[TURNO 4] Anno 1291

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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
IL TERZO INCOMODO

Nella mortale (ed ennesima) contesa fra Regum ed Ermos, si infila di prepotenza un terzo incomodo: l'Orda di Voryan. Cercando di approfittare del logoramento delle due rivali, Voryan guida la sua Orda nella Valle degli Imperatori. L'armata ducale di Flavio Aristillus e il Battaglione Nero di Konrad von Carstein si ritirano appena in tempo: dietro di loro migliaia di Oghuz invadono le province tra Ermos e Regum, mettendo a segno un colpo da maestri.

Il saccheggio delle due province è ben organizzato: l'Orda requisisce cibo, bestiame, ricchezze, e torna indietro carica di schiavi. Sul posto vengono lasciate piccole guarnigioni che assicurano il controllo del territorio, e verosimilmente obbligheranno le truppe delle due città a perdere tempo per liberarle.

Dal suo trono a Fabria, Voryan gongola seduto su un tesoro immenso, che gli consente di ingrandire ulteriormente la sua Orda.

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DAGLI ALL'ESATTORE!

Nei "protettorati" della potente città di Al-Bakhra si iniziano a notare pesanti insofferenze verso i tributi da versare ad essa. 12 Esattori risultano dispersi entro la fine dell'anno; la città manda messaggi minacciosi alle province tributarie, paventando una nuova invasione se il prossimo anno si ripeteranno queste azioni. I potentati locali dichiarano che i responsabili delle uccisioni e della sparizione dei tributi sono nient'altro che banali banditi, ma la spiegazione non convince nessuno ad Al-Bakhra.

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LA PAURA FA NOVANTA

L'armata di Al-Ansar che aveva così caparbiamente inseguito Azog il Kapoguerra fino ai confini del Regno di Xystos torna indietro di gran carriera. L'avanzata verso sud della ben più grande e minacciosa Orda di Galu'n il Secco, infatti, convince il Consiglio a richiamare l'armata inseguitrice entro le ben munite mura cittadine.

E non è una decisione avventata: poco dopo, l'Orda di Ondzaga migra massicciamente a sudest, invadendo Madhur, dilagando nelle praterie e mettendo ulteriore pressione su Al-Ansar. Il Consiglio Cittadino si riunisce d'urgenza per decidere una strategia.

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IL RICHIAMO DEL SANGUE

Richiamato dal "grido di dolore" degli Oghuz dell'est, il Nefarita Ulan Athai guida l'Orda di Ondzaga in una massiccia migrazione a sudest. L'Orda abbandona Boscoalto Settentrionale (rioccupato dagli Elfi), sbaracca gran parte degli insediamenti di Oxma e si muove verso Kav, dove ottiene il giuramento di fedeltà delle tribù locali.


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Da qui prosegue verso sudest occupando Madhur, e poi ottenendo la sottomissione delle tribù delle Praterie di Orl e di Turgar. A Madhur sconfigge una colonna di cavalleria guidata da un Luogotenente del warlord Gudrod "Blodtorst", acerrimo nemico della razza Oghuz, che nello stesso momento inperversa contro l'indifesa Oxma e la mette a ferro e fuoco, proseguendo la faida personale contro gli Oghuz della regione.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
GALU'N IL SECCO

Dopo aver ulteriormente potenziato la sua Orda con altri reclutamenti (fra i quali centinaia di Opliti di Xystos), il possente Tiranno la porta a sud. Attraversa Turgar, la cui popolazione si sta ancora riprendendo dai saccheggi dell'anno passato, e si abbatte sulla disgraziata provincia di Ildrika. Qui i Goblin neanche si sognano di affrontare a viso aperto l'ormai immensa Orda di Galu'n, ma si affidano ad una pertinace guerriglia, che infligge qualche perdita alle truppe del Tiranno. L'occupazione viene comunque portata a termine senza problemi, e così anche il relativo saccheggio.

L'Orda è ormai diventata troppo grande per continuare a predare bersagli di scarsa rilevanza: i soldati chiedono a gran voce uno stendardo il cui palo dare in testa agli alfieri nemici e soprattutto un Impero da tiranneggiare! Il Seguito di Galu'n, intanto, si fa sempre più folto.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SHIRAN SVENTRAGNOLL

L'armata di Shiran passa parte dell'anno a Sarzema arruolando nuove truppe e ben tre personaggi del Seguito, fra i quali il famoso mago Elpmilla "L'Arcimago delle Tempeste". Dopo aver ingrandito l'armata, la porta velocemente verso ovest, a Vornus. Il suo arrivo è preceduto da un ambasciatore, che facilita di molto il compito di ottenere un diritto di passaggio ai nobili locali.

A Vornus, attende l'arrivo dell'armata di Euan Ironfist, col quale sigla un patto di cobelligeranza, col dichiarato obiettivo di affiancare Ermos nella guerra contro Regum, e con quello ufficioso di punire Konrad Von Carstein per le sue azioni malvage nei confronti del popolo nanico.

I due si dirigono poi ad Ermos, pronti alla pugna. Qui, però, non trovano la battaglia sperata: il generale di Regum Flavio Aristillus vede l'inferiorità netta della sua armata di fronte alla coalizione messa su da Ermos e decide di ritirarsi. Il Battaglione Nero di Konrad von Carstein, arrivato in ritardo e inaspettatamente dalle pendici del Braccio Orientale, è costretto a sua volta a ritirarsi verso Ovest. Le armate della coalizione si fermano ad Ermos. Il Duca può quindi congedare i mercenari ed usare i soldi risparmiati per sostenere le finanze dei Warlords il cui arrivo ha deciso le sorti della battaglia prima che essa stessa fosse combattuta.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
EUAN IRONFIST

Il caparbio Nano non si arrende alla sconfitta e non intende aspettare l'arrivo del nemico seduto sulle mura di Ermos. Si muove quindi ad est prima dell'arrivo dell'esercito di Regum, e sfrutta la sosta a Vornus per rimpolpare i ranghi della sua armata con cavalieri pesanti e picchieri, rafforzando le sue difese nei confronti della cavalleria avversaria, una debolezza costata cara nelle precedenti battaglie. Dopo aver stretto alleanza col compagno nano Shiran Sventragnoll, affianca l'armata di questi e si muove nuovamente verso Ermos.

La forza congiunta delle truppe di Ermos, Shiran ed Euan è troppo grande per l'armata di Regum, seppure affiancata dal Battaglione Nero di Konrad von Carstein. Il nemico toglie quindi le tende e si ritira verso ovest.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KONRAD VON CARSTEIN

Konrad von Carstein si impunta sull'idea che l'acerrimo nemico Euan Ironfist sarebbe tornato sui suoi adorati monti, e punta tutto su questa possibilità. Manda il suo luogotenente Lazlo Arpad a Regum per comprare pali di legno, tavole e attrezzi da costruzione, recluta altre centinaia di soldati grazie ai soldi concessi da Regum, e poi si dirige fra le montagne. I Nani del Braccio Orientale stavolta non tentano di affrontarlo da soli, bensì aspettano i confratelli di Narrond in virtù del Patto fra loro siglato. Mentre i Nani si organizzano, Konrad si accampa vicino al confine ed inizia a costruire un campo fortificato. Nel frattempo, manda alcune truppe a preparare imboscate sui passi.

Gli sforzi di Konrad confondono i Nani del Patto di Narrond, che decidono di non assalirlo. A campo ormai completato arriva però la notizia, portata dal suo Esploratore di fiducia, che Euan Ironfist non ha alcuna intenzione di tornare sui monti, e che si è invece diretto ad est. Quando poi arriva la notizia dell'arrivo di ben DUE warlords nani ad Ermos per cacciare via l'armata di Regum, Konrad ordina di lasciare il campo e di correre a sud.

E' però troppo tardi: la superiorità numerica e qualitativa del nemico è troppo marcata, e il Generale Nero Flavio Aristillus ha già ordinato la ritirata verso ovest. Rischiando di rimanere solo ed esporsi ad una sicura disfatta, Konrad è obbligato a seguirlo di gran carriera.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BEHOREN

Il tenace Nano ottiene il supporto dei "cugini" Nani Rossi, si reca da loro per rimpolpare le fila della sua malandatissima armata, arruola un Chierico, un Mago e un Cerusico, e torna a dare battaglia. Dopo essere passato nuovamente per la Foresta di K'tir (dove gli Elfi non osano ostacolarlo, memori della recente sconfitta), arriva alla Foresta di K'thali.

Qui viene punito per la disinvoltura con la quale muove le sue truppe, cadendo in un'imboscata.

Ad un tratto, dall'alto delle fronde degli alberi piovono centinaia di frecce elfiche. Le Alci sono prese alla sprovvista, e alla prima salva cadono subito 100 balestrieri, 16 Lunghebarbe e 21 Guardie Rosse appena arruolate.

I disciplinati Nani serrano i ranghi, ma vengono sorpresi dalla carica laterale di 100 Guerrieri, che si schiantano contro la Guardia Personale di Behoren, costituita da 268 Lunghebarbe. Nonostante l'effetto sorpresa, i Guerrieri Elfici non rappresentano un vero pericolo: uccidono 30 Nani, ma vengono facilmente spazzati via.

Più danni fa la carica di 150 Guerrieri Danzanti sul retro del massiccio (e impacciato) quadrato di 722 Soldati del Clan. Le rapide lame elfiche abbattono 87 Nani, ma quando la grossa unità riesce a girarsi e reagire, gli Elfi si ritrovano rapidamente circondati e annientati.


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65 Guardiani della Foresta emergono dal sottobosco, tirando sui Balestrieri che a loro volta incoccano i dardi contro la nuova minaccia. La superiore esperienza e precisione degli Elfi (oltre alle corazze di cuoio e legno) ha la meglio: cadono 65 Balestrieri e solo 19 Guardiani.

Gli Elfi superstiti si disperdono, iniziando la guerriglia contro i Nani invasori.

Behoren ordina alle unità di sparpagliarsi e dare la caccia ai tiratori rompendo la formazione e non esitando ad abbattere gli alberi con le asce. I tiratori elfici continuano a logorare gli invasori con imboscate ed attacchi mordi e fuggi, ma quando questi raggiungono i vari villaggi sono costretti ad accettare battaglia, e in una serie di sanguinosi e prolungati scontri vengono tutti uccisi, lasciando le Alci libere di saccheggiare la provincia. Comunque, altri 50 Soldati del Clan, 35 guardie Rosse e 20 Lunghebarbe cadono sotto le frecce degli ostinati difensori.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SAN GUINEFOR

Una volta risorto, San Guinefor deve aver pensato che la morte non era poi gran cosa, e si è quindi imbarcato in un'impresa a dir poco eccezionale: prendere il Trono degli Elfi. Poco importava che la sua armata fosse imbarazzantemente inferiore a quella degli Elfi del Lonx, e che dovesse assaltare un castello in pietra. Chi non risica non rosica, giusto?

Così, in questo piovoso 1291, San Guinefor ordina ai suoi Non Morti di costruire scale d'assedio e un possente ariete e... infila la sua intera armata nel fiume Lonx. Prontamente, il pesante ariete rimane impantanato nel fango, ma il resto dell'armata di Non Morti non ha problemi a camminare sul fondo e dirigersi a Nord. Grazie a questo astuto espediente, l'armata di San Guinefor attraversa non vista il confine, fino a giungere direttamente sotto al Trono degli Elfi.

In piena notte, e in assoluto silenzio, La Questua inizia il suo assalto.

Gli Scinchi sono i primi ad emergere, e grazie alla loro maestria nelle imboscate abbattono le poche sentinelle sugli spalti.

Subito dopo, emerge il grosso dell'armata, lontani dal ponte e dalle numerose scolte di sentinella. Le scale d'assalto vengono appoggiate alle mura, e i Non Morti iniziano a salirle. In poco tempo, centinaia di guerrieri scheletrici o putrescenti si trovano sugli spalti. Tuttavia, Golem di Ossa e Belve Putrescenti non possono salire le scale, e rimangono sulla riva.

Una volta superate le mura, i Non Morti sciamano nella città, mettendo mano alle torce e dando tutto alle fiamme, penetrando nelle case e uccidendo gli occupanti. Intanto, 243 Scheletri Guerrieri si dirigono verso la porta principale, con l'obiettivo di aprirla e consentire ai Golem e alle Belve di penetrare all'interno. A coprirli, 200 Arcieri Scheletrici e 200 Scinchi Tiratori. In riserva i 200 Monatti di San Guinefor attendono il momento giusto per una carica decisiva.


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Il panico si sparge nel castello più velocemente degli incendi: parte della guarnigione viene massacrata nei baraccamenti o appena fuori dall'orda di 300 Non Morti che sciama nelle vie. La resistenza elfica si concentra progressivamente nell'area della porta principale, difesa da 200 Arcieri Elfici, 100 Lanceri e 300 Guerrieri Elfici, e nella piazza di fronte al Palazzo, dove 500 Guardie del Trono e altri 100 Arcieri hanno formato una falange compattissima.

Alla porta, gli arcieri tempestano gli Scheletri Guerrieri di frecce, e Lanceri e Guerrieri terminano il lavoro. Le salve di dardi degli Arcieri Scheletrici e degli Scinchi, però, falciano a loro volta tutti gli Arcieri Elfi. A questo punto interviene San Guinefor con la sua guardia personale di Monatti, che con una carica frontale sfondano gli indeboliti e scossi ranghi dei difensori superstiti. Le porte vengono aperte, e 150 Belve Putrescenti e 200 Golem d'Ossa sciamano all'interno.

All'interno, tuttavia, gli Elfi hanno terminato di macellare i Non Morti, e altre centinaia di difensori si stanno riorganizzando. San Guinefor capisce che è solo questione di tempo prima che un contrattacco organizzato lo privi del bottino, e lancia Golem e Belve contro il nemico, supportati dagli Arcieri Scheletrici. L'inaspettato arrivo di questi mostri scompagina nuovamente le fila degli Elfi, mietendo mucchi di vittime e disperdendo diverse compagnie. Nel frattempo, San Guinefor fa ammassare il bottino dai suoi Monatti.

Quando gli Elfi finalmente riescono ad abbattere i non morti, San Guinefor ha ritirato la sua armata nuovamente nel fiume. Gli Elfi troveranno facilmente le tracce dei piedi dei nemici che entrano nel fiume, ma non possono fare molto. Inviano messaggeri all'armata principale del Lonx, che può mettersi in marcia solo il giorno dopo. L'Armata Reale del Trono viene chiamata a raccolta ed inizia a muoversi verso sud. Al confine con le Paludi Morte, tuttavia, trova schierato un esercito di Lucertoloidi e Non Morti, evidentemente le forze del Tempio di Senir'Daka. Non volendo ingaggiare battaglia sul fare della sera e in territorio sfavorevole, l'Armata Reale non ha altra scelta se non ritirarsi e aspettare tempi migliori, e riparare i danni subiti dall'inaspettato assalto appena subito.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
AZOG IL KAPOGUERRA

Appena scampato dalle grinfie dell'esercito di Al-Ansar, Azog recluta 200 Mangiauomini e torna a muoversi, stavolta verso Ovest. Attraversa pacificamente Boscoscuro grazie all'eccezionale abilità oratoria mostrata inaspettatamente da Azog stesso, e poi si riversa contro la pacifica popolazione rurale di Vsilla.

La milizia locale riesce però ad organizzare un esercito di 500 Picchieri, 100 Arcieri del Corvo e ben 200 Ussari, e forma un quadrato difensivo a cavallo di un importante snodo stradale. L'Orda di Azog ne viene a conoscenza tramite il proprio esploratore, e si muove per eliminarla e poter poi saccheggiare indisturbata la provincia.

La battaglia si apre con un'inaspettata carica dei 200 Ussari di Vsilla. Incuranti della propria incolumità, caricano direttamente contro le due grosse unità di Lanciatori d'Ascia di Azog, che vengono travolte e messe in fuga. Nella rovinosa carica cadono 380 Oghuz e soli 44 Ussari.


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L'impeto della carica porta però gli Ussari tra le braccia degli amorevoli Ogre arruolati da Azog, che non si fanno pregare e schiacciano i cavalieri del Corvo in una morsa di ferro tra le loro unità di Martellatori, Mangiauomini e Tori.

I 100 Arcieri di Vsilla duellano con i 200 Arcieri mercenari di Azog, vincendo il confronto ed annientando la controparte, al prezzo però di 133 tiratori.

Rimasta sola, la possente falange di 500 Picchieri di Vsilla si chiude a quadrato ed avanza contro il cuore dell'Orda, decisa a portare con sé quanti più Oghuz possibile. Azog non si fa pregare e manda i suoi 351 Orchi Neri contro il fronte nemico, mentre spedisce due reggimenti di 173 Guerrieri sui fianchi. Le lunghe picche dei difensori impalano decine e decine di Oghuz, ma la pressione sui tre lati è insostenibile: il quadrato collassa progressivamente, e crolla del tutto quando gli Ogri minacciano di unirsi alla festa.

Pochissimi tenteranno la fuga, prontamente inseguiti e distrutti dagli Ogre. Nella mischia finale cadranno 203 Orchi Guerrieri e 151 Orchi Neri.

Azog, furioso per le perdite subite, ordina un saccheggio approfondito della provincia, che frutta alla sua armata enormi quantità di rifornimenti.

Una volta ammassato il bottino, l'Orda torna a muoversi; è la volta della Foresta delle Pendici di sostenere il peso degli stivali ferrati degli Oghuz. I locali si rifiutano di dare battaglia in campo aperto, affidandosi ad imboscate e agguati. La tattica funziona fino ad un certo punto: Hugdush, mago del fuoco aggregato all'Orda, usa con profitto le sue palle di fuoco e riesce in molti casi a stanare i guerriglieri dai loro nascondigli. L'Orda subirà ancora qualche perdita, ma il Cerusico riuscirà a rattoppare quasi tutti i feriti.

Gli insediamenti dei boscaioli vengono saccheggiati e distrutti; l'Orda marcia ancora verso Ovest, fino a Domatrum. Qui Azog sigla un accordo con l'Orda di Voryan e ottiene il permesso di stazionare nel suo territorio dietro pagamento di un tributo. Una volta a Domatrum, Azog si occupa della vendita di parte del bottino e nell'arruolamento di qualche rinforzo per la sua armata personale.

Molti osservatori preoccupati si chiedono se l'arrivo di Azog sia casuale, o se Voryan non l'abbia "convocato" a ridosso della Valle Imperiale in vista dell'imminente guerra con Regum ed Ermos...
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KAS' RAJAHAN

Dopo aver debellato la minaccia portata dall'armata di San Guinefor (poi risorto, ma molto lontano), Kas' Rajahan torna a vessare gli Ogre delle Colline di Erkhat.

Come sempre, il condottiero Axal manda avanti i Mantonero a logorare il nemico con schermaglie ed agguati. La resistenza degli Ogre è però forte, e in una battaglia presso un passo collinare 200 Gettapietre lapidano 90 Mantonero, subendo però a loro volta 60 perdite dagli schermagliatori di Kas' Rajahan.

Il grosso dell'armata avanza, costringendo gli Ogre a formare un "pugno" di 200 Martellatori e 140 Gettapietre ed accettare lo scontro, preceduto da un duello fra Campioni nel quale il campione Axal fa mostra di sé uccidendo il possente Martellatore avversario con un abile affondo con la lancia, che centra l'Ogre nell'occhio, ponendolo per il resto del duello alla mercé del campione di Kas' Rajahan.

Lo schieramento molto ampio e poco consistente degli Axal, tuttavia, rivela la sua fragilità di fronte alla rombante carica degli Ogre. Nonostante almeno 66 Martellatori cadano trafitti dalle innumerevoli frecce lanciate da 600 Archi Lunghi, il resto del "pugno" è più che sufficiente a calpestare letteralmente i 35 Lunghezanne della prima fila, ed a schiantarsi poi contro la retrostante Falange di Awar. Nella furiosa mischia che segue cadono 27 Martellatori e 53 Falangiti.

I Gettapietre, intanto, scagliano i loro massi contro i 30 Lunghezanne dello scaglione sinistro dell'armata Axal, per poi sfondare sui Ferali dietro di loro. I felini vengono massacrati. Nell'azione, cadono 22 Ogre.

Kas' Rajahan corre ai ripari ordinando la carica simultanea di tutti i Ferali che si erano allargati sulle ali, ma le cose non vanno come sperato: benché le cariche su fianchi e retro abbattano 45 Gettapietre e 26 Martellatori, tutti i Ferali vengono uccisi dai bestioni. Approfittando delle confuse mischie, 30 Lunghezanne superstiti della prima fila si girano e incalzano i Martellatori, impalandone altri 11.

La Guardia Personale di Kas'Rajahan carica poi i Gettapietre superstiti, mandandoli in rotta. I 600 Archi Lunghi Axal tornano a tirare sui Martellatori. Ne cadono 50, e il resto dell'unità fugge in disordine.

La provincia viene quindi nuovamente saccheggiata; Kas' Rajahan guida poi l'armata nuovamente nel Bosco di Narwath, portando altre offerte e rinnovando il buon rapporto con i locali arruolando altre centinaia di soldati.

Nelle Colline di Erkhat, intanto, gli Ogre decidono di averne abbastanza e migrano in massa verso la città di Aggra-Rhaeghan. Migliaia di Nani Rossi e Axal di Narwath approfittano della migrazione per "invadere" la provincia, fondando nuove colonie. Iniziano però subito a guardarsi in cagnesco, e si creano forti tensioni per il possesso di diverse miniere.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
GUDROD "BLODTORST"

Contrariamente alle previsioni il "Signore dei Cavalli", come viene ormai chiamato, non fonda ancora il suo impero. Si muove invece nuovamente verso sud-est, entrando a Madhur col consenso di Al-Ansar. Qui scatena una tempesta di neve che cancella le tracce della sua armata, che punta verso Al-Ansar seminando l'Orda di Ondzaga, che si era mossa all'inseguimento poco dopo la partenza.

Ad Al-Ansar Gudrod recluta gli ultimi cavalieri mercenari disponibili, di fatto svuotando le "riserve" della regione, ed arruola un Capotribù Zhaki come Luogotenente. Ad esso affida una "piccola" colonna di cavalieri mercenari appena arruolati (1000 Cavalieri di Ventura e 500 Cavalleggeri Zhaki) e dà ordine di farsi inseguire dall'Orda di Ondzaga per tutta la regione, evirtando uno scontro diretto. Il piano è buono, ma la stessa tempesta che aveva celato le tracce dell'armata adesso impedisce alla colonna di Onur Gatadai di accorgersi del "blocco" posto dall'Orda di Ondzaga in Madhur.

L'Orda si è infatti piazzata nella provincia, occupandola, stabilendo un accampamento fortificato e ponendo blocchi alle principali strade. In uno di questi blocchi incappa la colonna di Gatadai, nel bel mezzo della tormenta. L'allarme lanciato dalle sentinelle orchesche richiama la cavalleria di Ondzaga e fanteria dalla zona circostante. In un duro e confuso scontro nella neve, l'impacciata cavalleria mercenaria si ritrova costretta a ritirarsi per evitare l'arrivo del grosso dell'Orda, venendo inoltre colpita da una piccola tempesta di fulmini abbastanza precisa da dare l'impressione di essere stata evocata da un mago Oghuz. Gatadai torna quindi ad Al-Ansar.

Nel frattempo, l'armata principale comandata da Gudrod noleggia parecchie chiatte e si fa trasportare nella palude di Hysya'Laj, dove i Lucertoloidi locali sono svelti a correre a nascondersi. Da qui l'audace warlord invade Oxma, la "capitale" dell'Orda di Ondzaga. L'esile guarnigione locale non prova nemmeno a resistere, disperdendosi ben prima dell'arrivo dell'armata di Gudrod, che si dedica al saccheggio e al massacro, lasciando dietro di sé rovine fumanti e teste infilzate su un migliaio di picche.

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Conclude infine la marcia a Bangsir, dove estorce facilmente un tributo ai Lucertolodi locali.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BALON IL PAZZO

Dopo il disastro dell'anno precedente, Balon ha poca altra scelta all'infuori di mettersi velocemente al servizio di Hilda Falkenberg, Regina di Gramlund. Sbarca le sue navi nel porto e sistema la sua armata nei baraccamenti ad essa assegnati.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
MASSOUD AL-SADAT

Dopo aver creato un impero per Al-Bakhra, Massoud decide di occuparsi un po' degli affari suoi. Acquista quindi 2 Dromoni, un altro migliaio di guerrieri (fra i quali altri 241 Golem di Bronzo) e si avvia a riconquistare la Corona del Lonx per conto del Trono degli Elfi. L'armata sbarca alle paludi di Chaka'Un, a nord del fiume Grigio, e ottiene facilmente il permesso di passaggio dai Lucertoloidi locali.

L'invasione dei Colli Grigi arriva quindi da una parte inaspettata: le difese dei Goblin ai guadi del fiume sono inutili, e la battaglia si svolge su un altopiano brullo e sassoso.

Le Spade dell'Alba, le lunghe vesti al vento e gli scudi luccicanti, avanzano compatte, forti della superiorità numerica e qualitativa. Sull'ala sinistra, 200 Cavalleggeri Zhaki mercenari scattano in avanti e tirano sui 250 Lanceri che coprono il fianco destro dell'armata locale. Le precise frecce dei cavalleggeri abbattono 133 Lanceri Goblin, ma i superstiti non fuggono. 200 Cavalcalupi tentano di caricare gli Zhaki, che però sono troppo lontani per essere presi di sorpresa e ripiegano in ordine.

A questo punto parte la carica dei 400 Cavalieri d'elite di Massoud, ma i Cavalcalupi sono in grado di fare dietro front e rifugiarsi dietro i ranghi dei Lanceri, che si ricompattano appena in tempo per accogliere la carica della cavalleria delle Spade dell'Alba. Forse senza le perdite subite dagli Zhaki i lanceri avrebbero tenuto, o forse no. Sta di fatto che la brutale carica dei Cavalieri travolge i difensori e si abbatte sui Cavalcalupi che si credevano al sicuro. Nella furibonda mischia cade un totale di 78 Cavalieri, ma entrambe le unità Goblin sono spazzate via.

Gli Arcieri Goblin, ben 300, provano ad ammorbidire i ranghi dei 500 Paria che tengono il centro dello schieramento di Massoud, ma le pesanti corazze e i grandi scudi dei Nani vanificano gran parte delle frecce, che mietono soltanto 25 vittime.

Le Spade dell'Alba avanzano ancora, e gli Arcieri della seconda fila arrivano a tiro del nemico. Una salva di migliaia di frecce seppellisce tutti gli Arcieri Goblin, 210 Guerrieri dello scaglione destro dell'armata locale, e 180 dello scaglione sinistro, che si ritira in preda al panico.

Vistosi ormai spacciato, Skaroz ordina una carica generale contro il centro delle Spade dell'Alba, mentre 200 Troll da lui schierati sull'ala sinistra si schiantano contro i 600 Lanceri dell'ala destra di Massoud.

L'impatto della fanteria Goblin contro i 400 Golem di Bronzo che tengono i due Scaglioni ai fianchi dei Paria è risibile: i 115 Guerrieri scampati alle frecce vengono fatti a pezzi al prezzo di soli 5 Golem; dalla parte opposta, dei 250 Lanceri andati all'attacco, ne sopravvive solo una cinquantina, che si dà prontamente alla fuga. Solo 10 Golem rimangono al suolo.

L'impatto dei 500 Goblin delle Profondità (la guardia personale di Skaroz) contro i 475 Paria delle Spade dell'Alba è più forte, e la mischia più combattuta. I guerrieri delle due razze, antiche nemiche, si affrontano con ferocia e determinazione. I Goblin sfruttano la maggiore agilità per trovare punti deboli nel muro di scudi dei Nani, che inizialmente vacilla. Alla lunga, però, l'impeto dei Goblin cala e la maggiore abilità dei Nani si fa sentire. Alla fine, restano a terra 211 Goblin e 125 Nani.

I Troll, nel frattempo, si schiantano contro i Lanceri in un tripudio di membra amputate e lance spezzate. 33 Troll muoiono impalati sulle aste dei guerrieri di Massoud, che a loro volta perdono 133 soldati, letteralmente smembrati dai mostri.

Con la vittoria ormai in pugno, Massoud ordina alle unità di ripiegarsi sopra i nemici superstiti, accerchiandoli e annientandoli.

I Goblin delle Profondità vengono caricati sul fianco dai Golem dello scaglione sinistro, mentre 400 Cavalleggeri li caricano sul retro. La mischia vedrà perire tutti i guerrieri di Skaroz, e Skaroz stesso, al prezzo di 5 Golem, 20 Cavalleggeri e altri 50 Paria.

I Troll verranno invece impegnati sul fianco dai Golem dello scaglione destro, e poi dai 500 Minotauri tenuti in riserva da Massoud. Pur combattendo con ferocia e senza cedere al panico, i Troll verranno fatti a pezzi, mietendo però a loro volta 40 vittime fra i Minotauri, 12 fra i Golem e 27 fra i Lanceri. Con la morte dei Troll, la battaglia ha termine.

Il successivo saccheggio della provincia porterà al recupero della Corona degli Elfi. Con l'artefatto nuovamente in mano, Massoud al-Sadat si dirige subito verso Nord. Attraversa la Piana di Sarabia ed attacca Morgyr, dove le truppe Gnoll che controllano la provincia provano a fermarlo con le cattive.


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Gli Gnoll non si fanno intimorire dall'inferiorità numerica, e schierano uno schermo di Armigeri a proteggere le truppe migliori, sperando di arginare la superiorità nemica nella fase di tiro.

Come sempre, Massoud manda avanti i Cavalleggeri Zhaki a mietere vittime. E come sempre, questi si fanno onore spazzando via i 100 Armigeri di fronte a loro. Ma è una trappola: 200 Centauri cavalcano in avanti e tirano sugli Zhaki, decimandoli e mandando in rotta i pochi superstiti! I Cavalleggeri di riserva tentano di caricare i Centauri, ma questi si ritirano prontamente dietro 300 minacciosi Tagliateste.

Al centro, le due armate si avvicinano, e come previsto il tiro degli Arcieri delle Spade dell'Alba falcia tutti gli schermi di Armigeri tranne quelli all'estrema sinistra e quelli in riserva, che si piazzano di fronte ai Cacciatori Gnoll. Questi tirano indisturbati sui Paria al centro, ma ancora una volta le corazze e gli scudi dei Nani fanno un buon lavoro e le perdite sono ridotte: solo 55 morti.

Sull'ala sinistra dello schieramento Gnoll, 300 Fanatici si lanciano contro i Lanceri di Massoud, sopravvissuti al combattimento contro gli Gnoll ai Colli Grigi. La ferocia dell'assalto lascia 166 Lanceri agonizzanti a terra, ma grazie ad una grande prestazione guerresca, i loro compagni impalano ben 182 Gnoll.

Mustafa Al-Dibhan, Arcimago Psionico al servizio di Massoud, lancia Martello Psionico sulla Guardia Personale del Khan degli Gnoll, 500 Truppe d'Assalto che vengono immediatamente stordite dall'attacco inaspettato. Di questo approfitta il reggimento di 180 Golem di Bronzo dello scaglione destro, che carica gli Gnoll e ne macella 150 prima che l'unità possa riprendersi e difendersi.

Massoud ordina poi alla cavalleria di convergere verso il centro e spazzare via ogni opposizione, lasciando perdere la schermaglia con Tagliateste e Centauri. La manovra, unita alla carica dei Paria porta alla distruzione di 200 Armigeri e di tutti i 220 Cacciatori Gnoll. Cadono 5 Cavalieri, 16 Paria e 42 Cavalleggeri.

Massoud stesso guida l'aggiramento sul fianco delle Truppe d'Assalto superstiti con la sua Guardia Personale, portando alla distruzione dell'unità nemica e alla morte del Khan che la guidava. Nella furiosa mischia periscono 85 Guardie e 4 Golem.

Rimasto isolato, il fianco destro dell'ex-armata Gnoll tenta di formare un quadrato difensivo, ma nonostante i Centauri riescano ad infliggere 30 "morti" ai Golem di Bronzo in due salve di frecce, gli Arcieri delle Spade dell'Alba arrivano a tiro dei Tagliateste e li disperdono. Rimasti soli, i Centauri scappano al galoppo.

Un'altra vittoria, un altro saccheggio. Dopo aver radunato il bottino, Massoud fa accampare le Spade dell'Alba per passare la cattiva stagione e aspettare l'anno nuovo.
 
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