Il gruppo guidato da Ordo si muoveva lentamente attraverso la regione, di strade neanche a parlarne e spesso dovevano ricorrere all'equipaggiamento da arrampicata per riuscire a superare le difficoltà che quei monti offrivano loro. Il tutto era reso surreale dalle strane luci che illuminavano il cielo anche nelle ore più luminose del giorno.
Ordo si fermò a bere un sorso dall'otre in pelle di capra e si mise a guardare l'ennesimo spettacolo che quelle luci offrivano. Scosse la testa. Non sapeva cosa fosse peggio, se il dover stare così all'area aperta con il cielo sopra di lui, o quello strano fenomeno.
Dovremo costruire una strada come quelle delle vecchie roccaforti di Nagrond. Sottoterra, dove si può andare dritti! Anziché fare questo saliscendi...
Non poté però fare a meno di osservare che un territorio così aspro, avrebbe offerto anche una naturale protezione contro eventuali assalitori, si mise ad osservare i picchi per cogliere dove sarebbe stato più opportuno piazzare fortificazioni e torri di guardia. Isran avrebbe certamente saputo dove costruire il tutto... Ma prima di far mettere piede alla fanciulla in questo luogo andava trovata la causa, se di questo si trattava, delle luci nel cielo.
Sempre che di causa si trattasse, magari queste luci non erano un effetto ma... Scosse di nuovo il capo sospirando, meglio non pensarci troppo ora.
"Proseguiamo ancora prima che faccia buio. Ho visto una sporgenza sotto cui potremo accamparci per la notte oltre questa cresta mentre scendevamo dalla cima. Domani proseguiremo alla ricerca di qualsiasi cosa generi queste luci."
Giunsero nel luogo preposto giusto in tempo per l'ora della preghiera. Eseguiti i doveri del montare l'accampamento, e lasciate due sentinelle di guardia, il resto del gruppo si voltò in direzione di Karaz-a-Drakk ed iniziò a pregare, esattamente quando il blu del cielo raggiungeva la corretta sfumatura.