GDR Primo è il cuore

Dyolance

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Nell'anno immediatamente successivo alla sua ascesa al trono e all'inizio di una Creta finalmente unificata sotto un'unica egida, per quanto impegnato in ulteriori riforme infrastrutturali che avrebbero per sempre cambiato il volto e l'identità dell'isola regina dell'Egeo, Minosse trovò comunque il tempo di guardare altrove.

La fortuna aiuta gli audaci ma è anche vero che chi si muove senza un reale obiettivo non è padrone del proprio destino, o quanto meno dimostra quanto la Moira sia per lui crudele.
Difatti, era chiaro come Minosse fosse in cerca di qualcosa. Innumerevoli agenti ed inviati cretesi avevano calcato le corti, le città, le vie ed in generale le terre di molte delle isole o città-stato della Grecia, in una chiara ricerca di un determinato oggetto che per il Re Giusto rappresentava il primo passo verso l'Età dell'Oro che già sognava per la propria gente.

Sguinzagliati quindi i suoi vari aiutanti, Iperione aveva promesso al proprio sire di terminare il suo primo incarico in nemmeno un anno... E quando finalmente da uno dei suoi uccelletti giunse voce che l'oggetto del desiderio di Minosse fosse stato trovato si mise lui stesso in viaggio immediatamente, raggiungendo il suo sottoposto su di una piccola isola a Nord e non lontano da Creta.
Giunto sul posto non poté che accertarsi della verità contenuta nel rapporto del suo inviato ed in fretta e furia tornò alla corte di Knossos, ai piedi del trono di Minosse, per riportare umilmente la buona riuscita della sua missione.

Così si spiega il cavalcare delle onde del Re Giusto, che alla guida di tre suoi vascelli si mise immediatamente in viaggio verso il luogo descritto. Accompagnato dai suoi più fedeli servitori (il cuore vero della corte cretese al completo) e qualche guardia per questioni di sicurezza verso Nord, verso una delle isole che ancora desideravano essere battezzate con nome.
Misterioso ed illeggibile come sempre, non v'era felicità sul suo volto, neanche umanità, ma solo uno sguardo truce di intensa concentrazione, come se fosse occupato ad attendere un compito istituzionale che una visita di piacere.

Fu un viaggio placido, aiutato da un mare calmo e quasi definibile di bonaccia.
Molti, al vedere il Re Giusto improvvisamente così all'interno di quella nuova materia, chiesero a Iperione quale fosse stata la missione affidatagli. Egli rimase sul vago, dicendo che avrebbero attraccato su di un'isola solitaria abitata da una popolazione indipendente e non affiliata a nessuna potenza, probabibilmente pacifica ma sconosciuta anche a chi era stato inviato da quelle parti (proprio perché aveva limitato quanto più possibile il suo contatto con gli autoctoni). Tuttavia, per quanto fossero fumose e vaghe le sue confessioni, l'incalzare delle domande lo tradì sempre di più, costringendolo alla rivelazione finale su cosa fosse l'oggetto della ricerca, del desiderio e la chiave del prossimo futuro di Creta.

Quando fu sul punto di aprire bocca fu lo stesso Re a precederlo, soddisfando la curiosità dei cortigiani impiccioni.
"La mia sposa." - rivelò con un ghigno beffardo e serpentino.
Iperione aggiunse poi ai vari interessati quanto la richiedesse la più bella donna a cui la Grecia avesse mai dato i natali. "Afrodite incarnata" erano state le testuali parole del Re Giusto.

Attracarono pochi minuti dopo, in attesa di essere accolti da una sorta di delegazione.

@giobia86 ruolata per l'annessione della provincia bianca 33. Personaggio utilizzato: Minosse

di base la ruolata è appunto incentrata sulla ricerca di una moglie per minosse. Si sa che i matrimoni sono un buon modo per guadagnare territori/stabilire rapporti di amicizia. Storicamente la moglie di minosse si chiamava Pasifae, vedi tu se vuoi essere fedele alla mitologia o distanziarti, per me è indifferente!
 

Dyolance

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(ho fatto una cazzata, me la spostate? <3
altrimenti riposto io ma non posso cancellare questa eheh)
 

Adamantio

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Era tempo di agire. L'oracolo di quella meravigliosa poleis nel cuore della Grecia era stato schietto quanto risoluto. A ben vedere non vi sarebbe stato segno più grande di quello per molto, molto tempo, un cavallo gravido era stato portato al cospetto dell'oracolo e questo interrogando i segni aveva estratto quel puledro dal corpo ancora caldo di vita della madre.. Morto. Tanto fu lo sgomento quando l'oracolo parlo.. Una nascita che sembrava non compiuta, forse l'eroe non doveva andare?.. Ed invece, quel puledro prima morto, scalcio sembra ritornato in vita. L'oracolo sorrise, ed i suoi occhi si colmarono dell'ancestrale sapienza degli antichi..

".. Cavalca. Cavalca Arcade.. Cavalca verso Est, rispetto la tua terra natia. Li troverai un isola.. Arcade.. Cavalca dove il sole sorge. Questa é la volontà degli dei.. Non indugiare. Parti.. Perché la vita é più forte della morte."

L'eroe arcade, kull si prostró ai piedi dell'oracolo, ringraziando gli dei come é giusto fare e senza dubbio, ma con il cuore colmo di speranza si allontano da Delfi.

role di kull, eroe di Arcadia per conto di Arcadia. Ogni evento é da riferire al regno di Arcadia. Primo passo per l'assimilazione del territorio collinare isola 33
 

Adamantio

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Erano giorni che era in viaggio, eppure il suo cuore non dubitava. Aveva il favore degli dei, almeno questo era quello che pensava.. Kull, figlio di un dio, eroe di Arcadia.
Al nono giorno del suo peregrinare vide dalla poppa della nave quella terra sconosciuta ma che gli Dei per bocca dell'ora oli di Delfi gli avevano indicato.. Lo stendardo del regno garriva al vento e lui si senti in pace. Ringrazio le Divinità sue protettrice e concesse un saluto a Poseidone che gli aveva permesso di veleggiare con il vento sulla poppa della nave. Approdo di buon mattino su di una spiaggia corallina e controllato che non vi fosse pericolo concesse al suo seguito di sbarcare.. Un piccolo ma fidato nucleo di uomini che recavano doni per gli uomini liberi che vivevano questa piccola isola, che era partedella Grecia. Lui, assieme ad una mezza dozzina di uomini si mosse assieme all'oratore di Arcadia.. ALEKSANDROS. Il drappello di uomini si lascio alle spalle la nave alla fonda nella baia e si inerpico sui lievi declivi che costellavano l'isola.
proseguo del viaggio ed approdo sull'isola dell'eroe di Arcadia assieme all'oratore e un drappello di 8 uomini. 5 soldati e tre portanti i che recano doni.
 

giobia86

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(Situazione...2 giocatori avviano una trattativa per lo stesso territorio nello stesso turno, userò questa situazione per spiegare le meccaniche di cosa avviene in questi casi, valgono comunque le meccaniche già spiegate nel post con Last che non starò a ripetere)
Appena arrivo a casa inizio la giocata, Adamantio sta giocando la cosa al posto mio
 

giobia86

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La flottiglia cretese durante il viaggio aveva avvistato qualcosa in lontananza, più si avvicinavano all'isola più l'ombra si rivelava per ciò che era realmente, una quinquireme Atlantidea che recava le insegne del signore di Arcadia
Giunti praticamente insieme al piccolo molo i due sovrani scesero sulla passerella, capendo che erano li...forse...per lo sesso motivo.
Una piccola delegazione si fece avanti.
Il gruppetto era guidato da un'uomo di mezz'età, che tremava temendo fosse quello il preludio di un'invasione e che fu spinto avanti dagli altri in avanti, sembrava in procinto di fuggire.
"be...beeenvenuti no... nobili signori ne...nel nostro umile villaggio"
le sue parole dicevano benvenuti, i suoi occhi gridavano pietà, i due sovrani riconobbero un lieve accento ionico tra un balbettio terrorizzato e l'altro

(a voi signori, sono aperte le danze :yuhuu:)
 

Dyolance

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Al seguitare delle onde dei vascelli cretesi certe ombre si fecero sempre più grandi all'orizzonte, che dai piccoli puntini in lontananza che erano si rivelarono altre navi battenti una bandiera straniera a qualsiasi compagnia mercantile affiliata o sottomessa al Re di Creta. Durante i suoi viaggi aveva visitato innumerevoli corti e paesi, perdendosi nelle aristocrazie nobiliari, negli esperimenti democratici o nelle aule più oscure e tenebrose dei despotati sanguinari; eppure, nonostante il suo ampio girovagare non era mai stato ospitato da quella bandiera, da quel signore, e perciò riconosceva i colori solo grazie alle dicerie ed i messaggeri che dall'estero erano arrivati al suo cospetto che le notizie dal mondo. Molti stati erano nati in quegli anni, forgiati dalla ribellione o dall'ambizione dei singoli, e colui che probabilmente in quel momento fissava la sua nave con la stessa insistenza con cui lui fissava le navi atlantidee non esulava dalla seconda categoria, anzi interpretandola e riassumendola alla perfezione. Un po' come lui.

Iperione si fece avanti, umile, succube quasi, pronto alla punizione, ma prima ancora che la spia proferisse parola Minosse lo fermò con un singolo gesto della mano. Per quanto ambizioso si fidava dei suoi stretti collaboratori e per quanto capace Iperione non avrebbe mai potuto prevedere l'interesse di altri stati per quelle isole.
No, quello era compito suo.

Neanche davanti ad una così inaspettata sorpresa Minosse per la sua posa... Anzi. Sorrideva. Sorrideva ferocemente ma mai deformemente, in una lunga e sinistra mezzaluna che lasciava trasparire un sincero divertimento. Alcuni marinai alla vista non poterono trattenere il brivido di sincera paura lungo la schiena.

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Attraccato, Minosse fu ovviamente il primo a scendere dalle proprie navi: fiero nel suo chitone impreziosito da una ricercata clamide completamente rossa (tintura estremamente costosa), pose il suo sguardo impassibile sul primo cittadino d'Arcadia, che aveva sbarcato sulla sua stessa spiaggia. Lo guardò a lungo e, se l'altro avesse ricambiato lo sguardo, Minosse avrebbe cercato un contatto con lo sguardo, una sorta di connessione, per capire che uomo fosse e tastare la tempra del suo spirito.
Arrivato quello che doveva essere un anziano capovillaggio, Minosse gli diede attenzione ma solo con gli occhi, tenendo il volto e la testa completamente girati verso il signore di Arcadia. Solo quando il vecchio finì cercò parola.

"Mio Signore, sono Minosse di Creta e giungo sulla vostra bella isola con intenzioni pacifiche. Alcuni miei sudditi mi hanno parlato delle bellezze di queste terre e desideravo vederle di persona. Permettetemi, per quanto io abbia visto poco: i racconti non fanno giustizia alla realtà dei fatti.
Se mi concederete l'onore di essere vostro ospite per questa notte sarò più che felice di accettare. Prometto solennemente sulla Pallade Atena e su Zeus mio padre che i miei uomini non produranno alcun disturbo e che anzi si opereranno affinché ricorderete la nostra permanenza con piacere.
Difatto, ho bisogno del vostro consiglio e della vostra saggezza, Mio Signore. Ma temo...
" ed infine aggiunse, girandosi verso il signore di Arcadia e guardandolo intensamente "che i discorsi di cui necessito di parlare richiedano una certa riservatezza e non più dei diretti interessati."

Poi, ghignando con calore però, si girò nuovamente verso l'anziano: "Sono fiducioso che comprenderete le mie remore."

[Gdr off: spe, non ho capito: arcadia è interessata al territorio? ed allora perché ruola adamantio? nessuna offesa ma sta cosa mi manda abbastanza in confusione ahahah]
 
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Adamantio

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Non era solo. Come poteva solo.. sperarlo? La nave che apparve all'orizzonte verso mezzogiorno mise in allerta ogni singolo marinaio della quinquireme. In circa 2 minuti ogni marinaio o mozzo iniziò a sbraitare, nell'ordine, chi ordini, chi imprecazioni.
Tutto si mise in movimento in un concerto di movimenti sincronizzati e prestabiliti che fece mettere in posizione difensiva la nave. Un accortezza o forse uno sfoggio di potenza. Tutto tacque quando la nave cretese veleggiò loro accanto, i marinai si posero a dritta facendo un ordinata fila come gli era stato comandato dal capitano. Concesse la prima mossa al cretese.
Kull di Arcadia attese e dopo aver disbrigato i preparativi sbarco dalla nave.. quant'era diverso da Minosse.
Quando i loro sguardi si incorciarono Kull sorrise, un sorriso che gli illuminò lo sguardo e si portò una mano al petto, chinando appena rispettoso il capo. Solo un battito di ciglia e raccolse nuovamente la posizione eretta quando lo spaventato uomo si presentò davanti i due.

"Non temere.." si rivolse a lui ma fu subito interrotto dal dire di Minosse che paleso le sue intenzioni immediatamente, soprattutto nell'escludere l'arcade, quasi ne avesse paura..
Non vi fu alcun cenno di fastidio quando l'eroe d'Arcadia parlo'.

".. Popolo di filosofi e navigatori, permettete che mi presenti. Il mio nome è Kull e provengo dalle terre di Arcadia.. perdonate il mio.." calco bene il termine.. "..Pari."
riprese, dopo un sospiro si rivolse all'uomo che veniva da creta.. " Forse, Minosse, figlio di Creta, i nostri interlocutori vorranno avere un onesto e schietto scambio di vedute e.. perchè no.. curiosità nel conoscerci entrambi." si rivolse alla folla e fisso lo sguardo sull'uomo che aveva parlato.. "Forse, scoprire le intenzioni che ci hanno portato fin qui e avere una corretta.. informazione." e ora chino' rispettosamente il capo verso la moltitudine.. "Con chi.. abbiamo l'onore di parlare?"

Già, sottilmente il guanto di sfida è lanciato. Sarà una sfida nell'influenzare quella popolazione, Kull socchiuse gli occhi consapevole di avere il favore degli dei.. L'oracolo aveva parlato e lui, non aveva ancora fatto vuote.. promesse.
 

giobia86

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Voce fuoricampo: "la sfida è iniziata tra i due eroici sovrani, chi la spunterà? Il signore di Arcadia pare ora in vantaggio ma il sommo Minosse si è aggiudicato di parlare per primo e separatamente con i pavidi abitanti dell'isola...nel gioco del trono...la partita è appena iniziata."
(al termine ci sarà sempre un tiro ma essendo contesa, non basta surclassare la volontà di indipendenza dei locali ma anche surclassare l'avversario)

"S...Si sire...sarebbe bello m...ma non vorrei mai offendere il nobile Minosse negandogli qualcosa...se non vi dispiace nobile Kull...Pazientate...lasciate che Re Minosse mi parli e poi verrò da voi e se vorrete a cena parleremo tutti assieme"

Minosse e l'uomo si allontanano

"sire, lasciate che mi presenti, sono Antino figlio di Antinoo ed ho molto sentito parlare di voi, ditemi, cosa desidera la potente Creta dalla nostra piccola isola? vi abbiamo forse offeso in qualche modo...gli dei non vogliano mai"
(colloquio privato tra Antino e Minosse, temporaneamente Kull non può intervenire...a meno che non desideri interrompere il dialogo in maniera brusca)
 

Adamantio

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Non ebbe modo ne desiderio di interrompere quegli uomini. Chinó il capo in un gesto cortese e sorrise. Non un sorriso del tutto sincero, forse tirato ma Kull era fatto così.. Se vi erano delle problematiche lui le affrontava cogliendo l'opportunità intrinseca nel disagio.. "permettetemi.." li interruppe alzando una mano quasi fosse un gesto conciliante di scuse per il suo ardire nel parlare.. " di visitare il vostro villaggio nel frattempo, senza lasciarmi qui fra il mare e l'attesa.." parlo liberamente, con cuore gentile ma il suo cervello sviluppava contromisure alla situazione.. Posó lo sguardo sul villaggio ed in cuor suo volle sfruttare il tempo che il colloquio e gli dei gli avevano concesso. Sia mai che osservare gli usi ed i costumi e le condizioni di vita, nonché eventuali bisogni della popolazione si rivelasse vincente nel proporre un connubio fra giuste e interessanti condizioni alla popolazione dell'isola.
Kull era così plasmabile nelle difficoltà, gli Dei erano stati buoni con lui.. La sfida lo eccitava.
 

Dyolance

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Entrambi cominciarono immediatamente a tessere le loro tele e a stabilire un contatto nonché una politica verso l'altro: entrambi speravano di mettere in cattiva luce l'avversario ai locali e contemporaneamente dimostrarsi di buone intenzioni verso i locali, ingraziarseli, conquistarli con il proprio charme e carisma. Il re ed il tiranno, per quanto fondamentamente diversi, condividevano entambi tutte queste qualità, l'uno poiché figlio del Padre degli Dèi e l'altro probabilmente per predisposizione.
Ancora una volta Minosse non potè esimirsi da mostrare un ghigno, questa volta compiaciuto: sarebbe stata una giornata divertente, al fianco di quello che indubbiamente si stava dimostrando un degno avversario per il momento ed i tempi a venire.

Fece un cenno di ringraziamento all'anziano per la pazienza di concedergli un'udienza privata e quindi guadagnare un vantaggio, ma proprio quando prese la via per seguitare l'anziano Kull intervenne con una sua richiesta; modesta e comprensibile, sperava di trarre qualche vantaggio dall'osservare i cittadini, dal farseli amici. Al suo posto avrebbe fatto lo stesso? Probabilmente.
Ma ora Kull rimaneva indietro, parzialmente battuto dalla manovra di aggiro del Re Giusto... Che adesso aveva la possibilità di passare in netto vantaggio.

Conquistata una loro privacy, iniziò a parlare.
"Innanzitutto Vi ringrazio mio Signore per il rispetto che avete avuto per la mia richiesta. No, non avete arrecato alcun offesa a me o alla nostra gente e le mie intenzioni continuano a rimanere pacifiche. Come vi ho già detto però, per quanto sia mirabile e magnifica la vostra isola temo che la mia non sia solo una visita di piacere.
Vedete Mio Signore Antino, come sapete la storia del mio insediamento è stata travagliata: quando Re Asterio morì, che per me è padre tanto quanto il possente Zeus, egli purtroppo non lasciò eredi legittimi e mia madre Europa richiamò me, suo primogenito trai i tre figli avuti dal Padre degli Dèi, per indossare il peso della corona.
Mio padre Asterio è stato un re forte, saggio, ma nella sua sagezza e vuoi anche per uno scherzo del destino che ha poi portato alla nascita mia e dei miei fratelli non ha prodotto una discendenza.
Non è mia intenzione finire nella stessa maniera. Alcune voce sono giunte a Sud e fino alle coste della mia isola che parlano di una fanciulla che vive in queste terre e di cui si dice la bellezza si avvicini o addirittura equivalga quella di Afrodite, che sia figlia di Eros e che ogni uomo appena la vede perde il senno tanto la ama. Come uno degli ultimi Re rimasti in questa nostra bella ma travagliata Grecia è mio dovere assicurare un nuovo Re Giusto alla mia isola ed è mia intenzione dare a Creta un re più grande di me persino. Sono qui per incontrare questa fanciulla dalla bellezza e dalle virtù così straordinarie e farle una proposta di matrimonio.
E voi, la sua gente e la sua terra natale, entrereste di sacro diritto sotto la mia protezione, in un'unione sancita dal sacro vincolo del matrimonio. Tuttavia non conosco dove questa ragazza viva e speravo che poteste indicarmi il luogo. Ovviamente, se avete problemi di qualsiasi sorta, la mia gente è la vostra gente, il mio braccio il vostro: sarò più che felice di aiutare quelli che domani saranno i miei fedeli amici.
" - disse, sorridendo infine calorosamente. Quando voleva sapeva anche apparire umano, ma in fatto di esserlo... Quella era un'altra storia.

Intanto, in un retro pensiero della sua testa, fece capolino una curiosità che quasi lo fece ridere. Quasi.
Che poi, se egli si chiama Kull, semplificato sarebbe Cullone? Comprendo ora perché si fa chiamare Alexandros.

[Minosse secretly meme lord
also, il discorso di minosse sul fatto che la donna sia bella e quindi piena di virtù fa riferimento alla credenza greca del "bello e buono", ovvero della kalokagathia]
 
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giobia86

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Voce fuori campo: La lotta è serrata tra i due sovrani, uno guidato da amore l'altro dalla volontà, diversi eppure simili poichè ognuno di loro fa sfoggio di grande astuzia, a chi sorriderà il fato?

Antino si mostra visibilmente sollevato dall'idea di non venire spazzato via
Le belle fanciulle non mancano in nessun luogo ed anche questo non fa eccezione, che sia di sangue divino non si sa ma la fanciulla è invero uno splendore
"Sire sicuramente parlate di Alcione, mia figlia, non vi è in tutta l'isola una fanciulla più bella o leggiadra o modesta...venite signore, la troverete al filatoio"
Antino si avvicina alla sua modesta dimora e...scostata una tenda...permette al sovrano cretese di sbirciare al suo interno
Alcione fila...ed è davvero bella, i riccioli biondi cadono sul chitone dolcemente ed emettono riflessi dorati quando colpiti dai raggi di Apollo
"questa sera a cena vi farò servire da lei se è vostro desiderio sire"
dice Alcino chiudendo nuovamente la tenda
"orsù sire, vi è un'altro ospite, che è meglio non far attendere"

per Minosse
1: la fanciulla lo serve a cena
2: non è interessato e ritira l'offerta


Kull intanto...(tiro di dadi)...Si avvicina camminando lungo la riva a un gruppo di pescatori i quali stanno miscelando una strana mistura di pane all'aglio e ricotta fermentata, che viene bagnata con acqua di mare, ogni tanto i due pescatori assaggiano la mistura per valutarne la preparazione e, almeno dai commenti, paiono apprezzarla.
Anche Kull la assaggia e, sebbene abbia un gusto eccessivo per il raffinato palato atlantideo forse i locali la apprezzano.

per Kull
1: decidi di comprarne un'anfora da portare alla cena
2: non fai nulla

I due sovrani e Antino si riuniscono al centro del villaggio, fervono i preparativi per la cena a cui sono tutti invitati e che si terrà nella piazzetta

(situazione attuale, Minosse ha fatto un'offerta interessante pre trattativa, una moglie locale e figlia del capovillaggio che diventi regina sicuramente è una bella attrattiva per il buon Antino, Minosse non solo recupera lo svantaggio ma passa in vantaggio, Kull non è stato con le mani in mano però, e la bussola del fato pende ora su una sua decisione)

La scena si riaprirà a cena signori, a voi
(ve la state giocando very professional, prafi prafi vi lovvo tanto)
 

Adamantio

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Camminando lungo le strade del villaggio con sguardo attento ed interessato si ritrovo a pensare a Minosse, di certo un grande e degno avversario. Un re. Il fato lo aveva messo alla prova diverse volte nel corso della sua vita e lui metoducamente aveva accolto ogni prova con la speranza.. Non di farcela, beninteso bensì di migliorarsi. Fortificarsi. Rendersi migliore non tanto agli occhi del mondo bensì ai propri. Conosci te stesso. Questo campeggiava a motto imperituro in quel tempio di Apollo a Delfi. L'oracolo aveva parlato.. Proprio mentre era perso in quei pensieri i suoi occhi incrociarono per fato o forse volontà degli dei quel gruppo di pescatori. Acqua del mare veniva aggiunta alla mistura dalla spiccata sapidità. Chiese e ne assaggio.. Indugió ed infine riconoscendo la sua ignoranza ai propri occhi ed a quella degli dei apri la bocca e parlo.. "Pescatori, perdonate la mia ignoranza, cosa ho avuto l'onore di saggiare?.. Le terre dalle quali provengo hanno invero sapori meno decisi eppure il palato ne desidera mangiare.. Ancora ed ancora.." forse non gli era lecito domandare. Sorrise con modi gentili e decise di acquistarne, pago il dovuto aggiungendo un ulteriore mancia in argento per invogliare i pescatori a sbottonarsi un pó sulla possibilità o meno di pesca in quell'area di mare.. Un informazione che poteva essere utile in un eventuale trattativa. Acquistó dunque l'anfora e si diresse verso l'agorà.. O la piazza principale domandando di Antino. Venne condotto in una casa e da lì fu il suo naso a guidarlo, oramai l'imbrunire era giunto ed i pescatori così come ogni uomo libero si ritirava nelle case... Non importava se la cena sarà magra o grassa.


Sarebbe stata una cena movimentata. Ne era certo. Superba od indigesta tutto era nelle mani del fato, sopratutto perché i due contendenti ignoravano l'uno le informazioni dell'altro.. Sorrise e recando fra le mani l'anfora la dono al padrone della casa. "Noi arcadi non siamo soliti presentarci a mani vuote. Le nostre mani sono piene come le nostre promesse vere e sincere. Un dono, vorrei offrirvi per allietare la nostra conoscenza e mangiare fra pari.." si rivolse anche a Minosse, con un sorriso enigmatico.


Forse aveva azzeccato per una volta sulla storia del nome.. Minosse tuttavia ignorava un piccolo, insignificante particolare. Ignorava che il nostro eroe arcade non si sarebbe fatto sfuggire l'occasione di sculacciare, a mano aperta, quel.. "Cullone" regio che si portava dietro il re cretese.
.. bisessualità è spanking un amore sbocciato quasi per caso in terra greca. :looksi::evil::mazza:
 
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Dyolance

Novice Spammer
Con un'agile e convincente parlantina Minosse si fece strada nel cuore dell'anziano signore, il quale fu immediatamente conquistato dalla prospettiva di essere parente di uno degli uomini più potenti, ricchi ed influenti di tutta la Grecia. Già vedeva sé e la sua gente conquistata, vinta, schiavizzata dal primo signore della guerra greco che aveva posto il proprio occhio su quelle terre, ma fortunatamente il Fato aveva per lui un destino diverso. Sorrise tra sé e sé il Re pensando a quanto gli dei lo favorissero: già immaginava una rarità campagnola, una delle tante contadine di cui il suo sommo padre si era innamorato negli anni, causando le ire della dea Era; la prospettiva non lo spiaceva ammesso che la ragazza soddisfacesse i giusti requisiti. Anche un'unione del genere avrebbe dato forza alla sua proposta di annessione diplomatica, ma sposare la figlia del capo villaggio... Be', quello era letteralmente un paio di maniche.
Il suo diritto sull'isola veniva in quel modo impresso nella nuda pietra con uno scalpello da scultore, imperitura nell'eternità del tempo ed inviolabile da mano mortale.

Pensava a questo mentre batteva per la prima volta le mura domestiche del suo futuro suocero e la sua testa si schiarì solo alla vista della creatura, come liberata da ogni giogo, peso e pensiero poiché folgorata dalla bellezza della ragazza. Solo per un attimo però.
Piacevole, presentabile, nobile per giunta, di buona levatura e ragionevolmente dotata (in senso economico), passando all'appello l'elenco degli aggettivi che la sua sposa doveva avere la giovane Alcione li soddisfava quasi tutti. Mancava solo una prova della sua fertilità ma sarebbe stata una condizione che presto il Re di Creta avrebbe... Esplorato.

"Indubbiamente il più raro dei fiori... Sarei onorato, Mio Signore Alcino." - disse per rispondere alla proposta del capo. Ovviamente aveva accettato: i venti della fortuna soffiavano con vigore in suo favore, gonfiando le vele di quella trattativa, sarebbe stato un folle a non accettare.

Seguì il padrone di casa e diede immediatamente ordine ad i suoi di aiutare con i preparativi per la cena, insistendo anche quando i molti servitori e sudditi a disposizione di Alcino insistevano pur di sopportare quel peso da soli. Ovviamente non era un gesto di carità priva di fini, bensì era un modo ulteriore per ingraziarsi la popolazione locale ed in particolare il suo capo.

Giunse infine il secondo ospite, il tiranno Kull, di ritorno dalla sua esplorazione degli ambienti circostanti. Minosse si limitò a guardarlo e ringraziarlo per la cura con un semplice cenno del capo ed un mezzo sorriso, gesti che nascondevano i suoi naturali interrogativi in merito a cosa avesse fatto il tiranno in sua assenza ed il perché si fosse presentato con un'anfora di chiara mano ionica al loro cospetto.

Attese che i preparativi fossero terminati e si mise a sedere come indicatogli da Alcino, attendendo di godere dei servizi e della presenza della splendida Alcione (e quindi di portare a termine quella sua prima manovra di espansione) ma anche di comprendere cosa tramasse l'arcade.
 
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Adamantio

Spam Master
perdonami.. Credo ci sia stata, per mio errore nel modo di scrittura, un non chiarimento. =p la parte conclusiva era un.. Come vogliamo chiamarlo?.. Sogno ad occhi aperti dell'eroe arcade.. Ovviamente. Non si metterebbe a schiaffeggiare culi in una missione così delicata =).. Insomma era un "tanto per ridere" in risposta al tuo pensiero precedente sul suo nome.. Scusami. Forse dovevo scriverlo meglio o sottolineare la cosa "off game" @Dyolance @giobia86
 

Adamantio

Spam Master
scusami ancora.. L'errore é stato solo mio e non tuo.. Ci tenevo a chiarire! Scriverò meglio la prossima volta (magari fra le [...] Scusami ancora.. :forgot::look:
 

giobia86

Spam Master
(porcalamula meno prolissi che ne devo leggere a pacchi + i vostri PM :zwear:...però bravi mi piace tanto questa sfida :love:)

Voce fuoricampo: Ecco i due sovrani si siedono ai posti d'onore della tavolata, uno alla destra ed uno alla sinistra dell'ospitale Antino, il saggio Minosse servito dalla figlia stessa del signorotto mentre il buon Kull recante un dono...ma ecco che sulla tavolata cade l'imbarazzo, sebbene con buone intenzioni il vaso contiene non una prelibata lecornia locale ma pastura per pesci (scusa Adamantio ma è uscito fallimento critico:fag5:...che poi è sfiga per me:cry2:) il fato si rivela quindi avverso al signore di Arcadia...ma molto è ancora da decidere...proseguiamo...alla tavola.

Passato l'imbarazzo iniziale evidentemente dovuto alla poca conoscenza delle usanze locali è Antino a prendere la parola
"miei signori, non uno ma due sovrani sono ora qui alla mia tavola, ma mi chiedo come si chiede la mia gente cosa vi abbia spinti a solcare le onde fino alla nostra piccola isola"
sebbene decisamente più rilassato Alcino era ancora sospettoso

(a voi signori, il punticino preso da Kull all'inizio è andato perso :cry2: per l'avversità del fato e ora Minosse conduce la gara con un vantaggio di almeno due lunghezze:rodeo:...ma ora si inizia a fare sul serio si leveranno proposte?...voleranno parole?...si lanceranno sfide?...caleranno lebbottedaorbicalcineidenti?... avanti signori, rispondete ad Alcino...cazzocisietevenutiaffarequi?)
 

Adamantio

Spam Master
Si concesse un sorriso imbarazzato. Era un uomo schietto che lasciava trasparire le sue emozioni e sensazioni. In questo momento era.. in difficoltà. Chino rispettoso il capo e.. "Perdonatemi, non era mia intenzione mancare di rispetto." già, perché se in un primo momento era stato colto dallo sconforto, ben presto la mente inizio l'elaborazione. Invero ogni situazione, anche la più tragica o imbarazzante come questo caso, aveva un lato.. positivo. Aveva visto i pescatori impegnati nella preparazione e ne aveva percepito l'attenzione nel farlo. Le informazioni ricevute a mezza bocca poi, combaciavano e nella sua mente prese corpo una deduzione logica, vi era abbondanza di pesca tale da giustificare questa preparazione così meticolosa.
Concesse uno sguardo a Minosse e non poté non notare la beltà di spirito (e soprattutto corpo) della "servitrice" che si rivelò la figlia di Antino.
".. Gli dei vi sono propizi, mio signore.." si rivolse ad Antino, interrompendo quei pensieri che poco avevano di casto.. "Afrodite stessa cammina su quest'isola.." si alzo ed invito i tre ad un brindisi.. "..Alla bellezza ed all'amicizia.. miei signori" alzo il calice, come si era soliti fare nelle corti per ringraziare.
Torno ad ascoltare e comprese di essere in svantaggio netto. Lo si comprendeva da svariati fattori, l'atteggiamento di Antino e non ultimo dalla colossale figura di merda incassata con un sorriso (si gli ha fatto parecchio male :nohappy::facepalm:).
Doveva passare al contrattacco ed inchiodare il suo diretto avversario.
"Amicizia e rispetto mi conduce su quest'isola, il regno di Arcadia sarebbe onorato se persone da liberi ed uguali quali ho avuto l'onore di vedere, si volessero unire alle nostre genti e condividere con esse un unico, luminoso destino : cimentarsi nella costruzione di una gloriosa civiltà greca, con la grazia del panteon ellenico. Un unico fato brillerà su di noi.. tutti noi." guardò Minosse era così palese che quel "Noi", non lo riguardava.. minimamente.
Sospiro' e dopo aver ascoltato la controproposta del cretese sorrise.
"Antino.. Il re di Creta, Minosse ed io, Kull di Arcadia portiamo entrambi amicizia ed entrambi aneliamo alla pace per la tua isola e le nostre terre." ora guardò il re di creta con lo sguardo sincero, diceva la verità ed era palese. Possibile che l'oracolo di Delfi aveva fallito?.. Si ritrovo in silenzio, prese un respiro e.. "Se la vostra gente desidera unirsi ad uno dei due regni, forse le mie promesse o quelle del re di creta potrebbero convincervi a seguire una strada invece che un altra.. Ma la vostra gente non sarà mai sicura di aver intrapreso la strada.. giusta.. e per giusta, intendo quella che persegue il volere degli dei." piccola pausa, era in svantaggio netto e doveva giocarsi il tutto per tutto.. ".. Gli dei dunque siano testimoni e ci giudichino. Propongo una disfida.." guardò negli occhi il re cretese ".. Se l'oggetto del contendere è palesato, le modalità della sfida saranno decise da Antino." piccola pausa, un sorriso tutt'altro che di circostanza.. "Vogliamo brindare?.. Nuovamente? .. Agli dei che tutto sanno e mai errano, ci guideranno, come sempre hanno fatto."

Ti prego, non chiedermi di essere meno prolisso, sta quest mi sta facendo divertire un mondo. @Dyolance ti lovvo:waa::waa:
 
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