Fake al Sud c'è un'intera economia sommersa che funziona così e permette alla gente di sopravvivere, purtroppo c'è poco da fare
Fake al Sud c'è un'intera economia sommersa che funziona così e permette alla gente di sopravvivere, purtroppo c'è poco da fare
avvolte mi sembrate veramente drastici
Questo mi basta, non comprerei quella roba manco morta.
Mache biodistocazzo. L'hanno mai fatta analizzare la terra? L'acqua? Sanno cosa c'è? No, non credo.
Fake è drastica e si pone di merda, ma non ha tutti i torti.
La mia zona sostanzialmente è definibile come "sud" e quindi alla fine anche noi in famiglia ci riforniamo dalla piccola distribuzione locale. Però non si può fare il discorso della tradizione, perché 100 anni fa non c'erano così tanti metalli pesanti nell'aria e tanta altra roba nell'acqua.
Sicuramente è roba più buona di sapore, perché come ben dice Oghard la grande distribuzione si affida a metodi logistici che risparmiano sulla bontà a favore del ritorno economico. Ma che sia roba più salutare non è sicuro al 100%, spesso non per colpa loro. Magari non usano nulla di strano, ma purtroppo son questioni così grandi che il piccolo agricoltore non ha il minimo controllo. Mi viene in mente la questione della Rhur e dell'industria della selvicoltura svedese: i tedeschi bruciavano così tanto carbone che inquinava l'aria ed il vento portava in Svezia tanto da aver quasi fatto collassare le foreste scandinave e tutta l'economia del legno.
Qui da me ci sono i piccoli agricoltori della piana di Avezzano che coltivano una tra le terre più inquinate e velenose del pianeta. I ciociari più accorti infatti non mangiano patate locali.
cioè insegnare a coltivarla?
Il mio discorso è più in generale che dell'inquinamento se ne frega tanto il contadino che l'industriale, non riesco a trovare una soluzione in quello che hai detto
No, insegnare che quello che mangiamo ha enormi ripercussioni sulla nostra vita ad ogni livello.
Nella nostra società mangiare sembra quasi una cosa accessoria, che si fa perché viene lo stimolo. Come il sesso che fa Devil Dark Slayer nei bagni luridi delle discotenze tunz tunz che frequenta.
Il mangiare bene sembra sempre più relegato al bio-hipster, mentre tutti gli altri si dividono tra chi non gliene frega un cazzo e chi rimpiange ancora l'orto del nonno.
Tutti e tre i gruppi hanno torto, i primi perché puntano ad un sistema in cui l'alimentazione sana è un privilegio, gli altri invece perché pensano ancora con modelli ormai obsoleti.
Un'agricoltura sana, locale e gustosa non è solo possibile ma sul lungo periodo anche economicamente conveniente per l'itera società. Odio gli ambientalisti perché portano avanti prima di tutto una questione morale mentre il punto dovrebbero essere i $$$$/€€€€/££££/¥¥¥¥ (distrati ecologici, spese sanitarie, consumo energetico ecc...)
Ad esempio vi rendete conto che uno dei maggiori problemi per l'agricoltura moderna è la produzione di jeans che è tra le attività industriali più inquinanti che siano mai esistite nella storia dell'uomo? Pensate che il fiume di melma gialla che ha invaso l'Ungheria qualche tempo fa non ha avuto un impatto sull'Italia? Sono informazioni random, ma quanti piccoli agricoltori che sembrano produrre le migliori cose del mondo sono attenti a queste piccolezze? Le falde acquifere si caricano di agenti inquinanti che sono stati buttati nell'ambiente a centinaia di km di distanza. Non basta essere aderenti alla tradizione dei nonni per produrre cose sane.
E' colpa dei piccoli agricoltori? Certo che no, fanno la fame per pochi spicci. Potrebbero vendere tutto alla speculazione edilizia e campare con un po più di dignità.
Il problema è nostro, che abbiamo capacità di studiare che mai nella storia dell'uomo nessuno ha avuto. Ogni volta che riduciamo un discorso del genere ad un "biohipster vs tradizionalisti terroni" abbiamo tirato un cazzotto sui denti della nostra terra.
oggi la frutta che coltiva mio padre ed è la stessa che coltivava suo nonno 100 anni fa e non è mai morto nessuno per questo.