BELGRADO - Mister Friònzola bacchetta i media dinanzi ai microfoni.
C'è ben poco da dire, è stata una partita combattutissima e la sfiga ci ha perseguitato. Mai vista una partita così. Sessanta minuti in attacco, quelli toccano due palloni e fanno gol. Pazienza, abbiamo di che meditare.
Voi già a parlare di crisi, e so che avete sulla punta della vostra penna il mio nome tra i papabili esonerati... non ne vedete l'ora eh? Ma la colpa non è mia, né dei ragazzi. La colpa è solo di quella pu... di quella palla che non vuole entrare.
Il mister conclude con un messaggio da profeta.
Questa partita si deve vincere. Come tutte le altre del resto, ma questa... si deve vincere. Da questa partita capiremo se siamo Peroni o Moretti. E voi sapete che a me piacciono le Peroni. Ora vediamo se in frigo abbiamo delle Peroni o delle Moretti.
Dopo le interviste, Friònzola ha preferito non rilasciare ulteriori dichiarazioni. Lo abbiamo seguito di nascosto verso il retro della Cupola Rossa, la fantastica struttura sportiva dell'architetto croato Nzrvcic, messa su in tempo record dai patroni della squadra, la "società di import-export" Arkan. Tra le poche immagini registrate sopravvissute ai gavettoni di vetriolo e le poche testimonianze di coloro che hanno conservato la vista dopo l'incontro con la sorveglianza, risulta che Friònzola stesse facendo una gara con Arkhan e Jovanovic a chi colpisce più bottiglie sul muretto. Le bottiglie erano color ambra.