Saggi Governatori della Jumhuriya del Grande Magreb, chi vi risponde è uno studioso, un filosofo e un mistico. Il Khalifa Al-Muqtafi ha disposto affinché fossi io a scrivere una lettera a Voi, ritenendo superfluo il suo intervento.
Io ringrazio il mio Khalifa illuminato, soprattutto perchè mi dà la possibilità di chiarire direttamente alcuni punti fondamentali.
1 - I testi di Ibn Sina non sono, come quelli di Ibn Rushd, basati sulle ricerche che in epoca greca fece Aristotele, bensì su ciò che scrisse Platone e, dopo di lui, i suoi discepoli Plotino, Proclo e Damascio.
Comprendo come, ultimamente, l'eccezionale Ibn Rushd sia impegnato più in imprese politiche, diplomatiche e comunque "mondane" piuttosto che in imprese del pensiero, per cui perdoniamo affettuosamente questa clamorosa svista.
Piuttosto, questa svista dimostra come non vi sia, negli intenti del Khalifa e del suo Skhaikh del Ribat, la volontà di negare la sapienza di Ibn Rushd, giacchè tutti gli insegnamenti dell'uomo che in occidente chiamano Averroè sono semplicemente improntati su un'altra linea.
Non a caso, Ibn Rushd è il capo politico di uno Stato, mentre Al-Gilani è un mistico sufi.
Per evitare incomprensioni, soprattutto in un momento in cui pare appannata la lucidità filosofica nella Vostra lettera, chiarisco che per il tipo di ricerca divina intrapreso da me e dalla mia confraternita, la Qadiriyya, i testi di Ibn Sina, che media Platone, sono più utili dei testi di Ibn Rushd.
Il fatto che io sia un sufi, mentre Ibn Rushd è un letterato medico, filosofo e politico, chiarisce più di ogni altra cosa la differenza tra l'impostazione che io ho dato alla Qadiriyya (e che il Khalifa Al-Muqtafi ha saputo apprezzare in questi ultimi anni fino a promuoverla come scuola di pensiero) e il sistema filosofico-teologico disegnato da Ibn Rushd.
Per questo, dico che non c'è conflitto, laddove sono semplicemente diversi i presupposti filosofici, specie poiché il Khalifa non ha dimostrato di voler educare il mondo intero secondo i dettami del misticismo sufi, ma solo offrire a questo una Casa.
La Casa delle Scienze, che esisteva già molti secoli prima che a Fes Ibn Rushd costruisse la Sacra Accademia, è adesso solo un luogo di studio, di ricerca e di formazione.
Il Khalifa, scegliendo me come suo direttore, ha voluto proprio mettere tra parentesi i fattori politici e mondani, preferendo una via più silenziosa, discreta e personale per incontrare Dio.
Poichè è questo che il sufismo ricerca: una via segreta per il cuore di Allah Ar-Rahman, che si trova in ogni uomo e che bisogna solo educare al risveglio.
2 - Nella Casa delle Scienze di Baghdad non esiste un'autorità superiore a quella del Khalifa. Egli è il detentore della sapienza, incarna la saggezza del Profeta, che Allah gli doni eterna salute. Egli è il Pastore delle anime sunnite, compresa quella di Ibn Rushd.
Il Khalifa ama Ibn Rushd, e ogni giorno ringrazia Allah per averlo mandato su questa Terra. Gli insegnamenti di Ibn Rushd sono Luce per i millenni. La Casa delle Scienze è anche la casa di Ibn Rushd, giacchè non è la sola scuola sufi ad essere necessaria alla formazione delle menti abbasidi.
La cosa che, forse, voi avete frainteso, è la differenza sostanziale tra Ibn Sina e Ibn Rushd, che è poi la differenza tra Platone e Aristotele.
Ibn Sina aiuta me e i miei discepoli a trovare la via sufi per raggiungere Dio.
Ibn Rushd è invece il sapere sistematico che permette al mondo di alternare le stagioni e veder trascorrere il giorno e la notte.
Entrambi sono necessari, ed entrambi, da qualche tempo nel tramonto del Khalifa, appartengono alla saggezza di Al-Muqtafi.
Al-Muqtafi ha disposto affinché giungessero copie dei capolavori di Ibn Sina, non io. Questo è come succede sempre qui. E' il Khalifa Colui da cui tutto nasce a Baghdad.
Questo forse potrebbe insegnarvi, per il futuro, una maggiore prudenza e una minore litigiosità accademica, giacché non è molto coerente un proclama come il vostro, dopo che lo stesso Ibn Rushd è stato ospite di Al-Muqtafi, senza aver mai proposto una collaborazione culturale.
Io, Al-Gilani, sono solo un mistico che cerca Dio e lo cerca attraverso la Muraqaba. Respingo pertanto qualunque volontà di far concorrere la Casa delle Scienze "contro" la Sacra Accademia, giacché mi sembrerebbe puerile, alla mia età, fare un ragionamento del genere.
Tutto il sapere proviene da Allah, dice sempre il Khalifa.
Il mio invito personale è a non dimenticarlo mai, e non pensare mai di avere l'esclusiva sul pensiero.
Ibn Sina non esclude Ibn Rushd, il Khalifa non esclude Ibn Rushd. Al-Gilani neppure, e per questo desidera inviare, come dono presso Fes, due copie dei lavori di Ibn Sina, da poco giunti a Baghdad da Damasco. Farò copiare dal migliore dei miei amanuensi due volumi per la Sacra Accademia, nella speranza che il Sapere in essi contenuto possa essere utile alla Scienza maghrebina.
E poiché io scrivo a nome del Khalifa e come Maestro della Casa delle Scienze, chiedo che possano giungere, da Fes, copie dei lavori di Ibn Rushd, che il Khalifa possiede già nella sua collezione, ma che ancora mancano nella Biblioteca dell'Accademia di Baghdad, affinchè sia sempre maggiore la sapienza alla portata degli studenti abbasidi.
Pertanto, invito i saggi della Majlis a non considerare ostilmente quella che è una semplice ricerca filosofico-teologica. Non ci dev'essere scontro, concorrenza o gelosia tra le due Accademie. Al contrario, vi dev'essere collaborazione, laddove utile e gradita ad Allah.
Inoltre, vi invito a considerare positivamente la diversità di Ibn Rushd e Ibn Sina: sono due diverse vie per essere sudditi di Dio. Sono come il giorno e la notte. La prima, una via razionale e politica, così come è anche nei precetti aristotelici. La seconda, una via mistica e individuale, così come è anche nei precetti platonici.
Spero di ricevere i testi di Ibn Rushd, consapevole di quanto saranno utili e necessari per la crescita della sapienza a Baghdad.
Che la Pace sia con voi.