Wallace parve non udire Saturny... rimase a fissare il vuoto, mano sinistra infilata nella giacca a stringere il piccolo crocifisso d'argento che portava sempre al collo.
Solo ad un ulteriore richiamo sembrò destarsi dal suo torpore e riprendere il suo solito modo di fare
"Eh? Cosa... Che hai detto Sat? La guerra? Diamine, che domanda... Sarebbe più facile rispondere se mi avessi chiesto com'era a letto Vera Lynn!"
scoppiò a ridere alla sua stessa battuta... lo scozzese non era solito scherzare in questi termini che lui considerava volgari, ma le risate che indubbiamente avrebbe provocato lo avrebbero aiutato a superare quel momento angosciante.
Si rifece poi serio prese un lungo respiro e disse infine
"La verità, Saturny, è che non ne so poi così tanto.... ero ancora in Accademia per Ufficiali quando è scoppiata la guerra... non ho mai visto il fronte vero e proprio... l'ho finita appena in tempo per farmi assegnare una squadra ed essere spedito a bordo dell'imbarcazione del Capitano Tennant per assistere l'evacuazione di Dunkirk... era un vero casino là fuori... una massa immane di uomini a mollo nell'acqua gelida, alta fino alle spalle, per ore e ore.... coi Jerry che avanzavno tenendoci sotto il tiro costante dell'artiglieria..."
Wallace si rabbuiò... si mise una sigaretta in bocca tenendola spenta
"Sbarcammo con una delle navi più piccole che intanto caricò quanti più uomini potè, trasportandoli poi alle navi più grandi che non potevano entrare in porto perchè la Luftwaffe l'aveva distrutto... andammo verso il perimetro... gli ordini erano di dare manforte ai francesi di retroguardia... e lo facemmo: ci piazzammo in una delle case e rispondemmo al fuoco... avevo un buon tiratore... si chiamava Mick... Mick Hackett... Michael, un tizio biondo di Birmingham... usava un Enfield con l'ottica... avrebbe potuto colpire una moneta lanciata in aria a cento iarde di distanza... facemmo fuori parecchi tedeschi... a un certo punto Hackett riuscì perfino a colpire un ufficiale della Wehrmacht che ebbe la brillante idea di mettere la testa fuori dal suo Stug... 'ehi, non è poi così difficile... come diamine hanno fatto a ricacciarci fino in questo buco di culo, datemi una squadra e vi porto a Berlino' -sorrise amaramente- sì, era un simpaticone il buon Mick... si era alzato per andare a pisciare... e poi fu un inferno... così... dal nulla... un secondo sei lì che parli col tuo amico, e il secondo dopo piovono bombe.... magari fino a un momento prima era vivo e sorrideva tronfio... e poi non c'è più... è quella la cosa più spaventosa della guerra... e l'artiglieria... l'artiglieria che ti scarica addosso morte.... ci andò bene tutto sommato... persi solo lui della mia squadra quel giorno... non so se mio padre ci mise lo zampino o no, era tenente generale e sicuramente aveva contatti coi piani alti... mi venne dato l'ordine di ritirarmi il mattino seguente ed imbarcarmi per Dover... fu un successo: un comandante tedesco e due intere squadre fatte fuori... e la Marina Reale di Sua Maestà... bhè sappiamo tutti com'è andata a Dunkirk: salvò un sacco di vite"
Lo scozzese ripose la sigaretta nel pacchetto, se lo rimise in tasca, fece una smorfia e concluse
"Non lo so bene com'è la guerra ragazzi, ne ho vista troppo poca per dirvelo con certezza... ma di sicuro posso dirvi che non è come crede la gente a casa... la guerra è una cosa brutta, sporca... un vero schifo insomma... ma a volte è necessaria... di sicuro questa lo è... e noi abbiamo un dovere preciso, verso la nostra famiglia, i nostri amici, il nostro Re, la nostra patria... quindi sarà bene che teniamo gli occhi bene aperti, che ci ricordiamo tutto quello che ci hanno insegnato e che mandiamo quanti più unni possibili al creatore senza che loro ci mandino noi!
Sempre che non vogliate sentire parlare in tedesco a Picadilly... e vi assicuro che io non ci tengo proprio: figurati che già mi da sui nervi l'accento inglese di Jones!"
E prese a ridere, riuscendo a rilassarsi un minimo.
Dopo un po', aprì appena un lato della sacca che aveva davanti, infilandoci dentro la mano e sbirciando... trovò conforto nel sentire al tatto la trama famigliare del kilt tartan scuro della Black Watch, 'Che io sia dannato se metto piede a Parigi o Berlino senza un kilt!', e prese a scambiare due chiacchiere frivole col vicino di posto cercando di distrarsi e non pensare al lancio, o ai suoi ex compagni della Black Watch che sicuramente erano da qualche parte là sotto, pronti ad assaltare le spiagge della Normandia.