Ripropongo un mio mega post analisi sulle avventure grafiche, si adatterebbe anche bene come articolo, credo
Quando a 6 anni, nel 1992, comprai il mio primo gioco con i miei soldini la mia attenzione cadde su una scatola dove in copertina campeggiava l'immagine di un giovane Harrison Ford nei panni di Indiana Jones. Inutile dire che, essendo stato anche da bambino appassionato di storia, i tre film di Indiana erano stati un po' dei punti di riferimento e poter comprare un videogioco dove impersonarlo era il meglio che potessi desiderare.
Non sapevo, pero', a posteriori tale scelte a cosa mi avrebbe portato. Comprai il gioco a scatola chiusa, senza sapere di che tipo di gioco fosse e quando arrivai a casa mi trovai di fronte quello che, pur non sapendolo ancora, si sarebbe rivelato una delle migliori avventura grafiche di sempre. Da quel giorno mi innamorai dei "punti & clicca". Questo tipo di giochi furono il mio principale svago per lunghi anni a venire. E lo dice uno comunque che ha sempre giocato a tutto senza pregiudizi di genere, era solo che le avventure grafiche mi davano quel qualcosa in più e giocarle con gli amici era impagabile. Magari passare un'ora per cercare di risolvere un'enigma e poi finalmente il lampo di genio e la storia che si disvela mano a mano. Impagabile.
In quei tempi eroici i miei pc videro passare capolavori come i primi tre Monkey Island, Sam & Max, Full Throttle, Day of the Tentacle o Beneath a Steel Sky, la mia playstation potè udire la voce su sfondo nero del doppiatore di George Stobbart introdurre Broken Sword, io mi emozionai di fronte alla grafica in fmv di Under a Killing Moon (che a posteriori ritengo orribile ma che allora mi sembrava il massimo) o per il fatto di poter vivere per un po' nella Los Angeles di Blade Runner protagonista dell'omonimo punta e clicca.
Ahimè quegli anni erano gli ultimi della grande popolarità delle avventure grafiche e sul finire degli anni '90 e l'avvento del nuovo millennio questo tipo di giochi parve quasi sparire limitato a qualche sparuta produzione di, tra l'altro, bassissima qualità. Fu in quel momento che anch'io mi ritrovai a tradire la mia passione, dimenticando quasi i punta e clicca in favore di più sfavillanti giochi. Gli sparatutto e altri tipi di giochi seppero tenersi più al passo coi tempi portando ad un inesorabile declino uno dei più gloriosi generi del divertimento videoludico, o sicuramente almeno uno dei più vecci se vogliamo pensare alle avventure testuali di fine anni '70 come ad un celebre antenato.
I punta e clicca non hanno mai più rialzato la testa. Ovvio anche in quei momenti buo ci sono stati capolavori, pensiamo ad un The Longest Journey, uscito forse in uno dei momenti più bui (2000) per le avventura grafiche ma che si candida seriamente per entrare nella top five delle avventure grafiche di tutti i tempi, o ad un Grim Fandango (1998) ultima vera e propria avventura Lucasarts che riuscì a coniugare lo spirito dei pionieri all'abbandono del mi(s)tico SCUMM. Pero' non ho mai più visto bambini dai 6 ai 10/11 anni stripparsi con un gioco del genere come succedeva ad inizio anni '90. E la cosa è legittima, 16 anni fa le avventure grafiche erano spesso giochi all'avanguardia tecnicamente. I sberluciccosi 256 colori di Sam & Max erano una gioia agli occhi che un gioco di calcio come Fifa International Soccer si poteva sognare. Eppure il passaggio al 3d pare, che a volte pareva un sogno, si è dimostrato poco adatto alle avventure grafiche. I punta e clicca, tutto ad un tratto, da punta di diamante del mercato (soprattutto USA, penso ai giochi Lucasarts con quel loro tipico umorismo) divennero quasi come unità obsolete di Civilization. Un prodotto di nicchia per gli appassionati e stop.
Se non hanno più rialzato la testa, pero', c'è stata sicuramente una gran reazione almeno a partire dal 2002/2003. Un gioco su tutti: Syberia. Un gioco che ha dimostrato la vitalità di questo genere e, soprattutto il il possibile grosso mercato che questi giochi possono avere. Ma anche un pioniere come Fahrenheit (2003 se non sbaglio) sa il fatto suo e, tutto sommato, il fatto che vecchie saghe come la già citata Broken Sword siano state rimessa a lustro (nonostante il terzo e quarto capitolo non siano granchè) e un altro ottimo lavoro come Runaway dell'ottima FX Interactive, dimostra che, forse, una speranza c'è. Da questo moto di orgoglio la situazione pare decisamente stabilizzata e ora ciclicamente escono fuori buoni prodotti.
Un Tunguska del 2006 o i recentissimi Runaway 2 e l'avventura fantascientifica di Perry Rhodan, ma anche la produzione turca Culpa Innata degli esordienti Momentum DMT, dimostrano sicuramente che, finalmente, questo genere di giochi ha cominciato a capire come coniugare un nuovo modo di videogiocare (e, chiaramente, di fare videogiochi) al vecchio "format" del punta e clicca.
Perdonatemi se ho scritto tanto, ma è ovvio che questo vuole essere solo il punto di partenza di una possibile discussione. Sia che siate amanti del genere (e allora rimembrate con me i vecchi fasti e le nuove gioie!) sia che siate detrattori, sia che non ve ne frega un cazzo e vi frega solo di un comodo più 1 dicendo: figo Monkey Island!
A voi, comunque
Quando a 6 anni, nel 1992, comprai il mio primo gioco con i miei soldini la mia attenzione cadde su una scatola dove in copertina campeggiava l'immagine di un giovane Harrison Ford nei panni di Indiana Jones. Inutile dire che, essendo stato anche da bambino appassionato di storia, i tre film di Indiana erano stati un po' dei punti di riferimento e poter comprare un videogioco dove impersonarlo era il meglio che potessi desiderare.
Non sapevo, pero', a posteriori tale scelte a cosa mi avrebbe portato. Comprai il gioco a scatola chiusa, senza sapere di che tipo di gioco fosse e quando arrivai a casa mi trovai di fronte quello che, pur non sapendolo ancora, si sarebbe rivelato una delle migliori avventura grafiche di sempre. Da quel giorno mi innamorai dei "punti & clicca". Questo tipo di giochi furono il mio principale svago per lunghi anni a venire. E lo dice uno comunque che ha sempre giocato a tutto senza pregiudizi di genere, era solo che le avventure grafiche mi davano quel qualcosa in più e giocarle con gli amici era impagabile. Magari passare un'ora per cercare di risolvere un'enigma e poi finalmente il lampo di genio e la storia che si disvela mano a mano. Impagabile.
In quei tempi eroici i miei pc videro passare capolavori come i primi tre Monkey Island, Sam & Max, Full Throttle, Day of the Tentacle o Beneath a Steel Sky, la mia playstation potè udire la voce su sfondo nero del doppiatore di George Stobbart introdurre Broken Sword, io mi emozionai di fronte alla grafica in fmv di Under a Killing Moon (che a posteriori ritengo orribile ma che allora mi sembrava il massimo) o per il fatto di poter vivere per un po' nella Los Angeles di Blade Runner protagonista dell'omonimo punta e clicca.
Ahimè quegli anni erano gli ultimi della grande popolarità delle avventure grafiche e sul finire degli anni '90 e l'avvento del nuovo millennio questo tipo di giochi parve quasi sparire limitato a qualche sparuta produzione di, tra l'altro, bassissima qualità. Fu in quel momento che anch'io mi ritrovai a tradire la mia passione, dimenticando quasi i punta e clicca in favore di più sfavillanti giochi. Gli sparatutto e altri tipi di giochi seppero tenersi più al passo coi tempi portando ad un inesorabile declino uno dei più gloriosi generi del divertimento videoludico, o sicuramente almeno uno dei più vecci se vogliamo pensare alle avventure testuali di fine anni '70 come ad un celebre antenato.
I punta e clicca non hanno mai più rialzato la testa. Ovvio anche in quei momenti buo ci sono stati capolavori, pensiamo ad un The Longest Journey, uscito forse in uno dei momenti più bui (2000) per le avventura grafiche ma che si candida seriamente per entrare nella top five delle avventure grafiche di tutti i tempi, o ad un Grim Fandango (1998) ultima vera e propria avventura Lucasarts che riuscì a coniugare lo spirito dei pionieri all'abbandono del mi(s)tico SCUMM. Pero' non ho mai più visto bambini dai 6 ai 10/11 anni stripparsi con un gioco del genere come succedeva ad inizio anni '90. E la cosa è legittima, 16 anni fa le avventure grafiche erano spesso giochi all'avanguardia tecnicamente. I sberluciccosi 256 colori di Sam & Max erano una gioia agli occhi che un gioco di calcio come Fifa International Soccer si poteva sognare. Eppure il passaggio al 3d pare, che a volte pareva un sogno, si è dimostrato poco adatto alle avventure grafiche. I punta e clicca, tutto ad un tratto, da punta di diamante del mercato (soprattutto USA, penso ai giochi Lucasarts con quel loro tipico umorismo) divennero quasi come unità obsolete di Civilization. Un prodotto di nicchia per gli appassionati e stop.
Se non hanno più rialzato la testa, pero', c'è stata sicuramente una gran reazione almeno a partire dal 2002/2003. Un gioco su tutti: Syberia. Un gioco che ha dimostrato la vitalità di questo genere e, soprattutto il il possibile grosso mercato che questi giochi possono avere. Ma anche un pioniere come Fahrenheit (2003 se non sbaglio) sa il fatto suo e, tutto sommato, il fatto che vecchie saghe come la già citata Broken Sword siano state rimessa a lustro (nonostante il terzo e quarto capitolo non siano granchè) e un altro ottimo lavoro come Runaway dell'ottima FX Interactive, dimostra che, forse, una speranza c'è. Da questo moto di orgoglio la situazione pare decisamente stabilizzata e ora ciclicamente escono fuori buoni prodotti.
Un Tunguska del 2006 o i recentissimi Runaway 2 e l'avventura fantascientifica di Perry Rhodan, ma anche la produzione turca Culpa Innata degli esordienti Momentum DMT, dimostrano sicuramente che, finalmente, questo genere di giochi ha cominciato a capire come coniugare un nuovo modo di videogiocare (e, chiaramente, di fare videogiochi) al vecchio "format" del punta e clicca.
Perdonatemi se ho scritto tanto, ma è ovvio che questo vuole essere solo il punto di partenza di una possibile discussione. Sia che siate amanti del genere (e allora rimembrate con me i vecchi fasti e le nuove gioie!) sia che siate detrattori, sia che non ve ne frega un cazzo e vi frega solo di un comodo più 1 dicendo: figo Monkey Island!
A voi, comunque