no è solo che per me non erano difetti, era giocabilitàMikhail Mengsk ha scritto:Il primo leader infatti si è tradotto in stati irrealisticamente grandi, finanze irrealisticamente gonfiate ed eserciti irrealisticamente enormi. Senza contare le differenze fra stato e stato causate dalla mancanza di parecchi "paletti" e due master distinti dallo stile quasi diametralmente opposto. In breve, parecchio sbilanciato. Non a caso il 1145 bis è nato facendo tabula rasa di ogni cosa, perché era impossibile da bilanciare.
Creare un forum "privato" per ogni giocatore non snellisce niente: il master dovrà comunque bilanciare ogni volta "a mano", e se vuole mantenere un'equità di trattamento dovrà comunque rispondere in maniera equivalente per tutte le proposte simili. In pratica è come dover mettere un "paletto" ogni volta manualmente sul forum, invece di metterne uno automatico in scheda.
Leader 2.0 è nato perché Leader 1.0 era difficilmente bilanciabile e gestibile, e non lo dico io ma lo disse Rebaf già ai tempi della riapertura.
Tornare indietro all'1.0 è possibilissimo, per carità, se Rebaf se la sente. Però c'è un motivo per il quale esiste Leader 2.0, che non è la smania di realismo a tutti i costi bensì la volontà di avere un gioco allo stesso tempo più bilanciato e più leggero da gestire.
1.0 non è "sbagliato" di per sé, ma aveva grossi difetti che secondo me vi state dimenticando o state sottovalutando.
a sto punto il senso generale della discussione mi pare stabilire a che gioco stiamo pensando, no?Solctis ha scritto:Secondo me si stà un pochettino perdendo il senso generale della discussione per una sorta di piccola guerra tra blocchi.
Thewo ha scritto:no è solo che per me non erano difetti, era giocabilità
se volevo giocare a una simulazione strategica, giocavo al 2015, o a uno degli altri duemila leader che ci sono in corso
numeri irrealisticamente grandi, chissenefrega, stati grandi, chissenefrega, se poi il tutto è bilanciato, perchè poi dite che non era bilanciato, ma non è vero, il sottoscritto lo sa meglio di tutti, perchè da me passava l'intera diplomazia del gioco, e perchè ha avuto per un anno filato l'esercito nettamente più grande del gioco, ma il gioco era talmente bilanciato dal lato interpretativo che non ha dichiarato guerra a NESSUNO, per un anno, e non credo questo si possa dire di quasi nessuo degli altri leader.
Quindi, stiamo parlando del fatto che il gioco era sbilanciato/poco realistico? la mia risposta è non è vero/non mi interessa, voglio un gioco di ruolo, non una simulazione
Oppure stiamo parlando del fatto che il leader come era stato pensato, cioè un gioco di ruolo con delle componenti strategiche a turni è troppo difficile da gestire?
due problemi diversi, a mio parere, due soluzioni diverse, e ribadisco, credo che debba esistere un modo razionale per conciliare interpretazione e mole di lavoro del master
Thewo ha scritto:a sto punto il senso generale della discussione mi pare stabilire a che gioco stiamo pensando, no?
e a sto punto pure a che gioco sta pensando rebbo
Rebaf ha scritto:Vi dico come la penso io andando per punti:
1) Bisognerebbe prendere il regolamento e ridurlo all'osso ma non nel senso che "il regolamento non esiste andiamo solo di gioco di ruolo" ma nel senso di "fare un regolamento standard, semplice, ma che dia una minima di profondità". In perfetto stile Leader Sapiens di Rauf.
2) Per farlo, volenti o nolenti, bisogna rivedere totalmente tutto. Il regolamento attuale ha troppi punti oscuri e contraddittori e per sistemarlo bisognerebbe passarci delle settimane sopra con il rischio poi di creare comunque una cosa troppo complicata da gestire per me.
3) Nello specifico, dividerei il regolamento in alcuni punti chiave da discutere con voi e per ognuno di questi settori troverei una serie di regole semplici e condivise da tutti.
Insomma io farei così.
Rebaf ha scritto:Quello bisognava farlo in ogni caso.
Con rifare tutto non intendo ripartire da zero totalmente, vuol dire azzerare totalmente alcune cose come può essere il sistema economico-commerciale e rifarne uno più efficace e più semplice. Detto questo posso darvi qualche assicurazione sul fatto che quando inizierà il 1145 penso abbandonerò i Leader giocati e mi dedicherò totalmente alla masterizzazione.
Per farlo pero' voglio un sistema che sia agevole da masterizzare, come può essere quello del Sapiens. Per questo dico rifare da capo, vuol dire prendere settore per settore, ridurlo all'osso ma dargli delle regole di base importanti e realistiche da cui poi voi potete costruirci sopra un gioco.
Poi è ovvio che determinate cose, come possono essere l'elenco delle azioni, tutta la gestione della famiglia reale o i miglioramenti, sono cose che si possono agilmente mantenere per dare più spessore.
Raufestin ha scritto:Provo a fare una proposta:
manpower diviso per classi e per ogni regione.
Ogni regione viene divisa in macroaree seguendo i confini di ducati oppure di aree amministrative (es territori oltremare) ed una formula fa la somma per ogni macroregione.
Una casella indica il dominio che si ha verso la macroregione, magari con valori piccoli tipo massimo 4. Quindi 1 significa dominio diretto, 2 vassallo amichevole, 3 vassallo neutrale, 4 vassallo ostileecc...
Il manpower totale viene diviso per il valore di dominio ed indica automaticamente il manpower disponibile.
Tutto il manpower disponibile viene sommato su scala nazionale in una tabella vicino all'arruolamento. Una colonna di questa tabella moltiplica ogni reggimento che si ha per il manpower di cui ha bisogno. Quindi automaticamente sottrae il manpower nazionale con quello utilizzato dalle armate mobilitate.
Quando durante una battaglia un reggimento viene distrutto il master diminuisce il manpower in una regione per simulare la morte degli uomini validi.
In questo modo il giocatore non deve fare nient'altro che indicare i reggimenti che vuole arruolare e la scheda calcola automaticamente il fabbisogno di uomini dicendogli se può ancora arruolare o no e si elimina un po di componentistica da ragioniere.
Il cibo prodotto e le tasse potrebbero essere calcolate sul manpower non arruolato, in modo da simulare l'allontanamento degli uomini dai campi.