Film Django: Unchained

Taramir

SoHead Hero
Fantacalciaro
ma in realtà candie è il rampollo, è il giovane che vuol far valere il suo diritto di nascita sul vecchio e sul negro, non è un ragazzino ma nemmeno un uomo smaliziato (tanto da aver bisogno del vecchio stephen per accorgersi che lo stanno inculando)...
un 38enne con la faccia ancora un pò da bambino come di caprio ci sta benone insomma, imho
 

Mourinho

Get a life
Fantacalciaro
Tutti i film western di Sergio Leone (che non sono quelli che dico di seguito) assolutamente, poi molti altri che ti dico a caso e di diverso sottogenere come Il Mio Nome è Nessuno, Lo chiamavano Trinità, Il Grinta, Balla coi Lupi, poi i migliori di John Wayne e altri ancora.
 

Taramir

SoHead Hero
Fantacalciaro
volendo restringere il cerchio direi

il buono il brutto il cattivo
django
lo chiamavano trinità
 

Rebaf

Get a life
Fantacalciaro
Oltre a tutti quelli di Sergio Leone come ha detto Mou, ti dico anche qualche altro titolo che secondo me rappresenta bene il genere nelle sue declinazioni: Ombre Rosse (il western nella sua forma più pura, l'inizio di tutto praticamente), Il grande cielo del grandissimo Howard Hawks (tra i miei preferiti di sempre), Il fiume rosso sempre di Hawks (in cui dirige magistralmente John Wayne) Il mucchio selvaggio di Peckinpah (la morte del western classico), Corvo rosso non avrai il mio scalpo, I magnifici sette (remake di un filmone di Kurosawa), L'uomo che uccise Liberty Valance (un altro ottimo western di John Ford), Hombre (western filo-indiano con Paul Newman), Piccolo grande uomo (altro grande western pro indiani con Dustin Hoffmann), Sentieri Selvaggi, Un dollaro d'onore, Butch Cassidy.

Ovviamente ho escluso lo spaghetti western perchè ci sarebbe da aggiungere un sacco di roba, basti solo pensare che Corbucci avrà girato una 50ina di film, pero' per darsi un'idea imho la "trilogia del dollari di Leone già ti fa capire (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono il brutto e il cattivo). Se poi questi tre ti piacciono, o li hai già visti, allora si potrebbero dire tutta un'altra serie di film da vedere.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Mersault 1917 ha scritto:
l'ho visto ieri sera (in originale)
un film solido, pieno, tecnicamente completo; esaltante a tratti, piacevole dall'inizio alla fine. tuttavia, penso di poter dire che gli manchi la scintilla, un che di freschezza e quel lampo di genialità "à la tarantino", qualità che hanno contraddistinto i suoi film migliori, e persino kill bill. sto parlando innanzitutto di ritmo.
questo, per me, significa che il film non è un capolavoro, pur essendo ottimo e pur avendo una miriade ininterrotta di spunti fenomenali.
ma i dialoghi non sono cosi' irresistibili come in altre occasioni, i personaggi non dicono e non fanno cose inaudite, la narrazione scorre, pianamente, dall'inizio alla fine senza inversioni o soprassalti. i protagonisti sono legati insieme da un'omogeneità qualitativamente altissima, ma forse priva di picchi (l'unico veramente mastodontico, per me, è lo stephen di samuel l. jackson).

dopo un inizio piu' che promettente (la "scuola" di schultz a django e la formidabile scena notturna in cui gli racconta la leggenda di sigfrido), lo spettatore è letteralmente scortato dalla carovana dei personaggi (Candie in carrozza e gli schiavi a piedi) verso Candyland, palcoscenico su cui si consuma il dramma.

il dramma in questione (lo schiavismo) è trattato con sincera partecipazione e senza ricorrere alla lente protettiva del discorso metacinematografico (cosa che contraddistingue, invece, inglorious basterds) ed è una delle cose piu' belle di questo film, ed è incarnato, nei suoi estremi, da king schultz e da stephen.
king schultz (il grande christoph waltz) è il monumento alla civiltà di matrice europea, è "l'altro" necessario a creare la frizione drammatica con lo spirito dominante degli "young americans": è il buon bianco, e il rispetto con cui tratta sia django che sé stesso nei confronti di candie trasuda un'umanità che kurosawa avrebbe riconosciuto e apprezzato.
al suo livello, ma dall'altra parte, io metto stephen (un samuel l. jackson commovente): lui è il personaggio piu' tragico del film, e lo recita con un'ispirazione geniale. il suo modo di essere "il buon negro" sottomesso (tanto da giustificare la frenologia di candie) lo rende odioso e profondissimo. è come un cane da guardia (compreso il suo modo di stare accanto al padrone) ed è piu' cattivo dei bianchi: 75 anni di schiavitu' l'hanno reso un uomo rivoltante, il monumento alla codardia e una critica coraggiosa ai neri che non hanno mai alzato il braccio contro il padrone, come i cani piu' mansueti.

il film insomma è concettualmente ricco, tecnicamente ineccepibile (un western "politico" senza i grandi cieli aperti né il mito della frontiera, ma tutto calato nelle comiche/drammatiche vicissitudini dei protagonisti umani, gli "attori della Storia") e conoscendo la poetica del regista sarebbe possibile scriverci sopra una tesi; ma se restiamo a un livello piu' "istintivamente" cinematografico, e anche qui perché conosciamo il regista, penso si possa dire che il film è fin troppo elegantemente piano, e dico troppo perché stiamo parlando di tarantino.
insomma, diverte e compiace, ma non stupisce. è il primo film in cui tarantino non sperimenta ma si accontenta di raccontare una vicenda potente e sinfonicamente equilibrata.

comunque lo rivedro', e magari fuori degli orari d'ufficio potro' scriverne di nuovo, e piu' estesamente.

Mersault 1917 ha scritto:
ti stavo aspettando
e mi aspettavo, anche, che questo del ritmo piano potesse essere visto altrimenti e come un punto di merito. e il rimando a jackie brown ci sta: come quello, anche questo è un film più "elegiaco" che "epico".
credo comunque una cosa: che al film manchi, essenzialmente, l'adrenalina. i film di tarantino (salvo, finora, jackie brown) hanno sempre un cuore adrenalinico, un'attesa (ripagata) del momento di sfogo, di forza immensa scaricata ed espressa. il momento in cui l'essere umano si libera, una liberazione. in questo film, l'unica scena formalmente di questo tipo è quella in cui django frusta uno dei brittle. altrimenti, il racconto prende la via di candyland e quella di una coralità teatrale di livello altissimo, omogenea e di purissimo intrattenimento, ma priva di quella costruzione "a climax" che è abituale al regista.
sembra insomma che tarantino si sia qui sottratto alle sue stesse regole drammaturgiche: i periodi del film sono spezzati in diverse e successive prove che django deve superare, ma un vero e proprio (epi)centro non c'è. in questo senso, anche, il film rimanda a jackie brown.

Ecco, questo.

Troppo lineare, troppo poco tarantiniano. Gran film, ma non un gran film di tarantino. Scorre agevolissimo e con un gran ritmo, belle le citazioni, ma dove sono l'assurdo e il grottesco spinto? Gli manca qualcosina secondo me.

Stephen su tutti, megatragico anche se spesso fanno ridere le sue uscite. Crudelissimo, rappresenta alla perfezione il fedele scagnozzo "traditore della razza". Quando alla fine ha gettato il bastone, si è raddrizzato ed ha detto "io conto sei colpi, negro" mi immaginavo già un megaduello finale con megadialogo incluso che avrebbe lanciato il film nelle stelle. E invece niente :sad:

Candie è di suo un personaggio un po' piattino, anche se la scena dello sbrocco raschia via la patina di manierismo che si è messo addosso per coprire il fatto di essere sostanzialmente un bieco padrone di negri. Anche il pezzo nel quale il suo avvocato avverte Shultz di non parlare francese perché imbarazza il padrone è di classe.

Foxx ottimo, ma secondo me è un pochino oscurato dal vero "duello" del film, che anche secondo me è tra Shultz e Stephen.
 

Thewo

Chosen one
Mersault 1917 ha scritto:
la mia "critica" non è assolutamente a dicaprio, che è qualitativamente perfetto, ma proprio allo spessore del suo personaggio.
per carità, è un personaggio gradevolissimo, ma come detto non ha la forza per diventare un personaggio indimenticabile della cinematografia tarantiniana, cosa che invece a stephen spetterebbe di diritto.
il dettaglio della dito tagliato l'avevo indovinato durante il film, l'attimo in cui dicaprio si guarda la mano insanguinata con disappunto non è recitato e si vede!
Candie è scemo
c'è sto fatto, Stephen è spregevole, ma non è scemo
candie è un personaggio da compatire, non può diventare IL personaggio, si farebbe coglionare dai due se non fosse per Stephen, tarantino gli fa dire che "non sono mai andato via da Candieland" gli fa dire che a Boston già sarebbe spaesato, perso, è il pollo da stangare...insomma, non è un figo tarantiniano, nonostante lo creda, non è Bill e neanche Hans Landa, assomiglia più a Luis Gara, se vogliamo.
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
50-tarantino-characters10.jpg
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
secondo me, comunque, e proprio perché candie è il potenziale coglionazzo, lo paragonerei piu' a ordell robbie che a louis gara (vedi la scena in cui sono al bancone del bar e jackie si cucina ordell che non ci capisce un cazzo). in ogni caso, è davvero jackie brown il metro di paragone piu' efficace per spiegare questo film nella filmografia tarantiniana.
nel complesso, tarantino ha reso piu' ambigui, meno netti i suoi personaggi, ed è anche in questo senso che si potrebbe vedere un segno dell'ambiziosità del progetto, anche se il livello del risultato rimane in sospeso, e fondamentalmente affidato all'onni(m)potenza del giudizio personale.
 
Rebaf ha scritto:
Oltre a tutti quelli di Sergio Leone come ha detto Mou, ti dico anche qualche altro titolo che secondo me rappresenta bene il genere nelle sue declinazioni: Ombre Rosse (il western nella sua forma più pura, l'inizio di tutto praticamente), Il grande cielo del grandissimo Howard Hawks (tra i miei preferiti di sempre), Il fiume rosso sempre di Hawks (in cui dirige magistralmente John Wayne) Il mucchio selvaggio di Peckinpah (la morte del western classico), Corvo rosso non avrai il mio scalpo, I magnifici sette (remake di un filmone di Kurosawa), L'uomo che uccise Liberty Valance (un altro ottimo western di John Ford), Hombre (western filo-indiano con Paul Newman), Piccolo grande uomo (altro grande western pro indiani con Dustin Hoffmann), Sentieri Selvaggi, Un dollaro d'onore, Butch Cassidy.

Ovviamente ho escluso lo spaghetti western perchè ci sarebbe da aggiungere un sacco di roba, basti solo pensare che Corbucci avrà girato una 50ina di film, pero' per darsi un'idea imho la "trilogia del dollari di Leone già ti fa capire (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono il brutto e il cattivo). Se poi questi tre ti piacciono, o li hai già visti, allora si potrebbero dire tutta un'altra serie di film da vedere.
Aggiungo alla lista Mezzogiorno di fuoco e Il mio nome è nessuno, film molto sottovalutato solo perchè c'è Terence Hill.
 

Rebaf

Get a life
Fantacalciaro
Cazzo me l'ero dimenticato Il mio nome è nessuno, grandissima interpretazione di Terence Hill.
 

Mourinho

Get a life
Fantacalciaro
Oss ha scritto:
Aggiungo alla lista Mezzogiorno di fuoco e Il mio nome è nessuno, film molto sottovalutato solo perchè c'è Terence Hill.
Rebaf ha scritto:
Cazzo me l'ero dimenticato Il mio nome è nessuno, grandissima interpretazione di Terence Hill.

Già messo io :sisilaitorn:
 

Decius

Fullscreen
Fantacalciaro
Rebaf ha scritto:
Oltre a tutti quelli di Sergio Leone come ha detto Mou, ti dico anche qualche altro titolo che secondo me rappresenta bene il genere nelle sue declinazioni: Ombre Rosse (il western nella sua forma più pura, l'inizio di tutto praticamente), Il grande cielo del grandissimo Howard Hawks (tra i miei preferiti di sempre), Il fiume rosso sempre di Hawks (in cui dirige magistralmente John Wayne) Il mucchio selvaggio di Peckinpah (la morte del western classico), Corvo rosso non avrai il mio scalpo, I magnifici sette (remake di un filmone di Kurosawa), L'uomo che uccise Liberty Valance (un altro ottimo western di John Ford), Hombre (western filo-indiano con Paul Newman), Piccolo grande uomo (altro grande western pro indiani con Dustin Hoffmann), Sentieri Selvaggi, Un dollaro d'onore, Butch Cassidy.

Ovviamente ho escluso lo spaghetti western perchè ci sarebbe da aggiungere un sacco di roba, basti solo pensare che Corbucci avrà girato una 50ina di film, pero' per darsi un'idea imho la "trilogia del dollari di Leone già ti fa capire (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono il brutto e il cattivo). Se poi questi tre ti piacciono, o li hai già visti, allora si potrebbero dire tutta un'altra serie di film da vedere.


yo

speriamo di trovarne con video decente almeno un paio
 

mapa

scaccolatrice
ho goduto senza entusiasmarmi, questa e' il responso a bruciapelo.
ed il motivo credo si possa riassumere con
Vanadis ha scritto:
certo è un prodotto di altissima qualità ma nn vedo il senso di riproporre il tema della vendetta dopo KB (con una storia abbastanza sempliciotta)
ecco.
e' dovuto proprio a questo. e' un tarantino 100%, colmo di tutte le sue finezze e magistrali magie di compositore e direttore d'orchestra, ma la tematica non c'e', non approfondisce nulla di quel che aveva iniziato con kill bill.
oltretutto se il suo senso della vendetta si limita a questa visione..
 

Taramir

SoHead Hero
Fantacalciaro
calma però
beatrix vuole la sua vendetta perchè le è stato tolto tutto e quindi la sua risposta sarà totale, completa, un'estirpazione tout-court dalla faccia della terra di chiunque sia in debito di sangue con lei.
django rivuole solo la sua broomhilda, se fosse stato possibile se ne sarebbe andato da candieland con lei senza torcere un capello a nessuno. la sua unica, vera vendetta è quella nei confronti dei 3 fratelli brittle, che peraltro si manifesta compiutamente solo quando sfoga la sua ira sul secondo fratello frustandolo e richiamando l'attenzione degli altri negri prima di ammazzarlo.
se beatrix è pronta a combattere gli ottantotto folli solo per arrivare a o'ren ishii, e fossero stati mille li avrebbe comunque fronteggiati ed ammazzati, django si affida all'intelletto di schultz per riprendersi il suo amore con l'astuzia. ed è solo quando quel cane bastardo di stephen lo mette nei guai che decide di dare sfogo alla sua forza devastatrice ma, ancora una volta, lui torna a candieland per broomhilda - e secondariamente per distruggere candieland e tutto ciò che rappresenta, stephen compreso (anzi, per primo).

per come la vedo io, in sostanza, la vendetta in django è un corollario, mentre in KB è l'assioma fondamentale.
(e in quest'ottica ho trovato fuorviante il trailer)
 

mapa

scaccolatrice
rimane sempre una vendetta che come soluzione vuole eliminare tutto cio' che si mette d'intralcio e che viene dettata dall'ira. mi fai arrabbiare--> ti uccidero'.
 

Thewo

Chosen one
Mersault 1917 ha scritto:
secondo me, comunque, e proprio perché candie è il potenziale coglionazzo, lo paragonerei piu' a ordell robbie che a louis gara (vedi la scena in cui sono al bancone del bar e jackie si cucina ordell che non ci capisce un cazzo). in ogni caso, è davvero jackie brown il metro di paragone piu' efficace per spiegare questo film nella filmografia tarantiniana.
nel complesso, tarantino ha reso piu' ambigui, meno netti i suoi personaggi, ed è anche in questo senso che si potrebbe vedere un segno dell'ambiziosità del progetto, anche se il livello del risultato rimane in sospeso, e fondamentalmente affidato all'onni(m)potenza del giudizio personale.
giustissimo! Ordell! Quoto tutto.

Taramir ha scritto:
calma però
beatrix vuole la sua vendetta perchè le è stato tolto tutto e quindi la sua risposta sarà totale, completa, un'estirpazione tout-court dalla faccia della terra di chiunque sia in debito di sangue con lei.
django rivuole solo la sua broomhilda, se fosse stato possibile se ne sarebbe andato da candieland con lei senza torcere un capello a nessuno. la sua unica, vera vendetta è quella nei confronti dei 3 fratelli brittle, che peraltro si manifesta compiutamente solo quando sfoga la sua ira sul secondo fratello frustandolo e richiamando l'attenzione degli altri negri prima di ammazzarlo.
se beatrix è pronta a combattere gli ottantotto folli solo per arrivare a o'ren ishii, e fossero stati mille li avrebbe comunque fronteggiati ed ammazzati, django si affida all'intelletto di schultz per riprendersi il suo amore con l'astuzia. ed è solo quando quel cane bastardo di stephen lo mette nei guai che decide di dare sfogo alla sua forza devastatrice ma, ancora una volta, lui torna a candieland per broomhilda - e secondariamente per distruggere candieland e tutto ciò che rappresenta, stephen compreso (anzi, per primo).

per come la vedo io, in sostanza, la vendetta in django è un corollario, mentre in KB è l'assioma fondamentale.
(e in quest'ottica ho trovato fuorviante il trailer)
anche qua concordo al 100%
 

marco.roc

Spam Master
Io mi sono innamorato di DiCaprio come una dodicenne nel 97.

Sono sussultato sulla poltrona quando prende in mano il martello.
 
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