Silen
Get a life
La follia dei mortali
Nonostante gli appelli del Principe Carnil per porre un limite alla escalation in corso e mantenere il conflitto nei limtii della decenza, la situazione pare sfuggire di mano nella maniera più completa e disastrosa possibile. Sentendo che il proprio destino è segnato Britannia pare perdere ogni residua remora o pretesa di cavalleria e scatena tutte le armi in proprio possesso nel tentativo di infliggere più danno possibile al nemico senza più curarsi delle conseguenze. E così il morbo studiato e preparato per colpire le alate viene rilasciato nella regione di Soutella, nel cuore dell'Impero meridionale. Per quanto Silene e la sua corte abbiano lasciato la città già da tempo esortando quante più Alate a fare lo stesso (vedi Report Impero dell'Arpia turno 44) a Kyrne Lamiya e dintorni vi sono ancora parecchie Alate che vengono contagiate dalla malattia che scatena in loro una rabbia folle e incontrollabile inducendole ad assalire qualcsiasi cosa vivente. Il caos risultante è facilmente prevedibile: la capitale imperiale è teatro di scontri e molti civili innocenti vengono uccisi come anche le guardie cittadine che combattono per difenderli e le stesse Arpie a loro volta vittime del morbo scagliato contro di loro. I danni alla città sono notevoli e si stima che almeno 4000 Arpie e 6000 Senzali siano periti negli scontri. Come promesso dalla Prima le Alate sono pronte a scaglaire una rappresaglia immediata per ogni magia distruttiva lanciata sul proprio territorio ma quando la maga Driass si appresta a lanciare l'incantesimo di distruzione di massa un sicario britannico infiltrato nell'Impero attacca l'Arpia. Il Sicario riesce a ferire gravemente Driass e a far fallire il lancio dell'incantesimo di distruzione, sia pure a costo della propria vita ma ancora non siamo arrivati al culmine della follia britannica: un secondo sicario tenta quello che sarebbe un colpo da maestro infiltrandosi nella dimora stessa di Silene con l'intento nientemeno che di rapire la Imperatrice Alata in persona. Da quanto ricostruito a posteriori il sicario si era infiltrato nella servitù di palazzo negli anni passati e aveva quindi seguito la Prima durante gli spostamenti dello scorso anno attendendo l'occasione propizia. Il piano, pensato nei minimi dettagli, è tuttavia fallito grazie alla sorveglianza di Talya Samor, l'agente del Matriarcato che da alcuni anni collabora con l'alata Saska per garantire la sicurezza della Prima. Forte della lunga esperienza dei drow in fatti di rapimenti e assassinii e destinata alla sorveglianza di Silene la drow si attendeva più un tentativo di furto della Lacrima Rossa che un tentativo di rapimento ma non appena si avvide che un individuo sconosciuto stava cercando di entrare negli appartamenti dell'alata non esitò a lanciarsi all'attacco: unico neo ilf atto che il sicario sia stato in grado di sfuggire alla cattura. A concludere un annata in cui i propri agenti sono stati particolarmente attivi Britannia riesce anche a scongiurare un secondo attacco alle proprie scorte di cristalli di mana: anche in questo caso però il sicario, probabilmente travestito grazie alla magia, riesce a dileguarsi.
Nel frattempo sul fronte i combattimenti continuano: l'esercito imperiale, valutando evidentemente che non valga la pena di subire le perdite necessarie per conquistare la capitale britannica si muove verso est puntando alle ricche miniere di ferro di Grotokal e Zhururkal: entrambe le regioni vengono catturate e le città prese di assalto con perdite contenute. Allo stesso tempo gli eldar, questa volta assistiti dalla flotta imperiale, prendono Louvigny anche grazie all'uso massiccio della magia per indebolire le mura e fiaccare i difensori. A questo punto le istruzioni della generalessa Calarel prevederebbero di puntare su Duranves ma ma la comandante di Minnonar ordina invece di piegare a ovest puntando su Yngold "dove i dragonidi oppressi dalla tirannia del Tempesta aspettano il nostro soccorso". Gli ordini e l'atteggiamento di Calarel sconcertano i soldati ma la comandante eldar rispettata e amata dai suoi soldati che la seguono nonsotante la follia dei suoi ordini. Davanti a Yngold sis catena una battaglia dato che le truppe del Regno della Tempesta, poco meno di 15mila soldati, intercettano l'esercito di Calarel. Lo scontro è duro dato che le truppe del Tempesta sono composte di fanteria pesante dragonide ma l'esercito eldar può contare du quasi 17mila Calatharii, i cosiddetti cavalieri splendenti, la cui forza d'assalto è irresistibile. Durante la battaglia Calarel viene anche assalita da un sicario: l'eldar è colta di sorpresa e cadrebbe sotto la lama dell'assassino se non fosse per l'intervento di Aneirin Domabelve, la sicaria assegnata specificatamente alla protezione dell'esercito da azioni di questo tipo devia ilo colpo mortale e impegna il sicario nemico dando tempo a Calarel di riprendersi. Trovandosi in inferiorità numerica il sicario preferisce desistere dal tentativo e fuggire. Vinta la battaglia col Regno della Tempesta Calarel ordina l'assalto alla città di Yngold che viene presa dopo tre giorni di duri scontri; a questo punto come se fosse scattato un interruttore l'eldar sembra tornare in sè e racconterà di avere obbedito a degli ordini di una voce che sentiva soltanto nella propria testa e alla quale non poteva in nessun modo ribellarsi. Le perdite totali dell'esercito eldar (conquista Nelogne e Yngold e battaglia Tempesta) ammontano a 2200 arcieri elfici, 4100 fanti corazzati e 3100 Calatharii. Le truppe dragonidi del Regno della Tempesta guidate da Astrid Stormborn hanno perso oltre 6mila soldati, oltre naturalmente alla guarnigione di Yngold. Violente le proteste del Regno della Tempesta che accusa gli eldar di aver attaccato a tradimento e in maniera del tutto immotivata il proprio territorio mentre la comandante elfica Calarel dal canto suo giura di aver operato seguendo dei comandi esterni anche se non sa dire chi o cosa le abbia ordinato di interromepre la campagna contro Britannia per assalire invece Yngold.
A completare l'elenco di avvenimenti di questo anno disgraziato, un secondo incantesimo di distruzione di massa colpisce Cloveringe: la città questa volta era presidiata solamente da militari ma tutte le truppe presenti in città vengono ritrovate morte dissanguate insieme al loro sguaiato forse ma valoroso comandante il generale Julian LI Aldiss. Anche questa volta la macabra scoperta viene fatta dalle reclute appena arruolate che si recavano alla caserma per essere radunate e inquadrate. Intanto nel meridione la rabbia delle Arpie per le azioni di Britannia raggiunge nuovi vertici di isterismo; l'uso del morbo pensato specificatamente per colpire la propria razza, le migliaia di morti a Kyrne Lamiya e il nuovo attentato alla Prima hannoe sasperato le alate oltre ogni limite: Ilias parla apertamente di massacrare ogni cittadino britannico ancora in vita per i crimini contro le Sorelle e verso il finrie dell'anno Silene, ancora nascosta in una località segreta, proclama l'Exterminatus contro Britannia.
Nonostante gli appelli del Principe Carnil per porre un limite alla escalation in corso e mantenere il conflitto nei limtii della decenza, la situazione pare sfuggire di mano nella maniera più completa e disastrosa possibile. Sentendo che il proprio destino è segnato Britannia pare perdere ogni residua remora o pretesa di cavalleria e scatena tutte le armi in proprio possesso nel tentativo di infliggere più danno possibile al nemico senza più curarsi delle conseguenze. E così il morbo studiato e preparato per colpire le alate viene rilasciato nella regione di Soutella, nel cuore dell'Impero meridionale. Per quanto Silene e la sua corte abbiano lasciato la città già da tempo esortando quante più Alate a fare lo stesso (vedi Report Impero dell'Arpia turno 44) a Kyrne Lamiya e dintorni vi sono ancora parecchie Alate che vengono contagiate dalla malattia che scatena in loro una rabbia folle e incontrollabile inducendole ad assalire qualcsiasi cosa vivente. Il caos risultante è facilmente prevedibile: la capitale imperiale è teatro di scontri e molti civili innocenti vengono uccisi come anche le guardie cittadine che combattono per difenderli e le stesse Arpie a loro volta vittime del morbo scagliato contro di loro. I danni alla città sono notevoli e si stima che almeno 4000 Arpie e 6000 Senzali siano periti negli scontri. Come promesso dalla Prima le Alate sono pronte a scaglaire una rappresaglia immediata per ogni magia distruttiva lanciata sul proprio territorio ma quando la maga Driass si appresta a lanciare l'incantesimo di distruzione di massa un sicario britannico infiltrato nell'Impero attacca l'Arpia. Il Sicario riesce a ferire gravemente Driass e a far fallire il lancio dell'incantesimo di distruzione, sia pure a costo della propria vita ma ancora non siamo arrivati al culmine della follia britannica: un secondo sicario tenta quello che sarebbe un colpo da maestro infiltrandosi nella dimora stessa di Silene con l'intento nientemeno che di rapire la Imperatrice Alata in persona. Da quanto ricostruito a posteriori il sicario si era infiltrato nella servitù di palazzo negli anni passati e aveva quindi seguito la Prima durante gli spostamenti dello scorso anno attendendo l'occasione propizia. Il piano, pensato nei minimi dettagli, è tuttavia fallito grazie alla sorveglianza di Talya Samor, l'agente del Matriarcato che da alcuni anni collabora con l'alata Saska per garantire la sicurezza della Prima. Forte della lunga esperienza dei drow in fatti di rapimenti e assassinii e destinata alla sorveglianza di Silene la drow si attendeva più un tentativo di furto della Lacrima Rossa che un tentativo di rapimento ma non appena si avvide che un individuo sconosciuto stava cercando di entrare negli appartamenti dell'alata non esitò a lanciarsi all'attacco: unico neo ilf atto che il sicario sia stato in grado di sfuggire alla cattura. A concludere un annata in cui i propri agenti sono stati particolarmente attivi Britannia riesce anche a scongiurare un secondo attacco alle proprie scorte di cristalli di mana: anche in questo caso però il sicario, probabilmente travestito grazie alla magia, riesce a dileguarsi.
Nel frattempo sul fronte i combattimenti continuano: l'esercito imperiale, valutando evidentemente che non valga la pena di subire le perdite necessarie per conquistare la capitale britannica si muove verso est puntando alle ricche miniere di ferro di Grotokal e Zhururkal: entrambe le regioni vengono catturate e le città prese di assalto con perdite contenute. Allo stesso tempo gli eldar, questa volta assistiti dalla flotta imperiale, prendono Louvigny anche grazie all'uso massiccio della magia per indebolire le mura e fiaccare i difensori. A questo punto le istruzioni della generalessa Calarel prevederebbero di puntare su Duranves ma ma la comandante di Minnonar ordina invece di piegare a ovest puntando su Yngold "dove i dragonidi oppressi dalla tirannia del Tempesta aspettano il nostro soccorso". Gli ordini e l'atteggiamento di Calarel sconcertano i soldati ma la comandante eldar rispettata e amata dai suoi soldati che la seguono nonsotante la follia dei suoi ordini. Davanti a Yngold sis catena una battaglia dato che le truppe del Regno della Tempesta, poco meno di 15mila soldati, intercettano l'esercito di Calarel. Lo scontro è duro dato che le truppe del Tempesta sono composte di fanteria pesante dragonide ma l'esercito eldar può contare du quasi 17mila Calatharii, i cosiddetti cavalieri splendenti, la cui forza d'assalto è irresistibile. Durante la battaglia Calarel viene anche assalita da un sicario: l'eldar è colta di sorpresa e cadrebbe sotto la lama dell'assassino se non fosse per l'intervento di Aneirin Domabelve, la sicaria assegnata specificatamente alla protezione dell'esercito da azioni di questo tipo devia ilo colpo mortale e impegna il sicario nemico dando tempo a Calarel di riprendersi. Trovandosi in inferiorità numerica il sicario preferisce desistere dal tentativo e fuggire. Vinta la battaglia col Regno della Tempesta Calarel ordina l'assalto alla città di Yngold che viene presa dopo tre giorni di duri scontri; a questo punto come se fosse scattato un interruttore l'eldar sembra tornare in sè e racconterà di avere obbedito a degli ordini di una voce che sentiva soltanto nella propria testa e alla quale non poteva in nessun modo ribellarsi. Le perdite totali dell'esercito eldar (conquista Nelogne e Yngold e battaglia Tempesta) ammontano a 2200 arcieri elfici, 4100 fanti corazzati e 3100 Calatharii. Le truppe dragonidi del Regno della Tempesta guidate da Astrid Stormborn hanno perso oltre 6mila soldati, oltre naturalmente alla guarnigione di Yngold. Violente le proteste del Regno della Tempesta che accusa gli eldar di aver attaccato a tradimento e in maniera del tutto immotivata il proprio territorio mentre la comandante elfica Calarel dal canto suo giura di aver operato seguendo dei comandi esterni anche se non sa dire chi o cosa le abbia ordinato di interromepre la campagna contro Britannia per assalire invece Yngold.
A completare l'elenco di avvenimenti di questo anno disgraziato, un secondo incantesimo di distruzione di massa colpisce Cloveringe: la città questa volta era presidiata solamente da militari ma tutte le truppe presenti in città vengono ritrovate morte dissanguate insieme al loro sguaiato forse ma valoroso comandante il generale Julian LI Aldiss. Anche questa volta la macabra scoperta viene fatta dalle reclute appena arruolate che si recavano alla caserma per essere radunate e inquadrate. Intanto nel meridione la rabbia delle Arpie per le azioni di Britannia raggiunge nuovi vertici di isterismo; l'uso del morbo pensato specificatamente per colpire la propria razza, le migliaia di morti a Kyrne Lamiya e il nuovo attentato alla Prima hannoe sasperato le alate oltre ogni limite: Ilias parla apertamente di massacrare ogni cittadino britannico ancora in vita per i crimini contro le Sorelle e verso il finrie dell'anno Silene, ancora nascosta in una località segreta, proclama l'Exterminatus contro Britannia.
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