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IL PARTITO TI OSSERVA
Repubblica Rizalina:
Golpe costituzionale
Il governo Valarao, tenta di raggiungere un compromesso con i movimenti di guerriglia. L'offensiva totale da parte delle forze armate australiane cambia i rapporti di forza dopo quasi sei anni di durissima guerra civile.
I ribelli sembrano infatti scricchiolare sotto i colpi dei soldati di Canberra principalmente a causa di un'eccessiva arroganza che li porta ad agire come forze regolare e non seguendo le tattiche di guerriglia.
Nel quadro di ripresa d'iniziativa, crolla il consenso verso le proposte di di Marco Valarao per la pace (identificate come vera e propria resta). Il Parlamento subisce un ribaltone con l'unificazione di tutti i partiti di destra in una coalizione chiamato "Movimento Nazionale" che porta alle dimissioni del primo ministro.
Consultazioni a livello di politica nazionale continuano per due mesi fino a quando il generale Antonio Guinto riceve la fiducia del Movimento Nazionale.
Guinto presenta subito una riforma della Costituzione per venire incontro all'emergenza nazionale. In particolare le Filippine cambiano nome in "repubblica Rizalina" prendendo il nome da José Rizal, l'eroe nazionale che diede inizio alla rivoluzione che portò il paese all'indipendenza sia dalla Spagna che dagli Stati Uniti. La bandiera del nuovo stato è quella Tagalog, già in uso presso le milizie maoiste. E' chiaramente una mossa per costruire una nuova coscienza nazionale e patriottica e chiudere totalmente con il passato.
Amnistia
Guinto proclama l'amnistia per ogni ribelle che abbandona le armi e torna nella società civile. Un gran numero di maoisti usufruisce di questa possibilità ed una grande emoraggia di uomini colpisce i movimenti ribelli con la formazione di svariati partiti di estrema sinistra.
Referendum indipendenza
Il nuovo esecutivo accorda un referendum entro il prossimo anno per lo stato della regione di Mindanao. Le scelte saranno tre: indipendenza di uno stato che si chiamerà Bangsamoro, devoluzione massima dei poteri locali e status quo.
Golpe costituzionale
Il governo Valarao, tenta di raggiungere un compromesso con i movimenti di guerriglia. L'offensiva totale da parte delle forze armate australiane cambia i rapporti di forza dopo quasi sei anni di durissima guerra civile.
I ribelli sembrano infatti scricchiolare sotto i colpi dei soldati di Canberra principalmente a causa di un'eccessiva arroganza che li porta ad agire come forze regolare e non seguendo le tattiche di guerriglia.
Nel quadro di ripresa d'iniziativa, crolla il consenso verso le proposte di di Marco Valarao per la pace (identificate come vera e propria resta). Il Parlamento subisce un ribaltone con l'unificazione di tutti i partiti di destra in una coalizione chiamato "Movimento Nazionale" che porta alle dimissioni del primo ministro.
Consultazioni a livello di politica nazionale continuano per due mesi fino a quando il generale Antonio Guinto riceve la fiducia del Movimento Nazionale.
Guinto presenta subito una riforma della Costituzione per venire incontro all'emergenza nazionale. In particolare le Filippine cambiano nome in "repubblica Rizalina" prendendo il nome da José Rizal, l'eroe nazionale che diede inizio alla rivoluzione che portò il paese all'indipendenza sia dalla Spagna che dagli Stati Uniti. La bandiera del nuovo stato è quella Tagalog, già in uso presso le milizie maoiste. E' chiaramente una mossa per costruire una nuova coscienza nazionale e patriottica e chiudere totalmente con il passato.
Amnistia
Guinto proclama l'amnistia per ogni ribelle che abbandona le armi e torna nella società civile. Un gran numero di maoisti usufruisce di questa possibilità ed una grande emoraggia di uomini colpisce i movimenti ribelli con la formazione di svariati partiti di estrema sinistra.
Referendum indipendenza
Il nuovo esecutivo accorda un referendum entro il prossimo anno per lo stato della regione di Mindanao. Le scelte saranno tre: indipendenza di uno stato che si chiamerà Bangsamoro, devoluzione massima dei poteri locali e status quo.