Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
IL TERZO INCOMODO
Nella mortale (ed ennesima) contesa fra Regum ed Ermos, si infila di prepotenza un terzo incomodo: l'Orda di Voryan. Cercando di approfittare del logoramento delle due rivali, Voryan guida la sua Orda nella Valle degli Imperatori. L'armata ducale di Flavio Aristillus e il Battaglione Nero di Konrad von Carstein si ritirano appena in tempo: dietro di loro migliaia di Oghuz invadono le province tra Ermos e Regum, mettendo a segno un colpo da maestri.
Il saccheggio delle due province è ben organizzato: l'Orda requisisce cibo, bestiame, ricchezze, e torna indietro carica di schiavi. Sul posto vengono lasciate piccole guarnigioni che assicurano il controllo del territorio, e verosimilmente obbligheranno le truppe delle due città a perdere tempo per liberarle.
Dal suo trono a Fabria, Voryan gongola seduto su un tesoro immenso, che gli consente di ingrandire ulteriormente la sua Orda.
[img0 height=465]http://mythicmktg.fileburst.com/war/us/home/images/conceptart/full0016.jpg[/img]
DAGLI ALL'ESATTORE!
Nei "protettorati" della potente città di Al-Bakhra si iniziano a notare pesanti insofferenze verso i tributi da versare ad essa. 12 Esattori risultano dispersi entro la fine dell'anno; la città manda messaggi minacciosi alle province tributarie, paventando una nuova invasione se il prossimo anno si ripeteranno queste azioni. I potentati locali dichiarano che i responsabili delle uccisioni e della sparizione dei tributi sono nient'altro che banali banditi, ma la spiegazione non convince nessuno ad Al-Bakhra.
LA PAURA FA NOVANTA
L'armata di Al-Ansar che aveva così caparbiamente inseguito Azog il Kapoguerra fino ai confini del Regno di Xystos torna indietro di gran carriera. L'avanzata verso sud della ben più grande e minacciosa Orda di Galu'n il Secco, infatti, convince il Consiglio a richiamare l'armata inseguitrice entro le ben munite mura cittadine.
E non è una decisione avventata: poco dopo, l'Orda di Ondzaga migra massicciamente a sudest, invadendo Madhur, dilagando nelle praterie e mettendo ulteriore pressione su Al-Ansar. Il Consiglio Cittadino si riunisce d'urgenza per decidere una strategia.
IL RICHIAMO DEL SANGUE
Richiamato dal "grido di dolore" degli Oghuz dell'est, il Nefarita Ulan Athai guida l'Orda di Ondzaga in una massiccia migrazione a sudest. L'Orda abbandona Boscoalto Settentrionale (rioccupato dagli Elfi), sbaracca gran parte degli insediamenti di Oxma e si muove verso Kav, dove ottiene il giuramento di fedeltà delle tribù locali.
Da qui prosegue verso sudest occupando Madhur, e poi ottenendo la sottomissione delle tribù delle Praterie di Orl e di Turgar. A Madhur sconfigge una colonna di cavalleria guidata da un Luogotenente del warlord Gudrod "Blodtorst", acerrimo nemico della razza Oghuz, che nello stesso momento inperversa contro l'indifesa Oxma e la mette a ferro e fuoco, proseguendo la faida personale contro gli Oghuz della regione.
Nella mortale (ed ennesima) contesa fra Regum ed Ermos, si infila di prepotenza un terzo incomodo: l'Orda di Voryan. Cercando di approfittare del logoramento delle due rivali, Voryan guida la sua Orda nella Valle degli Imperatori. L'armata ducale di Flavio Aristillus e il Battaglione Nero di Konrad von Carstein si ritirano appena in tempo: dietro di loro migliaia di Oghuz invadono le province tra Ermos e Regum, mettendo a segno un colpo da maestri.
Il saccheggio delle due province è ben organizzato: l'Orda requisisce cibo, bestiame, ricchezze, e torna indietro carica di schiavi. Sul posto vengono lasciate piccole guarnigioni che assicurano il controllo del territorio, e verosimilmente obbligheranno le truppe delle due città a perdere tempo per liberarle.
Dal suo trono a Fabria, Voryan gongola seduto su un tesoro immenso, che gli consente di ingrandire ulteriormente la sua Orda.
[img0 height=465]http://mythicmktg.fileburst.com/war/us/home/images/conceptart/full0016.jpg[/img]
DAGLI ALL'ESATTORE!
Nei "protettorati" della potente città di Al-Bakhra si iniziano a notare pesanti insofferenze verso i tributi da versare ad essa. 12 Esattori risultano dispersi entro la fine dell'anno; la città manda messaggi minacciosi alle province tributarie, paventando una nuova invasione se il prossimo anno si ripeteranno queste azioni. I potentati locali dichiarano che i responsabili delle uccisioni e della sparizione dei tributi sono nient'altro che banali banditi, ma la spiegazione non convince nessuno ad Al-Bakhra.
LA PAURA FA NOVANTA
L'armata di Al-Ansar che aveva così caparbiamente inseguito Azog il Kapoguerra fino ai confini del Regno di Xystos torna indietro di gran carriera. L'avanzata verso sud della ben più grande e minacciosa Orda di Galu'n il Secco, infatti, convince il Consiglio a richiamare l'armata inseguitrice entro le ben munite mura cittadine.
E non è una decisione avventata: poco dopo, l'Orda di Ondzaga migra massicciamente a sudest, invadendo Madhur, dilagando nelle praterie e mettendo ulteriore pressione su Al-Ansar. Il Consiglio Cittadino si riunisce d'urgenza per decidere una strategia.
IL RICHIAMO DEL SANGUE
Richiamato dal "grido di dolore" degli Oghuz dell'est, il Nefarita Ulan Athai guida l'Orda di Ondzaga in una massiccia migrazione a sudest. L'Orda abbandona Boscoalto Settentrionale (rioccupato dagli Elfi), sbaracca gran parte degli insediamenti di Oxma e si muove verso Kav, dove ottiene il giuramento di fedeltà delle tribù locali.
Da qui prosegue verso sudest occupando Madhur, e poi ottenendo la sottomissione delle tribù delle Praterie di Orl e di Turgar. A Madhur sconfigge una colonna di cavalleria guidata da un Luogotenente del warlord Gudrod "Blodtorst", acerrimo nemico della razza Oghuz, che nello stesso momento inperversa contro l'indifesa Oxma e la mette a ferro e fuoco, proseguendo la faida personale contro gli Oghuz della regione.