li ho letti tutti con vero piacere e sono curioso di sapere gli autori.
Quello che mi piace meno è
La banana africana, nonostante sia divertente e abbia un finale
Pero' non l'ho trovato troppo ben costruito e la descrizione è un po' superficiale. In ogni caso, il passaggio sul cazzo e i coglioni "come due prugne" vale tutta l'opera.
Racconti dal treno cattura per la sua narrazione onirica, per l'assunzione totale del punto di vista del protagonista/narratore, ma non raggiunge veri picchi e quindi esprime un sapore di vaga incompiutezza, che sicuramente ha il suo fascino, ma non mi ha conquistato.
Con
Vorrei un par d'etti d'arte, tagliati fini fini entriamo piu' nel vivo dei testi che mi sono piaciuti, anche se forse questo rimane sulla soglia. Divertente, ben descritta ed evocativa, la scena del locale è piacevole da leggere; la fauna in campo è iperrealista e questo mi piace, tuttavia ho un po' "sofferto" il finale cosi' tagliato, anche se ne apprezzo l'intento e la motivazione. Pero' non gli darei il mio premio.
Il premio, a mio parere, se lo giocano quindi
Culex e
La grande scrivania. Quest'ultimo è un delizioso, surrealista (quasi dadaista, nel senso di Duchamp) raccontino che prende una situazione reale e la distrugge, la decompone per farla vibrare di sogno, di magia e di calda, commovente sublimazione. Mi sembra di riconoscere chiaramente l'autore e il suo stile, compresa la chiusura, che si staglia come una falesia e taglia come una stilettata passionale.
Culex, invece, è forse il gioiellino di questa tenzone: l'ambientazione non è determinata temporalmente, ma mi è impossibile non pensare ad Esopo, Fedro, al Virgilio delle Georgiche e dunque a tutta quella geniale letteratura antica moraleggiante che aveva come soggetto la vita delle campagne. Per me c'è persino spazio per l'Esiodo de Le Opere e i Giorni. A tratti geniale, alcuni versi sono realmente irresistibili. L'unica critica che mi sento di muovergli (a testimonianza del mio rispetto e quindi del livello raggiunto -sia dal testo che dalla mia interpretazione critica-) concerne la metrica: se questa fosse stata dominata e sottomessa, e piegata all'esigenza di equilibrio e musicalità della composizione, avremmo tra le mani un grande, piccolo capolavoro.
Non ho ancora deciso a chi daro' il mio voto, ma in qualità di moderatore vorrei ringraziarvi tutti/e e anche farvi i complimenti per il taglio originale e coraggioso che avete dato ai vostri lavori.
Personalmente, da questi testi spontanei e pieni di poesia non ho che da imparare.