Film Django: Unchained

Sioco

Spam Master
Visto, 3 ore che passano in un lampo.

Christoph Waltz ancora una volta immenso.
Di caprio, Jackson tutti all' altezza.

Colonne sonore davvero degne di nota.
 

Doc

Spam Master
Vado stasera, dopo alcune problematiche, ho semplicemente deciso che non posso aspettare tot mesi per vederlo.
 

Taramir

SoHead Hero
Fantacalciaro
madonna ragazzi, orgasmi multipli

di caprio, jackson e foxx ottimi
don johnson fantastico
waltz MONUMENTALE, ancora
non avevo letto di franco nero e trovarmelo davanti mi ha fatto abbastanza jizzare

ah, e poi la colonna sonora, cristiddio, ne vogliamo parlare? ok, con morricone vai sul sicuro, ma in mezzo ci son passati un paio di rap che ci stavano a meraviglia, e non mi capitava di riuscire ad ascoltare con piacere una canzone di elisa da boh... 15 anni tipo
 

Doc

Spam Master
Devo digerirlo, come tutti i film di Tarantino.

Una scena però, sicuramente, mi rimarrà indigesta.

La scena dei buchi sui sacchi in testa del simil-ku klux klan. Più che da Tarantino, mi sembrava da Scary Movie...
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
l'ho visto ieri sera (in originale)
un film solido, pieno, tecnicamente completo; esaltante a tratti, piacevole dall'inizio alla fine. tuttavia, penso di poter dire che gli manchi la scintilla, un che di freschezza e quel lampo di genialità "à la tarantino", qualità che hanno contraddistinto i suoi film migliori, e persino kill bill. sto parlando innanzitutto di ritmo.
questo, per me, significa che il film non è un capolavoro, pur essendo ottimo e pur avendo una miriade ininterrotta di spunti fenomenali.
ma i dialoghi non sono cosi' irresistibili come in altre occasioni, i personaggi non dicono e non fanno cose inaudite, la narrazione scorre, pianamente, dall'inizio alla fine senza inversioni o soprassalti. i protagonisti sono legati insieme da un'omogeneità qualitativamente altissima, ma forse priva di picchi (l'unico veramente mastodontico, per me, è lo stephen di samuel l. jackson).

dopo un inizio piu' che promettente (la "scuola" di schultz a django e la formidabile scena notturna in cui gli racconta la leggenda di sigfrido), lo spettatore è letteralmente scortato dalla carovana dei personaggi (Candie in carrozza e gli schiavi a piedi) verso Candyland, palcoscenico su cui si consuma il dramma.

il dramma in questione (lo schiavismo) è trattato con sincera partecipazione e senza ricorrere alla lente protettiva del discorso metacinematografico (cosa che contraddistingue, invece, inglorious basterds) ed è una delle cose piu' belle di questo film, ed è incarnato, nei suoi estremi, da king schultz e da stephen.
king schultz (il grande christoph waltz) è il monumento alla civiltà di matrice europea, è "l'altro" necessario a creare la frizione drammatica con lo spirito dominante degli "young americans": è il buon bianco, e il rispetto con cui tratta sia django che sé stesso nei confronti di candie trasuda un'umanità che kurosawa avrebbe riconosciuto e apprezzato.
al suo livello, ma dall'altra parte, io metto stephen (un samuel l. jackson commovente): lui è il personaggio piu' tragico del film, e lo recita con un'ispirazione geniale. il suo modo di essere "il buon negro" sottomesso (tanto da giustificare la frenologia di candie) lo rende odioso e profondissimo. è come un cane da guardia (compreso il suo modo di stare accanto al padrone) ed è piu' cattivo dei bianchi: 75 anni di schiavitu' l'hanno reso un uomo rivoltante, il monumento alla codardia e una critica coraggiosa ai neri che non hanno mai alzato il braccio contro il padrone, come i cani piu' mansueti.

il film insomma è concettualmente ricco, tecnicamente ineccepibile (un western "politico" senza i grandi cieli aperti né il mito della frontiera, ma tutto calato nelle comiche/drammatiche vicissitudini dei protagonisti umani, gli "attori della Storia") e conoscendo la poetica del regista sarebbe possibile scriverci sopra una tesi; ma se restiamo a un livello piu' "istintivamente" cinematografico, e anche qui perché conosciamo il regista, penso si possa dire che il film è fin troppo elegantemente piano, e dico troppo perché stiamo parlando di tarantino.
insomma, diverte e compiace, ma non stupisce. è il primo film in cui tarantino non sperimenta ma si accontenta di raccontare una vicenda potente e sinfonicamente equilibrata.

comunque lo rivedro', e magari fuori degli orari d'ufficio potro' scriverne di nuovo, e piu' estesamente.
 

Mourinho

Get a life
Fantacalciaro
Samuel L. Jackson da quando entra in scena alla fine del film è uno spasso. Non riuscivo a non ridere a guardarlo.

Quando Schultz ascolta Beethoven e si ricorda la violenza, venendone disturbato è un tributo ad Arancia Meccanica. Mentre il "FIGLIO DI" finale è un tributo al Buono, Brutto e Cattivo. Altri tributi che avete notato? A parte quelli al Django originale.
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
a proposito di citazioni, e per dare una risposta a doc, la scena del proto-ku-klux klan è una citazione (piuttosto dissacrante) nientemeno che del "grande" film di griffith, Birth of a Nation (capitolo 1 del cinema americano).
la citazione de il buono, il brutto e il cattivo l'avevo capita non appena stephen comincia a parlare :asd:
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
altre citazioni, direi il modo di estrarre e rinfoderare la pistola tipica di Trinità di Terence Hill, oltre al tema musicale di Trinità alla fine.
Anche il cavallo alla fine che balla mi ha ricordato Jolly Jumper
 

Olwe

Ninja Skilled!
Fantacalciaro
Sui Western possiamo dire che troviamo citazioni ovunque, io ho voluto vedere la citazione a per un pugno di dollari, quando Django all'interno della villa dopo la sparatoria toglie il cappotto e cadono 2 proiettili, mi ha ricordato l'uomo senza nome che toglie la placca, i proiettili erano mirati al cuore e forse quella placca li ha deviati?
La scena in cui si apprestano a tagliargli le palle mi ha ricordato la scena della tortura de Le Iene.
Avete notato nel finale che lui esce dalla casa e attraversa a piedi le fiamme perchè non le teme proprio come Sigfrid? Mi ha quasi commosso questa piccola chicca.

Comunque a riguardarlo le citazioni sul western si perdono.
 

Thewo

Chosen one
Mersault 1917 ha scritto:
il film insomma è concettualmente ricco, tecnicamente ineccepibile (un western "politico" senza i grandi cieli aperti né il mito della frontiera, ma tutto calato nelle comiche/drammatiche vicissitudini dei protagonisti umani, gli "attori della Storia") e conoscendo la poetica del regista sarebbe possibile scriverci sopra una tesi; ma se restiamo a un livello piu' "istintivamente" cinematografico, e anche qui perché conosciamo il regista, penso si possa dire che il film è fin troppo elegantemente piano, e dico troppo perché stiamo parlando di tarantino.
insomma, diverte e compiace, ma non stupisce. è il primo film in cui tarantino non sperimenta ma si accontenta di raccontare una vicenda potente e sinfonicamente equilibrata.

comunque lo rivedro', e magari fuori degli orari d'ufficio potro' scriverne di nuovo, e piu' estesamente.
rimane comunque un film di genere eh, uno spaghetti western/western politico, e come tale secondo me va giudicato, quindi si, ha un ritmo elegante e piano, che mischia momenti di corbucci ad accelerazioni tarantinane, ma per me non è un difetto. Certo, rinuncia a qualsiasi coup de theatre registico, ai piani sequenza, indugia sullo slow motion a furore, ma il ritmo complessivo è comunque buono, non ci sono veri vortici, ma non c'è mai mezza caduta, mezzo singhiozzo, il tutto scorre con l'incedere inesorabile di ogni opera marchiata quentin. Il merito maggiore però per me rimane il fatto di aver azzeccato tutti i personaggi e tutti gli interpreti, e di aver portato un cast di attori perfetti per i ruoli richiesti a delle interpretazioni che vanno dal perfetto (Leo) al "prova della vita" (S.L.J.), il tutto ovviamente permettendosi scene tipo l'incontro tra i due django o la scorreria del kkk, senza mai, neanche lì, cambiare veramente la "faccia" del film.

Mi sbilancio, per me complessivamente è superiore sia a Inglorious Bastards che a KB parte 2.
 

Decius

Fullscreen
Fantacalciaro
mi piace l ambientazione western


quali sono i film che bisogna vedere assolutamente?
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Thewo ha scritto:
Mi sbilancio, per me complessivamente è superiore sia a Inglorious Bastards che a KB parte 2.

non so per quale motivo non mi andava di vedere ora questo film. Sto preso malissimo e volevo rimandare a tempi migliori...però boh di fronte ad un commento del genere mi sa devo ripensare un po tutto.
 

Thewo

Chosen one
Taramir ha scritto:
tento di spiegarmi meglio: non ci sono dei picchi come la scena del dialogo tra Hans Landa e la sua vittima nella cascina nel verde, o il dialogo tra Bill e la Sposa, quello in cui dice che "clark kent è la critica di superman all'umanità", che sono tra le migliori scene di dialogo mai scritte per uno schermo, ma nel complesso, cercando di staccarmi da quanto mi colpì KB con la sua sfrontata carica di novità e da quanto mi schiaffeggiò Inglorious con la sua camionata di paraculaggine, nel complesso come opera cinematografica (ammesso che si possa trovare un comune significato a questo termine) per me è superiore.
L'autore per me si misura con un respiro diverso, più simile a quello di Jackie Brown che a quello dei lavori degli anni duemile, ma più ambizioso.
 

Mersault l'Apostata

Chosen one
Fantacalciaro
ti stavo aspettando
e mi aspettavo, anche, che questo del ritmo piano potesse essere visto altrimenti e come un punto di merito. e il rimando a jackie brown ci sta: come quello, anche questo è un film più "elegiaco" che "epico".
credo comunque una cosa: che al film manchi, essenzialmente, l'adrenalina. i film di tarantino (salvo, finora, jackie brown) hanno sempre un cuore adrenalinico, un'attesa (ripagata) del momento di sfogo, di forza immensa scaricata ed espressa. il momento in cui l'essere umano si libera, una liberazione. in questo film, l'unica scena formalmente di questo tipo è quella in cui django frusta uno dei brittle. altrimenti, il racconto prende la via di candyland e quella di una coralità teatrale di livello altissimo, omogenea e di purissimo intrattenimento, ma priva di quella costruzione "a climax" che è abituale al regista.
sembra insomma che tarantino si sia qui sottratto alle sue stesse regole drammaturgiche: i periodi del film sono spezzati in diverse e successive prove che django deve superare, ma un vero e proprio (epi)centro non c'è. in questo senso, anche, il film rimanda a jackie brown.
 
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