Space Monkey
IL PARTITO TI OSSERVA
Nel 2028 il mondo è chiara ripresa dopo i disastri della Seconda Guerra Civile Russa e la fine sostanziale della Rivoluzione Islamica.
L'economia globale è in timida ma costante ripresa e segna una media del 2,4% di crescita.
Per valori assoluti Cina, USA, Corea del sud, Regno Unito ed India sono le economia a maggiore crescita. Seguono Germania, SUM, Giappone, Singapore e Tuchia.
Queste economie in crescita trascinano tutti gli altri paese con una rinnovata domanda di beni e risorse d'importazione.
Proprio attorno alle risorse si scatenano lotte notevoli, in particolare in Africa.
Il continente nero, colpito da enormi cambiamenti ambientali che distruggono le economie locali, è da sempre una grande riserva di risorse. Chi se le aggiudicherà potrà vedere la propria economia crescere rispetto ai propri avversari internazionali.
La potenza imperialista per eccellenza nella mente di tre quarti del mondo, gli Stati Uniti d'America, si autoescludono da questo grande gioco grazie al loro fermo controllo del Medioriente. Si parla di una vera e propria "pax americana" basata sullo status quo ed il progressivo disarmo.
In questa regione, tristemente nota per le sue innumerevoli guerre, la situazione è paradossalmente tranquilla. La Rivoluzione Islamica ha fallito tutti i suoi obiettivi concreti: unione di tutti i paesi islamici in un grande califfato, cacciata dei soldati occidentali da tutte le terre islamiche, riappropriazione delle risorse petrolifere da usarsi per il benessere del popolo. Per alcuni analisti però la rivoluzione ha portato una nuova visione di se stessi in tutti i musulmani del mondo, sicuramente continuerà come movimento culturale e politico guidato dai governi che sono usciti "vincitori" da questa decennale sfida.
Nel mondo si contano ben quindici zone di conflitto di cui sei sono vere e proprie guerre aperte. Nonostante la ripresa economica il mondo è quanto mai un posto pericoloso e pieno di tensioni. La mancanza di una o più superpotenze egemoni e stabilizzatrici nel periodo successivo a quello della Guerra al Terrorismo, dimostra che numerose potenze regionali stanno lottando tra di loro per ridisegnare la mappa dei rapporti di forza. Per molti osservatori sembra sempre più uno scenario simile a quello degli anni '10 del XX secolo.
L'economia globale è in timida ma costante ripresa e segna una media del 2,4% di crescita.
Per valori assoluti Cina, USA, Corea del sud, Regno Unito ed India sono le economia a maggiore crescita. Seguono Germania, SUM, Giappone, Singapore e Tuchia.
Queste economie in crescita trascinano tutti gli altri paese con una rinnovata domanda di beni e risorse d'importazione.
Proprio attorno alle risorse si scatenano lotte notevoli, in particolare in Africa.
Il continente nero, colpito da enormi cambiamenti ambientali che distruggono le economie locali, è da sempre una grande riserva di risorse. Chi se le aggiudicherà potrà vedere la propria economia crescere rispetto ai propri avversari internazionali.
La potenza imperialista per eccellenza nella mente di tre quarti del mondo, gli Stati Uniti d'America, si autoescludono da questo grande gioco grazie al loro fermo controllo del Medioriente. Si parla di una vera e propria "pax americana" basata sullo status quo ed il progressivo disarmo.
In questa regione, tristemente nota per le sue innumerevoli guerre, la situazione è paradossalmente tranquilla. La Rivoluzione Islamica ha fallito tutti i suoi obiettivi concreti: unione di tutti i paesi islamici in un grande califfato, cacciata dei soldati occidentali da tutte le terre islamiche, riappropriazione delle risorse petrolifere da usarsi per il benessere del popolo. Per alcuni analisti però la rivoluzione ha portato una nuova visione di se stessi in tutti i musulmani del mondo, sicuramente continuerà come movimento culturale e politico guidato dai governi che sono usciti "vincitori" da questa decennale sfida.
Nel mondo si contano ben quindici zone di conflitto di cui sei sono vere e proprie guerre aperte. Nonostante la ripresa economica il mondo è quanto mai un posto pericoloso e pieno di tensioni. La mancanza di una o più superpotenze egemoni e stabilizzatrici nel periodo successivo a quello della Guerra al Terrorismo, dimostra che numerose potenze regionali stanno lottando tra di loro per ridisegnare la mappa dei rapporti di forza. Per molti osservatori sembra sempre più uno scenario simile a quello degli anni '10 del XX secolo.