non era così, ed era anche normale che, dal punto di vista dei greci, l'idea di Tsipras fosse migliore di quella dei creditori, seppure di poco (ma questo perché il margine di trattativa era ristretto, non perché Tsipras fosse un coglione).
Su questo non sono d'accordo.
Non tanto sul fatto che Tsipras sia o no un coglione, ma sul fatto che i greci considerassero l'idea migliore, perchè se per greci intendi quelli che hanno votato NO, hanno votato non sapendo cosa sarebbe stato proposto, ma con la promessa del "se votate NO, poi saremo più forti nella contrattazione".
Non sapevano cosa bolliva in pentola, e non lo sapeva neanche Tsipras cosa ne sarebbe uscito. Quindi come si può dire "è un accordo accettabile (parlo ancora del vecchio) perchè alla fin fine anche i greci hanno detto si?"
Questo è confermato da Varoufakis oggi, che chiarisce la sua uscita dal governo, non perchè "cacciato" dall'eurogruppo come dicono i grillini, ma perchè:
"Quella notte - rileva l'ex ministro - è stato deciso che il fragoroso No del popolo greco non sarebbe stata la spinta decisiva per il mio piano, ma anzi avrebbe dovuto condurre ulteriori concessioni: l'incontro con gli altri leader politici in cui il nostro primo ministro ha accettato il fatto che qualsiasi fosse stata la posizione dei creditori lui non li avrebbe sfidati. E ciò avrebbe significato cedere, smettere di negoziare".
E queste sono parole di Varoufakis. Ora, sinceramente, leggo quello che lui riporta aver detto Tsipras e mi domando "ma che cazzo significa?". Perchè il NO avrebbe dovuto condurre a ulteriori concessioni? Che senso ha?
A questo punto io mi aspettavo più che la Grecia facesse quello che Varoufakis definisce "il suo piano" e cioè bluffare il grexit dimostrando che era una possibilità che la Grecia poteva sostenere.
E' in quest'ottica che anche il "vecchio" accordo (cioè il primo proposto da Tsipras dopo il referendum e votato dal parlamento greco) non è accettabile per il popolo greco, all'infuori dei singoli numeri del momento (anche perchè 50 mld sono vincolati alla vendita di asset statali. Se ci fanno di meno, prenderanno di meno), visto che l'obiettivo di Tsipras era "accettare qualsiasi fosse stata la posizione dei creditori".
Sono convinto che i greci, se si facesse di nuovo un referendum per questo nuovo accordo (quello firmato oggi), voterebbero ancora NO, ma stavolta niente referendum, si firma...eppure non mi sembra molto più morbido di quello di junker...neanche un pò più morbido...
A questo punto mi domando. A che pro il referendum? A che è servito? Quale era il piano iniziale?
Per quanto provi a cercare soluzioni logiche o illogiche, non riesco a venirne a capo.
nota a margine: ti conosco da 10 anni e ti voglio sinceramente bene, ma sei uno dei migliori/peggiori flamers di SoHead
Si dice al mio paese, fatti il nome e fattelo buono. Io in verità non vorrei mai flammare, ma ormai sembra che questo è il mio personaggio...