Il Caporeparto guardò con stupore il nano, abbastanza più scorbutico di quanto si aspettasse da quello che si definiva, di fatto, un diplomatico.
"La bandiera bianca è simbolo di non avere intenzioni ostili, non di essere ambasciatori del proprio stato. Almeno, in questo lato del mondo funziona così, se abbiamo offeso la sua... cultura, ne sono desolato". Il caporeparto non era per nulla dispiaciuto della sua risposta secca, ma si rese conto di doversi dare un contegno: prese a guardare il nano dall'alto dei due metri che li distanziavano, quindi chiamò uno skaven suo sottoposto e gli ordinò di preparare l'arrivo del Generale Maggiore. "A breve il rappresentante dovrebbe essere qui, nel frattempo creeremo un accampamento provvisorio qui sul confine. Le chiedo di avere pazienza, arriveranno anche degli approvvigionamenti per permetterle di rinfrescarsi." Concluse quindi, posizionandosi statuario di fronte ai suoi.
Dopo un paio di ore arrivarono delle grosse carrozze, con fregi naturali molto accentuati e che sembravano molto lussuose. Da queste uscirono degli skaven che, di tutta fretta, iniziarono ad imbandire dei tavoli e montare delle tende, e quando arrivò l'ultima carrozza scese un lossodonte che, suonando un corno, annunciò l'arrivo di Sua Maestà, Generale Maggiore di Sargon, Buldrokka Parashu.
"Già il terzo messaggero che entra qui... Almeno sta volta muovo un po' il culo dal palazzo reale" pensò tra sé mentre scendeva dal veicolo, quindi scortata da un manipolo raggiunse il caporeparto e, poi, il nano.
"Lei deve essere Kyros Stanathos, dell'Unione Commerciale. Mi hanno riferito che non ama i convenevoli e vuol arrivare dritto al punto, dunque che ne dice di sedersi e parlare? Conoscendo il suo paese, suppongo siate qui per affari: sono tutta orecchie" Disse muovendo le sue grosse orecchie "Prego mi segua e mi permetta di offrirle da bere e mangiare, il viaggio deve essere stato lungo. La birra di qui non sarà buona come quella a cui è abituato, ma personalmente la apprezzo molto". Il nano avrebbe potuto notare boccali di birra molto maltosa, e se l'avesse assaggiata si sarebbe accorto di una lavorazione molto dura che faceva risaltare molto i sapori.
La regnante si sedette quindi su una grossa sedia vicina ad un tavolo, aspettando che il nano facesse lo stesso. Le sedie sembravano quasi dei gradini, per permettere alle razze di ogni stazza di sedersi dove più stavano comodi nei confronti dell'interlocutore. "Bene, passando ora al sodo, visto che non vuole perdere tempo, mi dica pure per quale motivo è qui." Vicino a loro c'era uno skaven che scriveva freneticamente ogni parola, ma nel caso il nano l'avesse chiesto, lo scrivano sarebbe uscito.