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Affari militari
Le forze armate del paese centrasiatico si mostrano estremamente interessate all'acquisto di alcuni T-99. L'operazione potrebbe essere ufficializzata già il prossimo anno con le prime consegne dei mezzi.
Inaspettato ritorno
L'ex presidente Hojammedow, deposto più di otto anni fa a causa di uno scandalo finanziario legato alle lotte di potere interne viene graziato per i suoi crimini e può tornare in patria. Girano voci sulla sua salute e la sua voglia di morire in patria e non in esilio.
Pena di morte
La pena di morte, non utilizzata da più di 10 anni, viene finalmente abolita per ogni reato civile. Rimane nell'ordinamento militare ma solo per gli atti più gravi.
HUB
Il porto commerciale di Singapore vede i lavori di ampliamento finalmente completati dopo molti anni di lavori. Ormai può fregiarsi del titolo di porto più avanzato del globo.
Elezioni
Mentre nella madrepatria vincono i conservatori, in Canada si aggiudicano le elezioni i Laburisti su un programma basato su un rilancio della spesa sociale e più attenzione ai temi del lavoro. In particolare grazie alle risorse del paese che punta a potenziare le esportazioni di gas e minerali.
Pare comunque chiaro l'interesse a continuare l'integrazione del NAC, ma portando posizioni di sinistra all'interno di questo processo.
Tanzania
In seguito alle polemiche sul mancato supporto dei soldati in Tanzania, l'alto comando britannico invia più di 80.000 uomini per il ristabilimento dell'ordine nel paese africano.
Attacco nucleare
A soli tre mesi dall'attentato di Yerevan in cui è stato ucciso un importante membro del governo un nuovo, terribile evento colpisce la città armena.
Una luce bianca accecca gran parte degli abitanti, pochi attimi dopo un vento di fuoco avvolge molti quartieri della città. Un vento distruttivo scaraventa via automobili, alberi, tetti, persone. Una colonna di fumo che assume la forma di un fungo si innalza per chilometri nel cielo visibile fin dal monte Ararat.
240.000 persone diventano polvere in modo istantaneo, sulle 100.000 vengono ferite gravemente dai detriti e dall'onda infuocata mentre i restantei 780.000 abitanti vengono contaminati dalle radiazioni così come gli oltre 100.000 profughi della guerra contro l'Azerbaigian che vivevano in campi alla periferia della città. Il governo è spazzato via così come tutta la classe dirigente.
Attacco nucleare
A pochi minuti dalla distruzione di Yerevan, quando praticamente nessuno al mondo ancora era stato avvertito del primo, una seconda esplosione decisamente più potente della prima colpisce l'Ucraina.
Sebastopoli, una delle principali città della Crimea viene spazzata via da un'esplosione che giunge dal porto commerciale che viene completamente polverizzato. L'onda di fuoco investe tutta la città uccidendo 150.000 persone, altre 100.000 vengono gravemente ferite. I sopravvissuti ammontano a meno di 110.000 persone, tutte contaminate gravemente. L'esplosione provoca un'onda anomala che si osserva in tutto il Mar Nero senza creare però eccessivi danni, l'intera regione è però a rischio contaminazione.
Nell'esplosione è coinvolta anche la marina degli Stati Uniti del Mediterraneo che in Crimea ha 7 navi tra cui due portaerei. Almeno la un terzo dei marinai muore sul colpo, la flotta comunque prende velocemente il largo e tenta in ogni modo di assumere una posizione di combattimento.
Entrambe le esplosioni sono avvenute a livello del suolo e nessun radar o satellite ha rivelato il lancio di missili nucleari. Sono chiaramente attacchi non convenzionali.
In attesa di risposte
Di fronte agli abominevoli attacchi nucleari nel Bacino del Mar Nero, Karpov, il potentissimo ministro della Sicurezza Nazionale, insiste fortemente per l'approvazione di una legge che rafforza i poteri della polizia in tutta l'Unione. In particolare i sospetti terroristi possono essere trattenuti ed interrogati per 168 ore senza formali accuse ne diritto ad un avvocato. La norma viene approvato all'unaminità vista la gravissima crisi in atto. La popolazione accusa il terrorismo dell'Asia Centrale del gravissimo attacco e chiede al governo maggiore sicurezza.
Tensione
L'opinione pubblica mediterranea viene sconvolta dal gravissimo attacco. Non si parla di altro e la popolazione chiede misure determinanti e pugno di ferro per la propria sicurezza. Si parla di una chiusura delle frontiere, di controlli a tappeto, i movimenti pacifisti scendono in piazza scagliandosi contro le proposte "da stato di polizia". Gli animi si fanno tesi, i cortei sono attaccati da nazionalisti estremisti che bastonano i manifestanti senza che la polizia intervenga. Sul fronte delle responsabilità tutti puntano il dito contro la Russia, è una voce impossibile da fermare. Le ambasciate dell'URSE devono essere militarizzate per mantenere lontani i manifestanti violenti.