Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
La delegazione Kazaka prende nuovamente la parola, proponendo un'altra mozione.
Onorevoli colleghi, il Kazakistan ha elaborato una proposta relativa alla questione sollevata dalla delegazione Inglese riguardo alla situazione umanitaria delle popolazioni coinvolte nella guerra civile. Ricordiamo che questa proposta rimane slegata dalla proposta da noi avanzata riguardante ESCLUSIVAMENTE la questione delle etnie Kazaka e Tartara, della cui inculumità speriamo di prenderci cura personalmente e con le nostre risorse.
*il relatore si schiarisce la voce*
Ponendo come assodato che la situazione umanitaria nelle zone meridionali della Russia, attualmente a grave rischio di attacco, sia precaria, e ponendo come punto fermo il dovere delle Nazioni Unite di portare soccorso alle popolazioni che si trovano in situazioni così tragiche, vi presentiamo la proposta del Kazakistan.
*breve pausa*
In breve, onorevoli colleghi, noi pensiamo che il Kazakistan sia la nazione ideale per la creazione di organismi e strutture atte a portare aiuto alle popolazioni coinvolte nella guerra civile.
Pensiamo sia non solo necessario, ma urgente, attrezzare delle strutture e delle organizzazioni in grado di prendersi cura dell'inevitabile massa di profughi in fuga dalle zone di guerra, e in grado di portare aiuto sul suolo russo qualora si verificassero gli eventi tragici tipici delle guerre civili.
La situazione è già grave, ma agendo in fretta l'ONU può limitare grandemente i danni alla popolazione russa, ed evitare tragedie ben più grandi in futuro. E' tristemente un fatto assodato che le guerre causano l'esodo di grandi masse di persone verso i paesi confinanti. E il Kazakistan è una delle mete più probabili dell'esodo.
Lasciarci soli ad affrontare l'inevitabile emergenza umanitaria espone queste persone, in fuga per salvarsi la vita, a rischi troppo grandi per essere accettati. Il Kazakistan farà del suo meglio per far fronte ai loro bisogni, ma non siamo ancora preparati, e le nostre risorse sono limitate, tanto da farci temere di non essere in grado di poter far fronte a tale eventualità.
Chiediamo dunque che l'ONU studi un piano d'azione per la creazione, come già detto, di adeguate strutture e organizzazioni per affrontare questo gravoso problema. Noi ci offriamo di ospitare e supportare sul territorio tali organizzazioni e strutture in virtù della nostra posizione geografica. Siamo pronti a mettere a disposizione risorse, personale e infrastrutture a tale scopo.
E' inutile dire che, nel rispetto della nostra linea diplomatica di assoluta neutralità nei confronti delle fazioni in lotta, il Kazakistan si opporrà in ogni modo a qualsiasi forma di presenza armata sul suo territorio. Qui si sta parlando di diritti umani e di emergenze umanitarie, non di fredda politica.
Ci auguriamo sinceramente che la nostra proposta, dettata da una sincera preoccupazione verso le persone che attualmente soffrono a causa di una guerra insensata, venga ben accolta da questa assemblea.
Onorevoli colleghi, il Kazakistan ha elaborato una proposta relativa alla questione sollevata dalla delegazione Inglese riguardo alla situazione umanitaria delle popolazioni coinvolte nella guerra civile. Ricordiamo che questa proposta rimane slegata dalla proposta da noi avanzata riguardante ESCLUSIVAMENTE la questione delle etnie Kazaka e Tartara, della cui inculumità speriamo di prenderci cura personalmente e con le nostre risorse.
*il relatore si schiarisce la voce*
Ponendo come assodato che la situazione umanitaria nelle zone meridionali della Russia, attualmente a grave rischio di attacco, sia precaria, e ponendo come punto fermo il dovere delle Nazioni Unite di portare soccorso alle popolazioni che si trovano in situazioni così tragiche, vi presentiamo la proposta del Kazakistan.
*breve pausa*
In breve, onorevoli colleghi, noi pensiamo che il Kazakistan sia la nazione ideale per la creazione di organismi e strutture atte a portare aiuto alle popolazioni coinvolte nella guerra civile.
Pensiamo sia non solo necessario, ma urgente, attrezzare delle strutture e delle organizzazioni in grado di prendersi cura dell'inevitabile massa di profughi in fuga dalle zone di guerra, e in grado di portare aiuto sul suolo russo qualora si verificassero gli eventi tragici tipici delle guerre civili.
La situazione è già grave, ma agendo in fretta l'ONU può limitare grandemente i danni alla popolazione russa, ed evitare tragedie ben più grandi in futuro. E' tristemente un fatto assodato che le guerre causano l'esodo di grandi masse di persone verso i paesi confinanti. E il Kazakistan è una delle mete più probabili dell'esodo.
Lasciarci soli ad affrontare l'inevitabile emergenza umanitaria espone queste persone, in fuga per salvarsi la vita, a rischi troppo grandi per essere accettati. Il Kazakistan farà del suo meglio per far fronte ai loro bisogni, ma non siamo ancora preparati, e le nostre risorse sono limitate, tanto da farci temere di non essere in grado di poter far fronte a tale eventualità.
Chiediamo dunque che l'ONU studi un piano d'azione per la creazione, come già detto, di adeguate strutture e organizzazioni per affrontare questo gravoso problema. Noi ci offriamo di ospitare e supportare sul territorio tali organizzazioni e strutture in virtù della nostra posizione geografica. Siamo pronti a mettere a disposizione risorse, personale e infrastrutture a tale scopo.
E' inutile dire che, nel rispetto della nostra linea diplomatica di assoluta neutralità nei confronti delle fazioni in lotta, il Kazakistan si opporrà in ogni modo a qualsiasi forma di presenza armata sul suo territorio. Qui si sta parlando di diritti umani e di emergenze umanitarie, non di fredda politica.
Ci auguriamo sinceramente che la nostra proposta, dettata da una sincera preoccupazione verso le persone che attualmente soffrono a causa di una guerra insensata, venga ben accolta da questa assemblea.