Report 14° turno

Stato
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Repubblica Rizalina:
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Golpe costituzionale
Il governo Valarao, tenta di raggiungere un compromesso con i movimenti di guerriglia. L'offensiva totale da parte delle forze armate australiane cambia i rapporti di forza dopo quasi sei anni di durissima guerra civile.

I ribelli sembrano infatti scricchiolare sotto i colpi dei soldati di Canberra principalmente a causa di un'eccessiva arroganza che li porta ad agire come forze regolare e non seguendo le tattiche di guerriglia.

Nel quadro di ripresa d'iniziativa, crolla il consenso verso le proposte di di Marco Valarao per la pace (identificate come vera e propria resta). Il Parlamento subisce un ribaltone con l'unificazione di tutti i partiti di destra in una coalizione chiamato "Movimento Nazionale" che porta alle dimissioni del primo ministro.

Consultazioni a livello di politica nazionale continuano per due mesi fino a quando il generale Antonio Guinto riceve la fiducia del Movimento Nazionale.

Guinto presenta subito una riforma della Costituzione per venire incontro all'emergenza nazionale. In particolare le Filippine cambiano nome in "repubblica Rizalina" prendendo il nome da José Rizal, l'eroe nazionale che diede inizio alla rivoluzione che portò il paese all'indipendenza sia dalla Spagna che dagli Stati Uniti. La bandiera del nuovo stato è quella Tagalog, già in uso presso le milizie maoiste. E' chiaramente una mossa per costruire una nuova coscienza nazionale e patriottica e chiudere totalmente con il passato.

Amnistia
Guinto proclama l'amnistia per ogni ribelle che abbandona le armi e torna nella società civile. Un gran numero di maoisti usufruisce di questa possibilità ed una grande emoraggia di uomini colpisce i movimenti ribelli con la formazione di svariati partiti di estrema sinistra.

Referendum indipendenza
Il nuovo esecutivo accorda un referendum entro il prossimo anno per lo stato della regione di Mindanao. Le scelte saranno tre: indipendenza di uno stato che si chiamerà Bangsamoro, devoluzione massima dei poteri locali e status quo.
 

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Repubblica di Cuba:
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Discussioni parlamentari
La Camera del Popolo, il parlamento della nazione, vede numerose discussioni su un argomento estremamente controverso proposto dal governo: la legalizzazione delle droghe sia pesanti che leggere e della prostituzione. Sulla proposta il PCC si compatta rifiutando completamente le proposte che sono viste come qualcosa più affine al "decadente capitalismo" che non alla Rivoluzione cubana. Numerose polemiche seguono alla proposta ed infine il ministro della salute è costretto alle dimissioni.

Nuova ala del PCC
La proposta del governo viene rifiutata ma si apre una discussione sul ruolo dello stato e del governo nella vita di ogni cittadino. Un dibattito a livello nazionale e completamente interno al PCC vede la nascita informale di una nuova ala del PCC, quella "liberal-democratica" del filosofo Antonio Ramiro. Le sue posizioni sono poco ortodosse ma la sua statura accademica e morale gli permette di restare nel granitico PCC senza eccessivi sforzi.

Strategie energetiche
Da ormai un decennio Cuba può vantare un primato notevole, essere l'unico paese che utilizza al 100% energia rinnovabile. Molti analisti ritengono che i consumi da sostenere siano bassissimi e piuttosto costanti nel tempo senza un'eccessiva crescita e quindi un modello applicabile solo all'isola caraibica.

Tralasciando ogni discussione in merito, la strategia energetica cubana è una realtà concreta ed il governo ne è conscio. Per questo motivo si punta a capitalizzare al massimo le conoscenze acquisite fondando la "Selección Cubana de la Energía Eólica" che opererà sui nuovi mercati che si stanno aprendo per le aziende cubane.

Aiuti umanitari
Nel quadro della ricostruzione dell'Argentina post intervento ONU, il governo decreta l'invio di personale e materiale sanitario a Buenos Aires. Qui viene rimesso in moto uno dei più grandi ospedali cittadini che opera in modo gratuito andando ad alleviare le sofferenze della popolazione ma soprattutto le spese che il nuovo governo deve sostenere.

Futuro della nazione
Due discussioni si aprono sul futuro della nazione. Da un lato si inizia a valutare l'adozione del Bolivar, la moneta unica adottata dai paesi socialisti del Sud America. Dall'altro lato si concretizzano le voci che erano già nell'aria da diverso tempo su un progetto federale caraibico volto a coinvolgere i paesi centro americani che hanno adottato politiche bolivariane. E' altamente propabile la convocazione di un Congresso Costituzionale per il prossimo anno.
 

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Repubblica Araba d'Egitto:
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Elezioni
Si giunge, dopo quindici anni di attesa, tre guerre, svariati attentati ed una crisi economica senza pari alle libere elezioni multipartitiche.

Il clima è teso, da una parte non si comprende ancora cosa faranno le forze politiche del generale/presidente Assem (colui che ha decretato il crollo della dittatura civile in Egitto in seguito all'invasione dell'Hegiaz), dall'altra parte due partiti completamente agli antipodi: l'Unione Islamica conservatrice ed il Partito Democratico Egiziano liberale.

La campagna elettorale vede una vera e propria macchina del fango andare a colpire l'Unione Islamica accusandola di essere vicina ai salafiti protagonisti del periodo del terrorismo. Atis, segretario dell'Unione non si fa trovare impreparato e convince l'opinione pubblica andando a presentare candidati di una notevole levatura morale ed andando ad escludere tutti i personaggi più scomodi ed oscuri.

Il Partito Democratico invece non sembra pronto a governare il paese. Al suo interno ci si divide sulla visione d'insieme che appare tutto tranne che concreta. Specialmente in un paese dalla società altamente conservatrice e che mal vede le posizioni più occidentalizzanti. In particolare si sviluppa una divisione tra le due fazioni che compongono l'alleanza democratica: il Partito Liberale ed il Partito della Vittoria, il primo decisamente occidentale, il secondo più conservatore e vicino ai militari del Movimento 12 Luglio.

Nel clima elettorale giunge inoltre la notizia dell'arresto di tre dei capi del Fronte Islamico Unito, una delle componenti dell'Unione Islamica. Nonostante le gravissime accuse di terrorismo internazionale, l'estromissione della dirigenza del FIU rafforza l'Unione Islamica che può presentarsi come martire all'opinione pubblica.

Le urne emettono infine il proprio verdetto. Il 52% degli elettori vota l'Unione Islamica ed Atis, ex ambasciatore in Iran, diventa infine Presidente dell'Egitto. La notizia fa esplodere di gioia le piazze con centinaia di militanti che scendono per festeggiare.

Agricoltura
La prima preoccupazione del nuovo presidente è lo stato dell'agricoltura nel paese. Questo soffre sempre di più la salinizzazione del delta del Nilo e la desertificazione. Viene creata così un'azienda di stato che dovrà rilanciare attraverso investimenti pubblici tutto il settore agroalimentare egiziano.

Infrastrutture
Si da avvio alla costruzione di due grandi infrastrutture per il rilancio economico del paese. Mentre continuano i lavori d'ampliamento del porto di Alessandria iniziano quelli per Port Said ed in più si inizia a costruire una grande autostrada ed una rete ferroviaria tra le due grandi città. L'Egitto punta ad essere un hub per i trasporti internazionali e non più soltanto un punto di passaggio tramite il Canale.

Energia
Nel settore energetico viene finanziata la costruzione di una piccola centrale solare ad Alessandria. Nulla può però rispetto alla richiesta energetica totale. Buona metà del Cairo piomba nel buio più assoluto almeno in quattro occasioni in tutto l'anno decretando malumori e qualche manifestazione affinché il governo intervenga subito. Molte polemiche giungono sul fatto che buona parte dell'energia elettrica egiziana viene acquistata da Israele..

Palestina
In politica estera è notevole il Trattato di Ramallah che avvicina di molto i governi di Palestina ed Egitto con la concessione di aiuti militari ed economici.
 

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Stato dell'Eritrea:
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Economia
Il debito pubblico, giunto ormai alla vertiginosa cifra del 280% del PIL è ormai assolutamente insostenibile. Di fronte all'impossibilità di finanziare il deficit sulla piazza internazionale il ministro dell'economia Zerezghi vola a Pechino e negozia aiuti per 30 miliardi di dollari. Questo aiuto è vincolato dall'impegno eritreo nello stabilire buoni rapporti con il governo etiope.

Questi aiuti vengono completamente spesi in un'espansione keneysiana dell'economia come da dogmi socialisti del Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia, il partito unico al potere. L'idea è di diminuire la percentuale non colpendo il debito pubblico ma aumentando il PIL.

In particolare si investe nel settore ittico, con un'espansione del porto di Asmara. La costruzione di una grande autostrada Asmara-Assab che può finalmente superare il vecchio sistema infrastrutturale lasciato dalla dominazione coloniale italiana. Tre miliardi vengono investiti in impianti di desalinizzazione per recuperare acqua dal mare sia per usi potabili che, soprattutto, per l'agricoltura. L'acqua viene convogliata in un sistema di acquedotti che collega Assab a Gonder. In questa regione da poco strappata all'Etiopia si potenziano le attività agricole con l'assegnazione della terra ai veterani delle forze armate. Infine viene assegnato un fondo di cinque miliardi come aiuto per la creazione di nuove imprese. Infine viene annunciata la costruzione di un complesso nucleare

Dei lavori infrastrutturali si occupano ovviamente aziende cinesi.

Alla fine dell'anno la crescita economica è enorme, con quasi un raddoppio del PIL e risorse finanziarie disponibili per abbattere fortemente il debito.

Forze armate
Ovviamente continua l'impegno del governo verso le forze armate. L'aviazione viene dotata di una nuova squadriglia di aerei russi.
 

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Repubblica Islamica di Libia:
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La macchina della giustizia
Nagib Hadi e le sue nove sorelle, figli dell'ex dittatore della Libia, affrontano un veloce processo definito da molti osservatori come "sommario". Vengono tutti condannati a venti anni di carcere per le accuse di corruzione ed appropriazione indebita di svariate centinaia di milioni di dollari dello stato. Ad una delle figlie vengono dati i domiciliari poiché è incinta. Nagib si appella, a nome di tutta la sua famiglia, alla clemenza ed alla grazia del Presidente della Repubblica.

Più triste è la sorta del colonello Zaki accusato di cospirazione contro lo stato. Viene condannato ai lavori forzati a vita nel deserto del Fezzan.

Durante l'anno viene arrestato Basir Gamil, uomo di spicco del PLI al potere. L'accusa iniziale è semplicemente di appropriazione indebita di fondi pubblici. Presto però viene scoperchiato un meccanismo marcio che cattura completamente l'attenzione dell'opinione pubblica.

Una volta arrestato Gamil decide di collaborare sperando probabilmente in qualche sconto della pena. Parla di un meccanismo di collusione con la Mafia italiana, suoi viaggi a Malta lo avrebbero portato a collaborare con l'organizzazione criminale europea per il trasporto illegale di armi e munizioni attraverso il territorio libico fino al nord del Chad. Parla anche della collaborazione di alcuni uomini della marina mercantile di Belgrado che avrebbero trasportato i container che mai sono stati controllati all'arrivo nei porti libici. Promette di fare nomi e cognomi di ogni personaggio europeo e libico coinvolto nell'affare, peccato che muoia di infarto due giorni prima di un incontro segretissimo con un giudice.

Un vero e proprio castello di carte crolla su se stesso.

Il ministro degli esteri, Sayyid Nader, una volta volano in Mauretania per un incontro promosso dal governo degli Stati Uniti d'America scompare nel nulla. Mohammed Yushua, altro politico del PLI, viene trovato impiccato nella sua abitazione. La moglie terrorizzata chiede la protezione del governo ma non sembra essere molto utile per le indagini.

Il capo della polizia di Misurata si suicida con la sua pistola d'ordinanza all'interno del suo ufficio dopo un'accesa discussione con il suo vice. Le carte del capo della polizia e la testimonianza del suo vice permettono di riaprire le indagini partendo da un carico giunto a Misurata su una nave registrata in Liberia che era stato segnalato come sospetto. Nessun controllo venne effettuato su questo carico che passò velocemente tutti i controlli doganali.

Infrastrutture
Tra scandali e sospetti il governo continua ad utilizzare il suo immenso fondo cassa dovuto agli aiuti del FMI e della vendita della compagnia petrolifera nazionale in opere infrastrutturali. Due nuovi aeroporti vengono costruiti mentre iniziano i lavori d'ampliamento del porto di Tripoli.

Crisi chadiana
La crisi negli Stati Confederati d'Africa pone un grave rischio alla sicurezza nazionale libica. In particolare a causa del grande numero di profughi che dal nord si riversa nel Fezzan. Circa ventimila soldati sono così inviati sul confine per creare un perimetro di sicurezza e soprattutto gestire l'ordine nei campi profughi.

Lotta al terrorismo
L'incontro di Noakchott crea legami ancora più forti tra i paesi della regione per la lotta al terrorismo internazionale. Da questo accordo le forze armate ne escono rafforzate grazie a nuovi droni che serviranno per la sorveglianza delle vaste aree desertiche.

Agenzia spaziale araba
All'interno della Lega Araba nasce un'agenzia spaziale unificata. La sua sede viene posta a Tripoli.
 

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Repubblica Socialista Bolivariana del Venezuela:
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Socialismo reale
Di fronte all'esodo di molti ricchi venezuelani il governo risponde con misure socialiste ancora più marcate. In particolare viene effettuato un congresso del Partito Socialista Bolivariano in cui il segretario Gonzales impone la sua linea economica e sociale. L'ala socialdemocratica viene così messa sempre più in ombra e molti speculano sul fatto che ormai si possa parlare di rottura di fatto dell'alleanza tra Venezuela e Brasile di fronte alle continue aperture capitaliste di Brasilia.

Energia ed infrastrutture
Impegno totale del governo durante tutto l'anno è quello verso il comparto energetico. Viene iniziata la costruzione di una centrale eolica, una solare ed una nucleare. L'idea di fondo è rendere il Venezuale il principale hub energetico della regione con un'esportazione non solo di idrocarburi ma anche di corrente elettrica.

Dal punto di vista delle infrastrutture invece iniziano i lavori epr la costruzione di un sistema di autostrade e di un nuovo aeroporto presso Bolivar.

Manifestazioni
Si svolgono a Caracas alcune manifestazioni di movimenti democratici d'opposizione. Nonostante non vengano autorizatti dalle autorità competente, il locale comando di polizia ed il Partito decidono di non rendere eccessivamente infuocata la situazione e procedono con cautela e diplomazia. Una piccola delegazione di manifestanti viene infine accolta da un rappresentante del governo che accoglie le loro richieste di minori misure di controllo sulla popolazione e si impegna a comunicarle alla dirigenza di Partito.

Nonostante l'accomodante attegiamento da parte dei membri locali del governo un'attentato dinamitardo colpisce una sede del Partito. Nell'esplosione perdono la vita otto persone. L'attentato è rivendicato dal Movimento per la Libertà, organizzazione terroristica per il governo, combattenti per la libertà per gli esuli all'estero.
 

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Regno di Danimarca:
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Territorio delle Fær Øer:
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Antartide
Il governo si occupa fortemente dello status dell'Antartide dove, attraverso il territorio della Groenlandia, ha vasti interessi. Viene fondato un centro di ricerche ambientali totalmente indipendente volto a mantenere inalterato il fragilissimo ecosistema artico e permettere comunque l'estrazione di idrocarburi nell'area.

I primi risultati giungono verso la fine dell'anno. Lo studio rende chiaro che la dorsale di Lomonosov fa parte della piattaforma continentale della Groenlandia e quindi di conseguenza della Danimarca.

Nanotecnologie
Jensen, ministro della difesa, fa fondare la HTDC nuova azienda di stato per prodotti militari. La compagnia commercializza i nuovi nanotessuti sviluppati dal ministero e dalle università danesi. Questi tessuti sono più leggeri e resistenti del kevlar e vengono impiegati per la costruzione di giubbotti antiproiettili per le forze armate. Il governo prevede di entrare così in molti mercati potenzialmente ricchissimi.
 

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Stato Unitario di Georgia:
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Crisi economica
Il ministro degli esteri Gelashvili vola a Mosca per tentare di risolvere con l'aiuto dei russi la crisi finanziaria. E' una mossa che l'opinione pubblica non sembra osteggiare più di tanto nonostante sulla carta non dovrebbe piacere agli elettori del MNU. Viene però vista di cattivo occhio dagli analisti internazionali, ci si aspettava infatti una richiesta d'aiuto verso l'Unione Europea, di cui la Georgia è uno degli ultimi acquisti.

L'aiuto russo si concretizza con un prestito di 50 miliardi ad interesse fuori dal mercato. Le risorse incamerate possono permettere al paese di andare avanti per diversi anni senza dover richiedere nuovi prestiti sul mercato finanziario internazionale, il prestito però rende ancora più difficile la situazione macroeconomica portando l'indebitamento sul PIL al 251%, ben al di sopra del 70% richiesto dal Patto di Stabilità Europeo.

Si parla a lungo in tutta la nazione di richiedere una prorogra rispetto alla scadenza del 2028 per rimettere i conti in ordine, ma alla fine il governo non lo fa e pone a rischio la permanenza del paese nell'Unione Europea.

Razionalizzazione della spesa
In ogni caso l'esecutivo mostra un certo impegno nel diminuire l'altissimo deficit, in particolare i costi della politica sono praticamente dimezzati così come si erodono alcuni sprechi amministrativi. Anche la sanità vede alcune misure per favorire il corretto uso delle strutture ospedaliere. Il risparmio è di altissimo valore morale, ma non strutturale e non basta per diminuire il deficit.

Il tentativo inoltre di effettuare un tourover con alcuni "pensionamenti forzati" fa alzare questi costi anche se crea nuovi posti di lavoro per i giovani e quindi crescita del PIL.

Lotta alla criminalità
Ci si impegna notevolmente contro gli evasori fiscali il che permette di accumulare un notevole tesoretto di 500 milioni di dollari. Inoltre contro la microcriminalità si utilizzano delle pattuglie di soldati dell'esercito regolare che danno manforte alla polizia nazionale.

Misure per la crescita
Il primo ministro Berizde, che prende l'interim dell'economia, si occupa oltre che di tagli alla spesa anche di crescita. In particolare ci si occupa di turismo con la creazione di un fondo artistico per le chiese Ortodosse che attira un buon numero di turisti dall'Europa orientale ed alla posa di cartelli bilingue nelle località più frequentate.

Vari investitori russi aprono alcune attività nelle regioni a statuto autonomo di Abcasia ed Ossezia sostenendo così l'economia nazionale.

Stabilità del paese
Dopo anni di tensione e vera e propria guerriglia finalmente il paese vive un anno di completa stabilità. Grazie alla legge che rende l'Abcaso e l'Osseto lingue nazionali, le minoranze etniche si sentono finalmente parte del tessuto sociale del paese.

L'esercito regolare può finalmente trovare la collaborazione della popolazione nelle regioni autonome e moltissimi ex guerriglieri abbandonano le armi. I Movimenti di Liberazione dell'Ossezia e dell'Abcasia dichiarano formalmente la fine delle ostilità. Le due armate si costituiscono in movimenti politici pacifici all'interno del quadro istituzionale georgiano.

Commercio
Nonostante i grattacapi a livello macroeconomico e la crisi militare ai confini, il commercio trova finalmente nuovi mercati. In particolare il vino georgiano viene esportato in Russia ed Ucraina con notevole successo. La Confederazione degli Industriali chiede un nuovo porto sul Mar Nero per sostenere questo commercio.
 

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Argentina:
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Ricostruzione
Dopo la guerra la situazione nel paese è ormai stabile grazie soprattutto all'impegno delle truppe delle Nazioni Unite nel mantenimento dell'ordine e degli aiuti umanitari che giungono nel paese.

Prestiti ed aiuti economici giungono da numerosi paesi. L'impegno finanziario più concreto è da parte del Brasile che apre un grande credito verso Buenos Aires.

Contratti per centinaia di miliardi vengono aperti per le aziende di mezzo mondo che partecipano alla ricostruzione di città ed infrastrutture.

I profughi lentamente vengono riassorbiti liberando i paesi vicini da un'onere notevole. In particolare il Cile che si era accollato il più alto numero di profughi nonostante il terribile terremoto di pochi anni fa.

Costituzione
Il Comitato Nazionale di Liberazione, l'unione di tutti i partiti della lotta contro la dittatura, annuncia una costituente che dovrà creare una nuova carta costituzionale che eviti deviazioni sul cammino democratico del paese.
 

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Repubblica di Turchia e Kurdistan:
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Memorandum Gerti
Continua l'impegno del governo verso un processo di pace in Kurdistan. In particolare con il secondo punto del Memorandum Gerti che prevede la costituzione di un'area di libero scambio tra Iraq e Persia in previsione del referendum del prossimo anno sull'indipendenza del Kurdistan.



Gerti propone la seguente road map (divisa per anni):

1) Autonomia dei tre Kurdistan in regioni speciali nei tre paesi ed elezioni regionali
2) Trattato tra Persia, Iraq, Turchia e i governatori locali per un'area di libero scambio
3) Referendum nelle regioni autonome con scelta tra mantenimento dell'autonomia o indipendenza. In caso di indipendenza elezioni per una costituente.
4) Graduale cessione degli asset strategici (petrolio) dai 3 governi al Kurdistan per un 10% annuo a partire da un 50%. Inizio di una graduale cessione di sovranità che porterà alla piena indipendenza in tre anni.

Tutte le elezioni saranno controllate dall'Unione del Mediterraneo ed altre ONG. Vanno minacciate sanzioni in sede ONU per chi blocca questo processo di pace in quanto minaccia alla stabilità globale.
 

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Somalia:
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Piano di pace
Il presidente somalo Maxamed Dhiaisow tenta un'apertura alle forze islamiste sperando di portarle ad accettare l'attuale forma istituzionale. In particolare la sharia, la legge coranica, viene indicata come fonte legale anche se non entra totalmente nel codice legale del paese. La legge islamica andrà infatti a toccare i temi della famiglia e della successione.

Una parte dei gruppi islamisti, ormai braccati da anni dalle forze armate internazionali giunte in aiuto del governo, accetta un dialogo sul futuro del paese. Nonostante le polemiche che sono scoppiate per l'inconsueta presa di potere di Dhiaisow sembra ormai l'uomo giusto per portare il paese alla pace.

Stabilizzazione del paese
Nonostante il piano di pace le armi cantano ancora in Somalia. Le forze della Lega Araba vengono coinvolte in almeno una trentina di occasioni in scontri a fuoco o bombe sul ciglio della strada.

La situazione è però particolarmente dura per i sudafricani che tralasciando alcuni "night raid" delle forze speciali sono costretti a chiudersi nelle loro basi.
 

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Repubblica della Guinea Equatoriale:
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Riforme
La minaccia di un intervento militare straniero è altissima ed il colonello Beosà denuncia i crimini del passato regime lanciando appelli a tutto il mondo per la pace e la democrazia che afferma di voler restituire al popolo della Guinea.

Il "Consiglio Rivoluzionario", che ha sostituito il Parlamento, presenta un programma in dieci anni per distruggere analfabetismo, povertà e malattie grazie ai proventi del petrolio.
 

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Repubblica Unita di Tanzania:
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Alleanza
Ormai la Tanzania è di fatto un "failed state". I vertici del FTM ed il TMJ decidono di formare un'alleanza e scelgono il generale Munkhodya come loro presidente.

Il generale finalmente presenta un programma politico per un movimento nato completamente allo sbaraglio e sull'onda della crisi alimentare. Munkhodya appare come un socialista che vuole l'ingresso totale dello stato nell'economia affermando infatti che "l'Africa non è pronta per le ricette economiche dell'occidente", in particolare vuole usare le risorse di cui il paese è relativamente ricco per migliorare la vita della popolazione.

Munkhodya sulla carta sembra un ottimo politico, un grande oratore che aizza folle di migliaia di persone. Per molti è invece l'ennesimo cleptomane africano che sa cavalcare l'onda delle proteste popolari.

Crisi del Burundi
Le forze armate del Burundi finalmente si ritirano dal territorio nazionale della Tanzania lasciando spazio alla "buffer zone" dei soldati sudafricani e nigeriani.

Ostaggi
Non si sa nulla della sorte dei 35 cittadini britannici e 19 russi ancora in mano al FTM.
 

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Repubblica Indipendente dell'Assam:
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Potere assoluto
Il segretario del FANP, Prasad, ormai detiene il potere assoluto nel paese. L'opposizione è messa a tacere ed i fedelissimi ricompensati con la lottizzazione del paese. In ogni caso le politiche verso i contadini e soprattutto l'ingresso nel TCSA che migliora i rapporti commerciali verso Giappone e Cina fanno mantenere al presidente un certo consenso.
 

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Repubblica del Madagascar:
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Desertificazione
Nonostante i notevoli sforzi del governo del Sudafrica volti ad aggiustare i notevoli problemi del paese vicino ed alleato strategico, la desertificazione non si ferma nell'isola.

Il mercato agroalimentare malgascio vede andare in fumo almeno un miliardo di dollari. Praticamente più del 60% del valore totale del PIL in questo settore. Disboscamento e desertificazione infatti colpiscono duramente e problemi alimentari molto seri si affacciano all'orizzonte.

Ben 100.000 persone circa abbandonano il paese entrando illegalmente in Mozambico che tenta in ogni modo di respingere quest'orda che non può assolutamente sostenere. La maggior parte di questi profughi tenta di entrare in Sudafrica ma senza troppo successo.
 

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Repubblica Islamica del Pakistan:
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Gas
I 10 miliardi pagati lo scorso anno da Pechino come danni di guerra vengono usati oltre che per la ricostruzione anche per lo sfruttamento di alcuni giacimenti di gas nel sud del paese. La speranza è che il gas possa essere la salvezza economica di un paese che nonostante la pace con l'India è comunque a rotoli.

Baluchistan
Durante l'anno si hanno diversi scontri tra indipendentisti e l'esercito che presidia la zona dopo le manifestazioni dello scorso anno. Una cinquantina di soldati perdono la vita nei numerosi scontri a fuoco.
 

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Repubblica di Colombia:
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La fine di Martinez
Il ministro dell'economia si dimette. Da due anni affrontava una selva di accuse di corruzione da parte di una società israeliana per l'appalto di gestione del progetto di investimento rurale. Nega comunque ogni accusa ma le indagini su di lui iniziano a far traballare la sua posizione.

Tensione
Bogotà viena sconvolta da tre vere e proprie battaglie tra vari gruppi di guerriglia che si scontrano in alcuni quartieri periferici della capitale. Da decenni la violenza politica non coinvolgeva la principale città colombiana ed è per molti un segnale di allarme. L'esercito si mobilita per presidiare le strade e gli edifici pubblici e per tutto l'anno non si verificano altri eventi sanguinosi.

Traffico d'armi
Dopo aver sgominato una rete libanese-brasiliana per il traffico d'armi, la polizia indaga più approfonditamente ed arresta una ventina di colombiani che sembrano coinvolti in vari modi in questo traffico che alimenta la violenza.
 

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Repubblica Tunisina:
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Economia
Nonostante le tensioni con Ndjamena, numerosi investitori internazionali portano i loro risparmi in Tunisia.

Aziende europee investono nell'ampliamento del porto di Tunisi e numerosi progetti di formazione tecnica vengono istituiti dal governo che ha tutte le intenzioni di voler risolvere i problemi economici del paese in tempi brevi.
 

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Stato d'Israele:
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Governo Barak
Il governo laburista continua la sua opera di rivitalizzazione del welfare. Viene fortemente criticato per il taglio ad un costosissimo programma per lo sviluppo di un nuovo carro armato fin'ora rimasto segreto. Il ministero della difesa giudica il progetto "inutilmente costoso" mentre il ministero dell'economia comunica che "i fondi così recuperati saranno spesi in modo più consono ai bisogni della popolazione".

Nuovo Piano di Difesa
Nonostante i tagli al progetto del nuovo mezzo corazzato, il governo Barak non rinuncia alla forza militare d'israele a differenza di ciò che urla l'opposizione. Il Nuovo Piano di Difesa si concretizza su due vie, da una parte le forze armate diventano più professionali con alcuni aumenti di stipendio che fanno gola ai giovani. Dall'altra parte diventa più difficile rimandare la leva militare per motivi di studio e solo i ragazzi che sono completamente in regola potranno farlo.

Sionismo
L'arrivo del ministro degli esteri egiziano in Palestina viene accompagnato da grandi manifestazioni dei sionisti di destra. Questi accusano gli ultimi governo d'Israele di aver svenduto il paese e di aver rafforzato i suoi nemici che sono ora pronti a spazzare via la nazione. Il ritorno della tensione in Arabia rende la situazione ancora più tesa.

Terrorismo in casa
Il "Fronte per Israele Libera", il gruppo terroristico d'estrema destra, torna a colpire. Durante l'anno viene dato fuoco a due moschee, tre centri islamici e viene assassinato un imam che predicava la rivolta dei palestinesi. La polizia sembra non essere in grado, o di non voler, trovare i colpevoli con grande imbarazzo del ministero degli interni.
 
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