Joke
Chosen one
Ispirato dal racconto di Miu e il suo ragazzo, una rivisitazione in chiave soheadiana di qualche frammento.
Paffuta piantona "Sa chi mi ha parlato bene di lei signora?"
Vecchia signora parata come un pappagallo "Chi?"
Paffuta piantona "Nessuno."
Vecchia signora parata come un pappagallo "booo...."
Paffuta piantona "BOOOOO"
<C'è tuo padre in casa?>
Hani si fermò vicino a una grossa zolla di letame e sbirciò dentro. Mapa era venuta a trovarlo.
<Sì è dentro con mio zio. Vieni fuori di lì, ti stai riempiendo di vermi.>
<Allora?! Il branco non mi fa paura!>
Hani si infilò nel letame e le carezzò la caviglia. La ragazzina si tirò indietro disgustata e lo spinse via. Lui ridacchiò e le mostrò i genitali.
<Lo sai che mi fai schifo. Non toccarmi.>
<Sì, ma è divertente vedere che ti offendi quando sei sveglia>
Mapa incrociò le braccia offesa. Piccola e magra, i capelli di qualche colore scompigliati e unti. Lentiggini sul naso semitico. Un lungo taglio che partiva dallo scalpo e colcava l'occhio sinistro. Non riusciva a tenerlo aperto del tutto, la puttana. L'altro brillava di verde acido e grigio coca.
<Perchè vuoi sapere se c'è mio padre?>
<Lui mi vuole.>
<Ma non è vero...>
<Sì che è vero!> bisbigliò Mapa.<Anche a tua mamma faccio bagnare>
<Questo lo dici tu, non conosci bene mia mamma.>
<I tuoi genitori sono strani.>
Hani si rabbuiò distogliendo lo sguardo. Mapa lo fissò con aria da troll. Poi, come se non avesse detto niente, gli pizzicò un rotolo di ciccia con tutta la forza che aveva. Si divertiva a farlo perchè le sembrava di stringere un budino. Il grasso di Hani aveva una consistenza particolare, le faceva venir voglia di affondarci.
<Dai, sto scherzando. Però devi ammettere che tuo padre è un pò contuberante. Non ti fa mai eccitare?>
<Eccitare?! A me?>
<E' che gira sempre con il bicchiere...>
Hani scrollò le spalle e sbuffò sprezzante.<Mio padre è un grande bartender. Merita di avere il bicchiere sempre pieno.>
<Te l'ha detto tua mamma vero?>
<Sì.>
<Si vede che stanno bene insieme. E' una cosa bella> mormorò lei.
Hani impazziva per Mapa. Roba da matti. Non solo perchè era l'unica bambina che lo avesse mai cagato. La considerava come una sorella. Avevano la stessa età. I capelli di Hani erano di un fare bizzarro, sfuggente. Una consistenza molto rada con pesanti sfumature di rasatura. La pelle abbronzata e sudata, senza pori. Lei invece era cadaverica, perennemente ustionata.
A parte le differenze nell'aspetto, condividevano tante passioni. A Mapa piaceva stare fra le scolopendre ed i vermi. Hani adorava contemplare gli uccelli. Aveva scelto un nome per ognuno di essi. Glieli aveva dati lui assieme a sua madre. Il gioco di tante notti oziose.
Gli sarebbe piaciuto che Mapa potesse passare più tempo con lui e la sua famiglia. Le avrebbe fatto bene. Lei viveva da sola con suo padre. Lei non parlava mai di lui. Diceva che non era stato lui a farle il taglio in faccia, che aveva sbattuto contro una porta, ma Hani non le credeva, maldita lisiada. Mapa si arrabbiava da morire quando lui tirava fuori quell'argomento.
Paffuta piantona "Sa chi mi ha parlato bene di lei signora?"
Vecchia signora parata come un pappagallo "Chi?"
Paffuta piantona "Nessuno."
Vecchia signora parata come un pappagallo "booo...."
Paffuta piantona "BOOOOO"
Prologo
Hani stava giocando nella fanghiglia assolata. La melma gialla scrusciava sotto i suoi sandali di plastica. Nascosti tra le fronde delle querce, due lumache si stavano rincorrendo lungo i rami. Un beagle color marrone seguiva la sua ronda dalla penombra di una cuccia prefabbricata. Ogni tanto si destava e strisciava lentamente verso una scarpa traboccante di sudore. Leccava avidamente senza togliere gli occhi di dosso al bambino obeso. Le galline starnazzavano quando lui piombava fra loro, tirandogli ferocemente il collo.<C'è tuo padre in casa?>
Hani si fermò vicino a una grossa zolla di letame e sbirciò dentro. Mapa era venuta a trovarlo.
<Sì è dentro con mio zio. Vieni fuori di lì, ti stai riempiendo di vermi.>
<Allora?! Il branco non mi fa paura!>
Hani si infilò nel letame e le carezzò la caviglia. La ragazzina si tirò indietro disgustata e lo spinse via. Lui ridacchiò e le mostrò i genitali.
<Lo sai che mi fai schifo. Non toccarmi.>
<Sì, ma è divertente vedere che ti offendi quando sei sveglia>
Mapa incrociò le braccia offesa. Piccola e magra, i capelli di qualche colore scompigliati e unti. Lentiggini sul naso semitico. Un lungo taglio che partiva dallo scalpo e colcava l'occhio sinistro. Non riusciva a tenerlo aperto del tutto, la puttana. L'altro brillava di verde acido e grigio coca.
<Perchè vuoi sapere se c'è mio padre?>
<Lui mi vuole.>
<Ma non è vero...>
<Sì che è vero!> bisbigliò Mapa.<Anche a tua mamma faccio bagnare>
<Questo lo dici tu, non conosci bene mia mamma.>
<I tuoi genitori sono strani.>
Hani si rabbuiò distogliendo lo sguardo. Mapa lo fissò con aria da troll. Poi, come se non avesse detto niente, gli pizzicò un rotolo di ciccia con tutta la forza che aveva. Si divertiva a farlo perchè le sembrava di stringere un budino. Il grasso di Hani aveva una consistenza particolare, le faceva venir voglia di affondarci.
<Dai, sto scherzando. Però devi ammettere che tuo padre è un pò contuberante. Non ti fa mai eccitare?>
<Eccitare?! A me?>
<E' che gira sempre con il bicchiere...>
Hani scrollò le spalle e sbuffò sprezzante.<Mio padre è un grande bartender. Merita di avere il bicchiere sempre pieno.>
<Te l'ha detto tua mamma vero?>
<Sì.>
<Si vede che stanno bene insieme. E' una cosa bella> mormorò lei.
Hani impazziva per Mapa. Roba da matti. Non solo perchè era l'unica bambina che lo avesse mai cagato. La considerava come una sorella. Avevano la stessa età. I capelli di Hani erano di un fare bizzarro, sfuggente. Una consistenza molto rada con pesanti sfumature di rasatura. La pelle abbronzata e sudata, senza pori. Lei invece era cadaverica, perennemente ustionata.
A parte le differenze nell'aspetto, condividevano tante passioni. A Mapa piaceva stare fra le scolopendre ed i vermi. Hani adorava contemplare gli uccelli. Aveva scelto un nome per ognuno di essi. Glieli aveva dati lui assieme a sua madre. Il gioco di tante notti oziose.
Gli sarebbe piaciuto che Mapa potesse passare più tempo con lui e la sua famiglia. Le avrebbe fatto bene. Lei viveva da sola con suo padre. Lei non parlava mai di lui. Diceva che non era stato lui a farle il taglio in faccia, che aveva sbattuto contro una porta, ma Hani non le credeva, maldita lisiada. Mapa si arrabbiava da morire quando lui tirava fuori quell'argomento.