"E’ stato un semestre disastroso. Il suo lavoro è ben lontano dall’essere soddisfacente. Impara a fatica e i fogli dei suoi test sono mezzo strappati. In uno ha preso un 2 su un punteggio massimo di 50. Inoltre si mette nei guai perché non ascolta, e insiste a fare le cose alla sua maniera. Ho sentito che avrebbe l’idea di diventare uno scienziato: un’ambizione ridicola alla luce dei suoi voti attuali. Se non riesce ad apprendere le semplici nozioni della biologia, non avrebbe alcuna possibilità di diventare un esperto. Sarebbe una perdita di tempo, per lui e per i suoi insegnanti". E' una bocciatura senza scampo quella ricevuta nel 1949 da un John Gurdon appena 15enne da parte del suo professore di scienze a Eaton, dopo essersi classificato come peggiore tra i 250 studenti del corso. Ma dopo più di sessant'anni sono parole che fanno soltanto sorridere, specialmente quando si ha un premio Nobel in mano per essere diventato il "genio" della ricerca sulle staminali
La pagella di Gurdon pubblicata dall'Università di Cambridge
Quando il genio è disadattato nelle strutture sociali...