[Antico Fuoco - Federazione Naga] Lacrime di divinità

[Basileus]

Una giornata calda, apparentemente simile a tutte le altre, mentre il sole di mezzodì si specchia nel fiume lungo le banchine di Rhi'anon. Ovunque la vita rallenta, mentre gli adulti si dirigono verso qualche taverna ed i giovani vengono richiamati a casa. La capitale della Federazione continua a mantenere quell'aria semplice, più da villaggio che da città, che contraddistingue i centri naga.
Una giornata placida, sino a quando una nave non attracca.
Nulla di strano, molte sono le navi che si fermano in città. Molte vengono da nord, dai vicini dell'Unione. Gente strana dicono gli anziani, sanguinari ma colti, fieri ma pronti a mettersi al servizio delle donne uccello per qualche vantaggio.
Eppure qualcosa provoca inquietudine negli operai del porto, specie quando tre ardenti dalle vesti candide, tre senatori dice un marinaio, sbarcano protetti da alcuni cavalieri di drago (fortunatamente senza cavalcatura) e si dirigono verso il centro città
@Abyssien

 

[Abyssius]

Un piccolo drappello di polizia si offre di scortarli verso il palazzo dell'Assemblea, come protezione supplementare e anche per controllare la documentazione.
-Prima di farvi entrare, nobili senatori, dobbiamo chiedervi le ragioni che vi spingono a chiedere udienza. Il vostro arrivo non era stato annunciato, del resto.-
Il militare chiarisce poco dopo: -Sono le nuove norme di sicurezza approvata dall'Asseblea e dall'Arbitro, nulla di cui preoccuparsi. Il tempo di fare qualche verifica e verrete fatti entrare il prima possibile all'interno del palazzo.-
(Piccolo post di anticamera, poi passiamo agli affari. Ed è CONfederazione Naga v.v)

 

[Basileus]

"Non siamo qui parlare con l'Assemblea bensì con l'Arbitro ed i vostri sacerdoti" disse uno dei tre. "Se foste così cortesi da avvisarli..."

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[Abyssius]

Sul volto del Naga passò un lampo di sorpresa, subito nascosto. Sembrava essere la giornata degli eventi inattesti.
Fece un segno affermativo con il capo e li fece entrare nel Palazzo. -Gli Inviati delle regioni di Vishazian e Sirura sono esponenti dell'alto clero di Krietiva, oltre che responsabili politici, dunque sono già all'interno dell'edificio. Quando alla Grande Sciamana di Alipur, le ci vorrà del tempo in più per arrivare. Nel momento, credo possiate parlare con l'Arbitro e le due Inviate.-

La sala in cui vennero fatti accomodare non era sontuosa, essendo arredata secondo lo stile umile della cultura Naga, restando comunque accogliente e comoda per gli ambasciatori degli ardenti. Dopo pochi minuti, le tre Naga entrarono dalla porta.
L'inviata di Vishazian, Arish di Rhi'asar, era già nota agli Ardenti, avendo partecipato alle trattative che si erano concluse con un patto di non aggressione con il Regno di Centaurestria e un accordo di non-aggressione nei confronti dei Naga autonomi. Tra le tre, con i suoi tratti misti, attirava subito l'attenzione. (http://forum.sohead.org/index.php?threads/linviata-di-vishazian.35572/)
L'Arbitro era anch'essa conosciuta dagli Ardenti, al contrario dell'Inviata di Sirura, totalmente sconosciuta. A colpire subito era l'età avanzata: le scaglie erano scolorite, la pelle secca, l'occhio sinistro velato e quasi cieco. Nonostante ciò, strisciava ancora dritta e senza bisogno di aiuti, mantenendo un'aura di autorità, datole dalla carica ricoperta per lungo tempo di Sciamana della sua gente, prima di diventare Inviata.
-Nobili Senatori.- Le tre fecero un breve inchino, aspettando che gli ambasciatori lo facessero a loro volta come da tradizione. -A cosa dobbiamo questa gradita visita?- Era visibilmente incuriosità, mentre le altre due mantenevano uno sguardo più guardingo.

 

[Basileus]

I tre Senatori fecero un lieve cenno del capo ai naga "Nel nome del Primo Padre vi ringraziamo per averci accolti. Permetteteci di offrirvi un pegno dell'amicizia tra i nostri popoli" disse il più giovane fra i tre tirando fuori dalle tasche della tunica un piccolo cofanetto. Al suo interno una gemma, rossa come il sangue, calda al contatto, dalle pareti completamente incise con glifi minuscoli" fiamme solidificate" rise "un nome poetico per uno splendido gioiello" lo offrì alla più anziana "E' costume presso la nostra gente che ogni matriarca ne abbia una"

 

[Abyssius]

Avar, l'Inviata di Sirura, accettò il regalo con un piccolo sorriso, addolcendo lo sguardo.
-Le nostre porte sono sempre aperte per coloro che non portano con loro cattive intenzioni, nobili Ardenti.- Disse l'Arbitro, sebbene aspettasse che gli Ardenti motivassero la loro visita.
-Un incontro con i sacerdoti è una richiesta piuttosto insolita, Senatori. Cos'è che vi ha spinto fin qui a parlare con noi?- Chiese Arish in maniera brusca, senza eccessivi fronzoli.
La Sciamana di Alipur, nel mentre, era arrivata (Una Nibhanda con i capelli scuri e gli occhi del medesimo coloro).

 

[Basileus]

"Conoscete la cosmogonia di Ea giusto? Di come l'Antico vennero reso dormiente? Di come la vostra divinità comprese l'errore? E conoscete i fini dell'Antico Fuoco, riportare la luce della Fiamma su Ea, per la nuova era d'oro. Vi sono modi per risvegliare il Primo Padre, non molti ma vi sono. Uno tra tutti è la libera offerta di una divinità di una goccia del Suo sangue" fece una pausa "siamo qui per parlare con Lei tramite voi, Suoi figli".

 

[Abyssius]

Al sentire la proposta, all'Inviata Avar quasi cadde di mano la pietra, mentre un lampo di sorpresa passò nello sguardo di tutti i Naga presenti. Subito le tre Sciamane si misero a parlare tra di loro nella lingua sacerdotale, per assicurarsi che nessuno dei presenti potesse capirle. L'unico dettaglio che potete cogliere sono i nomi propri.
-Ho sentito bene? Sono venuti fin qui per tentare di risvegliare il Padre di Krietiva, chiedendo aiuto a noi?- Disse in tono preoccupata la Sciamana.
-Non possiamo accettare la loro proposta: se riuscissero nel loro tentativo, sarebbe la condanna di quasi tutti i mortali-
-Non è detto, Sciamana Vina. Secondo gli Ardenti, non è mai stato il suo fine.-
-Nessun seguace parlerebbe male del proprio Dio, Inviata Avar. Secondo me, dovremmo rifiutare.-
-Non essere sciocca. Inanzittutto, sono venuti soltanto di intercedere con la nostra Madre, poi non possiamo prendere una decisione al Suo posto.-
-Dunque? Cosa consigliate, Inviate?-
-Dobbiamo chiedere il parere delle altre Sciamane, non è comunque una decisione che possono prendere tre persone.-
L'Inviata Arish si voltò verso i senatori, riprendendo a parlare nella lingua comune: -Nobili senatori, quello che chiedete non è semplice da concedere. Come spero possiate comprendere, non è una decisione che può prendere un numero ristretto di persone, ma soltanto tutte le sciamane riunite. Non vi stiamo dicendo di no, semplicemente di aspettare.Vi saremo sapere tra qualche settimana.-

 

[Basileus]

"Così sia"

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[Basileus]

I senatori tornarono verso la nave, scortati dalla polizia e dai cavalieri di drago, in attesa della successiva chiamata.

 

[Abyssius]

http://forum.sohead.org/index.php?threads/la-sabha-di-alipur.35924/
I senatori vennero convocati nuovamente al termine della seduta.
Ad essere presenti erano l'Arbitro, le due Inviate e la Sciamana di Alipur.
-Saluti, nobili ardenti. Il Consiglio delle Sciamane ha accettato di aiutarvi, ma prima vogliamo alcune garanzie.- Esordì l'Inviata Arish.
Elencò utilizzandole le dita: -Per prima cosa, dobbiamo assicurarci di non lacerare il Velo oppure di attirare attenzioni indesiderate durante il contatto: un sovrano di Ishtara è impazzito per un errore dei suoi maghi, dunque collaboreremo affinché non si ripeta un evento così increscioso.-
-Come secondo punto, vi chiediamo di pagare voi le monete necessarie, mentre noi ci occupereremo di fornire eventuali Cristalli di Mana.-
-Ultimo punto: non sappiamo che risposta possa darvi la Madre: potrebbe rifiutare o non rispondere. Nel secondo caso, cercheremo di ripetere il contatto; qualora capitasse il primo, dovrete attenervi alla sua decisione. Starà a voi convincerla della vostra bontà.-
L'Arbitro passò a domande più pratiche: -Avete già un preventivo dei costi di questo progetto?-

 

[Basileus]

I senatori fecero un cenno del capo verso i naga "il nostro interesse è l'Antico, il velo verrà sollecitato il meno possibile. La Prima Madre non è nei piani dell'Antico Fuoco. Se uno dei maghi dovesse malauguratamente impazzire sarà cura dei cavalieri mondare la sua eresia. Accetteremo ogni risposta della Vostra Madre, siamo fiduciosi nella Sua bontà. Riguardo il costo l'Unione è pronta ad accollarsi qualsivoglia costo"

[Aby sono da cellulare se tagghi Silen mi fai un favore. Silen debbo pagare quanto/cosa?]

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[Abyssius]

@Silen

 

[Silen]

(Ho mandato il costo via pm a Basileus, se siete decisi a procedere, cominciate pure a descrivere il rituale. Ovviamente occorre che un sacerdote di Krietiva presieda al rito)

 

[Basileus]

Gli ho scritto in pm, sto aspettando la risposta di aby

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[Abyssius]

[Sono tornato oggi dalle vacanze, non mi è arrivato nessun PM e.e]

 

[Abyssius]

I Sacerdoti decisero di dare inizio al rituale il 24 di quel mese, uno dei giorni fissati per la preghiera e. di conseguenza, uno dei più adatti per ciò che si apprestavano a fare.
L'Unione investì sul lato monetario e la Confederazione mise i cristalli, oltre alla chiesa dove iniziare il rituale. Sacerdotesse e Maghi avevano vigilato con attenzione affinchè tutto fosse fatto per il verso giusto: le prime avevano cercato nei loro archivi ogni frammento di informazione utile su un precedente rituale, mentre i secondi si erano occupati della posizione dei cristalli, della realizzazione del disegno e dell'eventuale controllo nel caso le cose avessero preso una piega spiacevole. Altri cristalli erano stati posti nel caso si fosse rivelato necessario lanciare un incantesimo di emergenza.

Le tre sacerdotesse, una per ogni etnia, si erano disposta a triangolo, racchiuso all'interno di un quadrato, simbolo associato a Krietiva.
Tra queste, figurava Jati, colei che per prima aveva mostrato apertura culturale agli Ardenti.
Le parole erano antiche, appartenenti al protolinguaggio da cui derivava l'antica lingua dei Naga e quella recente. Parole che descrivevano concetti più cose, astrazioni più che realtà, quasi intraducibili nella lingua comune. Era un rituale complesso, per cui tutto venne realizzato nel più religioso silenzio, sotto la supervisione dei Maghi di corte, pronti ad intervenire nel caso si fosse presentato qualcos'altro al posto della loro Dea.
Al centro della figura, iniziò ad apparire qualcosa di spettrale, ancora troppo poco concreto per capire cosa fosse.
@Silen

 

[Basileus]

@Silen

 

[Silen]

Ad un tratto dal centro dell stanza cominciò a diffondersi una nebbia lattiginosa, come se fosse stato aperto un varco verso un altro luogo da cui questa nebbia si riversava nella stanza. rapidamente la nebbia invase l'intera stanza, tanto fitta da rendere indistinti i contorni dei muri e dei mobili presenti nella sala. Infine nelle menti delle sacerdotesse echeggiò una voce, chiara e perfettamente comprensibile eppure al tempo stesso irreale, tanto che le tre sacerdotesse si chiesero se veramente avevano udito qualcosa o se era stata solo la loro immaginazione ad illuderle...
"Perchè cercate la vostra dea, figlie del popolo dei Naga?" aveva chiesto la voce "Cosa vi spinge a violare i confini del mondo dei mortali? Non è dato ai mortali di contemplare la maestà degli dei, nè agli dei di interferire direttamente nelle vite dei mortali."

 

[Basileus]

"Loro sono semplici tramiti Figlia del Caduto" disse uno degli ardenti. Attorno all'uomo lucertola un'aura di luce proveniente da turibolo illuminava la nebbia, segno tangibile della presenza divina. "Siamo stati noi a chiedere il loro intervento Signora. In nome del Primo Padre"

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