Madò.
Io ebbi il telefonino un pò tardino rispetto a tutti i miei compagni, una cosa tipo verso il 3° superiore.
Ed ebbi proprio un 33 30, bellissimo, con la cover blu.
Era uno strumento sociale, riuscivo a non dovermi esporre al prossimo e lasciare che fosse il mio telefono a farlo, dandolo in pasto a tutti che ci facevano un pò il cazzo che gli pareva, tanto, non ho mai avuto soldi in tasca, figuriamoci nel telefono.
Me lo ridettero prima che entrasse il mio docente di economia, tale Pellicciari, un incrocio fra Iacchetti e Terminator.
Questo era molto severo, non doveva fiatare nessuno mentre lui spiegava, sguardo rigido da nazista bastardo ed aria imperturbabile, nonostante il tumore gli stesse mangiando la gamba destra.
Non fece in tempo a terminare la sua frase d'apertura "Aprite a pagine trecent..."
E parte la mia suoneria, non un drin drin regolare, ma la sigla de "Il Camorrista".
Era mia madre.