Ho una storia simpatica legata ai peli nella zona pubica.
Niente di eccezionale, ma voglio condividerla.
Bisogna fare un salto temporale fino gli anni in cui frequentavo la 2^ o 3^ media, ricordo nitidamente fossi nell'aula del cineforum della mia scuola, all'interno della quale stavamo assistendo ad una cosa fra "la storia della regina elisabetta" e "la vita è bella" di Benigni, non saprei dirlo con esattezza. All'epoca c'era ancora la rivalità maschi vs femmine, sebbene i
puzzolenti palpeggiamenti serpeggiavano di già fra i ranghi di quei banchi sapientemente posizionati a losanghe per permettere il ravanare spietato e selvaggio.
I cancelli erano aperti, saracinesce spalancate, tutto era concesso a tutti, gli ormoni sprizzavano fuori da ogni orifizio possibile, e così grossi che ti veniva voglia di nutrirli e di dar loro un nome.
I ragazzini erano a forma di gruccia quando in piedi e all'ora d'uscita, nella speranza di poterlo appoggiare in modo spietato e perentorio.
Le battute sulla lunghezza del pene non mancavano ed io ero ancora abbastanza suscettibile sulle stesse, dato lo strato di adipe che me ne risucchiava almeno 1/3.
Consapevolmente evitavo sempre questo genere di umorismo poichè captavo l'ipotesi di fallimento, sebbene abbia costituito buona parte della mia personalità sul senso dell'umorismo.
Anche se poi, il fallimento, captava me, e ne faceva fioccare spettacoli degni delle migliori commedie natalizie con De Sica, il Cipollino ed Er Patata.
Giamaica, Giamaica, Giamaicacatercazzhe
Eh.
Nel bel mezzo del film comincia una specie gioco che dilaga, devastante, di sedia in sedia, di pene in pene. Un domino inesorabile, una reazione a catena che prevedeva l'impugnarselo dal di sopra dei pantaloni e stringerlo con vigore, oscillandolo come uno sciamano di qualche tribù africana intento in qualche rito apotropaico del cazzo.
Con questa base, magari.
View: https://www.youtube.com/watch?v=D_1e7Bta3ts
Pian piano, le tessere del domino scandivano con un ticchettio snervante e frenetico il momento in cui avrei dovuto pure io rendermi partecipe di questo gioco. Le tessere di questo domino mi crollavano in testa l'una dopo l'altra, ed ognuna di queste aveva il peso dei macigni che flagellavano il cristo.
Guardavo il film imbarazzatissimo, facendo finta che nulla stesse accadendo al mio fianco tipo quando, camminando, vedi in lontananza un vecchio amico di scuola con il quale, magari, ti sei lasciato anche in buoni rapporti ma, non sai perchè, non hai voglia di salutare e speri che lui faccia lo stesso.
Quello sguardo fermo e vitreo verso un punto indefinito dell'orizzonte che, in quel caso, era un fill in the black, una ricarca disperata di una qualche ancora di salvezza.
Ora che mi dilungo, effettivamente, mi chiedo come mai non abbia approfittato del cesso che spesso frequentavo per saltare lezioni
par ti co lar me n te rompicoglioni. Un quesito al quale neppure io saprei rispondere. Forse l'unica risposta plausibile è insita nella ridicola costituzione del mio corredo genetico, caratterizzato dalla possibile presenza della miotonia.
Ridicolo insomma, un suino subumano affetto da disturbi di natura prettamente ovina. Sia mai darmi una caratterizzazione di tipo equino oh.
Anche se, ora che ci penso, nemmeno gliel'avrei chiesta una cosa del genere a madre natura, minimo minimo, del cavallo, invece che il mazzicocco, mi dava la costante crescita dei denti od il sbavare come un bulldog maremmano.
Ormai era il mio turno, il mio amico al fianco mi urtava con la spalla ed io facevo finta di guardare assorto ed interessato il filmato.
Il mio tono, il mio sguardo verso la TV, mostravano una finta inconsapevolezza, la classica espressione gnorri del tipo che sa di che cosa gli si stia parlando ma che mostra, tramite mimica facciale, ignoranza...mal celata ignoranza.
Pensai, in un raptus di amor proprio, di sfidare la sorte beffarda e di stringere quel cuscinetto di grasso dal quale erge il pene.
Sebbene possa non sembrare, alle medie non ero uno sfigato, anzi, ero uno dei più popolari dell'istituto perchè riconosciuto come un bad boy.
Pensa il liceo, specialmente i primi anni, quanti cazzo di danni ha fatto.
Inizialmente mi meravigliai io stesso dell'esito, sembrava verosimile, peccato però che è poco probabile un ragazzino di 13 - 14 anni abbia un pene della circoferenza di un palo per i segnali stradali.
Dalle sedie dell'ultima fila, quindi mi chiedo anche come facessero ad essere a conoscienza di quel che stava avvenendo nella fila dei maschi, sentii un nitido "E' inutile che cerchi, non ce l'hai".
A quel punto dovevo controbbattere, e se c'è una cosa nella vita che ho sempre saputo è che davanti alla figura di merda più atroce conviene sparare anche la più grossa stronzata messa a disposizione dal creato.
Al limite, il ridicolo passa per giocoleria e si termina con tutti che ridono.
Non rispondere termina con tutti che ridono di te.
Le dissi "Stai zitta bocchinara, che non c'hai nemmeno i peli".
Rigirandomi verso lo schermo mi chiesi "ma che cazzo ho detto?" mentre il silenzio piombò in aula.
Tutto sommato, un successo.
Quanta merda devi avere nel cervello e nella patata per fare una cosa del genere?
Quanta verità, lodi lodi lodi.
View: https://www.youtube.com/watch?v=7340V9jaMxM