Per le strade di Baghdad

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
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ان ضخامة, الجميل بغداد, يتم من خلاله بناء اكثر المناطق تقدما للحضارة الاسلامية, غنية من الاسواق, والمدارس, حيث, العذبة من على العطور و الطازجة فى سه, قيمة, فائق بوصفها من السماء اللامحدود, من فان الزائر, سواء كان الشاعر او الصم, او الدينى. هنا ويعيش الرجال وجودها الارض, واذ تدرك ان الدول التى فى الله. النساء, فى ظل رياض, يخدعون اطفال من الارض الى , وجود الرجال فى



La grande e bella Baghdad, fucina della più avanzata civiltà islamica, ricca di mercati, scuole e taverne, dolce dei suoi profumi e fresca delle sue mille fontane, preziosa e incommensurabile come il suo cielo infinito e i suoi tramonti e le albe, incanta il visitatore, sia esso poeta o mercante, avventuriero o religioso. Qui gli uomini vivono la propria esistenza terrena, consapevoli di essere servi in Allah. Le donne, all'ombra dei giardini, cullano i figli della terra di Al-Abbas, e gli uomini stanno in strada a lavorare, a rendere grazia al Signore e al suo profeta Mohamed attraverso le più alte opere dell'ingegno. Su essi, e su tutti i figli dello stesso, Unico Creatore Allah, veglia il suo vicario in terra, il Califfo Al-Muqtafi, discendente del sommo Al-Abbas.

Al centro della più vasta e più bella città del mondo, nel cuore della fede islamica, sta il Palazzo Abbaside. Che le sue porte si aprano, per coloro che sono intenzionati a conferire con il sommo Califfo di Baghdad, il venerabile Al-Muqtafi.
 
Un messo a cavallo giunge presso Baghdad la Grande, e dopo un attimo di smarrimento si dirige presso quello che sembra essere il palazzo Abbaside.
Reca con se copia dell'Editto della Pioggia Nera, destinato alla lettura dei più importanti consiglieri del Califfo.
 

Zaratustra

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Fantacalciaro
Noi Amir al-Kitab della Majlis i quali governiamo la Jumhuriya del Grande Magreb scriviamo a voi Al-Gilani il più sapiente fra i sufi una nota di profondo rammarico

Giunta è fino a noi la notizia della restaurazione della Casa della scienze , della costruzione di un enorme biblioteca e della vostra instaurazione a capo di questa solenne istituzione

Di questo facciamo lode ad Allah il piu Grande ed a Muhammad il suo profeta i quali hanno inspirato le scelte del nostro Califfo al-Muqtafì

Noi pero chiediamo il perchè non ci sia pervenuta richiesta dei libri scritti dal nostro sommo al-Shaikh al-akbar Ibn Rushd mentre i testi di Ibn Sina sono facilmente reperibili fra i vostri scaffali

Forse dobbiamo prendere questa come una vostra presa di posizione sull'interpretazione dei testi di Aristotele?

è forse il vostro il tentativo di favorire la promulgazione dei testi di ibn Sina a scapito di quelli di ibn Rush?


Affinche l'Accademia delle scienze Arabe possa collaborare con la Vostra Casa delle scienze e non nasca conflitto fra le 2 istituzioni chiediamo che questo spiacevole ,speriamo , equivoco venga al piu presto risolto

In caso di risposta negativa troncheremo qualsiasi rapporto culturale con il vostro regno




*posti 5 sigilli di cera*
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
Saggi Governatori della Jumhuriya del Grande Magreb, chi vi risponde è uno studioso, un filosofo e un mistico. Il Khalifa Al-Muqtafi ha disposto affinché fossi io a scrivere una lettera a Voi, ritenendo superfluo il suo intervento.
Io ringrazio il mio Khalifa illuminato, soprattutto perchè mi dà la possibilità di chiarire direttamente alcuni punti fondamentali.

1 - I testi di Ibn Sina non sono, come quelli di Ibn Rushd, basati sulle ricerche che in epoca greca fece Aristotele, bensì su ciò che scrisse Platone e, dopo di lui, i suoi discepoli Plotino, Proclo e Damascio.
Comprendo come, ultimamente, l'eccezionale Ibn Rushd sia impegnato più in imprese politiche, diplomatiche e comunque "mondane" piuttosto che in imprese del pensiero, per cui perdoniamo affettuosamente questa clamorosa svista.
Piuttosto, questa svista dimostra come non vi sia, negli intenti del Khalifa e del suo Skhaikh del Ribat, la volontà di negare la sapienza di Ibn Rushd, giacchè tutti gli insegnamenti dell'uomo che in occidente chiamano Averroè sono semplicemente improntati su un'altra linea.
Non a caso, Ibn Rushd è il capo politico di uno Stato, mentre Al-Gilani è un mistico sufi.
Per evitare incomprensioni, soprattutto in un momento in cui pare appannata la lucidità filosofica nella Vostra lettera, chiarisco che per il tipo di ricerca divina intrapreso da me e dalla mia confraternita, la Qadiriyya, i testi di Ibn Sina, che media Platone, sono più utili dei testi di Ibn Rushd.
Il fatto che io sia un sufi, mentre Ibn Rushd è un letterato medico, filosofo e politico, chiarisce più di ogni altra cosa la differenza tra l'impostazione che io ho dato alla Qadiriyya (e che il Khalifa Al-Muqtafi ha saputo apprezzare in questi ultimi anni fino a promuoverla come scuola di pensiero) e il sistema filosofico-teologico disegnato da Ibn Rushd.
Per questo, dico che non c'è conflitto, laddove sono semplicemente diversi i presupposti filosofici, specie poiché il Khalifa non ha dimostrato di voler educare il mondo intero secondo i dettami del misticismo sufi, ma solo offrire a questo una Casa.
La Casa delle Scienze, che esisteva già molti secoli prima che a Fes Ibn Rushd costruisse la Sacra Accademia, è adesso solo un luogo di studio, di ricerca e di formazione.
Il Khalifa, scegliendo me come suo direttore, ha voluto proprio mettere tra parentesi i fattori politici e mondani, preferendo una via più silenziosa, discreta e personale per incontrare Dio.

Poichè è questo che il sufismo ricerca: una via segreta per il cuore di Allah Ar-Rahman, che si trova in ogni uomo e che bisogna solo educare al risveglio.

2 - Nella Casa delle Scienze di Baghdad non esiste un'autorità superiore a quella del Khalifa. Egli è il detentore della sapienza, incarna la saggezza del Profeta, che Allah gli doni eterna salute. Egli è il Pastore delle anime sunnite, compresa quella di Ibn Rushd.
Il Khalifa ama Ibn Rushd, e ogni giorno ringrazia Allah per averlo mandato su questa Terra. Gli insegnamenti di Ibn Rushd sono Luce per i millenni. La Casa delle Scienze è anche la casa di Ibn Rushd, giacchè non è la sola scuola sufi ad essere necessaria alla formazione delle menti abbasidi.
La cosa che, forse, voi avete frainteso, è la differenza sostanziale tra Ibn Sina e Ibn Rushd, che è poi la differenza tra Platone e Aristotele.
Ibn Sina aiuta me e i miei discepoli a trovare la via sufi per raggiungere Dio.
Ibn Rushd è invece il sapere sistematico che permette al mondo di alternare le stagioni e veder trascorrere il giorno e la notte.
Entrambi sono necessari, ed entrambi, da qualche tempo nel tramonto del Khalifa, appartengono alla saggezza di Al-Muqtafi.

Al-Muqtafi ha disposto affinché giungessero copie dei capolavori di Ibn Sina, non io. Questo è come succede sempre qui. E' il Khalifa Colui da cui tutto nasce a Baghdad.
Questo forse potrebbe insegnarvi, per il futuro, una maggiore prudenza e una minore litigiosità accademica, giacché non è molto coerente un proclama come il vostro, dopo che lo stesso Ibn Rushd è stato ospite di Al-Muqtafi, senza aver mai proposto una collaborazione culturale.

Io, Al-Gilani, sono solo un mistico che cerca Dio e lo cerca attraverso la Muraqaba. Respingo pertanto qualunque volontà di far concorrere la Casa delle Scienze "contro" la Sacra Accademia, giacché mi sembrerebbe puerile, alla mia età, fare un ragionamento del genere.
Tutto il sapere proviene da Allah, dice sempre il Khalifa.
Il mio invito personale è a non dimenticarlo mai, e non pensare mai di avere l'esclusiva sul pensiero.

Ibn Sina non esclude Ibn Rushd, il Khalifa non esclude Ibn Rushd. Al-Gilani neppure, e per questo desidera inviare, come dono presso Fes, due copie dei lavori di Ibn Sina, da poco giunti a Baghdad da Damasco. Farò copiare dal migliore dei miei amanuensi due volumi per la Sacra Accademia, nella speranza che il Sapere in essi contenuto possa essere utile alla Scienza maghrebina.

E poiché io scrivo a nome del Khalifa e come Maestro della Casa delle Scienze, chiedo che possano giungere, da Fes, copie dei lavori di Ibn Rushd, che il Khalifa possiede già nella sua collezione, ma che ancora mancano nella Biblioteca dell'Accademia di Baghdad, affinchè sia sempre maggiore la sapienza alla portata degli studenti abbasidi.


Pertanto, invito i saggi della Majlis a non considerare ostilmente quella che è una semplice ricerca filosofico-teologica. Non ci dev'essere scontro, concorrenza o gelosia tra le due Accademie. Al contrario, vi dev'essere collaborazione, laddove utile e gradita ad Allah.
Inoltre, vi invito a considerare positivamente la diversità di Ibn Rushd e Ibn Sina: sono due diverse vie per essere sudditi di Dio. Sono come il giorno e la notte. La prima, una via razionale e politica, così come è anche nei precetti aristotelici. La seconda, una via mistica e individuale, così come è anche nei precetti platonici.
Spero di ricevere i testi di Ibn Rushd, consapevole di quanto saranno utili e necessari per la crescita della sapienza a Baghdad.
Che la Pace sia con voi.
 

Zaratustra

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Fantacalciaro
*lettera di risposta*

Capiamo che alla vostra veneranda età la luce emanata da Allah possa giungere sfocata ,quindi vi invitiamo a rileggere l'intestazione della nostra precedente lettera e a sopperire al vostro torpore
con decotti di lavanda e loto ,che magari potrebbero anche affievolire la vostra arroganza

Come potete notare abbiamo interpellato voi medesimo, ritenendo questa non un ragione di stato, ma meramente culturale ,quindi non degna di scomodare il nostro califfo

Vi ricordiamo anche che meta della majlis,casomai il piu grande fra i sufi se ne sia dimentico , è formata da Sufi ,propio come voi ,quindi capacissima di capire la differenza fra un mistico e un uomo politico come Ibn Rush

puntualizzati i punti più semplici ora è nostro intento spiegarvi i più difficili dove probabilmente avete piu dimestichezza nel muovervi


Ibn Rush nostro al-Shaikh al-akbar ha ritradotto Aristotele con l'intento di salvaguardare e riscoprire la vera forza di questo sapiente considerandolo il piu alto esempio di pensiero esistente,

Forza offuscata propio dalle interpretazioni filoplatoniche di ibn Sina e al-Farabi che ne distorcono il pensiero e la voce nei loro falsi commenti troppo influenzati come dite voi da platone e plotino

E come voi avete dimostrato, i risultati di chi abbraccia questa interpretazione del creato, è una certa predisposizione a contemplare troppo il cielo perdendo spesso ciò che ha al sicuro in tasca..

Oltre modo di come voi intendete trovare Allah a noi interessa ben poco , ci interessa invece che i sudditi del nostro califfo abbiano l'identica possibilità di scegliere la via che più gli aggrada quindi vi preghiamo di nuovo
di stare più attento ,data l'importante carica che il nostro califfo vi ha donato


Sara nostra premura evitare che il califfo conosca la vostra poca pertinenza, facendo come dicono ultimamente gli europei " una fontana"


as-salam ‘alay
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
O studiosi, mistici, politici e religiosi del Grande Maghreb, che governate la Jumhuriya, vi prego di non affrettare la vostra lettura.

Noto che ancora il Vostro è uno stato giovane, fino a poco tempo fa più dedito al sangue e alle armi che alla scienza e alla teologia, e per questo sorrido del vostro violento modo di esprimervi.
Voi non avete capito una cosa del mio discorso: Al-Muqtafi, il mio Khalifa, è la Suprema Autorità del mondo, non è semplicemente un Potere politico. Egli E' la cultura di queste terre. Egli è tutto, nella carne del mondo, e tutto gli appartiene.
Capisco che il vostro giovane stato, appena nato come Jumhuriya, non comprenda appieno le mie parole. Quando si è davanti al Califfo, erede del Profeta, che Allah gli doni eterna salute, si è davanti a tutta la Fede. Come ho specificato nel punto n.2 della mia lettera, che evidentemente avete letto con il sangue agli occhi, il Khalifa è responsabile primo e supremo della Casa della Scienza, è lui e non io il Capo. Io sono solo un esecutore, incaricato da Al-Muqtafi di rispondervi a nome della Casa. Poichè voi continuate a rivolgere a me e all'Accademia accuse di matrice mondana, vi risponderò una volta per tutte, prima di passare, in caso di reiterate vostre rimostranze, le carte al Khalifa.

Il mio intento è quello di trovare Dio, e non sono interessato a dispute pseudo-politiche e pseudo-filosofiche. Il mio compito è di pregare e avvicinarmi a Dio, e in questo essere compagno di Al-Muqtafi per gli ultimi anni che ci restano da vivere sulla Terra.

La cosa che più mi lascia perplesso è il fatto che voi critichiate così pesantemente Ibn Sina e i suoi seguaci, scrivendomi che i loro commenti sono "falsi".
Se il vostro modo di porvi, da sufi quali molti siete, è questo, me ne dolgo, ma non smetterò di pregare per voi.
Io non pretendo di piegare il vostro pensiero.
Sinceramente, non riusciamo a vedere molto di dottrinario nelle vostre due lettere.
Sembrano più lamentele pretestuose e poco curate.

La vostra seconda lettera è un buco nell'acqua. Alla prima, avevo già risposto dicendo che il Califfo, potere religioso, politico e culturale di Baghdad, non ha alcuna intenzione di privilegiare il misticismo sufi come unica fonte di sapere, e che anzi il Khalifa ama Ibn Rushd e il Vostro giovane Stato.

Pertanto, rinnovo l'offerta delle copie di Ibn Sina, così come rinnovo la richiesta delle opere magiori di Ibn Rushd, consapevole del Superiore Altissimo Disegno di Allah, in cui le differenze si uniscono e tutto diventa Luce.
 

Zaratustra

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Fantacalciaro
Notiamo che avete poca dimestichezza col prendervi le vostre responsabilità e ce ne rammarichiamo

Ad una formale lettera di spiegazioni avete risposto con l'arroganza della iena , insultando il nostro al-Shaikh al-akbar
dimostrando di non conoscere i commenti di Avicenna ad Aristotele ed a affermazioni riguardanti la vostra persona avete risposto addirittura offendendo un intero stato dentro il trattato di Al-ruha, probabilmente mettendo le 2 cose allo stesso piano di importanza

non coscio della responsabilità che vi appartiene ,avete a torto o a ragione ,travaricato ogni limite della normale educazione


Ci vediamo quindi costretti ad attuare la minaccia gia in precedenza espressa

as-salam ‘alay


certamente giungerà a voi, per Colui che conosce l'invisibile, Colui al quale non sfugge il peso di un atomo, nei cieli e sulla terra, e non c'è nulla di più grande o più piccolo che non sia in un Libro chiarissimo»,

 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
Ebbene, saggi Amir al-Kitab della Majlis, i quali governate la Jumhuriya del Grande Maghreb, non posso fare altro che registrare le vostre intenzioni e comunicarle al Khalifa.

Tuttavia rimango consapevole che queste fossero le Vostre intenzioni sin dalla prima lettera, che in effetti ha lasciato me quanto il Khalifa piuttosto sconcertati, data l'insolita asprezza con cui era scritta.
Ora, finalmente, potrete "troncare ogni rapporto culturale" con il Califfato Abbaside.
Siate però consci che questa è una Vostra decisione unilaterale, compiuta nonostante le chiare e fattive rassicurazioni, contenute nella mia prima lettera di risposta, in cui avevo già garantito che l'intenzione del Khalifa non sarebbe mai stata di ostracizzare Ibn Rushd presso Baghdad.
Quelle parole, quelle certezze, stanno ancora su quella lettera, e sono comunque la garanzia del fatto che il Califfato Abbaside non sarà mai alieno a tutta la conoscenza.

Giacchè è tutta la conoscenza importante, non solo una parte, e a Baghdad non si levano mai bandiere di una "fazione filosofica" su un'altra.

Io, Al-Gilani, saluto con rispetto, e spero che un giorno Voi possiate comprendere la bontà delle azioni del Khalifa Al-Muqtafi. Per questo, farò comunque partire da Baghdad una carovana diretta a Fes, su cui viaggeranno i testi di Ibn Sina, nella speranza che possano comunque essere utili a Voi.

Cercavate lo scontro, purtroppo l'avete ottenuto.
Ma Baghdad non chiuderà mai le porte ai suoi figli, quali Voi siete. Di questo sono sicuro, grazie alla saggezza del Khalifa e del suo giovane erede, Al-Mustanjid, anch'egli conscio della superiorità del compito che Allah ha imposto alla Famiglia Abbasid.

Che la Pace sia con Voi.
 

Zaratustra

Get a life
Fantacalciaro
Come al solito evitate ancora le vostre responsabilità additandole come nostre

Nella nostra prima lettera vediamo solo domande e nessuna offesa
non leggiamo accuse di mondanità al vostro califfo, non deridiamo le vostre istituzioni e sopra a tutto non chiediamo di bruciare i testi di Avicenna ma di affiancarli a quelli di Ibn Rush

Noi non cerchiamo lo scontro ,cerchiamo la verità, ma di certo non lo rifuggiamo
La parola scritta sul papiro non puo essere cambiata come la purezza del cuore non può essere nascosta ad Allah
 

Zaratustra

Get a life
Fantacalciaro
*un papiro finemente decorato giunse all'ambasciata del Califfo Abbaside*


Noi saggi Amir al-Kitab della Majlis, i quali governano la Jumhuriya del Grande Maghreb, vi rendiamo noto :

Muwafaq ibn Qasim al-Nasr, filosofo autodichiaratosi Avicenniano , abitante del vostro regno,nonostante i divieti da noi imposti sulla circolazione di testi del filosofo Avicenna e di acculturari provenienti dalla Grande Bagdad ,è entrato senza permesso nel nostro regno professando teorie da noi vietate

Indi per cui ci siamo trovati costretti a costringerlo alla residenza forzata in una casa poco lontano Fez, finche la sua situazione non verra da lui o da voi chiarita
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
*Stavolta è lo stesso Khalifa a rispondere agli Amir al-Kitab della majlis della Jumhuriya del Grande Maghreb*

Presa conoscenza del divieto dal Vostro Stato espresso, della circolazione di opere di Ibn Sina e, addirittura, della presenza di uomini d'ingegno provenienti da Baghdad la Splendente, la città più grande, più popolosa e più avanzata del mondo, il Khalifa non può che esprimere il proprio disappunto, allorché un filosofo della Mesopotamia viene ostracizzato come un vile infedele o peggio, come un eretico kharigita.
Il Khalifa non conosce Muwafaq ibn Qasim al-Nasr, giacché egli non ha mai visitato la Corte del Palazzo nè la Bayt al-Hykma [Casa della Scienza, ndr] ma essendo costui cittadino abbaside, il Khalifa ha il dovere di proteggerlo e di impedire che sia stroncata la libera circolazione del pensiero.
Poiché la cosa più importante è la sapienza accessibile all'uomo, chiunque in vita si impegni a dissipare le nubi che avvolgono il mondo, merita rispetto e sostegno, e soprattutto libertà.
Il Khalifa non può che essere rammaricato da quanto avvenuto, e pertanto chiede a Voi, saggi Amir al-Kitab della Majlis, di non nuocere alla persona di Muwafaq ibn Qasim al-Nasr, di non arrestarlo nè trattenerlo, poiché questo sarebbe considerato un grave affronto verso lo stesso Khalifa, protettore di tutte le genti abbasidi.
Il Khalifa Al-Muqtafi ha, sopra ogni altra cosa, a cuore che tutto il mondo islamico sia unito e alieno alle dispute dottrinarie, e per questo lavorerà, fino alla morte, per risanare la ferita aperta tra la Sacra Accademia Araba e la Bayt al-Hykma.
Tuttavia Egli chiede a Voi, saggi Amir al-Kitab, di permettere questo futuro lavoro evitando di nuocere alla persona di Muwafaq ibn Qasim al-Nasr, filosofo abbaside, protetto del Khalifa come ogni altro suddito abbaside.
Se Voi permetterete la sua libertà, di vivere e pensare senza divieti d'ingresso in qualunque città del Vostro Stato, allora compierete un gesto assai gradito al Califfo Al-Muqtafi, il quale saprà ricompensare la Vostra temperanza ed evitare di dover entrare in un conflitto che, dall'ambito meramente dottrinario, passerebbe inevitabilmente su un piano politico.

Certo di avere una risposta amichevole e positiva, il Khalifa di Baghdad la Splendente, Al-Muqtafi, augura la Pace e la Saggezza ai Pilastri dell'occidente islamico, i cinque Amir al-Kitab della Majlis, che governate la Jumhuriya del Grande Maghreb.

Che la Pace sia con Voi, e con i Vostri sudditi.

Al-Muqtafi, Khalifa di Baghdad

*Al-Muqtafi riprende la lettura di Al-Ghazali, seduto nel grande terrazzo che offre la vista sulla città Splendente, mentre il messo più abile e rapido viene istruito sulla destinazione della missiva*
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Un messo giunge via mare da Bandar-e-Abbas in Corasmia alla corte del Califfo Al-Muqtafi, chiedendo umilmente udienza.
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
L'ambasciatore corasmio viene fatto accomodare all'interno del Palazzo del Califfo, dove viene rifocillato e fornito di ogni necessità, al fine di creare una stabile ambasceria presso il Khalifa.
 

Rude

Spam Master
Alle prime avvisaglie di guerra ambasciatori dell'Emirato Ziride si diressero a Baghdad per conferire direttamente con la più alta autorità politica dei musulmani, Difensore della Fede, il venerabile Califfo Al-Muqtafi. Giusero alle porte del Palazzo Abbaside, chiesero udienza e si misero ad aspettare con pazienza...
 
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