Anche a me è successa una cosa simile...anzi, continua a succedere tutt'ora.
Sì, il cesso di casa mia ha dei problemi. Problemi derivanti soprattutto dal fatto che io e mio padre siamo abbastanza stitici, e quando caghiamo mandiamo giù dei monoliti non inferiori ai 30 cm e non inferiori agli 800 grammi di peso (testato più e più volte su pesamento bilancia prima/dopo). Insomma, cosa succede: lo scarico non riesce a tirare giù il titano putrefatto, che si blocca a metà strada e intasa tutto, favorendo il riflusso di acqua...e non solo. In pratica il cesso si riempie fino all'orlo, prima che il livello dell'acqua, con annessi pezzi di merda e carta igienica, ritorni ad un livello normale. La cosa disgustosa è che dato che il risucchio è troppo debole per riprendersi ciò che mi ha regalato, rimane tutto lì, carta, stronzetti e quanto altro ci può stare (peli, pezzi di roba non digerita), tutto ammucchiato lì dove dovrebbe esserci una sana pozza di acqua trasparente. Quindi nuovo scarico, sperando che non succeda di nuovo, e via finché non scende tutto, o finché non ti rompi il cazzo e decidi che sarà il prossimo usufruitore a vedersela con i morti viventi.
Ora, questa abitudine il mio cesso l'ha acquisita tutta d'un tratto; vi lascio immaginare la mia gioia nell'apprendere questa notizia, io, tutto contento e soddisfatto della cacata galattica, mentre mi sto gustando quel momento in cui l'ano ritorna a livelli normali, avverto una stranissima sensazione di gelido sulla punta del cazzo. Come se una Gelida Signora, risalendo dalle tubature della fogna, cercasse di afferrarmi per il pesce. Prima di rendermi conto di quello che stava succedendo, tirai fuori un urlo.
Ora, dovete sapere che a casa mia nel bagno raramente si è soli: siamo in cinque, e con un solo cesso, quindi può capitare che mentre un familiare piscia l'altro si lava i denti, e roba del genere (gli aficionados ricorderanno un mio post sul vecchio Intimacy IGZetiano dove spiegavo meglio questa cosa), o peggio, dato che spesso i nostri culi sono sincronizzati, ti trovi nella stanza della liberazione tuo padre o tua sorella che, non pago dei sarcastici commenti sull'olezzo del tuo prodotto ("ma che ti sei magnato i cadaveri", "Madonna mia che bocciuolo di rosa", ti bestemmia contro perché se la sta facendo addosso. Ecco, questo era uno di quei momenti...c'era mia madre che si stava lavando i capelli, quando ad un tratto parte il mio "Ma che cazz..." strozzato, seguito da un repentino balzo in avanti. Il mio capocchio umido rimbalza, e sparge sulle mattonelle attorno a me gocce di acqua sudicia come fosse un aspersorio. Una di queste gocce arriva sul tallone di mia madre, che già attirata dal mio urlo si gira di scatto e ammira lo schifo: con quello straccio di dignità rimastomi, cerco di coprire goffamente le mie pudenda con il pezzo di carta igienica, diciamo semiusato, che mi era rimasto in mano. Un trionfo.
Mia madre non la prende male, stranamente. Anzi, aggiunge seraficamente "muoviti, che devo fare pipì", tra un bigodino e l'altro. Getto il pezzo di carta, mi appropinquo sul bidé e cerco di porre rimedio ad una situazione che di igienico aveva solo il nome della carta.
Solo allora poso gli occhi su quello che stava accadendo nel cesso.
Un maelstrom di acqua, merda e carta umida, accompagnato da qualche immancabile pelo, era ormai all'orlo del water, e non accennava a diminuire. Io, terrorizzato, con una mano nel culo e l'altra sul sapone liquido, ammiro con un misto di paura e disgusto quel vortex defecationis, sperando che non oltrepassi la soglia di ceramica e non mi costringa ad una repentina fuga con le braghe calate ed il culo bagnato. Penso che sia stata la prima volta in cui ho pregato da quando mi son fatto la comunione.
A mezzo centimetro dalla linea Gustav, il flusso si ferma: salvo! Uno sguardo sornione di vittoria sull'idraulico mi accompagna mentre mi insapono l'uccello; mi lavo, mi asciugo, e via verso nuovi lidi, per evitare il cazziatone post-cagata. Mia madre, dopo essersi accorta della sgommata epica lasciata sulla superficie dell'amico di ceramica, mi manda giustamente a fanculo con epiteti provenienti dalla lingua di Mordor.
Uomo 1, cesso 0. Uomo 1, cesso 0!