismo, tutte cose lontanissime dalla discussione.
Proprio perchè non si può mai generalizzare, io prima di dire "si fottessero" ho fatto moltissime distinzioni.
1)I clandestini devono essere buttati fuori perchè altrimenti passa l'idea che basta entrare in italia, non è importante come, e dopo in un modo o nell'altro si viene regolarizzati. Visto che le frontiere non si possono chiudere allora è una cosa fondamentale rimandare a casa i clandestini. E questo vale anche per chi vive nei campi nomadi.
2) All'interno dei campi nomadi bisogna distinguere chi ha un lavoro e quindi non è povero, da chi non ha un lavoro. I primi devono trovarsi una casa, i secondi devono essere aiutati (italiani o non italiani non è importante, purchè siano regolari). Se vuoi vivere in italia non puoi vivere in un campo per scelta per tutti i motivi che sono stati elencati in queste pagine. Se vuoi stare in italia ti devi comportante compatibilmente con la cultura del paese in cui ti trovi.
3) Bisogna ancora distinguere tra chi non ha un lavoro "per scelta", nel senso che vive "di altro" (probabilmente roba illegale o poco civile, come l'elemosina), e chi invece vorrebbe averlo e lavorare come tutti gli italiani per bene. I secondi vanno trattati semplicemente come tutti gli altri italiani nelle loro condizioni. I primi invece sono pericolosi e vanno in qualche modo tenuti a bada. Io mi chiedo: come fai a dire che un gruppo di persone che vive volontariamente ai margini di una città, non vuole lavorare "per cultura", non vuole una casa (quindi un domicilio= reperibilità) e magari ciò nonostante gira con la bmv, non costituisca un pericolo per la città? Come ci si può fidare di queste persone? E soltanto a questi, a questa ben determinata categoria di persone, che io ho rivolto il mio "si fottessero".
Insomma, bisogna dire chiaramente che, se la cultura dei rom porta i disagi che sono stati elencati prima per il resto della popolazione italiana, allora essa è incompatibile con la nostra cultura e dobbiamo regolarci di conseguenza. Se viene un estraneo a casa mia e piscia per terra io non gli dico certo: "fai pure, è la tua cultura e la rispetto". Per esempio io non posso accettare di vedere dei rom che stazionano ai semafori insegnando a dei ragazzini sventurati ad impietosire i passanti elemosinando. Noi non possiamo tutelare un aspetto della loro cultura come questo. E ce ne sono molti altri, anche se molta gente come ivan finge che non siano un problema.
C'è anche da sottolineare un altro aspetto. E cioè che negli altri paesi europei la giustizia funziona sicuramente meglio che da noi, perciò il rom che commette reato sa di rischiare qualcosa. Da noi invece ognuno fa quel cazzo che gli pare senza mai rischiare la galera e se anche in galera ci finisce deve giusto aspettare il successivo indulto. Pertanto avere situazioni di disordine come quelle create ai margini delle città dai campi nomadi, peggio ancora se abusivi, diventano doppiamente pericolose e inaccettabili.
I posti di degrado e ad alta concentrazione di disagio sociale andrebbero sempre evitati, sia per evitare il rischio di una autoghettizzazione che non ha alcun senso, sia per evitare di creare posti fertili per la criminalità. Questi posti ai margini delle città vanno sempre eliminati laddove è possibile, sia che si tratti di campi nomadi, sia che si tratti di "periferia" occupata da extracomunitari, sia che si tratti di un qualsiasi "quartiere malfamato", indipendentemente dalla cultura che questi posti starebbero a difendere...