[Antico Fuoco - Federazione Naga] Lacrime di divinità

Abyssius

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Le tre sacerdotesse si fissarono tra di loro, come per assicurarsi di aver sentito tutte lo stesso messaggio.
Si inchinarono a terra (Nel modo in cui può farlo un Naga) e iniziarono a parlare nella Lingua Antica: -Nostra Madre, non avremmo mai cercato di superare i confini che ci separano se non fosse per una questione che va oltre le nostre capacità e che la riguarda direttamente. Non ci è dato contemplarVi, ma non ci è nemmeno dato rispondere al Vostro posto. Soltanto Voi potete dare i figli del Padre ciò per cui hanno chiesto il rituale. Ritengono di aver scoperto un modo per risvegliarLo.- Attesero in silenzio, senza proferire altre parole.
 

Silen

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La nebbia sembrò avvolgersi su sè stessa e divenire più fitta e più concreta finchè da essa non emerse la figura maestosa di una naga. I tratti dell'avatar, se tale poteva definirsi, ricalcavano in gran parte i precetti della religione del popolo della confederazione ovvero costituivano un misto dei tratti delle tre le etnie naga. Ad esempio, il volto era umanoide ma privo di capelli e la pelle leggermente squamosa. In parte invece costituivano una sorpresa anche per le sacerdotesse...da nessuna delle scritture naga ad esempio era scritto che Krietiva avesse quattro braccia.
"Ascolterò quanto voi e i fedeli dell'Antico volete dirmi, bambina, anche se so già di cosa volete parlarmi. Per la strada che volete intraprendere esiste soltanto una via."
 

Basileus

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"Figlia del Caduto, siamo qui per risvegliare il Primo Padre dal suo sonno millenario. Egli, tradito e deposto, ancora attende nell'Altro Luogo di tornare ad illuminare con la Sua luce questo mondo. Le Scritture dei popoli naga e le tavolette d'oro degli Antenati riportano come tu abbia compreso l'errore dell'esserti schierata contro di Lui. Presumiamo di conoscere il modo: una goccia del Tuo divino sangue"

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Silen

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L'avatar indirizzò un'occhiata piena di compassione all'uomo lucertola "E' stato forse un errore proteggere questo mondo e coloro che lo abitano? Quel giorno persino Llorath, persino Sheika lottarono insieme agli altri per difendere i propri figli e senza quell'errore, tu non saresti qui, oggi, mortale. No, l'errore fu di permettere che la situazione degenerasse fino a quel punto, l'aver trasformato un mondo e le sue creature in un campo di battaglia per meschine gelosie e ambizioni..." l'avatar scosse la testa tristemente prima di rivolgersi di nuovo all'uomo lucertola "Quel giorno fummo costretti a scegliere di quale delitto macchiarci, se lottare contro il nostro stesso padre o consentire allo sterminio di tutto un mondo. Voltare le spalle alle mie creature non sarebbe stato meno grave di aver contribuito al destino di Apsu, mortale. Esistono delle situazioni per le quali non esistono scelte giuste."
 

Basileus

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"Non sta ad un servo giudicare l'operato del padrone" disse l'ardente a mo' di scusa "eppure il sonno del Primo Padre ha portato questo mondo sull'orlo del baratro. Tiamat, i draghi, persino le creature che avete salvato si sono fatte araldi della loro distruzione. Alcune, paragonandosi agli dei, hanno modificato la propria natura. Vi chiedo, era questo il mondo che volevate proteggere? Mia signora, la mancanza del Padre nella bilancia cosmica ha alterato ogni cosa. Permettici di adempiere alla nostra sacra missione. Una goccia di sangue per ripristinare la Giustizia"

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Silen

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"Apsu aveva decretato la distruzione di questo mondo. Cosa vi fa pensare che al suo ritorno si comporterebbe in modo diverso?"
 

Basileus

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"Distruggere è disordine Signora. La morte è la negazione di ogni legge, divina e naturale. Come titano d'ordine Egli non può andare contro la propria natura"

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Silen

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L'avatar sorrise gentilmente "Se le cose fossero così semplici, niente di tutto questo sarebbe mai successo. Ma le cose non sono così semplici, mortale. Sappi che ciascuno di noi potrebbe molto facilmente permettere il ritorno di Apsu, ma non abbiamo mai osato farlo." la dea sospirò "Questo nonostante il danno alla 'bilancia cosmica' come tu la chiami, sia fin troppo reale. Ogni cosa creata dal potere dell'Ordine recede e sbiadisce."
 

Basileus

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"Per questo ti chiedo di aiutare l'ordine Signora" disse l'ardente, quindi cadde in giocchio "le spire di tiamat si fanno sempre più pressanti, la Fiamme sempre più deboli. I sacrifici non saranno ancora a lungo un palliativo sufficienteme. Quando esse si spegneranno ogni legame con l'Ordine verrà reciso e Tiamat sarà libera. Hai già salvato i tuoi figli dalla distruzione, non abbandonarli ora!" Si rialzò "Non lo facciamo per me, ne per gli ardenti. Se fosse necessario saremmo pronti a sacrificarci tutti per non recidere il Legame

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Silen

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"Ti ho chiesto per quale motivo Apsu dovrebbe decidere di risparmiare questo mondo che un tempo ha cercato di distruggere; tu non sei stato in grado di rispondermi, e il motivo è che non hai una risposta da darmi. Quello che mi stai chiedendo è di scegliere fra il ritorno di Apsu, che vedrebbe il mondo immediatamente distrutto, e il lasciare le cose come stanno e vedere il mondo distrutto fra qualche migliaio di anni. Nel dubbio, preferisco attendere e lasciare ai miei figli qualche altro migliaio di anni di vita.
La tua razza può amche essere disposta a sacrificarsi, ma anche se io fossi disposta ad accettare un simile sacrificio il rischio è di sacrificare le vite di tutte le razze. Non posso accettare un simile peso. Se vuoi il mio aiuto devi offrirmi una migliore speranza di questa tua fede cieca nell'Antico."
 

Basileus

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L'ardente che fino ad allora aveva parlato venne fatto spostare dal più anziano. Le scaglie, pallide come la toga che indossava, scricchiolarono quando questi si inginocchiò "Figlia della Fede accetta di parlare con questo servo. Cemenhactzin è il mio nome, servo il Primo Padre come sacerdote del Suo culto presso Texcoco, la nuova capitale del mio popolo. Krietiva la Pacifica ti chiamano gli antichi testi. Colei che creò le acque dolci e basse, fecondandole di vita. Mentre Solenelle si occupava dei Kraken e dei Leviatani nelle profondità tu avesti compassione dei popoli di superficie, donandoci tutti i frutti del mare.

Tu tra tutti cercasti di rincuorare il tuo Divino Fratello Mork quando egli creò le Sue specie. Tu tra tutti esitasti a scagliare i Tuoi figli contro le legioni di Pelleverdi. Tu tra tutti biasimasti il lavoro di Llorat sui Priminati. Facesti questo per amore dei tuoi figli e di tutte le creature. L'A-andorain si scagliò contro la Creazione e Tu fosti tra coloro che rifiutarono la guerra. Ti unisti ai Guerrieri dell'Ordine perché costretta e fu solo con il cuore greve di tristezza che facesti marciare i Naga con le Legioni degli Ardenti e delle altre razze.

Quando il Primo Padre desiderò porre rimedio agli errori dei Suoi figli Voi vi scagliaste contro di Lui per amore. Ogni razza combatté unita come voleva il Primo Padre, seppur contro di Lui. Piangesti quando i Tuoi fratelli sconfissero Tuo Padre, non di gioia o rabbia, ma di tristezza. Un sacrificio terribile per salvare il mondo era stato compiuto. Era stato necessario? Si, salvare il mondo perché la discordia e l'odio sparissero e quindi riportare in vita il Padre di Tutti, mostrargli che l'errore non era stato altro che questo, un errore. Che i Suoi Figli avrebbero potuto ancora vivere in armonia tra loro per il benessere del Creato.

Quando Tiamat si esiliò a guardia del Suo corpo tu sola andasti a cercare di alleviare il Suo dolore. Più e più volte cercasti di portare sollievo alla Madre, inutilmente. Ciò che lei desiderava non potevate darglielo, non ancora.

Quando la Madre dei Draghi, cresciuta in rabbia e potere, attaccò Ea per vendetta Tu ti rifiutasti di attaccarla ancora. Ciò che era stato fatto ad Apsu non doveva essere ripetuto. Fosti tu a suggerire di rendere il Suo esilio permanente, nella Notte Eterna, e persino questo ti causò dolore; perché sapevi che questo non sarebbe potuto essere per sempre. Senza il Suo Divino Sposo Ella sarebbe cresciuta ancora ed ancora, sino a far calare la Notte per l'eternità.

Ancora una volta vi uniste, combattendo con uno scopo comune, come voleva il Primo Padre" tacque "Non vedi Mia Signora? avete dimostrato di essere in grado di coesistere pacificamente. Coloro i quali gridano alla guerra santa lo fanno senza il supporto dei loro dei. Essi sanno bene quale sia il vero nemico. Non gli Eldar per gli Ardenti, non i Formian per i Nani, non i Dragonidi contro gli Umani. La vera guerra è la Vita contro la Morte, l'Ordine contro il Caos.
Nessuno di voi può fermare la Madre, nessuno può contenerla. Solo il Suo opposto può riportare l'equilibrio. Le divinità hanno dimostrato di essere compatte a difesa dei Loro figli. Il disegno del Primo Padre è stato ripristinato. Che anch'Egli ritorni per guidare le legioni della Vita, che porti la pace tra gli opposti".
 
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Silen

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La dea sospirò "Molte volte ho sperato che l'Antico potesse comprendere il suo errore e riprendere il suo posto fra di noi, ma sono sempre stata frenata dal dubbio. Ebbene, se proprio una delle razze mortali fosse causa prima del suo risveglio allora forse, forse..." lo sguardo dell'avatar si fece lontano come se la dea stesse esplorando un futuro che soltanto lei poteva vedere, poi ella tornò a rivolgersi al vecchio uomo-lucertola "Tu comprendi che anche se avrete successo, questo non basterà a disfare il male che è stato fatto vero? Non tutti saranno disposti a dimenticare che Apsu ha tentato di distruggere questo mondo e Tiamat..." la dea tacque poi sospirò di nuovo, tristemente "Alcuni di noi si schiereranno con Apsu perchè è l'unico in grado di evitare che l'universo sia inghiottito dal Caos. Altri preferiranno implorare il perdono di Tiamat che schierarsi con Apsu perchè il caos è predominante sull'ordine nella loro natura e per odio verso coloro che si schiereranno con l'Antico. Altri ancora, la maggioranza forse, non vorranno avere a che fare con nessuno dei due per via dei crimini di cui essi si sono macchiati. Per quanto possiamo desiderarla, non avremo mai la pace. Comprendi tutto questo?" la dea si voltò verso le sacerdotesse naga "E voi, mie piccole Naga? Comprendete tutto questo? Finora non ho sentito lòa vostra voce. Cosa pensate di questo progetto?"

@Basileus @Abyssien
 

Basileus

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"Lo comprendo Signora. Tutto il Senato lo comprende. Ogni singolo Ardente sa che per il trionfo della Vita e dell'Ordine sacrifici andranno fatti"

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Abyssius

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Le tre sacerdotesse e quasi tutti gli altri naga presenti erano rimasti in silenzio per la maggior parte della discussione tra i due. Vi era stato qualche commento a bassa voce solo quando Lei era apparsa, per la sorpresa di scoprire che aveva quattro braccia.
Il loro silenzio era dovuto a due cose: al rispetto e alla situazione.
Toccava agli Ardenti convincere Krietiva della loro idea, non ai Naga, e questi non voleva influenzare la Sua opinione in nessun modo.
Tuttavia, adesso le sacerdotesse erano state chiamate in causa dalla Madre in persona.
Si guardarono tra di loro, a disagio, a dover parlare a nome di tutto il popolo non solo della Confederazione, ma dei Naga di Ea.
Si inchinarono nuovamente, prima di osar soltanto proferir parola:-Non siamo sicure di poter valutare a pieno la portata di quanto prospettate, Madre, in quanto umili mortali.
Tuttavia, gli Ardenti hanno ragione su un punto: ogni cosa creata dall'ordine sbiadisce e si corrompe. In ognuno degli dei, vi è una percentuale di ordine e dunque ogni cosa creata da essi è destinata alla coruzione. Magari non nei prossimi anni o secoli, ma tutto lentamente sbiadirà e il caos prenderà il sopravvento su tutto. Già oggi giungono notizie preoccupanti dalle ondate di Non Morti, di mortali che hanno giurato fedelta a colei che adesso viene chiamata "Mostro del Caos". Quella che si prospetta davanti non sembra essere vita, ma sopravvivenza.
Forse è necessario tentare questa possibilità: se non venisse provata, il mondo verrebbe comunque distrutto, ma se funzionasse, allora si potrebbe riportare Tiamant alla sanità, o almeno cambiare le cose. -
-Quanto alla pace, Madre, sappiamo che sarà sempre un ideale difficile da raggiungere: alcune razze sono state create per combattere, come le Arpie e i Pelleverde. La pace andrebbe contro la loro stessa ragione di vivere, calpestando così la creazione degli altri dei. Tuttavia, se non possiamo raggiungere la pace totale, possiamo almeno cercare di evitare più guerre possibili, soprattutto quelle motivate dall'egoismo e dalla intolleranza. Si prospetta un compito duro, ma crediamo che qualsiasi Naga lo sappia e che sia disposto a fare il possibile per questa speranza. Almeno, crediamo che tutti i Naga della Confederazione siano propensi ad evitare che la bramosia e gli odi prendano il controllo e cercare di costruire un mondo dove, se non ci può essere la pace, ci possa essere almeno quanto di più vicino ad essa.-
 

Silen

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L'avatar della dea sorrise "Non si lotta per una giusta causa solamente con una spada in mano, vero? State barattando un futuro certo per una pallida speranza" nuovamente la dea sospirò "Ma è pur vero che la distruzione di ogni cosa ci attende in fondo a questo futuro e che qualunque speranza è migliore di questa spaventosa certezza...forse nell'abbracciare questa speranza i mortali possono essere più saggi degli dei stessi. Che sia, dunque."
La dea si fece avanti puntando direttamente su uno dei sacerdoti della delegazione ardente e tendendo verso di lui due dei propri arti, in un gesto di cortese, ma ferma, richiesta. Nel trovarsi di fronte ad una divinità anche se non la propria, e nel vedere come questa fosse già a conoscenza del fatto che lui era l'incaricato di portare l'occorrente per il campione di sangue, l'uomo lucertola si inchinò in silenzio ed estratti dalla sua veste un coltello rituale e una piccola fiala di vetro li porse a Krietiva.

La dea osservò per un istante il pugnale finemente decorato poi lo utilizzò per incidersi un dito di una delle mani destre mentre con l'altra raccoglieva nella fiala alcune gocce di sangue di colore rosso-violaceo. Dopo un istante l'avatar restituì la fiala al sacerdote lucertoloide, ma non il coltello.
"Non posso permettere che questo coltello versi del sangue." disse semplicemente "Avete tutto ciò di cui necessitate per il rito, mortali. Se riuscirete a risvegliare Apsu, voi che rischiate di essere i primi ad essere distrutti dalla sua mano, spero che l'Antico comprenderà che le vostre vite sono preziose e che il dono della Vita una volta dato non può essere chiesto indietro. " l'avatar esitò un momento poi proseguì Sappiate comunque che non avrei acconsentito alla vostra richiesta se le mie Naga non avessero perorato la vostra causa. Non sono certa che voi comprendiate il valore della vita così come Apsu non lo comprendeva. Persino le arpie uccidono per divorare le loro prede, ma sacrificare una vita soltanto per un rito religioso...non è questa la giusta via, non ai miei occhi."
Dopo questo rabbuffo rivolto agli Ardenti l'avatar si mosse verso le tre sacerdotesse fermandosi di fronte a loro.

"Una cosa ancora prima che ci separiamo, mie piccole figlie. Se la vostra speranza dovesse realizzarsi e il mondo sopravviere al risveglio di Apsu, io vedo un grande pericolo sorgere. Vedo un torrente di fiamme esplodere da un cuore oscuro fatto di nera ombra. Vedo migliaia e migliaia di voci urlare di rabbia e nelle loro urla io sento la voce della morte. Vedo fiumi di sangue scorrere come acqua e inondare la terra come un fiume che rompe gli argini" il volto della Dea si rattristò e l'avatar rimase in silenzio per un attimo prima di proseguire "E vedo le vostre città bruciare." la dea chinò il capo e le sue mani destre accarezzarono il capo della sacerdotessa più vicina, come per dare consolazione, e forza "Esistono molti futuri, piccole mie, e più si guarda lontano nei vortici del tempo più questi futuri si moltiplicano fino a divenire tanti che nemmeno un dio può vederli tutti. Molti di questi futuri sono vaghi e incerti, come un contorno di una figura sfumata dalla nebbia e non è possibile vedere precisamente la loro forma finchè non si siano verificati nella loro pienezza; e molti non si verificheranno mai. Forse questo futuro non accadrà, come tanti altri, ma voi siate vigilanti mie piccole naga." la dea indietreggiò e la sua figura parve farsi indistinta nella nebbia che nuovamente stava avvolgendo la stanza "Siate vigilanti".
 
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