Aiuti ONU alle popolazioni russe

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
La delegazione Kazaka prende nuovamente la parola, proponendo un'altra mozione.


Onorevoli colleghi, il Kazakistan ha elaborato una proposta relativa alla questione sollevata dalla delegazione Inglese riguardo alla situazione umanitaria delle popolazioni coinvolte nella guerra civile. Ricordiamo che questa proposta rimane slegata dalla proposta da noi avanzata riguardante ESCLUSIVAMENTE la questione delle etnie Kazaka e Tartara, della cui inculumità speriamo di prenderci cura personalmente e con le nostre risorse.

*il relatore si schiarisce la voce*

Ponendo come assodato che la situazione umanitaria nelle zone meridionali della Russia, attualmente a grave rischio di attacco, sia precaria, e ponendo come punto fermo il dovere delle Nazioni Unite di portare soccorso alle popolazioni che si trovano in situazioni così tragiche, vi presentiamo la proposta del Kazakistan.

*breve pausa*

In breve, onorevoli colleghi, noi pensiamo che il Kazakistan sia la nazione ideale per la creazione di organismi e strutture atte a portare aiuto alle popolazioni coinvolte nella guerra civile.

Pensiamo sia non solo necessario, ma urgente, attrezzare delle strutture e delle organizzazioni in grado di prendersi cura dell'inevitabile massa di profughi in fuga dalle zone di guerra, e in grado di portare aiuto sul suolo russo qualora si verificassero gli eventi tragici tipici delle guerre civili.

La situazione è già grave, ma agendo in fretta l'ONU può limitare grandemente i danni alla popolazione russa, ed evitare tragedie ben più grandi in futuro. E' tristemente un fatto assodato che le guerre causano l'esodo di grandi masse di persone verso i paesi confinanti. E il Kazakistan è una delle mete più probabili dell'esodo.

Lasciarci soli ad affrontare l'inevitabile emergenza umanitaria espone queste persone, in fuga per salvarsi la vita, a rischi troppo grandi per essere accettati. Il Kazakistan farà del suo meglio per far fronte ai loro bisogni, ma non siamo ancora preparati, e le nostre risorse sono limitate, tanto da farci temere di non essere in grado di poter far fronte a tale eventualità.

Chiediamo dunque che l'ONU studi un piano d'azione per la creazione, come già detto, di adeguate strutture e organizzazioni per affrontare questo gravoso problema. Noi ci offriamo di ospitare e supportare sul territorio tali organizzazioni e strutture in virtù della nostra posizione geografica. Siamo pronti a mettere a disposizione risorse, personale e infrastrutture a tale scopo.

E' inutile dire che, nel rispetto della nostra linea diplomatica di assoluta neutralità nei confronti delle fazioni in lotta, il Kazakistan si opporrà in ogni modo a qualsiasi forma di presenza armata sul suo territorio. Qui si sta parlando di diritti umani e di emergenze umanitarie, non di fredda politica.

Ci auguriamo sinceramente che la nostra proposta, dettata da una sincera preoccupazione verso le persone che attualmente soffrono a causa di una guerra insensata, venga ben accolta da questa assemblea.
 

artista.

Uomo del Popolo
*il nerissimo delegato Nigeriano prende la parola*

Rispetto lo stimato collega Kazako e le sue parole, e rinnovo la solidarieta` della Repubblica Federale di Nigeria alle vittime della guerra civile russa. Tuttavia...

*il delegato si schiarisce la voce, da qui in poi il suo tono comincia a farsi piu` severo e a tratti sprezzante*

...e` anche vero che si tratta di un'emergenza umanitaria recente, e che pare caduta nell'oblio la situazione ai limiti dell'insostenibile che da anni, anni, esiste nel continente africano. La stessa Nigeria purtroppo fa fatica a sfamare la sua crescente popolazione; posso fornire cifre piuttosto chiare in proposito ed i colleghi interessati potranno richiedermi un dossier dettagliato. L'attenzione dedicata al nostro problema durante gli anni dalla comunita` internazionale e` ai limiti dell'inesistente, e la proposta dello stimato collega del Kazakistan, seppure basata su giuste basi, ci appare come una scusa per sviare nuovamente l'attenzione dai problemi del nostro continente, lungamente ignorati per anni; se tale proposta passera`, la situazione sara` che in Russia arriveranno aiuti umanitari in tempi decisamente brevi ed in quantita` possibilmente ingenti, mentre nel mio Stato la situazione rimarra` inalterata, come rimane inalterata da anni nonostante i continui appelli a questa Organizzazione! Permettetemi, stimati colleghi, di dire che cio` sarebbe decisamente squallido e deludente, e penso di parlare a nome di parecchie altre parti politiche, in particolar modo a nome dei miei colleghi rappresentanti delle altre nazioni aderenti all'IAPA.
Chiediamo quindi non solo che venga bocciata la proposta del collega Kazako, ma che venga inoltre ristabilita una priorita` riguardo all'invio degli aiuti umanitari.
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
L'intervento Nigeriano venne accolto con fragorosi applausi da parte della maggior parte dei delegati africani.

I rappresentanti del Sudan e dell'Etiopia lasciarono il loro posto per andare a stringergli la mano appena ebbe finito di parlare.
 

Joke

Chosen one
Il delegato Libico prende parola dopo il brillante discorso del suo collega Nigeriano:

Volevo ringraziare per le splendide parole del collega rappresentante della Sorella Nigeria.
Nonostante divergenze passate non posso che essere, in nome della Grande Jamāhīriyya di Libia, completamente daccordo, stretto attorno ad un pensiero così illuminante.

Con tutto il rispetto evidente nei confronti del nostro collega del Kazakistan, credo che appoggiare una mozione del genere con avventatezza, possa portare solo ad un inasprimento delle condizioni di vita nel continente africano.

Rinnoverei l'invito a tutte le grandi Nazioni che si affacciano a questa assemblea, l'invito a non dimenticarsi dell'Africa e dei suoi figli, nonostante ponga la mia più completa solidarietà ai cittadini coinvolti nella guerra civile.

Gli aiuti umanitari verso i nostri fratelli africani non possono essere scordati.

Credo che forse sarebbe meglio ridiscutere a questo punto, come sostiene il mio collega, delle priorità di questa Organizzazione, per capire se ci sono stati più meritevoli di un aiuto rapido e tempestivo e stati invece che si può lasciar languire nella miseria e nella sofferenza.

Grazie.


Il delegato si risiede asciugandosi la fronte imperlata di sudore, riuscendo a trattenere a stento la commozione.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Il delegato Kazako invita alla calma

Onorevoli colleghi africani, vi invito a non prendere decisioni avventate a vostra volta. La proposta Kazaka è si relativa ad una questione estranea all'Africa, ma non esclude, né limita in alcun modo, i doveri dell'ONU nei confronti dell'Africa.

L'ONU ha sempre portato avanti decine di progetti umanitari e di peacekeeping contemporaneamente, e non ha mai diretto i suoi sforzi in una sola direzione. Di conseguenza, non vedo perché attaccare un progetto umanitario affermando che ci sono altre situazioni simili.

Al contrario, noi ci aspettiamo che gli onorevoli colleghi di Nigeria e Libia presentino una loro proposta riguardo alla situazione africana, e che essa venga a sua volta approvata da questa Assemblea.

Il Kazakistan dichiara fin da ora il suo ufficiale appoggio a qualsiasi mozione presentata dai paesi in oggetto riguardo alla questione africana, in quanto noi non ci limitiamo a coltivare il nostro orticello, ma abbiamo grandemente a cuore i diritti umani di qualsiasi popolazione della Terra, senza distinzione di razza o di posizione geografica.

Se non abbiamo finora sollevato mozioni in favore dell'Africa, è solo perché siamo ovviamente ignoranti in materia rispetto a voi, e aspettavamo con ansia una proposta africana in materia. Proposta che, ripeto, siamo pronti ad appoggiare nell'interesse dei diritti umani e della cooperazione internazionale.

Vi invito quindi, onorevoli colleghi africani, a ritirare le vostre obiezioni riguardo alla proposta di aiuto umanitario alle popolazioni coinvolte nella guerra civile russa, poiché esse non costituiranno in nessun modo una minaccia all'impegno dell'ONU in Africa. Entrambe le questioni sono di capitale importanza per l'ONU e il suo ruolo nel mondo.

A questo proposito, non possiamo che essere stupiti del silenzio di paesi che come noi fronteggeranno l'esodo dei profughi russi. Ricordiamo che agire adesso risparmierà a tutti noi una possibile tragedia umanitaria in futuro.
 

Toga!

Chosen one

il delegato svizzero prese parola e disse:

"Riteniamo sensato che sia proposta una mozione in punti più sintetica e stringata. Non ha alcun senso continuare a discutere sull'opportunità o meno di operare un intervento in Russia se gli onorevoli colleghi non portano concretamente un piano di intervento. Noi possiamo collaborare al piano come sempre è nella nostra indole alla mediazione da parte della confederazione elvetica, ma per far ciò serve che i promotori della risoluzione operino un memorandum maggiormente concreto."
 

Mabelrode

Get a life
Il Delegato Giapponese, dopo aver annuito con decisione alle parole del collega Elvetico, prese la parola:

"Concordiamo con l'opinione del nostro collega svizzero, non sarebbe saggio approvare investimenti senza conoscerne portata, fine e gestione.
Grandi investimenti sono già stati stanziati per vecchie questioni non ancora risolte"

Il Delegato Giapponese pronuncia queste ultime parole indirizzando un quasi impercettibile inchino rivolto al delegato nigeriano.
"Non è nostra intenzione sottovalutare la questione sollevata dalla delegazione Kazaka ma siamo fermamente convinti che la proposta debba esser definita maggiormente in modo da valutarne anche le priorità"
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Il delegato Kazako si alza nuovamente, inchinandosi verso le delegazioni svizzere e giapponesi.

Innanzitutto ringrazio Svizzera e Giappone per il loro sincero interessamento. Eravamo sicuri che due paesi così amanti della pace e portatori di valori da noi e da altri largamente codivisi non avrebbero mancato di cogliere le implicazioni morali e umanitarie della nostra proposta.

Da parte nostra siamo totalmente daccordo con le questioni sollevate dagli onorevoli rappresentanti Svizzeri e Giapponesi. Tuttavia la questione è allo stato sperimentale, e per prima cosa al Kazakistan premeva sondare l'opinione dell'Assemblea.

Essendo in questo caso una proposta di grande portata, non era nostra intenzione imporre per primi un piano d'intervento in maniera unilaterale, per cui ci siamo limitati alla fase propositiva. Dettare un'agenda poteva sembrare una smania di protagonismo che non ci appartiene assolutamente: siamo qua per collaborare e non per imporre o forzare la mano.

Qualora ci siano paesi interessati alla proposta, il Kazakistan sarà ben felice di elaborare una proposta concreta e concordata, in modo da portare sul piano concreto quella che per ora è una proposta teorica.


GDR/OFF: Chiunque sia interessato alla questione mi contatti su msn o mandi un PM. :zizi:
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Onorevoli colleghi, ecco la proposta del Kazakistan riguardo al modo in cui l'ONU dovrebbe, a nostro parere, prepararsi ad affrontare l'imminente massa di profughi in fuga dalla guerra civile russa. Purtroppo non abbiamo ricevuto offerte di collaborazione, quindi abbiamo elaborato un prospetto d'intervento autonomamente.

Ecco le voci:

- Costruzione di un aeroporto ad Orel da utilizzare come base logistica per le attività dell'ONU nella regione, dove far atterrare i velivoli dell'ONU coinvolti nell'operazione

- Potenziamento delle infrastrutture della regione, e delle regioni russe confinanti, allo scopo di facilitare le operazioni

- Costruzione di almeno 20 campi attrezzati ad Orel sul modello adottato dagli Europei in casi di grande emergenza. Ognuno di questi campi dovrebbe poter ospitare 20000 persone, ed essere dotato di strutture capaci di provvedere alle necessità di una popolazione in fuga dalla guerra. Parliamo di ospedali, ma anche di mense e depositi di rifornimenti vari

- Costruzione di un ospedale d'eccellenza che sia in grado di affrontare adeguatamente eventuali gravi emergenze che vadano al di là delle possibilità degli ospedali dei campi. Possibilmente dotato di strutture adatte al trattamento dei traumi psicologici, tragicamente inevitabili tra le popolazioni colpite da queste tragedie. La presenza di un centro specializzato elimina il dover trasferire per via aerea all'estero dei casi gravi, e lascia liberi gli ospedali dei campi di operare sui casi meno gravi ma più diffusi.

- Arrivo in zona di personale ONU con esperienza in attività umanitarie, che gestirà i campi e le strutture correlate in collaborazione con le autorità Kazake competenti.

- Arrivo in zona di personale sanitario competente per gestire le strutture ospedaliere costruite

- Costruzione ad Orel di una sezione del Tribunale Internazionale allo scopo di raccogliere testimonianze riguardo eventuali violazioni dei diritti umani verificatesi durante la guerra civile.

Il Kazakistan si impegna fin da ora a fornire i rifornimenti di materie prime necessarie alle strutture proposte a prezzo agevolato, e a fornire generi di prima necessità ai profughi sempre attraverso la vendita a prezzi scontati all'ONU. Questo permetterà di abbattere grandemente i costi dell'impresa nel suo complesso, e in particolare i costi che deriverebbero dal trasporto in loco delle materie prime. Lo stato Kazako si occuperà anche direttamente della costruzione delle opere in questione, in piena collaborazione con l'ONU, contribuendo ad abbattere ulteriormente i costi, rendendo inutile il ricorso ad esose società private provenienti da altri paesi.

Il Kazakistan si offre inoltre di fornire asilo politico a chi ne facesse richiesta, e ad offrire visti di lavoro a qualunque profugo ne facesse richiesta. Sarà nostra premura, inoltre, fare il possibile per garantire ai profughi le giuste opportunità lavorative ove possibile, tramite la costruzione di Centri di Collocamento Misti (a carico del governo Kazako) nei vari campi.

Il governo Kazako, in difesa della sua indiscutibile e non negoziabile neutralità, chiede che l'ONU si astenga dal mandare Caschi Blu o qualsiasi altra forza armata nell'area interessata dall'operazione umanitaria. Saranno le forze Kazake ad occuparsi della sicurezza dell'area compresa entro il territorio di competenza.


Crediamo sinceramente che la nostra proposta sia vantaggiosa per l'ONU e di vitale importanza per la questione umanitaria, ma siamo pronti a modificarla secondo le opinioni dell'Assemblea e del Consiglio di Sicurezza. Non è allegato un prospetto di spesa perché [ragione valida in gdr: in pratica non posso averlo perché non so come calcolarlo].
 

Mabelrode

Get a life
Il delegato Giapponese prese parola:

"Esimi colleghi, molte sono le emergenze che questa commissione ha dovuto affrontare e molte ancora pendono in attesa di un nostro intervento.
Alla luce di questo trovo inopportuno il primo punto dell'ottima proposta Kazaka in quanto sarebbe impossibile trattare in egual maniera ogni emergenza simile. Siamo consci della profonda utilità che avrebbe un aeroporto per la gestione logistica della missione ma siamo anche consapevoli dell'importanza di ottimizzare risorse che troppo spesso risultano carenti per emergenze altrettanto importanti.
Un investimento simile potrebbe risultare ingiusto nei confronti di regioni che hanno dovuto loro malgrado convivere con guerre e instabilità politica per decenni."

Lo sguardo del delegato, pronunciando queste ultime parole, andò a posarsi sui rappresentati delle regioni africane.
"Spero che un giorno non vi saranno limiti così gravosi alle disponibilità economiche di questo Consiglio e che proposte simili possano esser accolte dinnanzi ad ogni crisi ma ora non ci resta che sottomettere il nostro giudizio al realismo e alle sue imposizioni.
Come ultima nota, credo che sia inopportuno non inviare i Caschi Blu dell'ONU come garanti del nostro impegno e controllori dei nostri investimenti. Non è nostra intenzione metter in dubbio la mai discussa efficenza ed integretà Kazaka ma esistono dei protocolli da rispettare in nome dell'equità di trattamento e della tutela degli stati finanziatori."
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Onorevole delegato Giapponese, siamo daccordo con la vostra obiezione. L'aeroporto in effetti sarebbe necessario solo qualora l'ONU decidesse di non accettare il supporto sul campo del governo Kazako in termini di materiali e rifornimenti.

Siamo daccordo con lo stralciare dalla proposta il primo punto, relativo all'aeroporto. Il Kazakistan metterà a disposizione le proprie strutture aeroportuali.

Per lo stesso motivo, anche il secondo punto è del tutto opzionale e può essere tolto. E' presente solo in via precauzionale, in quanto non sappiamo lo stato delle infrastrutture oltreconfine. Per quanto riguarda le nostre, ci adegueremo alle richieste del personale ONU.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Riguardo ai Caschi Blu, il Kazakistan è contrario al loro invio in quanto forza armata, ma è ovviamente apertissimo all'invio di ispettori ONU per controllare l'avanzamento dei lavori e la gestione dell'intera operazione, ci mancherebbe altro.

I Caschi Blu sarebbero presenti solo per garantire la sicurezza, ma è un compito che sono perfettamente in grado di adempiere le forze Kazake, che tra l'altro sono culturalmente più adatte, anche solo come conoscenza degli usi locali, lingua e conoscenza geografica.

L'area interessata dall'operazione, inoltre, è un'area strategica e siamo contrari all'arrivo di personale militare straniero.

Se tuttavia il loro invio fosse condizione inderogabile, siamo pronti ad accettarlo, ma dovranno essere concordate rigide regole d'impiego per tutelare la neutralità del Kazakistan.
 

Toga!

Chosen one
il delegato svizzero sorrise apertamente dopo che il traduttore trasmise la parte inerenti le vendite a prezzi scontati di materie prime all'ONU da parte del kazakhistan, poi prese molto seriamente a parlare con l'auricolare al telefonino.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Onorevoli colleghi, il Kazakistan ha riflettuto molto sulla questione, e ha discusso di questo argomento con molti paesi, interessati o meno alla questione russa.

Il pensiero comune è che ci sia un grande bisogno di un rinnovamento delle modalità con le quali l'ONU interviene in casi come questi.

Finora l'ONU ha sempre agito come un ente assistenzialista: l'ONU porta materiale, personale e fondi dall'estero, arriva nel paese "ospitante" e si installa come un elemento estraneo, favorendo poi la penetrazione di società straniere nel sistema economico locale, che viene sconvolto e danneggiato.

Questa linea di condotta è efficace nel tamponare un'emergenza improvvisa, ma comporta enormi spese (per far arrivare materiali dall'estero e per pagare le imprese private straniere) e soprattutto alla fine della missione lascia il paese ospitante in una situazione a volte peggiore di quella iniziale.

Ebbene, siamo convinti che un'altra modalità di intervento non sia solo possibile in quanto più efficace ed economica, ma assolutamente preferibile, visto il ruolo dell'ONU.

In virtù di questo pensiero, ci permettiamo di riproporre la nostra mozione, modificandola per fare di essa una proposta-pilota, che serva come modello per future missioni di questo tipo.


- Costruzione di almeno 20 campi attrezzati ad Orel sul modello adottato dagli Europei in casi di grande emergenza. Ognuno di questi campi dovrebbe poter ospitare 20000 persone, ed essere dotato di strutture capaci di provvedere alle necessità di una popolazione in fuga dalla guerra. Parliamo di ospedali, ma anche di mense, piccole scuole e depositi di rifornimenti vari

- Costruzione di un ospedale d'eccellenza che sia in grado di affrontare adeguatamente eventuali gravi emergenze che vadano al di là delle possibilità degli ospedali dei campi. Possibilmente dotato di strutture adatte al trattamento dei traumi psicologici, tragicamente inevitabili tra le popolazioni colpite da queste tragedie. La presenza di un centro specializzato elimina il dover trasferire per via aerea all'estero dei casi gravi, e lascia liberi gli ospedali dei campi di operare sui casi meno gravi ma più diffusi.

- Arrivo in zona di personale ONU con esperienza in attività umanitarie, che gestirà i campi e le strutture correlate in collaborazione con le autorità Kazake competenti.

- Arrivo in zona di personale sanitario competente per gestire le strutture ospedaliere costruite

- Costruzione ad Orel di una sezione del Tribunale Internazionale allo scopo di raccogliere testimonianze riguardo eventuali violazioni dei diritti umani verificatesi durante la guerra civile.


I lavori saranno effettuati tramite ditte del luogo e personale del luogo, sotto l'osservazione dell'ONU, a prezzi inferiori a quelli del mercato. Il governo Kazako si impegna a versare alle imprese la differenza tra il prezzo di mercato e quello concesso all'ONU.

Qualora non ci fossero ditte in grado di soddisfare certe esigenze, sarà il governo Kazako ad adempiere alle opere richieste, sempre a prezzo inferiore a quello di mercato.

Il nostro governo si impegna a fornire le materie prime necessarie alla missione, sempre a prezzo agevolato.

Il Kazakistan si impegna a mettere a disposizione le sue truppe per la sicurezza del personale ONU, a supportarne l'operato in qualunque sede, ed a garantire l'uso delle infrastrutture necessarie alle operazioni. Sarà accettato l'invio di un contingente di Caschi Blu per compiti di sicurezza ove necessario, ma il loro impiego sarà concordato con le autorità militari Kazake, per tutelare la nostra neutralità.

Il Kazakistan si offre inoltre di fornire asilo politico a chi ne facesse richiesta, e ad offrire visti di lavoro a qualunque profugo ne facesse richiesta. Sarà nostra premura, inoltre, fare il possibile per garantire ai profughi le giuste opportunità lavorative ove possibile, tramite la costruzione di Centri di Collocamento Misti (a carico del governo Kazako) nei vari campi.

Ispettori ONU verificheranno sull'assegnazione degli appalti e sulle forniture, per una perfetta trasparenza delle operazioni.



Questa modalità di intervento, ripetiamo, diminuirà ENORMEMENTE il costo dell'intera operazione, e avrà effetti benefici sia sui profughi stessi, che sul territorio. Sarebbe un enorme successo per l'ONU, e ci auguriamo non solo che questa mozione venga approvata, ma che faccia da apripista per una nuova linea di condotta.
 

Redual

Brontolo
Onorevoli colleghi,
Rispettabile rappresentante Kazako,
Signor Segretario,

Il Commonwealth dell'Australia teme di scorgere un vizio di forma nella proposta qui presentata.
La proposta di risoluzione ci appare più come un aiuto alle infrastrutture del Kazakistan piuttosto che un aiuto alle popolazioni russe.
Non denotiamo nella realtà alcuna vera azione di supporto verso le popolazioni presenti in russia, si da per scontato che la maggior parte, o la quasi totalità, delle popolazioni in fuga dal conflitto si rechi nello stato del Kazakistan.

Invitiamo la ligia delegazione Kazaka a riflettere sulla possibilità che taluni cittadini russi non desiderino abbandonare la propria terra, e quindi di formulare una proposta per l'aiuto delle popolazioni in loco.

Inoltre il Commonwealth dell'Australia rileva infruttuoso e inadatto il punto 5 della proposta. Le Nazioni Unite, come tutti ben sappiamo, ha già la Corte Internazionale di Giustizia situato all'Aja, ampiamente coperta e strutturata dallo Statuto. Riteniamo quindi un inutile spreco di risorse aprirne una sede distaccata in territorio Kazako.

Inoltre trovo necessaria una gara d'appalto, sia per i lavori da effettuare in zona sia per la fornitura di materie prima, se, come afferma il delegato Kazako, le offerte delle ditte del luogo saranno a prezzi competitivi inferiori a quelli del mercato, credo che otterranno facilmente l'incarico, ma in caso contrario mi trovo nuovamente nella condizione di ricordare che stiamo discutendo sull'aiuto alle popolazioni russe e riteniamo doveroso ottenere il meglio con il minor impegno economico, avendo la certezza e la trasparenza che questo sia avvenuto.
 

von kleist

Ninja Skilled!
il delegato canadese prende la parola dopo l'alleato austrialiano

onorevoli ambasciatori
il canada, come tutti sapete, ha una lunga storia di partecipazioni in missioni internazionali di peacekeeping; ma quella che si profila dalla proposta kazaka sembra più un'annessione autorizzata dall'ONU di territori russi, che non una proposta di aiuto alle popolazioni autoctone: nessuna menzione, infatti, viene fatta del governo, legittimo o meno, che controlla le aree interessate dalla proposta kazaka, che per primo dovrebbe richiedere degli aiuti umanitari, nè di tutta la parte della russia che non confina direttamente con il khazakistan, ma che pure si trova nell'incubo della guerra civile

il canada, quindi, pur riconoscendo come possibile un futuro disastro umanitario in terre russe, non darà mai la sua approvazione ad azioni che mirano, approfittando del caos della guerra civile, alla sottomissione di territori indipendenti; se però il governo kazako accettasse la totale indipendenza dei caschi blu dal suo comando militare e un gara d'appalto internazionale per la fornitura delle risorse e per la realizzazione delle infrastrutture, oltre all'estensione della missioni in altri territori (basti pensare alla siberia orientale) il governo canadese potrebbe partecipare attivamente a questa missione, con la professionalità dimostrata in 70 anni di vita dell'ONU
 

Mabelrode

Get a life
L'applauso del delegato Giapponese sottolineò l'importanza dell'intervento del collega australiano [pur avendo perso 4 diottrie per leggerlo] e del collega canadese
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
La nostra sicurezza sulla fuga dei cittadini russi si basa sul semplice fatto che da che mondo è mondo, ogni guerra porta SEMPRE ad un'esodo di massa dal luogo dei combattimenti. Non c'è mai stata guerra senza profughi, è un'evidenza storica talmente banale che sono meravigliato che si debba ripetere in questa sede.

La sicurezza sulla direzione di fuga dei profughi ci è data da due fattori: il fatto che il Kazakistan sia l'unico stato dell'area che si dichiara neutrale (e quindi non ci sia possibilità di un allargamento del conflitto), e dal fatto che in coseguenza della missione, i profughi saranno automaticamente portati a fuggire là dove saranno già presenti strutture in grado di accoglierli. Anche questa è un'ovvietà.

L'aiuto ai profughi in Russia è una proposta che non può che causare ilarità in chiunque abbia anche una superficiale conoscenza della situazione in Russia, e non ci stupisce che a sollevare la questione siano stati così distanti come Australia, Canada e Giappone.

La guerra in Russia è probabilmente la più devastante dalla fine della guerra di Corea, le armate che si confrontano pochi anni fa formavano uno degli eserciti meglio equipaggiati del mondo. Pensare di poter allestire campi profughi in un territorio interessato da operazioni militari di tale portata è semplicemente FOLLE. Per la stessa sicurezza dei profughi russi, ci rifiuteremo di appoggiare qualsiasi proposta di questo tipo.

Quanto all'annessione di terre russe, invitiamo il delegato canadese a rileggere la mozione: non è fatta alcuna menzione ad operazioni in territorio russo: la regione di Orel è territorio Kazako. Per di più, il Kazakistan ha più volte ribadito che non ci sarà alcun tipo di sconfinamento.


Infine, l'idea di tornare ai vecchi metodi degli appalti e dell'arrivo di materiale dall'estero, è colpevolmente retrograda, oltre che palesemente ingenua. Da sempre le missioni ONU gestite alla vecchia maniera si sono rivelate delle macchine mangiasoldi, travolte dagli scandali. Solo per parlare di fatti recenti, nel 2008 e 2009 la missione ONU in Kosovo è stata travolta da uno scandalo milionario sulla sua gestione, e ha portato alla condanna per truffa e turbativa d'asta di personale ONU. Senza contare che una missione così gestita diventava in breve un baratro per i conti dell'ONU, invariabilmente.

Inoltre, quelle missioni sono riuscite soltanto a portare un aiuto temporaneo, senza lasciare niente dietro di sé una volta terminate. Se possibile, la situazione locale era ulteriormente peggiorata a causa delle ingerenze di società straniere (che "misteriosamente" vincevano tutti gli appalti...).

Non sarà questo il caso, noi non accettiamo questa ennesima forma di neocolonialismo economico. Noi vogliamo risolvere il problema dei profughi, non limitandoci ad assisterli nell'immediato, ma costruendo intorno a loro un sistema che gli consenta di mantenersi. Non più campi di profughi disperati, senza nessuna speranza e senza nessun futuro al di fuori dei campi stessi, ma strutture che permettano un inserimento graduale in un sistema sociale ed economico in grado di supportarli.

E' giunto il momento di cambiare rotta, o l'ONU si confermerà una volta di più uno strumento nelle mani degli interessi economici occidentali!
 

Redual

Brontolo
Il rappresentante australiano si rialza in piedi e prende la parola

"Riteniamo offensive e prive di utilità al fine del dibattito dell'Assemblea le parole del delegato Kazako.
Denigrare, schernire e ringhiare rabbiosamente verso le altre delegazioni internazionali non è il modo in cui il Commonwealth di Australia usa lavorare.

Definire le Nazioni Unite <uno strumento nelle mani degli interessi economici occidentali> è una posizione antiquata e retrograda che non trova più alcun appiglio da almeno una decade. Sostenerla significa essere completamente ciechi verso l'attuale situazione politica ed economica globale.

Confido quindi che le esternazioni e il comportamento del delegato Kazako non siano state altro che una spiacevole svista.

Riflettendo invece sulle critiche mosse al mio precedente intervento vi rispondo che mi sembra invece ingenuo pensare che la totalità della popolazione civile russa si riversi ai confini del Kazakistan. Non posso negare gli ovvi flussi di sfollati e profughi che si presenteranno ai confini ma non posso nemmeno pensare che tutta la popolazione fuggirà dalla russia, o sarà nelle condizioni di farlo, e che tutti si riverseranno nel Kazakistan.
E' necessario pensare anche a queste personalità che per le più varie motivazioni non vorranno o non potranno giungere nel vostro paese.

Riguardo ai vecchi metodi degli appalti non posso che sostenerli, ritengo invece più preoccupante fornire ad un paese terzo, quale il vostro, ampi finanziamenti, e appalti certi, senza avere la certezza assoluta che questa rappresenti la scelta migliore e economicamente più vantaggiosa.
Non voglio prendere in esame gli scandali sulla gestione di precedenti missioni e appalti, e dubito che anche voi, delegato Kazako, siate pronto a valutarli.
Se non sbaglio i recenti rapporti sul vostro paese evidenziano un alto tasso di criminalità organizzata, quindi nemmeno la vostra proposta nel vostro caso è del tutto priva del pericolo di scandali i illegalità.

Sicuramente non sarà costruendo solamente ampie e costose infrastrutture in Kazakistan che la popolazione russa potrà trarne beneficio nel futuro, vi ricordo che non stiamo parlando di risollevare la situazione del vostro paese ma di valutare il miglior modo di accogliere e sostenere nei giorni a venire i profughi che un giorno torneranno nel loro paese di origine.

In conclusione la delegazione del Commonwealth dell'Australia appoggia la proposta Kazaka a patto di modificare i punti precedentemente mostrati."
 
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