L'integrazione nel 2015

Schizzato il Tiemmino

Just a newbie
Tutti coloro che emigrano in un altro paese dovrebbero integrarsi totalmente con la cultura di quel paese, rinunciando a quella vecchia.
In questo modo le sottocomunità spariscono, le diversità culturali spariscono, il razzismo sparisce.

Il razzismo verso i musulmani lo creano i musulmani stessi, poichè invece di integrarsi tenendo un basso profilo, caricano a muso duro ostentando la loro cultura e pretendendo diritti.
E non parlo dell'Isis. L'Isis è solo l'ennesima strumentalizzazione per accaparrarsi l'opinione pubblica.

Se i musulmani espatriati in Europa decidessero di cambiare cultura e vivere ''alla europea'' nessuno li considererebbe diversi, perché all'effettivo non lo sarebbero.
D'altronde non riesco a capire a che pro espatriare in un altro paese se non si ha intenzione di integrarsi con quella cultura.
A me ad esempio non piacerebbe vivere come i cinesi, non mi piace lavorare 16 ore al giorno, mangiare insetti, vivere in città densissime o campagne povere. Ergo non vado a vivere in Cina. Al massimo ci vado in vacanza.
Allora perché un musulmano viene a vivere in Europa se poi non vuole integrarsi con nessun punto della nostra cultura? E' arrogante e genera una diversità forzata che sfocia nel razzismo.

Naturalmente è un discorso che vale per tutti e anche per noi, non solo per i musulmani.
 

Zaratustra

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Fantacalciaro
Tutti coloro che emigrano in un altro paese dovrebbero integrarsi totalmente con la cultura di quel paese, rinunciando a quella vecchia.
In questo modo le sottocomunità spariscono, le diversità culturali spariscono, il razzismo sparisce.

Il razzismo verso i musulmani lo creano i musulmani stessi, poichè invece di integrarsi tenendo un basso profilo, caricano a muso duro ostentando la loro cultura e pretendendo diritti.
E non parlo dell'Isis. L'Isis è solo l'ennesima strumentalizzazione per accaparrarsi l'opinione pubblica.

Se i musulmani espatriati in Europa decidessero di cambiare cultura e vivere ''alla europea'' nessuno li considererebbe diversi, perché all'effettivo non lo sarebbero.
D'altronde non riesco a capire a che pro espatriare in un altro paese se non si ha intenzione di integrarsi con quella cultura.
A me ad esempio non piacerebbe vivere come i cinesi, non mi piace lavorare 16 ore al giorno, mangiare insetti, vivere in città densissime o campagne povere. Ergo non vado a vivere in Cina. Al massimo ci vado in vacanza.
Allora perché un musulmano viene a vivere in Europa se poi non vuole integrarsi con nessun punto della nostra cultura? E' arrogante e genera una diversità forzata che sfocia nel razzismo.

Naturalmente è un discorso che vale per tutti e anche per noi, non solo per i musulmani.
ma te sei schizzato
 

Schizzato il Tiemmino

Just a newbie
No non scherzo, è un dato di fatto che le sottocomunità portano solo problemi a lungo termine. Creano uno stato dentro lo stato, il che è assolutamente male.

Se decidessi di espatriare cercherei di adattarmi il più possibile alla cultura del posto, lingua, abbigliamento, cibo, orari, mentalità. E' buon senso ed educazione.

Non vado nell'India vegetariana ad organizzare grigliate di manzo all'aperto con la mia comunità di italiani, perché so che dà fastidio, e se mi chiedono di smettere non gli urlo in faccia che ho diritto alla mia cultura pretendendo l'edificazione di uno stadio perché noi siamo abituati al calcio.

Non capisco perché sia tanto difficile capire che a casa degli altri bisogna adeguarsi.
 

Mourinho

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Fantacalciaro
E' un pensiero legittimo, sei più intransigente di me.

Tutto sta nel significato che diamo all'integrazione, e se la crediamo possibile. Personalmente a grandi linee credo che una nuova cultura sia benvenuta quando può portare qualcosa in più a quella che la accoglie, ma senza pretese. Nella nostra società (occidentale italian) spesso non è così (secondo me).
 

Spam Rulez

Chosen one
Io l'ho sempre sostenuto che chi va in un altro paese deve essere disposto a farsi assimilare. Nel corso del tempo sicuramente avrà anche la possibilità di dare contributi e di arricchire la comunità grazie al suo carico di "diversità culturale di base" ma saranno "contributi" che in qualche misura emergeranno spontanei grazie al fatto di aver sollevato curiosità intorno a se non certo per legge e per imposizione sul prossimo.

D'altra parte io sostengo che chi lascia un paese per andare in un altro si deve mettere alle spalle un sistema socio-economico. Sistema sociale e sistema economico, IMHO, sono inscindibili perchè per molti aspetti i sistemi economici sono strettamente legati alla natura dei sistemi sociali.
 

Auricaesar

Just a newbie
"La grande guerra inizierà in Francia e poi tutta l’Europa sarà colpita, lunga e terribile essa sarà per tutti… poi finalmente verrà la pace ma in pochi ne potranno godere"
1ª guerra mondiale che ha assunto i toni mondiali con l'entrata della Germania e che ha lasciato a bocca asciutta i vincitori?

No non scherzo, è un dato di fatto che le sottocomunità portano solo problemi a lungo termine. Creano uno stato dentro lo stato, il che è assolutamente male.

Se decidessi di espatriare cercherei di adattarmi il più possibile alla cultura del posto, lingua, abbigliamento, cibo, orari, mentalità. E' buon senso ed educazione.

Non vado nell'India vegetariana ad organizzare grigliate di manzo all'aperto con la mia comunità di italiani, perché so che dà fastidio, e se mi chiedono di smettere non gli urlo in faccia che ho diritto alla mia cultura pretendendo l'edificazione di uno stadio perché noi siamo abituati al calcio.

Non capisco perché sia tanto difficile capire che a casa degli altri bisogna adeguarsi.

E' un pensiero legittimo, sei più intransigente di me.

Tutto sta nel significato che diamo all'integrazione, e se la crediamo possibile. Personalmente a grandi linee credo che una nuova cultura sia benvenuta quando può portare qualcosa in più a quella che la accoglie, ma senza pretese. Nella nostra società (occidentale italian) spesso non è così (secondo me).

Io l'ho sempre sostenuto che chi va in un altro paese deve essere disposto a farsi assimilare. Nel corso del tempo sicuramente avrà anche la possibilità di dare contributi e di arricchire la comunità grazie al suo carico di "diversità culturale di base" ma saranno "contributi" che in qualche misura emergeranno spontanei grazie al fatto di aver sollevato curiosità intorno a se non certo per legge e per imposizione sul prossimo.

D'altra parte io sostengo che chi lascia un paese per andare in un altro si deve mettere alle spalle un sistema socio-economico. Sistema sociale e sistema economico, IMHO, sono inscindibili perchè per molti aspetti i sistemi economici sono strettamente legati alla natura dei sistemi sociali.
Tra l'altro queste considerazioni sono state alla base dell'Olocausto, perché gli ebrei formarono un sotto-stato tedesco e nel 1933 dichiararono "guerra" ad Hitler.
 

Mabelrode

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Tutti coloro che emigrano in un altro paese dovrebbero integrarsi totalmente con la cultura di quel paese, rinunciando a quella vecchia.
In questo modo le sottocomunità spariscono, le diversità culturali spariscono, il razzismo sparisce.

Il razzismo verso i musulmani lo creano i musulmani stessi, poichè invece di integrarsi tenendo un basso profilo, caricano a muso duro ostentando la loro cultura e pretendendo diritti.
E non parlo dell'Isis. L'Isis è solo l'ennesima strumentalizzazione per accaparrarsi l'opinione pubblica.

Se i musulmani espatriati in Europa decidessero di cambiare cultura e vivere ''alla europea'' nessuno li considererebbe diversi, perché all'effettivo non lo sarebbero.
D'altronde non riesco a capire a che pro espatriare in un altro paese se non si ha intenzione di integrarsi con quella cultura.
A me ad esempio non piacerebbe vivere come i cinesi, non mi piace lavorare 16 ore al giorno, mangiare insetti, vivere in città densissime o campagne povere. Ergo non vado a vivere in Cina. Al massimo ci vado in vacanza.
Allora perché un musulmano viene a vivere in Europa se poi non vuole integrarsi con nessun punto della nostra cultura? E' arrogante e genera una diversità forzata che sfocia nel razzismo.

Naturalmente è un discorso che vale per tutti e anche per noi, non solo per i musulmani.

La cosa di cui ti lamenti è una grandissima specialità italiana e, da questo punto di vista, la comunità islamica è molto più rispettosa della nostra.
Detto questo, non tieni in considerazione elementi scatenanti di questa situazione come, ad esempio, il fatto che sia lo stato ospitante a favorire i ghetti per evitare di disturbare qualche bigottone razzista italiano con la terribile presenza di un vicino di casa straniero.
Quando parli del fatto che se una persona non ama alcune caratteristiche della cultura locale non dovrebbe trasferirsi, parti dal presupposto che la gente emigri per turismo. Secondo te vengono (o, meglio, venivano.. ora siamo stazione di passaggio) qui per guardare le nostre opere d'arte e per assaggiare le lasagne?

Forse sono fortunato ma i miei vicini di casa sono tunisini (donna + 3 figli) e non mi hanno MAI rotto i coglioni nonostante alle volte abbiano i motivi per farlo. Sono gentili, educati e le loro tradizioni non mi turbano in alcun modo.
Ogni tanto ascoltano musica tunisina a volume alto? Io faccio di peggio.
Quando c'è un caldo fottuto tengono la porta aperta? Quando esco di casa posso guardarmi una MILF in maglietta e pantaloncini.
Ogni tanto la madre sclera con i figli e comincia ad urlare in tunno? Non c'è nulla di strano.

Quindi spiegami come ti hanno turbato personalmente le usanze arabe utilizzando esempi (per cortesia non inventarteli perchè sarebbe di una tristezza incredibile... )
 

Rebaf

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Fantacalciaro
Dai secondo te me sta trollando. Manco Salvini pensa che la gente venga qua per loro scelta. E' un discorso che denota un'ignoranza di base della situazione geopolitica che trovo insostenibile.
 

Auricaesar

Just a newbie
Forse sono fortunato ma i miei vicini di casa sono tunisini (donna + 3 figli) e non mi hanno MAI rotto i coglioni nonostante alle volte abbiano i motivi per farlo. Sono gentili, educati e le loro tradizioni non mi turbano in alcun modo.
Hai detto bene: MI.
A te non danno fastidio, ad altri si. Ad altri può dar fastidio che invece della tua lingua parlino la loro, che invece di integrarsi creano una mini comunità.
E queste mini comunità, quando si coalizzano e si organizzano contro quella che le ospita, Be... Così è nato l'Olocausto.
 

Rebaf

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Fantacalciaro
Peccato il 70% delle volte queste comunità sono create proprio da noi, non c'è integrazione coi ghetti e spesso e volentieri il migrante è costretto a ghettizzarsi perchè sua unica possibilità di sopravvivenza.

E queste mini comunità, quando si coalizzano e si organizzano contro quella che le ospita, Be... Così è nato l'Olocausto.

Non sono d'accordo, la situazione degli ebrei in Germania è un discorso totalmente diverso ed è un paragone che non ha luogo di esistere. Credo sia lapalissiano che la situazione dei migranti degli ultimi 20-25 anni in Europa e quella delle comunità ebraiche pre seconda guerra mondiale non abbiano proprio niente in comune.
 

Zaratustra

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Fantacalciaro
siamo al livello delle donne che meritano di essere violentate perché troppo libere e discinte
 

Mabelrode

Get a life
Hai detto bene: MI.
A te non danno fastidio, ad altri si. Ad altri può dar fastidio che invece della tua lingua parlino la loro, che invece di integrarsi creano una mini comunità.
E queste mini comunità, quando si coalizzano e si organizzano contro quella che le ospita, Be... Così è nato l'Olocausto.

Per cortesia fammi un esempio di azione di un emigrante che ti ha infastidito e che ti ha in qualche modo danneggiato.
Perchè sento sempre parlare di "altri" e di "qualcuno" ovvero delle paraculate inutili.
Per quanto riguarda il fatto che il razzismo è colpa dell'oggetto del razzismo sorvolo perchè sarebbe solo imbarazzante argomentare.
 

Auricaesar

Just a newbie
Be, mi ricordo di uno che portò un coltellino alle medie e sempre nella stessa situazione uno che "emetteva rifiuti" fuori dal water ed anzi addirittura fuori dal gabinetto.
 
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