"Ho avuto occasione di conoscere il vostro popolo, Alata Vairis. Lontano al Sud, dove il sole è così caldo che d'inverno non cade la neve, ci sono Arpie in gran numero. Con alcune di loro negli anni ho coltivato qualcosa che si potrebbe chiamare amicizia, e ormai il vostro linguaggio mi è familiare. Inoltre ho modo di credere che, tra tutti i Senzali, noi Sauriani siamo i meglio equipaggiati per capirvi. Sarvan non ci ha fatto troppo diversi da come Sheika ha fatto voi. Le nostre società sono matriarcali, nasciamo dalle uova, mangiamo solo carne..."
Kairos scoprì le zanne in quello che per un Sauriano (o per un'Arpia) passava per un sorriso, trovandosi a ricordare le prime, terrificanti, conversazioni con le Alate
"Anche per questo noi primi tempi era difficile essere continuamente chiamato Preda. Poi una di voi ha chiamato Preda un Antico Drago, e ho smesso di offendermi. E' evidente che per voi tale termine non ha nulla a che fare con la dieta."
...
Il Principe rimase impassibile mentre le Arpie discutevano, tenendo d'occhio i soldati affinché mantenessero la calma. Fu serio al momento di riprendere la conversazione. L'idioma delle Alate ancora lo eludeva, ma era evidente che l'argomento in questione era spinoso.
"Non fraintendete le mie parole, Cacciatrice Alata. Come ho detto la tua gente è benvenuta in queste montagne. Quello che voglio dirvi è che quando arriverà l'inverno, e il cibo si farà scarso, se rimarrete nei territori dell'Impero potrete muovervi come credete in cerca di preda, trovare nuovi nidi ed espandere la vostra popolazione. L'ultima cosa che volgiamo è alzare le armi contro la Razza Alata, che non ha mai fatto del male al nostro popolo."
Kairos si rivolgeva ora a tutta la platea di Arpie, non più solo alla loro portavoce.
"Voglio solo farvi capire alcune delle complicazioni di noi Senzali, come le Alate hanno cercato di farmi capire le loro. Nel vostro Territorio di Caccia, nelle vostre montagne, immagino che oltre a voi e alla vostre Prede vi fossero anche animali dediti alla caccia. Aquile tra le cime, lupi e orsi nelle valli. E pur essendo il principale predatore, voi avete saputo lasciare carcasse per gli uccelli del cielo, quadrupedi malati per le zanne delle fiere, affinché i numeri delle prede rimanessero controllati, e i branchi sani."
Ricordava, Kairos, le descrizioni che gli aveva fatto Shiver della vita prima di Silene, gli scritti di Sabrina Glessvig sulla condizione primigenia delle Arpie. Dove Umani ed Elfi vedevano la privazione, la barbarie, un Sauriano poteva scorgere il familiare ruolo del predatore d'apice, che regola per sua stessa natura le popolazioni di tutte le specie del suo territorio. Si trattava solo di far capire alle Arpie che il nuovo territorio aveva specie ben più complesse, metodi più elaborati della decimazione per tenere in equilibrio le loro necessità. E, soprattutto, che le Arpie non sarebbero state, giocoforza, alla cima della piramide.
"Così, nel nostro Territorio di Caccia, l'Impero controlla l'equilibrio di tutte le popolazioni che lo abitano. Non solo aquile e lupi, prede e predatori, ma altre razze di Senzali, Sauriani e non, le loro usanze, le bestie che nutrono per cacciarle senza fatica... E' un sistema con molte parti, ma non è troppo difficile convivere con esso.
Soprattutto se in futuro permetterete ai nostri rappresentanti di parlare con voi, come io sto facendo adesso. Solo in caso di emergenza, è chiaro, so quanto poco siano graditi gli stranieri presso i vostri nidi. Ovviamente, se doveste avere bisogno di parlare, una vostra messaggera sarà accolta in qualunque avamposto Sauriano, e sapranno che le Alate del Nord sono affiliate all'Impero."
Chissà cosa avrebbero pensato queste Arpie selvatiche dell'Impero di Silene... meglio non dargli troppe strane idee...
"Voi siete giunte per salvarvi dalla guerra. Non posso fare altro per mostrare la nostra buonafede che offrire aiuto per i vostri feriti. Se c'è tra voi chi necessita di cure più serie, magiche e non, possiamo ospitarle e curarle. Alcune Cacciatrici sane potranno accompagnarle per assicurarsi che stiano bene, se vorrete. Vi sembrerà strano, ma molte delle Arpie che conosco vivono in edifici costruiti dai Senzali, e hanno sperimentato la vita cittadina di noi prede. Un po' alla volta potreste persino apprezzarla..."