Film Wall Street: la crisi vende

Thewo

Chosen one
lo sapevo che di questi tempi rete4 non si sarebbe lasciata scappare l'occasione di rimandare wall street
e ero lì anche io a riguardarmi per lennesimavolta questo gran film


mi è venuta in mente na cosa
Gordon Gekko fa lo stesso lavoro di Edward Lewis, cioè il personaggio interpretato da Richard Gere in Pretty Woman (girato 3 anni dopo) e anche lì c'è un personaggio secondario di un vecchio riccone che vuole rimettere insieme una vecchia industria e risanarla, anche lì fanno capolino informazioni riservate ottenute in modo da configurare il reato di aggiottaggio e insider trading, e il protagonista si trova a dover decidere e continuare sulla via della speculazione e dei soldi facili ma maledetti o diventare un vero imprenditore e produrre qualcosa invece che smontare e vendere a pezzi. :look:
evidentemente la questione dei finanzieri che smontavano le industrie era ben nota e dibattuta già allora in america, questi film hanno per protagonisti che si muovono secondo le logiche che 20 anni dopo ci hanno portato alla crisi che stiamo vivendo.


Menzione d'nore per John C. McGinley, che passerà alla storia per il ruolo di coxy in scrubs e che qui interpreta il collega di charlie sheen che non viola le regole.
 

Zaratustra

Get a life
Fantacalciaro
Thewo ha scritto:
Menzione d'nore per John C. McGinley, che passerà alla storia per il ruolo di coxy in scrubs e che qui interpreta il collega di charlie sheen che non viola le regole.


cribbio volevo dirlo ma me ne ero dimenticato
 

Leviathan

One of many
l'ho visto anche io mercoledì scorso, che dire ne sono rimasto piacevoltmente impressionato, un ottimo film che riesce a dare un'idea del viscido mondo della borsa.

chissà se cassiopea pensa sia ancora una commedia :look:
 

Kernal

Typing Monkey
Questo film è una dannata figata, mi è piaciuto parecchio. È intrepido e dinamico come i suoi protagonisti e il mondo che affrontano, quello della borsa dove mangi o vieni mangiato. Tutta la prima metà del film è una continua ascesa che non presenta il minimo accenno al dramma e perfino il finale è a tratti sbrgativo ma a mio parere si prende precisamente il tempo necessario: non è un film che scade in sentimentalismi inutili, va dritto al punto, mostra le cose così come sono e lascia allo spettatore il compito di trarre le conclusioni. La seconda metà del film è precisamente l'opposto della prima ed è qui che si sviluppa il dramma, non ho potuto fare a meno di pensare a Scarface guardando questo lavoro di Stone. Pur rappresentando mondi molto diversi, trattano la medesima tematica, il rapporto con il denaro, il capitalismo, il sogno americano ritratto a nudo in tutta la sua amarezza, un percorso che inevitabilmente ti svuota come essere umano e che si sposa perfettamente con i caratteri del dramma.
Forse la visione di Cassiopea è direttamente derivata dallo stile repentino della pellicola che forse può trarre in inganno ma secondo me neanche tanto, è pur sempre una storia rovinosa e il finale per quanto scarno di melensaggine è comunque un'evidente distruzione dei personaggi e forte critica di tutto quel mondo.

Non ho mai apprezzato così tanto Michael Douglas.
 
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